La premessa a questo mio commento è già contenuta nel precedente POST.
C'è da chiarire però un elemento importante:
una cosa è "commentare " la storia editoriale del volume,
l'altra è giudicarne il contenuto.
Dell'uno e l'altro parlo.
IL VOLUME.
La tiratura, che è di molte centinaia di migliaia di copie lascerebbe senza fiato anche l'autore italiano più famoso nel mondo;
il luogo di stampa:PAPUA NEW GUINEA.
La distribuzione avviene in molti Paesi del mondo,SALVO CHE IN ITALIA,
dove risiede l'autore.
Testo in italiano con traduzione in inglese a fronte.
Tutto ciò mi lascia perplesso e curioso ma qui mi fermo.
E veniamo alla parte scritta, l'anima,il cuore, il sistema nervoso del libro.
Scrive Marcello"questo non è un libro di ricordi ma di memoria.
I ri-cor-di possono essere ingannevoli perchè implicano i sentimenti,
la memoria è lucida e non indulge a nostalgie".
Ogni riferimento a fatti e persone non è per niente casuale ma
appartiene a momenti di vita vissuta dall'autore o da altri,e comprende
un arco temporale di oltre cinquant'anni".
Poi dice di sè:"Marcello è nato.Si pre-occupa di arte da oltre mezzo secolo ed
è immune dall'ansia di affermazione.Fu attor giovane di fotoromanzi
francofoni e restauratore pontificio al soldo di papa Paolo VI.Esperto
di filologia etrusca.Nonchè poeta inguinale inedito e storico del pollo(dalle
foreste dell'India al Kentucky fried chicken).
Non ha mai tentato di riprodursi per accattivarsi la benevolenza degli dèi.
Ora egli "danza".Dal 1974 abita a Fano ma non ci vive.Morirà in questo
secolo.Post mortem sarà ricordato come un chiaro artista
morto di fama".
Dunque, per semplificare, un diario che comprende mezzo secolo della
sua vita, tanto da occupare oltre trecento pagine.
Però non è un diario "tradizionale",tutt'altro!e da questo l'importanza del libro.
Siano poesia, siano racconto, siano ricordo,siano aforisma, la penna
dell'autore genera continue provocazioni, a volte anche pesanti, che
nulla perdonano, qualche volta superando limiti difficilmente immaginabili.
Parla di Roma, poi riprovera un Papa, ricorda alcuni amici, poi ancora
provoca tutti e ancora ritorna a Roma e via così.
Moltissime pagine dedicate al sesso ma non quello che si potrebbe pensare:
anche in questo caso provoca e si spinge verso orizzonti molto scabrosi.
Sesso maschile,sesso femminile, sesso misto, a pagamento.
Senza alcun timore di essere giudicato.
E vengo alla conclusione.
In buonissima parte le pagine di Marcello mi sono piaciute e mi hanno colpito con molto interesse. La provocazione che egli usa non è fine a se stessa ma "un mezzo"per aprire gli occhi al lettore;un secchio di acqua fredda per salvarlo.
Ed aggiungo,per finire, che ci sono anche delicate poesie e carezzevoli versi
a dimostrazione che a fianco dell'artista c'è sempre il poeta e viceversa.
In una delle ultime pagine Marcello porge al lettore il suo testamento:
"Ai superstiti:
lasciate che gli avvoltoi
spolpino il mio corpo,
cosi potrò finalmente volare".
Mi permetto di aggiungere"...e cosi sia".