Non ci resta che piangere.
Passano veloci i giorni
di una estate isterica,
svagata,capricciosa,
tra vento e pioggia,
pioggia e vento
e mare mosso.
Non c'è folla in spiaggia,
non ci sono le invasioni
in città, a parte le bugie
degli amministratori
e dei giornali locali
che si adeguano alla festa.
anche le mature signore
del "burraco oltre ogni limite"
giocano stancamente,
svogliosamente
spegnendo una cicca di sigaretta
dietro l'altra, infilandole
nella sabbia.Tanto...capirai !
Visi spenti, sorrisi tirati,
saluti di convenienza,
molte chiacchiere
soprattutto per parlare
di questo o di quella.
Insomma è una estate
che lentamente se ne va
e quasi nessuno
se ne accorge.
E allora?
Non ci resta che piangere...
Nessun commento:
Posta un commento