Era un richiamo
o forse l'eco,
come dicevano i grandi,
che rimbalzava
da collina a collina
gridando il proprio nome
mentre si camminava
lungo la piccola strada
in discesa,
fiancheggiata da un vecchio muro.
Da rimanere a bocca aperta,
increduli e meravigliati.
E' uno scherzo,
pensavamo ingenui
e troppo piccoli
per trovare risposte;
c'è qualcuno
dall'altra parte
che grida e ripete
il nostro nome.
Marcello.....ooooo
Gilberto...ooooo
Enzo....ooooo
Poi ci veniva da ridere
e riprendevamo il cammino
per andare a rotolarci
nell'erba verde e profumata.
Chissà se al mio paese,
in quel punto preciso
della strada,
si sente ancora l'eco,
come tanti anni fa.
Ho il cuore pieno di mille parole,
mille e mille e anche di più
ma la mia bocca resta muta
di fronte a te che mi guardi,sorridi
in attesa di sentire la mia voce.
Quel silenzio ci divide
e solo quando te ne vai
penso che il cuore
avrebbe potuto aprirsi
per darmi le parole giuste
ed invece anche lui
è rimasto muto
e non capisco il perchè.
Parole che volano al vento
come foglie morte d'autunno
faccio finta di ascoltare
ma la mia mente,
i miei pensieri sono altrove.
Seguono il leggero volteggiare
di un aquilone
dove è racchiusa tutta la mia vita
ricca di colori,di sorrisi,
di volti familiari.
Sono io quel bimbo
che regge a fatica il filo
che porta verso il cielo?
E le parole più belle,
più emozionanti
sono quelle che mi sussurra
il cuore, mentre cammino,lento,
guardando il mare.