mercoledì 31 agosto 2011

LACRIME DI SOLE

Malinconia di una sera d'agosto
che ha già gli odori dell'autunno
ed il sole che lacrima sul mare.
La spiaggia riprende i suoi spazi
e la sua tranquillità senza rumori
ora si sentono le onde e non le voci
ed i saluti sono lontani e rari
con i visi che si riconoscono appena.
Camminano sulla battiglia lui e lei
tenendosi per mano, curvi dagli anni
ma ancora teneri e innamorati
e faticano a raccogliere ricordi sulla sabbia
fatti di conchiglie e sassi.
Malinconia di una sera d'agosto
che non tornerà mai più
e che non sa ancora
quando ci rivedremo.

mercoledì 24 agosto 2011

IL TEMPO SENZA TEMPO

Li ricordi con gli occhi della fantasia o forse dei sogni
ti sembra il niente il correre degli anni e della vita
qualche piccolo segno, qualche chilo in più
molti capelli in meno ma  l'incontro continuo e frequente
serve a lasciare immutato quel che immutato non è.
La giovinezza è stato un incontro con il vivere vero
fatto di amiche, di amici, di amori e di distacchi amari
di gite e di feste, di serate al ballo e di viaggi verso Rimini
per aprire gli occhi in tutt'altro che non era Fano.
E la scuola,  le assenze,  le bisbocce al mare,
e l'estate piena di passatempi e di notti insonni
la bicicletta che ti portava ovunque ma senza riparo
 senza discrezione e la fatica di trovare il buio
in un una distesa di luci, di colori e di rumori.
Poi il tempo vola e arrivano i giorni nostri
con incontri occasioni e piacevoli per una serata insieme
con mogli, figli, parenti e qualche conoscente
 la musica che va e sfoglia il libro a ritroso
e la mente crudele apre il sipario
in un palcoscenico di tanti anni prima.
Ma non siamo più noi, non siete più voi
e la pista da ballo non è divertimento ma fatica.
Le signore raccolgono le ultime energie
si lanciano in ritmi che non reggono
e che le stende in poco tempo, disfatte e sudate
ma i signori non sono da meno,faticano
e respirano forte dopo la cena ricca e fantasiosa
e la fine del ballo segna una tregua al limite del coma.
Si tira fiato si ride ancora ma il tempo lascia il segno
e a mezzanotte è un vorticar di scuse
per tagliare la corda e andare a casa
finalmente per trovare riposo da una giovinezza
che pesa e che è lontana mille miglia
e soprattutto che non tornerà mai più.



mercoledì 17 agosto 2011

CROLLA POPPEA?

Le borse crollano
le guance ammosciano
le labbra crepano
le tette cedono
la pancia rotola
le chiappe sbragano
le cosce franano
le vene scoppiano
l'insieme sfonda
Poppea è in pericolo
vive le ultime illusioni
fa acquagym
ma Poppea crolla
con tutti i farisei.


martedì 16 agosto 2011

CON LA CANNA DEL GAS A TUTTA BIRRA VIA DAL FERRAGOSTO

Bene, anche per quest'anno è andata. Il ferragosto è durato comunque 24 ore, più o meno ed oggi abbiamo tirato il fiato. Le amicizie calorose di ieri, nate nel breve volgere di qualche minuto tra gli ombrelloni vicini" diamoci del tu, ci mancherebbe!" sono tornate ad essere conoscenze casuali e poi appena epidermiche e quindi indifferenti del " buon giorno"..."giorno ... ma chi è??? ah! quell'imbecille che ci ha fatto i gavettoni ieri, quel cafone". E ognuno dalla sua parte: l'avvocato, il medico, il preside, il dirigente comunale con relative signore ancora tutte indaffarate a rimettersi a posto capelli, pelle e ciccia. Ferragosto è passato. Al Lido c'è stata la baldoria di sempre, come dicevo, tra mangiate luculliane e bevute stratosferiche, musica e canti dal palchetto sistemato in acqua, gavettoni a iosa e canti e balli, tra la confusione generale, sino a tardi; scambio di piatti e di pietanze tra ombrelloni anche lontani tra loro ma vicini nella "magnata" e bottiglie di rossi e bianchi a fare il girotondo spesso anche senza bicchieri. Ma si! In questo giorno possiamo anche bere tutti nella stessa bottiglia ( ma dopo aver passato la mano cinquanta volte sul collo di vetro per pulirlo e possibilmente disinfettarlo perchè " va bene essere fratelli d'agosto ma mica fessi!". Così è andata: oramai ridotti alla canna del gas, anche gli ultimi festaioli imbriachi se ne sono andati a tutta birra ad occupare le poche sdraio ancora libere in spiaggia per godere in santa pace i colorati fuochi di artificio che alcuni di loro- dopo le abbondanti libagioni- già vedevano da un pezzo, nella loro fantasia.
PS. Mi dice un amico ( ma dubito che sia vero) che in Sassonia la tradizione dei gavettoni è finita da un pezzo. Non ci credo perchè i fanesi anche di questo godono e non vedo la ragione perchè questa fesseria dovesse avere fine. Nè posso credere che i frequentatori della Sassonia siano migliori di quelli del Lido. Manca pe' u cazz!!!Comunque... cercherò di sapere.

lunedì 15 agosto 2011

OMBRE E COLORI

All'orizzonte sopra la collina
sono ombre e colori
nuvole tinte di viola
sembrano annunciare il temporale
e un leggero vento
che sa di mare
scompiglia i capelli
non ci sono rumori intorno
le persone trattengono il respiro
correre via oppure rimanere
il viola delle nuvole diventa rosa
e si fa spazio un raggio di sole
tornano le voci e le risate
e la pioggia forte e improvvisa
sorprende tutti in un fuga disordinata.

FERRAGOSTO A TUTTA BIRRA VERSO LA CANNA DEL GAS

Festa di agosto, ferie di agosto , festa di Augusto, ferragosto, chiamatelo come volete perchè comunque hanno tutti un  denominatore comune: la rottura di balle. E' il giorno in cui tutti si sentono geniali, spiritosi, pieni di iniziative, divertenti, magnoni, bevitori, giovanili quasi a sfiorare l'infanzia, imbecilli quel tanto che basta per far ridere tutta la compagnia. E' un pò come nella canzone di Gaber" barbera e champagne"; in questo giorno di solito caldo e afoso da stringerti la gola, diventiamo improvvisamente tutti uguali, tutti amici, tutti colleghi; è abolito per legge il "lei" anche se ci sono distanze chilometriche e conoscenze tanto superficiali ed epidermiche che non valicano i pochi minuti di conoscenza sotto l'ombrellone. Tutti amici: ma si! stiamo tutti insieme in spiaggia a sgolfanarci delle cento e più portate di conigli arrosto, di torte rustiche, di cannelloni, di piadine e prosciutto, di fritti misti, di gelati, di dolci fatti in casa, di vini bianchi e rossi mandati giù a garganella. E più si mangia e più si beve e più si entra in confidenza, si danno battutacce, si raccontano barzellette oscene, si ride a crepapelle, rossi e sudati, spaparanzati sulle sdraio, sui lettini, sui tavoli e sedie gentilmente concessi dal gestore della spiaggia. E il cocomero? Dove lo mettiamo il cocomero? E' una tradizione, serve a pulirsi la bocca. a lavarsi la faccia, a sputacchiare semi neri dovunque, anche addosso alle signore che per questa volta ridono e perdonano e ridono e perdonano ( ma non per molto tempo). Poi c'è la musica, il palchetto in acqua, a pochi metri dalla riva, e quattro poveretti malpagati che si danno da fare per creare l'atmosfera. E lo spiritosone di turno trascina anche gli altri a sbattacchiarsi a destra e a sinistra, signore comprese che ci stanno e fanno finta di godere un mondo mentre il sudore fa tragedie nei visi e nei corpi. E ' ferragosto!!! Diamogli giù a rotta di collo finchè c'è vita. Ma il momento magico di questo giorno da canna del gas è quando arriva l'ora del gavettone .Il gavettone!!! Che goduria generale, che sbragamento da scherzi da caserma. Gavettoni per tutti, nessuno escluso: neanche il signor avvocato, neanche la signora contessa, neanche il medico o la professoressa si salvano. Non c'è pietà nè per grandi nè per piccini. Lo scotto della giornata va pagato in contanti. E ridono i  minchioni, ridono e sparano secchiate dappertutto, sino all'ultimo respiro, quando le forze cedono e li fanno cadere a terra ormai senza forze. Ferragosto: che giornata da non dimenticare. E quando potrebbe essere finalmente giunto il momento della quiete e del riposo...arriva l'ordine perentorio del capo: è ora! Bisogna tornare a casa! Prendete su tutto e andiamo che la macchina è parcheggiata lontana. Avanti! Ce la faranno i nostri simpatici eroi a chiudere con le loro idiozie? Lo sapremo un'altra volta.

venerdì 12 agosto 2011

COLORI DI VITA

I nostri passi corrono veloci
non abbiamo tempo, non vogliamo
l'ora insegue l'ora
il giorno insegue il giorno
non hai occhi per vedere
e tutto appare uguale e uniforme.
Basterebbe poco, basterebbe nulla
un attimo di respiro una piccola sosta
la bellezza di un fiore
la dolcezza di un colore
la fragilità di una farfalla
il sorriso di un bimbo
il lento vivere di una goccia di pioggia
l'onda che insegue l'onda
e accarezza la sabbia
e poi svanisce prima di rivivere ancora
 ma non abbiamo tempo
non vogliamo vedere
e i passi inseguono i passi
senza fine.




lunedì 1 agosto 2011

CORRI

Corri prima che la tristezza ti raggiunga
corri prima che il ricordo del suo viso svanisca
corri prima che il fiato manchi e ti costringa
a fermarti e ti costringa a pensare.
Non c'è più tempo e tu lo sai
la strada si fa sempre più ripida e stretta
non voltarti indietro, non aprire il tuo cuore
tanto nessuno vorrà leggerci dentro
sei solo e non hai altra scelta
corri finchè riuscirari a correre
e fermati solo ai piedi del grande albero.