Incontro un amico, amico da secoli, uno dei pochi.Scontroso di carattere ma forse per timidezza, un pò trasandato, cultore della vita legata alla natura e conseguentemente al mangiare coltivato da se stesso, in un quadrato di terra.Da giovane innamorato della sinistra estrema poi, via via con il passare degli anni, quasi anarchico.Molto educato e gentile, con un cuore grande e generoso verso chi è stato sfortunato nella vita.
Ci incontriamo spesso, scambiamo solo poche parole, qualche battuta ma ogni volta sentiamo il bisogno di fermarci e salutarci.
Cosi è andata anche ieri sera." Ciao, come va?"
Vedo che c'è qualcosa che non va in lui, di solito sorridente.
E' in bicicletta, si piega verso il manubrio per nascondere l'espressione del viso e mi risponde:" Va male, è morta mamma".
Resto in silenzio, sinceramente non so cosa dire.Sapevo benissimo che sua madre era ancora viva anche se piena di acciacchi e soprattutto con l'età oltre i novanta.
" Mi dispiace" alla fine dico, e con realismo aggiungo" è la ruota che gira, anche se vorremmo che le nostre mamme vivessero in eterno".
Lui resta in silenzio, sempre piegato sulla sua bici, il viso verso terra.Poi dice:" Adesso sono rimasto veramente solo.
Anche se era anziana e malandata mi teneva compagnia,adesso sono solo, solo."
E aggiunge:" ed era sempre mamma."
"Adesso vado verso il mare, a piangere".
E se n'è andato, pedalando lentamente.
Questo amico avrà più o meno la mia stessa età, eppure ancora aveva bisogno della madre.
Nessun commento:
Posta un commento