In quel viaggio definitivo verso Fano,
che io conoscevo poco o nulla,
l'auto dove stavo con mia madre e mio padre
scendeva lenta nella strada tutte curve
che da Arcevia portava a Senigallia.
Il mio cuore piangeva pieno di tristezza.
Lasciare gli amici di sempre, i ricordi,
la bella e grande casa dove si giocava
a nascondino, a palla, a fare innocenti scherzi,
il grande giardino con la pista per andare in pattini,
le corse lungo i viali alberati, le grida dei genitori
per richiamarci benevolmente all'ordine.
Lasciavo tutto questo, in quel piccolo paese
che occupava tutto il mio cuore.
E più l'auto si allontanava e più soffrivo.
Senigallia e poi finalmente Fano.
Le strade mi sembravano immense,
grandi i palazzi, immensi i condomini
che in Arcevia non c'erano,
tutto mi appariva fuori misura.
Ma, per arrivare nella nuova casa,
l'auto fiancheggia il mare e quasi lo sfiora.
Finisce improvvisamente il mio rimpianto:
il cuore ha trovato nuova vita.
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