giovedì 30 giugno 2011

AVANTI ! C'E'POSTO

Per un pò l'argomento ha tenuto banco nelle pigre chiacchierate serali nei bar e nelle passeggiate lungo il corso; per un pò si è parlato del trittico funerario posto in una aiuola dei giardini Amiani, di fronte alla mediateca MEMO ( corso Matteotti). Si è parlato anche della lapide- 1metro per 1 metro-contenente la lunga fila degli sponsor che fa da sfondo al nuovo Famedio urbano. Per un pò...ma poi- come accade sempre a Fano, SEMPRE- gli avvenimenti, la noia, il susseguirsi di fatti e misfatti hanno risucchiato gli interessi dei fanesi  spingendoli in altre direzioni, meno impegnative, meno stancanti. Ma si parli di feste che è meglio! ha detto qualcuno, si parli del carnevale che è la cosa più importante che abbiamo a Fano ( pensate quindi cos'è il resto), parliamo di Cesare, parliamo di notti bianche... e qui, purtroppo per lui, mal glie ne colse. Perchè la notte  bianca è stata funestata da tanti di quei guai da farci finire -primo -su tutte le prime pagine dei giornali ( stupro di una giovane quindicenne) e poi sputtanandoci a destra e a manca con altri fatti davvero poco edificanti  come sbornie, ricoveri in ospedale, incidenti, furti ecc.
E allora preferisco tornare all'argomento iniziale e cioè FAMEDIO 2. Visto che nei giardini Amiani c'è ancora posto e ci sono ancora aiuole da occupare, ho iniziato a chiedere in giro ad amici e conoscenti a chi vorrebbero fosse dedicato qualche altro busto funerario  da spargere e cospargere tra piante di rose ed erbette profumate, tanto per completare l'operazione cimitero. Ne è venuto fuori un primo elenco interessante che sottopongo ai fanesi in attesa che ne arrivino altri.
Valerio Volpini, giornalista, scrittore, uomo di cultura;
Costanzo Micci, vescovo di Fano;
Giorgio Spinaci, pittore, artista di fama;
Emilio Antonioni, pittore delicato e sensibile;
Enzo Capalozza, uomo di cultura, politico insigne, membro della Corte Costituzionale; e aggiungo che qualcuno ha suggerito anche il famosissimo Paolino, personaggio fanese di popolo e di sangue, forse meritevole più di altri.
Personalmente intanto ho suggerito ai gestori del caffè Centrale ( che conosco bene)di trasformare il nome del loro locale in Caffè Due Novembre.Comprensibilmente hanno storto il naso.
Avanti! C'è posto.

lunedì 27 giugno 2011

LA NOTTE BIANCA E LA SFIGA NERA

Sicuramente gli organizzatori non lo avevano messo in bilancio, confidando da bravi ingeui sulla buona stella( che di solito si tiene ben lontana da Fano) ma la sfiga nera della notte bianca di sabato scorso ha passato ogni limite dell'immaginario, strabordando sulla tragedia- in primo piano- e sulla farsa in seguito.Infatti  ne sono accadute di tutto ma proprio di tutto. Certo: se volevamo pubblicità ne abbiamo avuta anche troppa purtroppo però in negativo. Sintetizzo: uno stupro di una quindicenne, decine di ragazzi e ragazze ricoverati all'ospedale per sbronze varie, canne ecc., risse, bottigliate a destra e a manca, furti, scassi, danni vari in giro per tutta la città, arresti, ritiro di patenti, ritiro di auto, e tanto per gradire, alla fine, anche la caduta  in corso Matteotti di una signora in bibicletta che è andata ad infognarsi nei teli bianchi messi a penzoloni lungo la strada. Festa o tragedia? I giovani assessori rampolli che vedono nelle feste arcobaleno tutto il bene di Fano ora cosa diranno? Perchè è l'unica cosa che abbonda a Fano. la festa. Carnevale, Fano dei Cesari, notti bianche, notti rosa, bacio più lungo, sesso più corto, festa dei quartieri, festa dei cantoni, festa delle feste, facciamogli la festa ecc. Cosa diranno i rampolli? Che la colpa è degli altri, che non si può prevedere tutto, che la sfiga è sfiga, che anche nelle altre città succede, che Fano ha la bandiera blu ma la coscienza scura  e via così. Parole al vento che passerrano sopra le teste dei fanesi come un colpo di garbino; solo un pò di fastidio e nient'altro. E la notte bianca sarà solo lunga e faticosa per tutti quei leccabarattoli( e ce ne sono tanti) che dovranno dire, raccontare, scrivere, offrire ai telespettatori le magnificenze di una notte di festa che è stata solo una grande, raffazzonata e deludente boiata estiva.

sabato 25 giugno 2011

PIAZZA AMIANI: TRESSETTE COL MORTO

Quando si dice che non c'è mai fine al peggio si dice una grandissima verità,purtroppo. L'ultima dei nostri amministratori comunali ( perchè comunque sia la responsabilità è di loro) è l'aver concesso nei giardini della bella piazza Amiani, mediateca Memo, corso Matteotti,  la collocazione di lapidi marmoree e busti scolpiti di tre ignari nostri concittadini benemeriti quali: gli scrittori Giulio Grimaldi e Luciano Anselmi e l'attore Ruggero Ruggeri. Non bastava, dall'altra parte del giardino, aiuola davanti al caffè centrale, la presenza recente di un'altra statua commemorativa, quella dello scrittore Fabio Tombari, che già nelle sue proporzioni e nella sua ubicazione  aveva riempito ottimamente i vuoti di secoli di indifferenza ( ottima). Non bastava e allora...dato che ci siamo, facciamo le cose in grande, abbondiamo, facciamo i grassi, dimostriamo la nostra generosità: perchè- si saranno chiesti- aggiungerne solo una, due...mettiamone tre!!! Tre è il numero perfetto come immagino sia anche l'indice di intelligenza di qualche nostro concittadino. E tre sia...e tre è stato. Inagurazione venerdì sera, lutto cittadino per l'occasione, folla minima, da "roba pursìa" come dicono i fanesi.Ma...colpo di scena! Si registra l' assenza totale di rappresentanti dell'amministrazione comunale. Finalmente, si saranno vergognati, penso. Invece no, era solo una ripicca per una lapide di un metro quadrato di marmo che è stata posta nella stessa aiuola delle tre teste contenente non frasi elogiative per i personaggi immortalati o brani di pagine particolarmente toccanti ma... un lunghissimo elenco degli SPONSOR. Le lapidi sono state sponsorizzate!!!!!!! Roba da rabbrividire, da far ridere anche i morti.  Ma c'è di peggio. I professorini sempre pronti ad alzare il ditino per criticare, i giornalisti, i poeti, gli scrittori, gli ingegneri poeti, gli architetti severi, gli avvocati tutori d'arte e di cose illustri non hanno detto A sullo scempio, NULLA DI NULLA, perchè non toccare il potere che è pericoloso.
Il fatto è che poi lì dove sono stati posti i busti esistono da sempre numerose panchine dove durante il giorno riposano le loro stanche membra numerose frotte di anzianotti che approfittano del verde e dell'aria buona per trascorrere le ore calde della giornata e che ora si ritrovano a parcheggiare in una atmosfera cimiteriale da costringere i più a toccarsi in continuazione per fare i debiti scongiuri.Insomma una succursale del famedio del cimitero urbano di cui si poteva fare benissimo a meno. Unico lato positivo: sarà il posto ideale per giocare il tressette col morto, mangiare le fave dei morti, ricordati che devi morire,ecc. ecc.Memento mori
NELLA FOTO: la bella e antica piazza Amiani che ora sarà chiamata Piazza Ulivo due Memento mori

sabato 11 giugno 2011

I TROMBONI


Siccome ognuno è libero di incoronarsi con  ciò che crede più opportuno-compreso il nulla- sabato mattina gli amministratori locali hanno "inaugurato" in pompa magna la nuova stagione della fiera mercato dell'antiquariato: nuovo percorso, nuovo appuntamento ( due giorni come era qualche anno fa), nuove presenze di espositori e pochissimo altro. Luogo della cerimonia ( la " location" come direbbe qualche pappagallo nostrano) guarda caso è stato l'imponente ed austero Arco di Augusto le cui potenti basi- sono convinto- hanno tremato e pianto dalla vergogna e dall'ira, alla presenza di giornalisti, qualche compiacente telecamera, qualche laudatores di turno e naturalmente politici, assessori, segretari ecc. Perchè l'Arco d'Augusto? Perchè  i "cesarini"nostrani non potevano che scegliere questo: un legame (sognato),un segno di parentela, quasi, una discendenza segnata dal destino.  Tutto bene? Tutto bene se non fosse che la Fiera Mercato dell'antiquariato non è neanche la lontana immagine di quella inaugurata trent'anni fa: bella, interessante, ricca di presenze vere, antiquari di nome e di fatto, esposizioni pregevoli e di alta qualità. Quella attuale ha oramai l'aspetto di una fiera paesana con  qualche bancarella in più. Però non volevo parlare di questo ma.... Non so se per scelta, per ironia, per involontaria comicità, ai discorsi e alle autolodi ha fatto seguito la esibizione della banda musicale  i cui brani eseguiti ( da morir da ridere, ve lo giuro)  hanno previsto sempre una massiccia presenza di TROMBONI.  Strumento serio ed importante ma che in questa circostanza ha fatto sorridere molti presenti che ci hanno letto una chiaro riferimento... a chi pensiamo noi.

venerdì 10 giugno 2011

I SEMPREVERDI

Sarà perchè ho l'occhio "clinico", sarà perchè li conosco da molto tempo, sarà perchè immagino che la natura ed il tempo-più o meno- facciano granata para con tutti e quindi i segni si vedono, sta di fatto che registro una crescente presenza di uomini maturi che improvvisamente ( o da anni a seconda dei casi) ritrovano nei capelli e nelle barbette o nei baffi lontani e dimenticati colori giovanili che contrastano tragicamente con il resto della persona. Alcuni sono dei veterani: ricoprendo spesso cariche importanti ( o quasi), volendo apparire per quello che non sono- convinti che nessuno si accorga- oramai da decenni spennellano a tutta birra le chiome ( ed altra varia peluria) che sarebbero grigie secondo le regole del tempo ma che invece ondeggiano e vagheggiano dal biondo cenere rigato di rosso ( per tinta spesso mal riuscita), al castano metà e metà, al nero carbone alla Mangiafuoco  e via di questo passo mettendo-credo- in serio rischio le capacità dei barbieri o dei familiari a seconda dei casi che sono chiamati a fare veri e propri miracoli. Altri, più recenti  e forse:" tanto per provare poi vediamo..."  i convinti dell'ultima ora sono più riconoscibili e più individuabili perchè ( non è neanche il caso di dirlo)  il cambiamento del colore della criniera o della barba o dei baffi  non passa inosservato neanche al cieco di Sorrento. I sorrisini degli amici di questi ultimi, naturalmente si sprecano e le battute masticate tra i denti sono veri e propri spruzzi di veleno. Tanto che spesso- ma non sempre- il malcapitato ringiovanito  torna alle naturali tinte, grigio o bianco cosi e cosi per uscire veloce dall'incubo e dagli sghignazzi. I tinti secolari, invece, oramai non hanno più niente da temere. Gli amici, i conoscenti, i parenti, i vicini di casa, i compagni di partito, i dipendenti, i colleghi ci hanno fatto l'abitudine da tanti anni e quindi il colore dei capelli o della barba o dei baffi  rinverditi periodicamente non fanno più notizia se non quando è talmente evidente l'operazione, sicuramente per un errore di tinteggiatura,  da provocare più che risate qualche compassionevole battuta. Volete I nomi? Non sono una spia ma...guardatevi intorno, soprattutto nei posti dove spesso si usa il potere e troverete certo risposte alle vostre domande.