sabato 10 settembre 2011
MI ILLUMINO DI IMMENSO
Mi illumino di immenso pensano, basta poco per fare bella figura, tanto i fanesi bevono tutto, digeriscono tutto, sono indifferenti a tutto. Noi parliamo e loro ascoltano, poi digeriscono, e poi tornano ad ascoltare. O forse no? dovrebbero domandarsi, ma non si pongono la domanda, sarebbe chiedere troppo alla loro intelligenza. Abusano della nostra pazienza, ci affogano con le chiacchiere e con i i vuoti a perdere, non sanno neanche di cosa parlano, di solito, aprono la bocca e danno fiato; l'argomento del dire ha poca importanza. Il nonnulla diventa problema vitale, la sciocchezza assume il contorno di un comandamento. Parlano e dichiarano questo e quello parlando un italiano le cui regole sono solo un optional, un soprappiù, l'importante è infilare una parola dietro l'altra, a caso,ci pensa poi il cronista di turno a spiegare e tradurre agli ascoltatori ed ai lettori. Il fatto è che qualche volta anche gli stessi cronisti usano l'italiano senza conoscere bene il significato dei termini che usano e allora diventa il caos...ma tanto i fanesi non se ne accorgono neanche. Il fanese guarda lontano ma non perchè pensa al futuro; guarda lontano perchè di quel che accade intorno non glie ne importa proprio nulla. Girate per le strade, frequentate la città, la periferia, le zone a mare, domandiamoci: " ma qual'è la "vocazione di Fano": turistica, agricola, industriale, artigianale, culturale, commerciale, marinara o altro? Sapreste rispondere? Ci pensa qualcuno, ci ha mai pensato qualcuno? Grandi progetti e piccoli o nulli risultati. Ricordo il mercato ortofrutticolo del Medio Adriatico, tanto per partire da lontano, a Fantasy World, la spiaggia d'oro, la zona industriale, la zona artigianale, i grandi cantieri navali ( poi costruiamo le barche in collina e per farle arrivare al mare dobbiamo spendere milioni di euro per realizzare una strada che le faccia arrivare al porto). Fano non sa veramente dove sbattere la testa. C'è solo il festival del bla bla che va molto di moda. Tanto non costa nulla. Le cose fatte da lasciare ai posteri? Lo zero assoluto. Unico segno tangibile il recupero delle scuole Rossi-oggi Memo- con i soldi dei privati ed altri interventi tutti pagati da banche e fondazioni. Parlano , si illuminano di immenso e non si accorgono di essere solo il niente arrivato alla canna del gas.
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