domenica 3 luglio 2016

PAPAVERI E GINESTRE

Come erano rossi i papaveri
sui fianchi della collina,
una ferita di sangue appena aperta,
e gialle e profumate le ginestre
lungo tutta la lunga e tortuosa strada
che portava in cima al monte.
Volavano sopra di noi le allodole
e qualche volta dall'erba,all'improvviso,
al nostro passare, spiccavano il volo
staccandosi da terra
e allontanandosi dal nido
per difendere i piccoli appena nati.
Quanta fatica per salire
in quella interminabile passeggiata
fino a raggiungere 
uno spazio aperto verso il cielo
dove avremmo finalmente riposato,
mangiato e poi giocato.
E un passaggio obbligato
era quello di fronte ad una cappella sacra
che aveva la forma di uno scaldino
e questo era il nome con il quale,
in paese, tutti identificavano
il luogo sacro.
Alla sera, stanchi e soddisfatti,
riprendevamo la strada per tornare a casa,
in discesa,ripida e veloce
e si andava in fretta per rivedere
genitori e fratelli.
E un abbraccio infinito
segnava l'incontro.

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