martedì 22 novembre 2011
TEATRO RICCO O TEATRO PER RICCHI?
I fanesi raramente si fanno coinvolgere dai probemi e dai fatti della città se non quando li riguarda direttamente, ma molto direttamente, altrimenti...preferiscono pensare ai fatti loro e lasciar correre, tanto è vero che la città negli anni si è arricchita solo di brutture urbanistiche, di colate di cemento, di disservizi ( checcè ne dicano i responsabili politici seduti nelle poltrone del comando), persino di un porto peschereccio-turistico che ha il fondale di fango che quasi sfiora la superficie, piste ciclabili da suicidio, circonvallazione realizzata a metà ( da secoli), strade piene di buche e strade senza nessun controllo, ecc. ecc. Quindi è strano, quasi inspiegabile che invece molti fanesi si siano lasciati coinvolgere dalle polemiche che in questi giorni infiammano la città relative alla stagione teatrale invernale ed ai costi sia dei biglietti sia degli abbonamenti. Sette spettacoli-abbonamento: i costi vanni dai 100 ai 165 euri, ogni singola serata dai 25 ai 10 euri; la serata speciale con il famosissimo Andrea Bocelli da sola supera il costo di un abbonamento. C'è chi ha fatto anche paragoni; politici avversi alla giunta Aguzzi( che da tempo sta mostrando tutti i suoi limiti) hanno dimostrato, carte alla mano, che gli spettatori pagano più a Fano che alla Scala di Milano. Tanto per fare due conticini della "serva" come si suol dire : due persone come moglie e marito o fidanzata e fidanzato o genitore e figlio scuciono per l'abbonamento come minimo 200 euri ( ma anche 330), e per ogni singola serata dai 20 ai 50 euri. Con l'aria che tira...sono spese davvero importanti. La mia domanda è, prima di tutto, Fano si può permettere stagioni di questo genere?( sempre riferito al momento storico che viviamo); era il caso di stare un pochino più sottotono e spendere meno? Perchè si è scelta la strada più difficile e meno prudente? Sono settimane se non mesi che ci sentiamo ripetere ogni giorno, a partire dal presidente della repubblica sino all'ultimo dei politici, che l'Italia è in grave crisi finanziaria, che non ci sono soldi e saranno tempi duri ora che c'è il governo Monti. Era proprio necessario che la giunta Aguzzi, che la Fondazione teatro chiudessero gli occhi e sparassero costi simili? Ora si fanno appelli, se non ho capito male persino ai dipendenti pubblici (???) perchè facciano gli abbonamenti. Siamo allora proprio alla canna del gas! La cultura ha un posto importante nella vita dei cittadini e dei giovani ma non è necessario superare i limiti solo per fare bella figura; bella figura con chi, poi? E tutto il resto della città? Il teatro della Fortuna ha una capienza molto limitata: quindi, serate per pochi eletti, anche a prescindere dai costi. E questo non è giusto. Il sindaco Aguzzi, ex DS e che tutt'oggi ama definirsi " operaio" come mai ha avvallato una simile operazione così dispendiosa e poco popolare? Sospetto che gli sia passata sopra la testa senza che lui se ne accorgesse...distratto da altro. E i fanesi questa volta, indifferenti a tutto, si sono messi a protestare. E' anche vero che il teatro di qualità ha sempre avuto costi abbastanza alti ( anche per i biglietti di ingresso) ma a tempi duri bisognerebbe rispondere con il buon senso e la prudenza, specie se a pagare sono sempre chiamati a pagare i soliti noti. E la serata di Bocelli..., non per le sue riconosciute qualità ma per il costo è davvero una offesa agli operai ai quali tanto spesso si richiama il primo cittadino.
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