mercoledì 30 agosto 2017

LA POESIA DELLA SERA

E' nella poesia della sera
che mi ritrovo
ripetendo memorie
e giorni e anni
che mi hanno visto
solitario
in riva al mare
in compagnia solo di gabbiani
che ritrovano la spiaggia
in cerca di cibo
dopo un'estate 
chiassosa e inospitale.
....
Tenuto per mano
da una mamma premurosa
camminavo a fatica
tra sabbia e mare
a piedi nudi
raccogliendo conchiglie,
e tenendole poi strette in mano
convinto veramente,
come mi diceva mia madre,
che fossero cose preziose e rare
arrivate lì solo per noi.
....
E stagione dopo stagione
è  volato il tempo:
giorni, mesi ,anni
eppure  mi ritrovo ancora qui,
a ricordare
nella poesia della sera.



martedì 29 agosto 2017

L'AMICO GABBIANO


La luce,improvvisa,
 taglia come una lama
il cielo scuro
mentre il tuono
fa tremare il cuore.
Eppure il mare
è calmo e tranquillo
e le onde
sussurrano piano
le loro parole
alla sabbia.
Un gabbiano
vola lento
e poi si avvicina
per parlare con me
ma io so già
cosa vuole dirmi
e sorrido.



venerdì 25 agosto 2017

ANDIAMO...FIDATI DI ME

Andiamo...
si ma dove?
Non lo so
però andiamocene
da qui
va bene, andiamo
a piedi
o in bicicletta?
Preferisco a piedi
dovremo fare
molta strada?
Non lo so
intanto 
muoviamo i piedi.
C'è silenzio
intorno a noi
e fa ancora caldo
benchè il sole
stia scendendo veloce
dietro la collina.
La senti 
questa musica?
No non sento nulla...
ma come
veramente non la senti?
Aspetta, fermiamoci
un attimo...
no, c'è solo un gran silenzio.
Ma è una canzone 
che ci piaceva tanto!
La...lalala..la..lala...
la cantava Mina
ma sei diventato sordo?
Io non sento nulla
e sono stanco,
sediamoci un attimo.
Non abbiamo tempo.
Non abbiamo tempo
per andare dove?
Non mi dici nulla...
Tu non devi sapere..
fidati di me.

domenica 20 agosto 2017

LE GIORNATE DI FINE ESTATE.

LE GIORNATE DI FINE ESTATE,DALL'ARIA
 FRIZZANTINA E ORAMAI DI SETTEMBRE
 MI RIPORTANO ALLA MENTE...

Quando? Non ricordo,tantissimi anni fa.
Ci eravamo conosciuti attraverso comuni amici.
Lei di Roma, figlia di un medico molto conosciuto,

io ancora studente, come lei.
Avevamo ballato per tutta la notte al Florida,
locale quasi in riva al mare, dove poi siamo
andati a camminare lungo la spiaggia.
E così per tre giorni di fila.
L'ultima sera ci siamo lasciati con la promessa che si saremmo rivisti poche ore dopo, di prima mattina,
in cima al porto dove c'è il faro e i quadrati da pesca.
Lei infatti sarebbe ripartita per Roma.
Erano oramai i primi giorni di settembre
e sarebbe tornata a casa con i genitori.
Praticamente non avevo dormito.
Alle sette, quando ancora faceva freddo, veloce 
pedalando forte sulla bici, ero arrivato al porto e di corsa
ero andato al posto dove ci saremmo dovuti incontrare.
Il mare era molto mosso e tirava vento.
Ho aspettato...aspettato ...ma lei non è venuta.
Comprensibilmente ci sono rimasto molto male, mi sarei messo a piangere.
Una settimana dopo ho ricevuto una sua lettera( forse si era
rivolta a qualche amico per avere l'indirizzo)
dove mi spiegava il perchè della sua assenza.
I genitori ( come spesso accade) avevano capito tutto
e non le avevano assolutamente permesso
di venire.
Non ci siamo più incontrati, neanche gli anni successivi.





sabato 19 agosto 2017

SOGNI E RICORDI...

I sogni non hanno età
i ricordi non hanno età
nè date nè appuntamenti
compaiono e scompaiono
quando meno te lo aspetti
ad affollare la mente,
a volte gradevoli
a volte insopportabili
disegnati nel corso della vita
passo dopo passo
giorno dopo giorno
ci procedono, ci accompagnano
ci seguono, sempre.
Sono il nostro cuore,
la nostra pelle, i nostri occhi
anche nel buio della notte
quando la solitudine
ti è diventata compagna
inseparabile.

martedì 15 agosto 2017

IL PIANTO

" E adesso, per favore,
vattene e torna a casa"
gli diceva dolcemente
 l'anziana madre
"  ho bisogno di piangere 
e non voglio farmi vedere".
Lui ubbidiva e se andava
chiudendo piano la porta
per non fare rumore.
Sapeva i motivi
di quella malinconia 
perchè la mamma si confidava
con lui e se avesse potuto
avrebbe fatto l'impossibile
per frenare le sue lacrime.
Sono passati gli anni,
ne sono passati tanti
e adesso potrebbe essere lui
a chiedere a qualcuno di uscire 
perchè ha bisogno di piangere
 senza farsi vedere.

sabato 12 agosto 2017

VORREI DIRTI...

Scusami, fermati un attimo
dovrei dirti due o tre cose,
due o tre cose da nulla ma...
No, forse è meglio che ti scrivo
mi sento più  a mio agio,
credo mi riesca meglio
e poi, se devo dire la verità
non sono cose da nulla, anzi!
E' che mi sento in imbarazzo,
quando ci incontriamo per strada
certe volte non mi guardi
altre mi guardi ma non mi saluti
e allora, cosa devo pensare?
Ci ho riflettuto su tante volte,
tantissime volte
certe notti non riesco neanche
ad addormentarmi.
Da dove comincio-mi chiedevo-
e che cosa le dico?
Domande molte, risposte...zero.
Magari la fermo e dico:
"accidenti! Sei proprio in forma!.."
no, no, no, è una grande stupidaggine.
Però tu potresti anche aiutarmi, 
farmi un sorriso, dire due parole
simpatiche, una battuta.
No, credo proprio di no
perdo solo tempo.
Se ti avesse interessato la mia amicizia
me lo avresti fatto capire da un pezzo.
Voi donne siete maestre in questo.
Ma non è una critica, sia chiaro,
anzi!
Lo so lo so e mi ripeto,
 sicuramente sto perdendo tempo.
E perchè dovresti starmi a sentire?
Perchè dovresti fermarti
e parlare con me?
Che sogno sarebbe se fossi tu
a fermami una volta,
a rivolgermi la parola
chiamandomi per nome.
Però sono giunto ad un bivio:
o mi faccio coraggio
e ti fermo la prossima volta
che ti incontro o...chiudo il sogno
per sempre, per sempre.
Si, farò cosi.
Domani so già che andrai al solito posto
e alla stessa ora, uscendo da casa.
Ebbene, mi farò trovare lì,
vicino al vecchio palazzo del centro
e appena ti vedo spuntare
mi farò forza e ti chiamerò 
e ti saluterò:
Ciao Daniela, ciaoooo..
no, aspetta, non ti chiami Daniela.
Ciao Silvia, sono io!!!
No, non Silvia, Giulia...Alessia...
Francy..no.. Irene..
Vabbè...adesso ci penso bene
e poi ne riparlo.




ERA IL TEMPO DELLE CICALE

Era il tempo delle cicale,
si sentivano da lontano
frinire nei giganteschi alberi
che costeggiavano i vialetti
ricoperti di ghiaia
del grande giardino del paese.
Nell'aria c'era profumo di resina
e nei tronchi dei pini,
alti e maestosi,
sostavano per qualche attimo
grandi farfalle colorate.
All'ombra c'erano panchine di pietra
dove sedevamo per riposarci,
sudati e stanchi,
dopo aver giocato e corso.
Era bello riprendere fiato
e mordere la merenda
che ci aveva dato la mamma.
Ma esistono ancora le cicale?


martedì 8 agosto 2017

UNA NOTTE D'ESTATE

Com'era bello
distesi sull'erba
guardare le stelle
in una notte d'estate
finalmente soli
lontani da tutti
 negli occhi
soltanto un dolce
sogno d'amore
e nel cuore
le note di una canzone
che avevamo
appena ascoltato
nel juke box di un bar.
Non erano 
nei nostri pensieri
nè ieri,oramai lontano
nè domani ancora incerto
ma le stelle
ci guardavano attente
e sorridevano con noi
accarezzando l'attimo.