venerdì 20 gennaio 2012

CANI E/O FIGLI

Bar al centro citta', frequentatissmo come sempre, questa mattina. Riesco a fatica a raggiungere il bancone per il solito caffè, seguito e premuto da altri clienti che cercano spazio. Dietro a me, con la coda dell'occhio, intravvedo un paio di figure femminili, abbastanza in carne e non troppo alte.Chiedono anch'esse caffè. La barista sorride e le saluta poi dice:" ma come è bellino! ma come è bellino!!!" e aggiunge qualche altra smorfietta, di quelle tipiche che si fanno ai bimbi, ai neonati. E ancora " ma...parla?"e la signora dietro di me " ancora no" risponde con voce che esprime soddisfazione per i complimenti ricevuti. Il mio caffè arriva, sorseggio lentamente perchè per me è  un rito. La barista tra un cappuccino e un marocchino  trova ancora il tempo per riparlare con la mia vicina :" ma cosa fa tutto il giorno quell'amorino?"  e la signora:" mangia e dorme, dorme e mangia". Penso dentro di me: è veramente un bimbo eccezionale, specie al giorno d'oggi che sono tutti impepiti e vivaci. " Non gioca mai?" insiste la barista; " qualche volta, ma poco, per lo più dorme e mangia". E giù, da dietro il bancone ancora complimenti e paroline dolci. Ho finito il caffè e quindi ho modo di girarmi e guardare alle mie spalle; vedo la "trottolina" e quindi mi viene spontaneo guardare verso il basso per vedere il bimbo o la bimba ,oggetto dei complimenti,  che è con lei,immagino sulla carrozzella.  Assolutamente niente. Ma vedo invece sbucare- da una borsa di simil pelle che penzola dal braccio della "trottola"- il musetto di un cagnolino che ha le proporzioni di un piccolo peluche, tutto coperto da un panno di lana colorato. Praticamente un ciuffo di peli con due occhietti semisocchiusi. Nella borsa della spesa, mangia e dorme, dorme e mangia, gioca poco, ancora non parla... Insomma come un bimbo. Poi magari la signora per pranzo mangia l'agnello,il capretto, il pollo arrosto, il tacchino ripieno, il fegato d'oca: animali che purtroppo  per loro non entrano interi e vivi in una borsa della spesa. Che peccato!

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