Un sospiro leggero
di vento
faceva dondolare
piano
la vecchia altalena
nascosta tra alberi
e cespugli incolti.
Tornava in quel luogo
dopo tanti anni
e camminava lentamente
passo dopo passo
guardandosi intorno
per ricordare.
Un attimo
con gli occhi chiusi
per risentire
le grida gioiose
dei bimbi, le risate,
la gioia infinita
mentre la mamma
dolcemente spingeva
l'altalena.
Era bello volare
guardare il cielo
sognare di avere le ali
nei giorni felici
della primavera.
Quanto tempo
era passato
e ricordare ora
aveva rigato di pianto
le sue guance.
............................
Poi, mentre si allontanava
aveva scosso la testa
pensando:"sto proprio
diventando vecchio"
e aveva sorriso.
lunedì 29 agosto 2016
venerdì 26 agosto 2016
MEMORIA DI MUSICA
E' musica che sembra
giungere da lontano
oltre la spiaggia
oltre il mare
note leggere
che volano nell'aria
mi sfiorano
mentre cerco
di ricordare la canzone
o forse è
la colonna sonora
di un film.
Chissà da dove viene:
un locale pubblico
un bar, un ristorante
o da una casa
sperduta nella collina
o semplicemente
una radio accesa
in un'auto parcheggiata
in un angolo del quartiere.
Il buio della sera
crea fantasie
mentre la memoria
torna indietro nel tempo
e si ferma
quando vuole.
giungere da lontano
oltre la spiaggia
oltre il mare
note leggere
che volano nell'aria
mi sfiorano
mentre cerco
di ricordare la canzone
o forse è
la colonna sonora
di un film.
Chissà da dove viene:
un locale pubblico
un bar, un ristorante
o da una casa
sperduta nella collina
o semplicemente
una radio accesa
in un'auto parcheggiata
in un angolo del quartiere.
Il buio della sera
crea fantasie
mentre la memoria
torna indietro nel tempo
e si ferma
quando vuole.
giovedì 25 agosto 2016
LA SERA
Il sospiro lieve
della sera
che ci passa
accanto
il sole che brucia
mentre cala
dietro la collina
il sussurro
del mare
che parla
ai gabbiani
gli occhi chiusi
per ricordare
e sognare
bagnare i piedi
sull'onda del mare
lasciare un segno
sulla sabbia
che svanirà
piano piano
mentre il sogno
se ne va
verso l'azzurro.
della sera
che ci passa
accanto
il sole che brucia
mentre cala
dietro la collina
il sussurro
del mare
che parla
ai gabbiani
gli occhi chiusi
per ricordare
e sognare
bagnare i piedi
sull'onda del mare
lasciare un segno
sulla sabbia
che svanirà
piano piano
mentre il sogno
se ne va
verso l'azzurro.
mercoledì 24 agosto 2016
UN SOGNO
Questa notte
ho incontrato
il tuo viso
in un sogno.
A guidarmi
i tuoi occhi
e lo sguardo
dolce
che non ti lascia
mai.
Ero bimbo
ragazzo
o uomo maturo?
Non importa
l'età
ma l'eternità
della tua bellezza
che il tempo
non potrà
scalfire.
ho incontrato
il tuo viso
in un sogno.
A guidarmi
i tuoi occhi
e lo sguardo
dolce
che non ti lascia
mai.
Ero bimbo
ragazzo
o uomo maturo?
Non importa
l'età
ma l'eternità
della tua bellezza
che il tempo
non potrà
scalfire.
martedì 23 agosto 2016
LACRIME DI ROSA
come il sangue
la rosa che spunta
tra verdi foglie
in un piccolo vaso
esposto al vento.
E ad ogni folata
si stacca e cade
un petalo
come ferita aperta
nella terra.
Immagino,
guardando
da dietro il vetro
della finestra,
che ogni volta
che si strappa
la carne
la rosa pianga
lacrime
che io non vedo
ma sento
dentro di me.
domenica 21 agosto 2016
LA FARFALLA
Era una farfalla
bianca
come la neve
veniva dal mare
e andava
chissà dove.
Mi è passata
accanto
leggera
come un bacio.
E' volata
sfiorando l'azzurro
e nell'azzurro
è sparita.
bianca
come la neve
veniva dal mare
e andava
chissà dove.
Mi è passata
accanto
leggera
come un bacio.
E' volata
sfiorando l'azzurro
e nell'azzurro
è sparita.
giovedì 18 agosto 2016
NON CI RESTA CHE PIANGERE...
Non ci resta che piangere.
Passano veloci i giorni
di una estate isterica,
svagata,capricciosa,
tra vento e pioggia,
pioggia e vento
e mare mosso.
Non c'è folla in spiaggia,
non ci sono le invasioni
in città, a parte le bugie
degli amministratori
e dei giornali locali
che si adeguano alla festa.
anche le mature signore
del "burraco oltre ogni limite"
giocano stancamente,
svogliosamente
spegnendo una cicca di sigaretta
dietro l'altra, infilandole
nella sabbia.Tanto...capirai !
Visi spenti, sorrisi tirati,
saluti di convenienza,
molte chiacchiere
soprattutto per parlare
di questo o di quella.
Insomma è una estate
che lentamente se ne va
e quasi nessuno
se ne accorge.
E allora?
Non ci resta che piangere...
Passano veloci i giorni
di una estate isterica,
svagata,capricciosa,
tra vento e pioggia,
pioggia e vento
e mare mosso.
Non c'è folla in spiaggia,
non ci sono le invasioni
in città, a parte le bugie
degli amministratori
e dei giornali locali
che si adeguano alla festa.
anche le mature signore
del "burraco oltre ogni limite"
giocano stancamente,
svogliosamente
spegnendo una cicca di sigaretta
dietro l'altra, infilandole
nella sabbia.Tanto...capirai !
Visi spenti, sorrisi tirati,
saluti di convenienza,
molte chiacchiere
soprattutto per parlare
di questo o di quella.
Insomma è una estate
che lentamente se ne va
e quasi nessuno
se ne accorge.
E allora?
Non ci resta che piangere...
mercoledì 10 agosto 2016
RINCORRERSI
Si rincorrono nell'infinito
tra nuvole bianche, piacevoli
come antichi e preziosi
merletti e colpi di vento
che, improvvisi, portano
aria fredda e pioggia.
I pensieri si fanno distrarre
da questo spettacolo,
si inseguono ma poi
non ricordano il perchè.
Forse tra loro
ci sono anche ricordi,sogni,
speranze, illusioni
e questo giustifica il temporale
che dopo qualche minuto
si annuncia tra tuoni e lampi.
L'abbandono del mare,
il richiamo delle onde,
aiuta a divagare e perdersi
in un sentiero che solca
il cielo.
tra nuvole bianche, piacevoli
come antichi e preziosi
merletti e colpi di vento
che, improvvisi, portano
aria fredda e pioggia.
I pensieri si fanno distrarre
da questo spettacolo,
si inseguono ma poi
non ricordano il perchè.
Forse tra loro
ci sono anche ricordi,sogni,
speranze, illusioni
e questo giustifica il temporale
che dopo qualche minuto
si annuncia tra tuoni e lampi.
L'abbandono del mare,
il richiamo delle onde,
aiuta a divagare e perdersi
in un sentiero che solca
il cielo.
domenica 7 agosto 2016
LA STELLA
In una notte azzurra e brillante
ho provato ad accarezzare una stella.
All'inizio mi sembrava impossibile,
e più allungavo la mano
e più lei si allontanava.
Poi ho provato sussurrando parole,
parlando come si fa con un bimbo
quando si racconta una favola.
E la stella, ad un tratto,
si è fermata.
Così ho potuto sfiorarla, lentamente,
sentire la sua anima, il suo corpo.
E' passato veloce il tempo
e quando il cielo ha cominciato a schiarirsi
lei è sparita confondendosi con le nuvole.
Chissà se la riconoscerò
la prossima volta,
se ci sarà una prossima volta.
O basta solo volerlo?
ho provato ad accarezzare una stella.
All'inizio mi sembrava impossibile,
e più allungavo la mano
e più lei si allontanava.
Poi ho provato sussurrando parole,
parlando come si fa con un bimbo
quando si racconta una favola.
E la stella, ad un tratto,
si è fermata.
Così ho potuto sfiorarla, lentamente,
sentire la sua anima, il suo corpo.
E' passato veloce il tempo
e quando il cielo ha cominciato a schiarirsi
lei è sparita confondendosi con le nuvole.
Chissà se la riconoscerò
la prossima volta,
se ci sarà una prossima volta.
O basta solo volerlo?
venerdì 5 agosto 2016
IL RUSCELLO
Era una vena d'acqua quasi invisibile
che correva tra erba e piccoli alberi,
in una campagna di mezza collina,
chissà da dove veniva
e chissà dove andava
eravamo in pochi a conoscerla
e per notarla bisognava
quasi metterci i piedi dentro.
Sedendosi però sulla riva
e stando in ascolto,
nel silenzio profondo dell'estate
con i campi bruciati dal sole,
il ruscello emetteva note e suoni
che sembravano musica.
Lo scorrere dell'acqua
sulle pietre del fondo
lo trasformavano
in uno strumento musicale.
Da fanciullo, quando con la famiglia
si andava in quel piccolissimo paese
composto da quattro case
sparse nelle vaste campagne,
senza dire nulla
io andavo dove c'ero il ruscello
mi sedevo tra l'erba
e assorbivo attento quelle note
che sapevano di fresco,
di pulito,di affetto
come la voce di una persona cara.
che correva tra erba e piccoli alberi,
in una campagna di mezza collina,
chissà da dove veniva
e chissà dove andava
eravamo in pochi a conoscerla
e per notarla bisognava
quasi metterci i piedi dentro.
Sedendosi però sulla riva
e stando in ascolto,
nel silenzio profondo dell'estate
con i campi bruciati dal sole,
il ruscello emetteva note e suoni
che sembravano musica.
Lo scorrere dell'acqua
sulle pietre del fondo
lo trasformavano
in uno strumento musicale.
Da fanciullo, quando con la famiglia
si andava in quel piccolissimo paese
composto da quattro case
sparse nelle vaste campagne,
senza dire nulla
io andavo dove c'ero il ruscello
mi sedevo tra l'erba
e assorbivo attento quelle note
che sapevano di fresco,
di pulito,di affetto
come la voce di una persona cara.
HO CHIUSO GLI OCCHI...
Ho chiuso gli occhi un attimo
credo...solo un attimo
mentre ero sul lettino,in spiaggia
ma forse il sonno mi ha preso
all'improvviso o è stato un sogno.
Mi sono visto giovane ventenne
tra i capanni in legno del Lido,
con amiche e amici
a ridere, scherzare e bere
aranciate e succhi di frutta;
la lambretta parcheggiata a pochi passi,
sempre pronta per una fuga...
chissà verso dove.
Aspettare la sera per andare al Florida,
sentire musica e ballare,
e al primo "lento "stringere la fanciulla
tra le braccia (ma non troppo)
perchè babbo e mamma
sono sempre all'erta.
Fare tardi, la notte,
qualche minuto dopo mezzanotte
e poi tornare a casa, facendo piano
per non svegliare i genitori.
Il giorno dopo, sempre d'estate,
ritornare al mare,
incontrare la "compagnia"
ridere e scherzare e poi...
di corsa in acqua
per fare il bagno
Se c'è qualche lira in tasca
magari prendiamo anche i mosconi
per andare al largo.
E riapro gli occhi, purtroppo.
credo...solo un attimo
mentre ero sul lettino,in spiaggia
ma forse il sonno mi ha preso
all'improvviso o è stato un sogno.
Mi sono visto giovane ventenne
tra i capanni in legno del Lido,
con amiche e amici
a ridere, scherzare e bere
aranciate e succhi di frutta;
la lambretta parcheggiata a pochi passi,
sempre pronta per una fuga...
chissà verso dove.
Aspettare la sera per andare al Florida,
sentire musica e ballare,
e al primo "lento "stringere la fanciulla
tra le braccia (ma non troppo)
perchè babbo e mamma
sono sempre all'erta.
Fare tardi, la notte,
qualche minuto dopo mezzanotte
e poi tornare a casa, facendo piano
per non svegliare i genitori.
Il giorno dopo, sempre d'estate,
ritornare al mare,
incontrare la "compagnia"
ridere e scherzare e poi...
di corsa in acqua
per fare il bagno
Se c'è qualche lira in tasca
magari prendiamo anche i mosconi
per andare al largo.
E riapro gli occhi, purtroppo.
giovedì 4 agosto 2016
LA RAGNATELA
Erano lunghi fili d'argento
che scendevano dai rami
e formavano un sipario,
trasparente e misterioso.
Fermarsi o andare oltre?
Strappare con le dita
quella tela composta dal tempo
e cercare di vedere oltre
o accettare la scena
per come si presentava
e tornare indietro
accontentandosi di una realtà
che non rappresentava problemi?
Se avesse allungato una mano
avrebbe potuto aprire
un piccolo spiraglio e guardare oltre
ma cosa avrebbe visto,
in realtà?
Non ci aveva pensato due volte,
era tornato indietro
e nel volgere di pochi minuti
aveva tutto dimenticato.
Ma i lunghi fili d'argento
non sarebbero mai spariti
ed avrebbero atteso,
pazienti, il suo ritorno.
che scendevano dai rami
e formavano un sipario,
trasparente e misterioso.
Fermarsi o andare oltre?
Strappare con le dita
quella tela composta dal tempo
e cercare di vedere oltre
o accettare la scena
per come si presentava
e tornare indietro
accontentandosi di una realtà
che non rappresentava problemi?
Se avesse allungato una mano
avrebbe potuto aprire
un piccolo spiraglio e guardare oltre
ma cosa avrebbe visto,
in realtà?
Non ci aveva pensato due volte,
era tornato indietro
e nel volgere di pochi minuti
aveva tutto dimenticato.
Ma i lunghi fili d'argento
non sarebbero mai spariti
ed avrebbero atteso,
pazienti, il suo ritorno.
mercoledì 3 agosto 2016
ERA UNA STORIA...
Era una storia senza parole
scritta sfiorando i muri
dei contorti vicoli del paese
dove la luce entrava appena
e ciuffi d'erba ornavano,
disordinati,pietre e polvere.
Le dita cercavano le lettere
e gli occhi si sforzavano
di leggere quella storia.
A guardare bene,
nell'alto delle pareti
che sfioravano il cielo
si scorgevano nidi di rondini
e forti pigolii,ogni tanto,
rompevano il silenzio.
Chissà chi aveva scritto
quella storia
così antica e così attuale.
scritta sfiorando i muri
dei contorti vicoli del paese
dove la luce entrava appena
e ciuffi d'erba ornavano,
disordinati,pietre e polvere.
Le dita cercavano le lettere
e gli occhi si sforzavano
di leggere quella storia.
A guardare bene,
nell'alto delle pareti
che sfioravano il cielo
si scorgevano nidi di rondini
e forti pigolii,ogni tanto,
rompevano il silenzio.
Chissà chi aveva scritto
quella storia
così antica e così attuale.
martedì 2 agosto 2016
POESIE DI FEDERICO BRESSANI
Dell'autore ho parlato nel precedente Blog.
Pubblico solo due poesie di Federico, quelle che, già nella prima lettura, mi hanno coinvolto.
Pubblico solo due poesie di Federico, quelle che, già nella prima lettura, mi hanno coinvolto.
lunedì 1 agosto 2016
C'E' UNA MINESTRA NELLA MIA MOSCA
Ho il piacere di avere tra le mani e di leggere un interessante volumetto di poesie scritte da un giovane fanese,Federico Bressani; volumetto purtroppo non in vendita ed offerto quindi dall'autore come saggio del suo cammino in questa strada non certo facile dl esprimersi scrivendo versi.
Già il titolo " C'è una minestra nella mia mosca" avverte il lettore che deve aspettarsi una specie di ribellione a quel che viene dato per scontato e matematicamente certo.
L'ho già detto, Federico è giovane, ha tantissimi interessi nel campo dell'arte e della letteratura, sa quindi muoversi bene
per farsi capire e far afferrare al lettore il messaggio che intende trasmettere, ai sentimenti che apre alla conoscenza senza cercare mediazioni o sottintesi.
Ho iniziato a leggere, confesso, con qualche timore; nella mia lunga esperienza ho incontrato tanti "votati" alla poesia e poi caduti nel nulla solo pochi mesi dopo.
Invece e per fortuna Federico ha le doti giuste e credo che nel proseguire in questa strada, riuscirà a superare anche certe piccole ma inevitabili insicurezze che sono sempre nelle esperienze giovanili.
L'autore si guarda intorno, vede quel che c'è di negativo in questa nostra società, incontri, forse fallimenti suoi, passaggi non facili di una vita che non è facile per nessuno.
Tra qualche giorno, in un prossimo Blog, riporterò alcune poesie di Federico che mi hanno particolarmente colpito.
Già il titolo " C'è una minestra nella mia mosca" avverte il lettore che deve aspettarsi una specie di ribellione a quel che viene dato per scontato e matematicamente certo.
L'ho già detto, Federico è giovane, ha tantissimi interessi nel campo dell'arte e della letteratura, sa quindi muoversi bene
per farsi capire e far afferrare al lettore il messaggio che intende trasmettere, ai sentimenti che apre alla conoscenza senza cercare mediazioni o sottintesi.
Ho iniziato a leggere, confesso, con qualche timore; nella mia lunga esperienza ho incontrato tanti "votati" alla poesia e poi caduti nel nulla solo pochi mesi dopo.
Invece e per fortuna Federico ha le doti giuste e credo che nel proseguire in questa strada, riuscirà a superare anche certe piccole ma inevitabili insicurezze che sono sempre nelle esperienze giovanili.
L'autore si guarda intorno, vede quel che c'è di negativo in questa nostra società, incontri, forse fallimenti suoi, passaggi non facili di una vita che non è facile per nessuno.
Tra qualche giorno, in un prossimo Blog, riporterò alcune poesie di Federico che mi hanno particolarmente colpito.
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