Per un pò l'argomento ha tenuto banco nelle pigre chiacchierate serali nei bar e nelle passeggiate lungo il corso; per un pò si è parlato del trittico funerario posto in una aiuola dei giardini Amiani, di fronte alla mediateca MEMO ( corso Matteotti). Si è parlato anche della lapide- 1metro per 1 metro-contenente la lunga fila degli sponsor che fa da sfondo al nuovo Famedio urbano. Per un pò...ma poi- come accade sempre a Fano, SEMPRE- gli avvenimenti, la noia, il susseguirsi di fatti e misfatti hanno risucchiato gli interessi dei fanesi spingendoli in altre direzioni, meno impegnative, meno stancanti. Ma si parli di feste che è meglio! ha detto qualcuno, si parli del carnevale che è la cosa più importante che abbiamo a Fano ( pensate quindi cos'è il resto), parliamo di Cesare, parliamo di notti bianche... e qui, purtroppo per lui, mal glie ne colse. Perchè la notte bianca è stata funestata da tanti di quei guai da farci finire -primo -su tutte le prime pagine dei giornali ( stupro di una giovane quindicenne) e poi sputtanandoci a destra e a manca con altri fatti davvero poco edificanti come sbornie, ricoveri in ospedale, incidenti, furti ecc.
E allora preferisco tornare all'argomento iniziale e cioè FAMEDIO 2. Visto che nei giardini Amiani c'è ancora posto e ci sono ancora aiuole da occupare, ho iniziato a chiedere in giro ad amici e conoscenti a chi vorrebbero fosse dedicato qualche altro busto funerario da spargere e cospargere tra piante di rose ed erbette profumate, tanto per completare l'operazione cimitero. Ne è venuto fuori un primo elenco interessante che sottopongo ai fanesi in attesa che ne arrivino altri.
Valerio Volpini, giornalista, scrittore, uomo di cultura;
Costanzo Micci, vescovo di Fano;
Giorgio Spinaci, pittore, artista di fama;
Emilio Antonioni, pittore delicato e sensibile;
Enzo Capalozza, uomo di cultura, politico insigne, membro della Corte Costituzionale; e aggiungo che qualcuno ha suggerito anche il famosissimo Paolino, personaggio fanese di popolo e di sangue, forse meritevole più di altri.
Personalmente intanto ho suggerito ai gestori del caffè Centrale ( che conosco bene)di trasformare il nome del loro locale in Caffè Due Novembre.Comprensibilmente hanno storto il naso.
Avanti! C'è posto.
A me sarebbe venuta un'idea ancor più bucolica: visto che i notabili della Cultura locale sono tutti collocabili anagraficamente nella fascia della terza età, perchè non consentire loro di coltivare - a cavoli, in orari da merenda - un fazzoletto di terra, concimata senza risparmio, di Piazza Pier Maria Amiani? Ovviamente, dopo che sarà stata completamente liberata da ogni attuale orpello.
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