Una storia mai cominciata
ma che sta per finire
come l'ultima pagina
di un intrigante romanzo.
Una storia raccontata,
immaginata e sognata,
desiderata come il dono
di Natale quando si era
bambini.
Parole non dette
pensieri mai espressi
sorrisi che si accedono,
forse solo per cortesia,
ma che si spengono
in un attimo,senza significato.
La strada resterà la stessa,
i passi a percorrere
le ore e i giorni,
sempre uguali
ma con l'immaginario libro
che si chiude
dopo la parola" fine".
giovedì 28 aprile 2016
mercoledì 20 aprile 2016
DOLCI SOSPIRI
tra le labbra socchiuse
facevano volare
i bianchi petali di rosa
che andavano nell'aria
come piccole farfalle.
Aveva aperto la mano
per afferrarne alcuni
e capire qualcosa di lei
ma i petali,
come in un gioco malizioso,
avevano sfiorato le dita
e non si erano lasciati prendere.
Chissà per quanto tempo ancora
sarebbe continuato il gioco...
venerdì 15 aprile 2016
HO LE TASCHE PIENE DI SOGNI
Ho le tasche piene di sogni
ma a quale far prendere
per primo il volo?
Ho la testa tra le nuvole
e vado tra raggi di sole
mi porta il vento
chissà dove...
I miei piedi sfiorano il mare
e l'acqua sembra fermarsi
un attimo
e mi specchio nell'azzurro
che azzurro non è.
Sarà un sogno?
ma a quale far prendere
per primo il volo?
Ho la testa tra le nuvole
e vado tra raggi di sole
mi porta il vento
chissà dove...
I miei piedi sfiorano il mare
e l'acqua sembra fermarsi
un attimo
e mi specchio nell'azzurro
che azzurro non è.
Sarà un sogno?
giovedì 7 aprile 2016
IL PENSIONATO ...
Lo individui subito, anche da lontano:è il pensionato tipo, soprattutto ex dipendente pubblico, insegnante, poste e affini.
Non sa cosa fare tutto il giorno, si annoia, è stancante e ripetitivo anche nei discorsi e negli argomenti su cui discutere per cui...a casa educatamente i familiari gli dicono di uscire ed andare a spasso, gli amici spesso lo evitano mandando un grido d'allarme:" ragazzi, via !!! Sta arrivando lo scassaballe!!!"
E così si ritrova solo, a fare lunghe e lente camminate in Sassonia, poi al Lido, poi una puntatina in città per fare la spesa( sempre su ordine dei familiari)e infine ritorno a casa tra l'indifferenza generale.
Abbigliamento: in linea generale indossa una tuta tutto il giorno, usata e lisa, pantaloni di colore diverso dalla felpa, berretto di lana,
scarpe da ginnastica finte Nike acquistate prudentemente in estate dal solito Vu cumprà, coloratissime, rifrangenti, che si illuminano sul far della sera, per segnalarlo alle moto e alle auto.
Cammina lento, lento, guarda a terra, nulla lo scuote dal suo torpore, salvo i manifesti da morto che incontra affissi nel cammino/ passeggiata : li guarda tutti, li legge tutti, osserva le foto da vicino vicino, quasi a toccarle con il naso.
"guasi guasi me sembra che el cunosc quest machì..." e pensa e ripensa poi passa al seguito e soprattutto controlla l'età. " Quest è mort giovin" commenta tra sè e sè .anni 79...
Allora gli vengono i pensieri cattivi, tristi, riprende il cammino, sempre più lentamente.
Come passa il tempo.
E va, distratto,di malumore, " era meglio che stavo a casa" pensa, poi ricorda i consigli (?) dei figli e della moglie: camminare fa bene al colesterolo, alla pressione, alla circolazione del sangue..."
Sarà, pensa lui ma capisce che è meglio seguire i consigli dei familiari. E trascina i piedi ritornando verso casa, neanche il cellulare Brondi a numeri giganti ha suonato nel suo pellegrinare.Nessuno lo cerca, nessuno si chiede dov'è.
Ed anche lui se lo chiede: ma dove sono?
Non sa cosa fare tutto il giorno, si annoia, è stancante e ripetitivo anche nei discorsi e negli argomenti su cui discutere per cui...a casa educatamente i familiari gli dicono di uscire ed andare a spasso, gli amici spesso lo evitano mandando un grido d'allarme:" ragazzi, via !!! Sta arrivando lo scassaballe!!!"
E così si ritrova solo, a fare lunghe e lente camminate in Sassonia, poi al Lido, poi una puntatina in città per fare la spesa( sempre su ordine dei familiari)e infine ritorno a casa tra l'indifferenza generale.
Abbigliamento: in linea generale indossa una tuta tutto il giorno, usata e lisa, pantaloni di colore diverso dalla felpa, berretto di lana,
scarpe da ginnastica finte Nike acquistate prudentemente in estate dal solito Vu cumprà, coloratissime, rifrangenti, che si illuminano sul far della sera, per segnalarlo alle moto e alle auto.
Cammina lento, lento, guarda a terra, nulla lo scuote dal suo torpore, salvo i manifesti da morto che incontra affissi nel cammino/ passeggiata : li guarda tutti, li legge tutti, osserva le foto da vicino vicino, quasi a toccarle con il naso.
"guasi guasi me sembra che el cunosc quest machì..." e pensa e ripensa poi passa al seguito e soprattutto controlla l'età. " Quest è mort giovin" commenta tra sè e sè .anni 79...
Allora gli vengono i pensieri cattivi, tristi, riprende il cammino, sempre più lentamente.
Come passa il tempo.
E va, distratto,di malumore, " era meglio che stavo a casa" pensa, poi ricorda i consigli (?) dei figli e della moglie: camminare fa bene al colesterolo, alla pressione, alla circolazione del sangue..."
Sarà, pensa lui ma capisce che è meglio seguire i consigli dei familiari. E trascina i piedi ritornando verso casa, neanche il cellulare Brondi a numeri giganti ha suonato nel suo pellegrinare.Nessuno lo cerca, nessuno si chiede dov'è.
Ed anche lui se lo chiede: ma dove sono?
martedì 5 aprile 2016
MIO PADRE
Un mio amico, in un ricordo recente del babbo, perso oramai sono molti anni,si chiede se lo ha veramente conosciuto sino infondo e si risponde come, credo risponderemmo quasi tutti noi, in modo negativo.
E chi può dire di aver veramente conosciuto i propri genitori, ed in particolare( io parlo per me) il babbo.
Militare di carriera, mio padre aveva partecipato a guerre, prigionia e poi il post bellico tutto da ricostruire facendo per diverso tempo il sindaco reggente di Arcevia.
Poi a Fano, dove era stato militare alla Caserma Paolini.
Nato a Venezia ma di origini marchigiane, mio padre aveva carattere tranquillo, posato, difficilmente vittima delle situazioni, anche peggiori.
Gioviale, amico di amici ma molto chiuso verso i figli, soprattutto nei sentimenti e nei suoi problemi.
In pensione leggeva molto, soprattutto classici, dai Promessi sposi all'Odissea, all'Iliade.
Confesso che non gli ho mai chiesto perchè amasse quelle letture( e questo è già una mia mancanza), ma raramente abbiamo parlato anche delle sua vita, della sua giovinezza, delle sue mille occasioni pericolose in guerra ed oltre.
Io davo tutto per scontato, come se oramai fosse un libro chiuso. Quali erano i suoi pensieri, le sue aspettative su di me, ad esempio, quali i suoi problemi."Ci pensa mamma" ho sempre creduto.
Quando ci ha lasciato, dopo breve malattia, ho pianto con molto dispiacere e proprio in quella occasione mi sono posto la domanda che si è rivolta questi giorni il mio amico." ma ho mai conosciuto veramente mio padre" ? E la risposta è la stessa:credo proprio di no.
E chi può dire di aver veramente conosciuto i propri genitori, ed in particolare( io parlo per me) il babbo.
Militare di carriera, mio padre aveva partecipato a guerre, prigionia e poi il post bellico tutto da ricostruire facendo per diverso tempo il sindaco reggente di Arcevia.
Poi a Fano, dove era stato militare alla Caserma Paolini.
Nato a Venezia ma di origini marchigiane, mio padre aveva carattere tranquillo, posato, difficilmente vittima delle situazioni, anche peggiori.
Gioviale, amico di amici ma molto chiuso verso i figli, soprattutto nei sentimenti e nei suoi problemi.
In pensione leggeva molto, soprattutto classici, dai Promessi sposi all'Odissea, all'Iliade.
Confesso che non gli ho mai chiesto perchè amasse quelle letture( e questo è già una mia mancanza), ma raramente abbiamo parlato anche delle sua vita, della sua giovinezza, delle sue mille occasioni pericolose in guerra ed oltre.
Io davo tutto per scontato, come se oramai fosse un libro chiuso. Quali erano i suoi pensieri, le sue aspettative su di me, ad esempio, quali i suoi problemi."Ci pensa mamma" ho sempre creduto.
Quando ci ha lasciato, dopo breve malattia, ho pianto con molto dispiacere e proprio in quella occasione mi sono posto la domanda che si è rivolta questi giorni il mio amico." ma ho mai conosciuto veramente mio padre" ? E la risposta è la stessa:credo proprio di no.
domenica 3 aprile 2016
NEL PENSIERO DELLA NOTTE
nel pensiero della notte
immaginare
di vederti nelle ombre
che si muovono
alla luce dei lampioni
scoprire
la bellezza dei tuoi occhi
e la dolcezza
del tuo sorriso
sfiorare
i tuoi capelli di luna
incrociare
dolcemente gli sguardi
prima di terminare il sogno.
Tu capirai
e verrai incontro ai miei passi.
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