"Sono Marcello e tu?"
"Sono...non lo so nemmeno io"
"Ma
ti chiami Concordia."
"Davvero? Non lo sapevo.
Mi ritrovo qui, in un posto sconosciuto,
tra persone sconosciute
con i piedi nell'acqua, immobile,
la testa rigida ed i capelli
che sembrano una scopa"
"Ma davvero non sei contenta
di stare a Fano, nei giardini
del centro,con i bimbi che ti girano intorno,
i piccioni che ti volano in testa,
i passeri che ti fanno la serenata?"
"Credimi Marcello, sono triste
e non riesco a pensare ad altro.
Io non volevo essere una statua,
una donna fatta d'acciaio
tirata a lucido come i rubinetti del bagno.
Desideravo solo essere io, me stessa,
una persona normale
che si bagna i piedi quando vuole lei
e non quando vuole Vangi".
"Mi dispiace veramente.Posso fare
qualche cosa per te ?"
"Oramai credo tu non possa fare proprio nulla.
Magari almeno mi cambiassero nome.
Da Concordia a Felicità"
"Ci proverò".
Ciao
ciao.
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