Prendiamoci per mano
e saliamo insieme le scale
che nel tempo
sono sempre più ripide
e dure a salire.
Erano veloci i passi
all'inizio
e saltavamo gli scalini
a due a tre per volta
in una gara di giovinezza
che ci donava la vita.
Dieci, venti, cento volte
salire e scendere senza fatica.
Le scale sono sempre le stesse
ma ora noi saliamo lentamente
gradino dopo gradino
tirando fiato al ogni passo
e per non mostrare
la nostra stanchezza
troviamo scuse
per fermarci un attimo.
" Ti ricordi quando..."
" c'era anche la zia di Roma"...
" il cane si chiamava.."
le gambe sono stanche
e nella pausa
appoggiamo le mani
alla vecchia ringhiera di ferro.
Ci guardiamo negli occhi
sappiamo di fingere
ma sorridiamo alla bugia.
Prendi la mia mano,
saliamo insieme le scale
e non avremo bisogno
di fingere ancora.
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