lunedì 28 settembre 2015

E PU ME DEI ( E POI MI DAI...)

Piccolo negozio di generi alimentari di periferia:" dalla Maria" dove c'è frutta buona e la comodità di averlo vicino casa.
Mi scuso in anticipo per il dialetto" a modo mio" usato da un non fanese.
Locale piccolo, in cinque già stiamo stretti; è passato mezzogiorno, tutti-più o meno-abbiamo fretta.
La Maria sta già servendo una anziana cliente, fanese al cento per cento, vestita di scuro, magra e rugosa."Allora Gina, pane, zucchero, due mele...vuoi nient'altro?"
Gina sta pensierosa, almanacca in testa, per qualche minuto non parla; noi che siamo dietro immaginiamo che abbia fatto e che se ne vada.
Neanche per niente !
Sta ancora qualche attimo zitta e:
" en el so' manca ji !.....E pu me dei ( e poi mi dai)...damm un pò un con de murtadela, na feta tajata fina fina..."
La Maria sistema la mortadella nell'affettatrice e va: una fetta che sembra la carta velina.
15 grammi! " A posto così Gina?"
La Gina non risponde...riflette, si guarda intorno, occhieggia verso lo scaffale della frutta e verdura.Pensa...
noi dietro cominciamo a fremere, il tempo passa inesorabile.
Avrà finito?
" En el so'...e pu me dei na carotina e na foja de sedano per fa el brod dumenica.Una !!!"
La Maria ci guarda, abbiate pazienza sembra dire con gli occhi. Prende la carotina ed una foglia di sedano.Incarta e dice " questa Gina te la regalo. Allora ti faccio in conto?"
La Gina tace, non risponde: noi in attesa siamo sul filo del rasoio, una signora si sente anche poco bene, impallidisce e si siede nell'unica sedia a disposizione.
" Faccio il conto?"
" Si, si-dice la Gina".Tiriamo un sospiro di sollievo.
"Aspeta Maria !!! Me so scurdata  la cosa più impurtant:e pu me dei na scatula de orz per fa clasion!( colazione)".
In tre usciamo di fuga senza salutare mentre la Maria diventa rossa come un pomodoro.
E mentre me ne vado e sono fuori della porta sento ancora la Gina che dice:" e pu me dei...".

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