Oggi, 16 agosto, solito bar per prendere il caffè prima di andare in spiaggia. Mentre la simpatica e graziosa barista mi porge la tazzina, io le chiedo " Come va? Ti vedo stanca..." e lei, annuendo fa un sorriso e dice convinta:" si sono stanca ma da oggi...tutto in discesa !!!!", come dire che le giornate di folla, di gente e di turisti per caso sta per finire; tolto domani, domenica, si ritornerà al movimento minimo di una stagione minima che Fano( e non solo) non riesce ad incrementare, a prescindere dalle serate cultural mangerecce e pseudo storico folcloristiche che oramai trovano spazio in ogni paesino di ogni provincina della nostra Regionina.
Ci resta" El Carneval "ma evidentemente anche di questo...non se ne può più.
Comunque, non piangiamoci addosso; Fano va bene, la provincia va bene, la Regione Marche non ti dico niente, l'Italia poi è in testa all'Europa e Renzi ( come quel Berlusconi che odiava) ogni giorno ci promette " la ripresina", che arriverà, però, non si sa bene quando.
------------
Invecchia il mio condominio al Lido;mi guardo intorno, siamo sempre gli stessi da oltre trent'anni; eravamo giovani, poi grandi, poi maturi...oggi molti e molte sono nonni e nonne e qualcuno addirittura bis...
Erano belle fanciulle, poi belle giovani, poi piacenti signore, poi nonne giovanili e sprint, adesso ci sbatti il naso e neanche ti riconoscono, poi sbagliano nome, sbagliano ombrellone, si infilano e si stendono su lettini che non sono loro ma di bagnanti due file più in là; dimenticano borse e asciugamani, scarpe e sandali; l'unica cosa che non dimenticano e tengono sempre in mano è il cellulare ma che usano pochissimo perchè tanto non ci vedono e quindi evitano di sbagliare chiamate e numeri. Ma quando sono costrette...è una tragedia !!! Borsa, occhiali da vista, ombra sennò non vedono, smanettano con il dito che trema un poco, sbagliano, gridano" chi sei ? " poi chiudono, riprovano e poi si arrendono e se ne vanno incazzate.
-------------
Arrivano in fila come una processione, camminando sulla passerella di legno che porta agli ombrelloni.
In testa, di solito, il giovane babbo con in braccio il pargoletto, dietro la giovane mamma che ha in mano le borse con pannolini, biberon, ricambi ecc.; dietro la nonna di lui che spinge il passeggino e ride al vento, senza un perchè ma ride,poi la mamma di lei che si sente più importante, è seria, presa dalla parte, saluta tutti quelli che incontra, saluta anche gli ombrelloni, i lettini, e ogni tanto( senza che nessuno glie lo abbia chiesto) " è il mio nipotino con mia figlia" ( gli altri non contano), spesso, con un'aria da perfetto rimbambito c'è anche il nonno che non sa cosa fare, capisce di non contare nulla, avanza a fatica, vorrebbe andarsene ma non può e resiste perchè" lo deve fare".
Arrivano all'ombrellone, la folla si sparpaglia all'ombra, tutti comunque intorno al pargolo, si pavoneggiano, si mettono in mostra, accolgono i complimenti dei vicini che si sprecano perchè tanto non costa nulla; il pargolo vorrebbe tanto stare in pace nel suo passeggino a farsi il sonnellino ma non può, se lo passano l'un con l'altro, da abbraccio ad abbraccio, se lo scambiano e, quel che è peggio, è che spesso le nonne si mettono a canticchiare le cantilene che si usavano ai loro tempi per addormentare i bimbi; cose dell'altro secolo che sembrano venire dall'oltre tomba.
Il pargolo soffre, fa versacci con la bocca, piagnucola, si dispera mentre la nonna " ninna nanna, ninna nanna, dormi bimbo della mamma, della nonna, dormi dormi bimbo mio...." una cosa straziante che le orecchi del piccolo proprio non sopportano tanto che, ad un certo punto, si vede la manina del piccolo chiudersi a pugno mentre alza, ben dritto verso l'alto, il ditino medio. E' la prima cosa che ha imparato dopo la poppata!
Nessun commento:
Posta un commento