sabato 29 ottobre 2011

PORTE CHIUSE

Quante porte ho chiuso alle mie spalle
e non ho più riaperto
quanti luci ho spento
per  non vedere e non ricordare.
 Nei tratti  del mio viso
segnato dal tempo
rivedo il volto di mio padre
e da fanciullo quanto mi appariva vecchio
lui quarantenne e pieno di vita.
I lampioncini di carta colorata
con dentro il bianco cero
illuminavano  le strette vie del paese
 le litanìe della processione erano cupe
e tristi i rumori delle catene
trascinate nel selciato
 noi bambini in piedi sulla sedia
guardavamo impauriti fuori  la finestra
 spesso chiudevamo gli occhi
aspettando che la lunga fila sparisse
nel buio della notte di passione.
Ma l'orologio della vita
continua a battere il tempo
senza fermarsi mai
i volti, le figure, le storie,
vengono incontro e ti sfiorano
e passano e si perdono
nel buio del passato.
Quanti sogni quante speranze
quante illusioni in un sorriso
e nel cuore il pianto
ma è bello ridere correndo
 sfidare il vento ed il futuro
finchè c'è giovinezza
e immaginare una vita
scritta solo nella fantasia.
Chiedevi con le lacrime agli occhi
qualche minuto di ospitalità
per non rimanere solo
con i tuoi pensieri e le tue paure
il calore delle voci ti rianimavano
e riprendevi fiato prima di andartene
a passi lenti verso il buio della sera
ad affrontare una notte senza fine
per rivedere il giorno 
e non sapere quando.
Arcevia mi ha visto nascere
Fano mi ha visto vivere.

martedì 25 ottobre 2011

CENTRO SINISTRA.UN,DUE,TRE...NON C'E' UN SINDACO PER TE!!!

Ho già detto del centro destra e dei tanti candidati a sindaco che albergano in quello schieramento. Illusi, probabili, possibili,realisticamente vincenti...boh! è un terno al lotto.
Ma nella cosidetta opposizione, in quel centro sinistra che si è fatto portar via sotto il naso sette, otto anni fa il governo della città, che aria tira, invece? Ci sono candiati? C'è la giusta atmosfera, la giusta carica per risalire la china e suonare vendetta? Quasi mi viene da piangere, quasi. Il potere logora chi non ce l'ha diceva un vecchio e saggio esperto del mestiere e mai più verità fu cosi vera, tangibile, materiale. Per essere buoni potremmo dire-usando un  comico sfondone di un consigliere comunale di diversi anni fa durante una seduta pubblica- che sono tutti allo stato "ebraico",come le mucche negli altipiano.Le giovani leve sono troppo giovani ed inesperte ( il segretario Fanesi su tutti) ed i vecchi marpioni sono ancora troppo legati al passato, ai ricordi, ai desideri mai supìti, alle voglie di un potere che è sempre più lontano e per questo più bramato . A proposito di marpioni.E' attualissima nel PD la polemica sulla inaspettata ( per quanto non imprevista) fuoriscita di un big ex DC come il vice presidente della Regione tal Vittoriano Solazzi,( chiamato credo con involontaria ironia da un giornale locale Sollazzi con due elle) quasi fanese, che ha mollato gli ormeggi e si è rifugiato in altro porto, forse per lui più sicuro. E sì che di incarichi ne aveva avuti, figlio ingrato! Ma torniamo ai fatti nostri. Dicevo: è certo che anche il centro sinistra ha i suoi puledri(?) che scalpitano, gli illusi che si illudono, gli speranzosi che sperano ma non c'è trippa per gatti, proprio a causa di una situazione interna modesta e litigiosa. Qualche tempo fa( 2,3 mesi)  era stato fatto il nome dell'ex socialista ed attuale assessore provinciale Massimo Seri, ma appena si è sparsa la voce dentro il PD è stato il finimondo. Ad alzare ancora il ditino con forza e chiedere è stato l'inossidabile fanese Renato Claudio Minardi, assessore provinciale, ex assessore comunale, ex candidato e poi cancellato che non molla e non molla.Ed io aggiungerei che non mancherà tempo che si farà avanti anche  Davide Rossi ( guarda caso anche lui amministratore provinciale) IDV  e ambizioso quanto basta. E i "vecchi" tromboni? Non hanno fatto il passo avanti ma ci pensano, ci pensano molto. Tal Cesare Carnaroli, ad esempio, ex sindaco che non si arrende. Al suo partito ha chiesto tanto dopo la sconfitta, ma i big del PD, a cominciare dal grande capo Ucchielli ( Lenin in sedicesima) non gli hanno dato nulla. Basta! E ancora l'ex sindaco Francesco Baldarelli? Come si può pensare che il poeta contadino ( coltiva oliveti) deputato europeo, non faccia cucu da dietro la porta?  E quel furbacchione di Giuliano Lucarini starà a guardare? Mah! Insomma tanti concorrenti ma purtroppo per loro senza benzina, senza mordente e, soprattutto, senza potere. E pensare che mancano ancora tre anni.

domenica 23 ottobre 2011

VOGLIA DI VIVERE

Piccolo bocciolo di rosa
nato fuori stagione
timide e forte
che nè freddo nè vento
di un autunno avverso
riescono a piegare.
La tua voglia di vivere
sopravvive in un ramo
dove anche le foglie
ti hanno abbandonato
lasciandoti solo.
Ogni mattina
quando apro la fiestra
temo di non vederti più
e guardo curioso
dalla tua parte
per trovarne la presenza.
Sei sempre lì, piccolo e solo
ad affrontare un mondo
a te duro e ostile
ma non cedi, non cadi
e piano piano
anche i tuoi rossi petali
si aprono alla luce
di un autunno ostile.

sabato 22 ottobre 2011

SE UN GIORNO...

Se le nostre strade si fossero incrociate
in una calda nottata d'estate
se i nostri passi ci avessero portato nello stesso luogo
in una fredda serata d'inverno
se i nostri sguardi si fossero incontrati
in qualunque luogo di questo paese
se tu avessi accennato un sorriso o un saluto
mi sarei sentito incoraggiato a conoscerti
a dire qualche parola e vedere da vicino il tuo viso
a sfiorare leggermente le tue mani in un saluto
a conoscerti e quindi a chiederti di vederci ancora
saremmo potuti uscire insieme a passeggiare
e portare finalmente a spasso l'uno vicino all'altro
i nostri due bellissimi cani che tutti ci invidiano
e tirare l'osso e la palla per farli correre e giocare
e godere di questo spettacolo di lotta e di forza
e raccogliere a turno i segni possenti della digestione
e usare paletta e sacchetto sorridendo  felici.
Certo il mio cane è più bello del tuo più di lusso
e forse nel confronto il tuo sarebbe sparito
ma io non ti avrei fatto pesare questo
non avrei detto " pussa via bestiaccia!" al tuo amico fedele
sarei stato generoso e comprensivo e buono.
Se solo le nostre strade si fossero incrociate
in una calda notte d'estate
nei giadinetti poco distanti dalle nostre case...

giovedì 20 ottobre 2011

UN DUE TRE...QUI C'E' UN SINDACO PER TE !

Facendo quattro conti possiamo tranquillamente dire che per le prossime elezioni comunali mancano ancora non mesi ma anni( almeno due e spiccioli), purtroppo però a Fano è bastato che un  folletto qualsiasi, forse in preda a qualche aperitivo di troppo, scherzando dicesse che si sarebbe candidato a futuro sindaco della città e ...trak!!! siamo tutti caduti in una specie di ballo di sanvito coinvolti in una sarabanda di dichiarazioni, di mosse e contromosse, di tecniche da guerriglia da parte di coloro - e sono molti- che a tale ambìto(?) incarico vanno vagheggiando. Sarebbe il caso che i politici- o presunti tali- che gli amministratori pubblici utilizzassero le proprie forze per fare qualche cosa di positivo per la città, invece di rincorrere sogni ed ambizioni personali ma ...tant'è oramai le cose vanno così ed ora noi poveri cittadini siamo costretti a partecipare, nostro malgrado, a questa dura, lunga e difficile corsa verso la poltrona di primo cittadino da parte degli interessati che non perdono occasione per bombardarci con le loro pistole ad acqua e cioè: dichiarazioni quotidiane, conferenze stampa sul nulla, apparizioni televisive noiosissime, pagine sui giornali ( che fanno la loro parte per assecondare queste manìe personali) ed altro, il tutto corredato di foto e di faccioni in primo piano. Ma chi sono questi sognatori? Chi sgomita tanto per arrivare primo? Chi passa giorno e notte a rilasciare dichiarazioni e fare cucù davanti le telecamere? VEDIAMO.
Va detto prima di tutto che l'attuale sindaco Stefano Aguzzi non si può più ricandidare e quindi...tanti saluti, grazie, prego, non rimpiangiamo nulla...nè di lui nè della sua giunta..ecc. ecc. Detto questo...
A scombussolare le carte è stato recentissimamente il consigliere regionale Giancarlo D'Anna che ha lasciato il PdL e se n'è andato per i fatti suoi. Perchè? Per fare il sindaco, naturalmente. Conta voti, conta amici, conta ex... e quindi via alla linea di partenza. Lista propria e via che va! E' UNO.
L'assessoraM.P. Cucuzza , anche lei non aspetta altro, è sempre in primo piano, è sempre a dichiarare, anche quando chiude una buca, ce la mette tutta, fino alla noia. Ma ci spera. E'DUE! Ben altra politica ed altro stile adotta il pacato, assonnante, conciliante assessore alle finanze Riccardo Severi, lista Aguzzi. Appare quando proprio non ne può fare a meno ma lavora in sordina e sottotraccia. Si dà da fare un sacco, non sta mai fermo, gira persino in bicicletta per contattare e sorridere ( sorride molto Riccardino). Con l'aiuto del capo- se il capo lo appoggerà sino alla fine.. ci spera. E'TRE!  Chi però batte tutti su tutto: immagine, dichiarazioni, apparizioni, conferenze, feste, sagre, novità, linguaggio italico zoppicante ma giovanile ( assolutamente si, location, territorio,star...) è l'assessore Santorelli. Non riesce a nasconderlo: che vuol fare il sindaco gli si legge in viso come in un libro aperto ed io sono convinto che la prima cosa che fa al mattino quando si guarda allo specchio è il saluto a se stesso:" buon giorno signor sindaco!" Che bellezza! Ma chi meglio di lui? Socio di giochi e di divertimenti èl'altro amico di partito PdL Mirco Carloni che gli fa da apri pista ( almeno per ora) e che  lo aiuta non poco, anche a pacche nel sedere! E' QUATTRO!
Le variabili impazzite. Chi appoggerà in verità Stefanino Aguzzi? la butto là: e se lui puntasse sulla consigliera regionale Elisabetta Foschi?  E se Mirco Carloni ci ripensasse e facesse il bidone a Santorelli?  E se... e se... con i se non si va da nessuna parte lo so, salvo che in politica!
Bene, questo è quanto per adesso, parlando naturalmente di coloro che partecipano alla corsa dei ciucci facendo parte in qualche modo della maggioranza di centro destra. E il centro sinistra? Ne parleremo a tempo perso, tanto... non ci perdiamo nulla. In conclusione posso dire che in tutto questo scenario vedo/ non vedo c'è solo una cosa certa ed inconfutabile: anche nella prossima giunta, chiunque sia il CAPO, ritroveremo l'inossidabile e indistruttibile Mauro Falcioni (in arte  Sciuppa) che aveva già dato il suo contributo ai tempi dell'Unità d'Italia e che prosegue imperterrito nei secoli...fedele!

martedì 18 ottobre 2011

LA LUNGA STRADA

Come sembrava piana e facile da percorrere
e dritta e piena di sole quella bella strada bianca
che iniziava dove aveva preso vita
e la cui fine non si immaginava mai.
Non bastava camminare, un passo dietro l'altro
troppo lento appariva il cammino
e allora volevi correre a perdifiato
e correre e correre a bocca aperta
senza conoscere la meta ma sicuro
di arrivare a toccare la felicità.
E quante corse, quante sfide, quanti confronti
a volte persi, a volte vinti, spesso pari
abbassando il capo e mandando giù
convinto però di avere la rivincita.
 Poi, per uno preciso segno del destino
la strada ha cominciato  a farsi pesante
più ripida e scoscesa, più corti i tratti dritti
più lunghi e contorti tutti gli altri
a togliere il respiro ad ogni passo.
Voglia di riposare, di fermarsi un poco,
di guardarsi intorno per capire
di girarsi indietro per sognare.
Ma non c'è tempo per tirare il fiato
chè gli altri ti sospingono e ti urtano
e gridano parole che tu non capisci
e che non vuoi capire
ed una sola cosa è chiara alla tua mente
che non c'è più tempo per tornare indietro
per cambiare le cose e ripercorrere la strada
hai fatto le tue scelte e i tuoi percorsi
ed ora paghi la fatica e lo sforzo
e così sarà sino alla fine.

domenica 16 ottobre 2011

NON PIANGERE PIERROT

In quella prima, fredda e ventosa giornata di ottobre Pietro aveva capito che era giunto il momento di mettere in atto quel che da tempo aveva già deciso:liberare casa dai ricordi, dagli oggetti ritenuti per tanto tempo cari, dalle fotografie, dai libri letti e riletti decine di volte da tutto ciò che in tanti anni aveva riposto, ordinato, raccolto, spolverato, quasi venerato. Era ora di fare piazza pulita, anche delle cose più sentimentalmente legate a lui ed alla sua vita. Ci sarebbe voluto del tempo ma tanto lui ne aveva sin troppo a disposizione. Iniziò dalle lettere, strappando sminuzzando, poi le foto, decine e decine ben sistemate negli album e nelle scatole, poi gli oggetti. Tanti, tanti. Quanti ne aveva raccolti in tutti quegli anni, quanti glie ne avevano regalati le prime fidanzatine, e poi le morose, e poi la moglie e poi ancora le due figlie, oramai lontane da anni e quasi sconosciute.L'avvento del telefonino aveva liberato coscienze e doveri: una chiamata e via, ogni tanto, pochi secondi, senza neanche capire bene cosa dicevano. Gli auguri di Natale, buon compleanno, buona Pasqua. E' vero abitavano in città molto lontane ma avrebbero potuto fare anche qualche cosa di più ma così andavano le cose e lui non avrebbe potuto farci nulla. Si era abituato a vivere da solo da tanto, da troppo tempo. Ora vivere gli costava sempre più fatica. Quel breve giro che faceva al mattino per comperare il giornale e qualche cosa al supermercato lo affaticava ogni giorno di più ed ogni giorno di più gli metteva di fronte una realtà che lo affliggeva e lo amareggiava. Nella piazzetta di fronte al giornalaio , ricca di panchine,stazionavano quotidianamente alcune donne straniere che portavano sin lì in carrozzella quattro o cinque vecchi invalidi, malridotti, decrepiti, dallo sguardo inespressivo, ciondolanti e tremanti, senza voce. Le donne parlavano e chiacchieravano nella loro lingua, ridevano, scambiavano battute, i vecchi parcheggiati a fianco, come oggetti. Nel vedere  quella scena a Pietro ogni volta venivano le lacrime agli occhi ed una stretta al cuore. E se fosse diventato come loro? Quello sarebbe stato il suo destino? No, non sarebbe mai accaduto.Aveva impiegato molto tempo a mettere nei sacchetti di plastica tutto ciò che aveva distrutto. Quanta roba! Le mani gli avevano cominciato a tremare quan do era arrivato a gettar via, tra gli oggetti, una serie di animaletti in vetro, piccoli, colorati, molto belli: pappagalli, tartarughe, scoiattoli, gattini. Quanti ricordi, quanti momenti felici con le figlie giovanissime che conoscevano questa sua passione e glie ne regalavo ad ogni suo compleanno. Era rimasto un attimo senza fiato, indeciso, commosso. Poi aveva svuotato la vetrina con le lacrime agli occhi. Ma alla fine si era fermato quando, per ultimo, era rimasto un piccolo Pierrot di porcellana, vestito di blu, il viso bianchissimo ed una grande lacrima dipinta sulla guancia. Quello no, quello lo avrebbe portato con sè. Era molto stanco. Si era quindi riposato sulla poltrona e forse aveva anche dormito un pò. Si sentiva tranquillo, sereno. Mise molta cura nel vestirsi e nel prepararsi: il vestito buono, la camicia bianca, la cravatta, le scarpe nere, il  cappotto  perchè la bora aveva fatto abbassare la temperatura di molti gradi. Si era guardato allo specchio: poteva andare. Telefonò per farsi mandare un  taxi. poi aveva atteso fuori, dopo aver chiuso bene la porta di casa. L'auto era arrivata quasi subito. All'autista aveva dato indicazione di una via assai vicina al mare e dopo pochi minuti era gà arrivato a destinazione. Scese, pagò e si incamminò verso il molo che era poco distante. Strano, seppure con la bora contro camminava spedito, senza fatica. Quante volte nella sua vita aveva percosso quella strada, aveva visto quegli orizzonti e quel mare mosso e agitato. Puntò verso la cima, lì dove le onde battevano forte , spumeggiando contro gli scogli. Toccò con la mano il piccolo Pierrot che aveva messo in tasca: sorrise  mentre mormorava tra le labbra " non piangere Pierrot, ora saremo finalmente felici".

domenica 9 ottobre 2011

NOTIZIA VERISSIMA! " ATTENTATO NELLA RESIDENZA MUNICIPALE.FATTA ESPLODERE UNA BOMBA CACCA!!!

E' accaduto l'altro ieri ma indiscrezioni sono filtrate solo ieri sera, naturalmente subito raccolte. Attentato in Comune, sembra durante i lavori di una seduta del Consiglio. E' stata fatta esplodere, nelle scale interne che dalla sala del Consiglio portano al piano superiore ( ed agli uffici del Sindaco) una pericolosissima bomba cacca mettendo in allarme le forze dell'ordine e soprattutto le forze dei " deodoranti". Tutto stava procedendo tranquillo nella sala consiliare. I più stavano sonnecchiando o pensando ai fatti loro, qualche altro, dai banchi della minoranza chiedeva insistentemente le dimissioni del sindaco, del vice sindaco, degli assessori e del presidente del consiglio Berlusconi. l'assessore Falcioni sciuppa parlava sorridendo di gnocca e l'assessore Antognozzi si chiedeva perchè era lì: insomma tutto normale. Ad un certo punto però venivano uditi rumori sconosciuti e scoppiettanti provenienti dai corridoi interni, qualche perplessità, qualche domanda, poi tutto ritorna nella norma. Ma poco dopo il dramma. Un'aria ammorbante e rivoltante invade la sala, l'antisala, i locali, toglie il respiro, soffoca,provoca lacrime agli occhi. Si sparge il panico tra i presenti, i primi fuggono verso l'uscita, gli ultimi se la prendono in saccoccia e devono mandare giù. Le forze dell'ordine ( un vigile e due uscieri) con molto sangue freddo e con molto naso tappato, si precipitano verso i corridoi per cercare il luogo dell'attentato. Il sindaco incita tutti a mantenere il sangue freddo e a non reagire( ma intanto fugge verso il bar più vicino). Visi tirati, discorsi concitati, lacrime, si dovrebbero chiamare i Carruba, dice qualcuno usando un linguaggio reazionario. Qualcuno della sinistra dice di non incolpare i soliti clandestini ed i soliti rom. Intanto i tre delle forze dell'ordine, facendosi guidare dal naso, riescono a raggiungere il luogo dell'attentato. E' il pianerottolo prima dell'ultima rampa di scale. Al centro uno spettacolo da film dell'orrore. Una cagata ( non riesco a trovare termine più indovinato) gigantesca e puzzolente troneggia sull'antico mattonato, lasciata lì...chissà da chi!  Ma sicuramente solo da pochi minuti. La notizia vola e tutti vengono a sapere. Si rientra alla spicciolata e con calma. Si aprono le finestre, si irrorano ettolitri di deodoranti, si usa varichina e detersivi vari. Paura e pericoli sono passati. Ma resta una domanda ancora senza risposta: CHI E' STATO? E PERCHE'? Sottecchi si tengono d'occhio i pantaloni di tutti i presenti...non si sa mai. Ma ancora nulla di nuovo.

sabato 8 ottobre 2011

RICORDI O SOGNI

Ricordo, non ricordo forse un sogno
il profumo dei pini e il volo di farfalle
il fuoco nel camino e noi tutti intorno
le scintille a salire verso il cielo
in un percorso buio e fumoso
la testa piegata in un sonno che arriva
e le guance rosse come frutto maturo.
Gli occhi ormai socchiusi
seguono la mamma che cucina
china sui fornelli ricolmi di carboni
e la visione tranquillizza e rasserena
come leggera carezza sulla fronte.
Ma girano veloci le pagine
del libro della vita e del tempo
e da un paese circondato da verdi colline
 popolato di parenti e amici
andiamo a cercare il mare e  altri orizzonti.
E la pagine inseguono altre pagine
mosse da un soffio che non si ferma mai.
Forse un ricordo o forse solo un sogno.

giovedì 6 ottobre 2011

ANDIAMO A PRANZO IN LIBRERIA

Lo so che non è una novità, che l'americanizzazione del nostro modo di vivere è oramai una convinzione acquisita e scontata( tutti usano/usiamo OK!, molti dispersi nel nulla usano termini come location ecc.),che ieri mangiavamo bistecche ed oggi mangiamo amburger, fiocchi d'avena nel latte invece che sani biscotti fatti dalla nonna e via di questo passo ma io confesso che accetto quasi tutto ma non mando giù, assolutamente , la trasformazione pericolosa delle librerie nostrane , nel nostro piccolo, che in rapido movimento sta svuotando il sacro significato dell'ambiente in strani e goderecci luoghi   aperitivo-mangerecci e distributor leccabaffi di dolci e di prodotti caramellati " tutti fatti artigianalmente". E' vero che i tempi cambiano, che le abitudini stravolgono, che il più sano di mente è un pazzo scatenato ( basta guardarsi in giro) ma trasformare le librerie in drogherie o bar caffè mi sembra veramente una profanazione. Ti rispondono gli interessati " i libri non tirano più", embè? Questo ti autorizza a vendere marmellare e vini? E a quando, allora, per pareggiare i conti, facciamo anche qualche spettacolino di spgliarello tra scaffali di libri e ripiani di torte, pastarelle, barattoli di miele e carciofini sott'olio? Mi aspetto, quindi, presto di poter acquistare nei negozi di abbigliamento anche frutta e verdura, di trovare prodotti per la casa ( detersivi, scope, lucidi da scarpe) dal barbiere, e dopobarba, rasoi e lamette al bar. Pensate che ho la febbre? No, vedo solo nel futuro. Se si vende il vino il vino in libreria... tutto è possibile. Tra non molto.

lunedì 3 ottobre 2011

CUORE DI PAESE

Piccolo paese dal cuore antico
aggrappato alla roccia e alle radici
le tue strade bianche e polverose
i tuoi vicoli stretti e senza luce
il verde dei prati e dei boschi
a sfidare l'orizzonte verso il cielo.
La pioggia a segnare lacrime sui vetri
e la neve bianca e silenziosa
si apriva al nostro sguardo del mattino
con gli occhi spalancati e sorridenti.
I primi passi sulle via fatta di pietre
 i muri delle case merlettati di verde
a raccogliere per gioco l'erba murella
per attaccar le foglie sui vestiti.
Le corse intorno casa e poi le fughe
a scuola tutti in riga col grembiule
e la maestra burbera e severa
non perdonava nulla per le macchie
di inchiostro sulle dita.
Piccolo paese mi torni sempre in mente
anzi, mai ti ho dimenticato,
neanche per un'ora nel passare del tempo
e ho tutto chiaro e scritto come se fosse ieri.
Gli anni hanno inseguito gli anni
la vita ha inseguito la vita senza sosta
e tempi belli e brutti hanno segnato l'anima
ma tu, piccolo paese dal cuore antico,
sei sempre lì a porgermi un sorriso
di una innocenza che non muore mai.