Era un richiamo o forse l'eco, come dicevano i grandi, che rimbalzava da collina a collina gridando il proprio nome mentre si camminava lungo la piccola strada in discesa, fiancheggiata da un vecchio muro. Da rimanere a bocca aperta, increduli e meravigliati. E' uno scherzo, pensavamo ingenui e troppo piccoli per trovare risposte; c'è qualcuno dall'altra parte che grida e ripete il nostro nome. Marcello.....ooooo Gilberto...ooooo Enzo....ooooo Poi ci veniva da ridere e riprendevamo il cammino per andare a rotolarci nell'erba verde e profumata. Chissà se al mio paese, in quel punto preciso della strada, si sente ancora l'eco, come tanti anni fa.
Ho il cuore pieno di mille parole, mille e mille e anche di più ma la mia bocca resta muta di fronte a te che mi guardi,sorridi in attesa di sentire la mia voce. Quel silenzio ci divide e solo quando te ne vai penso che il cuore avrebbe potuto aprirsi per darmi le parole giuste ed invece anche lui è rimasto muto e non capisco il perchè.
Parole che volano al vento come foglie morte d'autunno faccio finta di ascoltare ma la mia mente, i miei pensieri sono altrove. Seguono il leggero volteggiare di un aquilone dove è racchiusa tutta la mia vita ricca di colori,di sorrisi, di volti familiari. Sono io quel bimbo che regge a fatica il filo che porta verso il cielo? E le parole più belle, più emozionanti sono quelle che mi sussurra il cuore, mentre cammino,lento, guardando il mare.