mercoledì 24 agosto 2011

IL TEMPO SENZA TEMPO

Li ricordi con gli occhi della fantasia o forse dei sogni
ti sembra il niente il correre degli anni e della vita
qualche piccolo segno, qualche chilo in più
molti capelli in meno ma  l'incontro continuo e frequente
serve a lasciare immutato quel che immutato non è.
La giovinezza è stato un incontro con il vivere vero
fatto di amiche, di amici, di amori e di distacchi amari
di gite e di feste, di serate al ballo e di viaggi verso Rimini
per aprire gli occhi in tutt'altro che non era Fano.
E la scuola,  le assenze,  le bisbocce al mare,
e l'estate piena di passatempi e di notti insonni
la bicicletta che ti portava ovunque ma senza riparo
 senza discrezione e la fatica di trovare il buio
in un una distesa di luci, di colori e di rumori.
Poi il tempo vola e arrivano i giorni nostri
con incontri occasioni e piacevoli per una serata insieme
con mogli, figli, parenti e qualche conoscente
 la musica che va e sfoglia il libro a ritroso
e la mente crudele apre il sipario
in un palcoscenico di tanti anni prima.
Ma non siamo più noi, non siete più voi
e la pista da ballo non è divertimento ma fatica.
Le signore raccolgono le ultime energie
si lanciano in ritmi che non reggono
e che le stende in poco tempo, disfatte e sudate
ma i signori non sono da meno,faticano
e respirano forte dopo la cena ricca e fantasiosa
e la fine del ballo segna una tregua al limite del coma.
Si tira fiato si ride ancora ma il tempo lascia il segno
e a mezzanotte è un vorticar di scuse
per tagliare la corda e andare a casa
finalmente per trovare riposo da una giovinezza
che pesa e che è lontana mille miglia
e soprattutto che non tornerà mai più.



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