Si avvicinava Pasqua san Medardo
i giorni di vacanza
niente scuola,
la primavera con il sole
le piante in fiore
gli abiti nuovi,obbligatori,
leggeri e colorati
anche se faceva freddo
l'odore dei dolci
e delle " pizze di Pasqua"
con il formaggio
e i "calcioni"
dal sapore inconfondibile
buoni da morire.
Tutto fatto in casa
e noi ragazzini
fuori dai piedi
perchè non dovevamo
disturbare quei delicati
lavori di cucina.
Le uova sode
da tenere bene in vista
per quando il prete
veniva a benedire casa.
Per rallegrare la mensa
le uova venivano
fatte bollire
avvolte in panni colorati
e così il colore si trasferiva
al guscio.
Poi il silenzio delle campane
e poi il suono a festa
quando"venivano sciolte"
tutti a messa
dai nonni ai nipotini
a San Medardo
una chiesa immensa
bella e maestosa.
Noi ragazzini, allora,
ci sentivamo tanto buoni
e ascoltavamo la messa
di cui non capivamo nulla
ma per qualche minuto
anche noi stavamo seri
e raccolti...
ma solo per qualche minuto.
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