Quando desiderava stare solo
con i suoi pensieri
andava verso il porto
e percorreva lentamente
la lunga banchina
guardando i gabbiani che volavano,
i marinai intenti a sistemare le reti,
a pulire il ponte delle barche
gettando secchi d'acqua
con la sigaretta sempre accesa in bocca,
le maglie di lana indosso
e la voce forte
a gridare comandi e risposte
mentre l'acqua limacciosa del canale
trasportava di tutto verso il mare .
Camminava e andava
verso l'ingresso del porto
dove i piccoli fari
con la luce rossa e verde
si stagliavano nello sfondo del cielo.
Al lato esterno della banchina
c'erano grossi massi di cemento
a difenderla dalle tempeste,
e tra questi, sistemati sulla pietra
qualche volta c'erano alcuni pescatori
con la canna, il filo teso
e gli occhi puntati sul galleggiante
in attesa di prendere qualche pesce
che pagava il conto per tutti.
Finalmente, arrivato alla fine della banchina
poteva guardare il mare
come voleva lui, respirando
a pieni polmoni l'aria fresca della brezza
e lasciare andare lo sguardo
dove nessuno mai
avrebbe potuto capire
che cosa cercava
e che cosa vedeva
mentre i suoi pensieri,
finalmente liberi, andavano
con le ali dei gabbiani.
martedì 30 giugno 2015
lunedì 29 giugno 2015
LA CHIESA
Nel caldo soffocante dell'estate
in un giorno di agosto, nel paese
per mano con mia madre
entriamo nella grande chiesa
che è a pochi passi dalla nostra casa.
C'è penombra e silenzio,
un'aria fresca profumata di incenso
e l'odore di cera e di candele accese,
la poca luce entra dai grandi finestroni
che hanno vetri colorati pieni di figure;
il sacrestano al nostro ingresso
si gira appena e poi se ne va
lasciandoci soli.
Mia madre ha bisogno di pregare
e si inginocchia di fronte un grande quadro
con Gesù, la Madonna, San Giuseppe;
io sono curioso e mi guardo intorno
con gli occhi di bimbo; quanto è grande
la chiesa, alta e severa,
con il naso all'insù fisso lo sguardo
nel centro del soffitto con una cupola di vetro
dove si vede distintamente una grande colomba
tutta bianca, che vola ad ali aperte.
E poi cammino ancora, passo tra le panche,
sfioro con le mani le pareti, i marmi,
le acquasantiere, la balconata di legno
che corre tutt'intorno all'altare maggiore,
salgo i gradini...la mamma mi chiama
a bassa voce, severa, mi indica con la mano
di andarle vicino e non muovermi.
Mi siedo in un gradino e aspetto
mentre i profumi, gli odori della chiesa
mi avvolgono e mi inebriano nel respiro.
Poi ce ne andiamo ed affrontiamo
il caldo pesante dell'esterno e della strada
per tornare a casa.
E sento ancora oggi quei profumi
di incenso e di cera,
di penombra e di mistero.
in un giorno di agosto, nel paese
per mano con mia madre
entriamo nella grande chiesa
che è a pochi passi dalla nostra casa.
C'è penombra e silenzio,
un'aria fresca profumata di incenso
e l'odore di cera e di candele accese,
la poca luce entra dai grandi finestroni
che hanno vetri colorati pieni di figure;
il sacrestano al nostro ingresso
si gira appena e poi se ne va
lasciandoci soli.
Mia madre ha bisogno di pregare
e si inginocchia di fronte un grande quadro
con Gesù, la Madonna, San Giuseppe;
io sono curioso e mi guardo intorno
con gli occhi di bimbo; quanto è grande
la chiesa, alta e severa,
con il naso all'insù fisso lo sguardo
nel centro del soffitto con una cupola di vetro
dove si vede distintamente una grande colomba
tutta bianca, che vola ad ali aperte.
E poi cammino ancora, passo tra le panche,
sfioro con le mani le pareti, i marmi,
le acquasantiere, la balconata di legno
che corre tutt'intorno all'altare maggiore,
salgo i gradini...la mamma mi chiama
a bassa voce, severa, mi indica con la mano
di andarle vicino e non muovermi.
Mi siedo in un gradino e aspetto
mentre i profumi, gli odori della chiesa
mi avvolgono e mi inebriano nel respiro.
Poi ce ne andiamo ed affrontiamo
il caldo pesante dell'esterno e della strada
per tornare a casa.
E sento ancora oggi quei profumi
di incenso e di cera,
di penombra e di mistero.
domenica 28 giugno 2015
PENSIERO...
Chi era quella dolce fanciulla che ti salutava?
Era la gioventù che se ne andava..
E quella bella signora dai capelli bianchi?
E' la " maturità" che si fa avanti...
E quei fiori che nel giardino che stanno per sbocciare?
E' la fanciullezza che torna timida a sognare.
Era la gioventù che se ne andava..
E quella bella signora dai capelli bianchi?
E' la " maturità" che si fa avanti...
E quei fiori che nel giardino che stanno per sbocciare?
E' la fanciullezza che torna timida a sognare.
sabato 27 giugno 2015
NON SO...
Non so cos'è, non so il perchè
ci sono momenti in cui
una dolce malinconia mi prende
e vedo il mondo cambiare immagine.
Un tramonto che dipinge di rosa
il mare e le colline,
un gabbiano che vola lento
senza fermarsi mai,
un bimbo che corre, ridendo,
inseguendo la mamma,
una farfalla che vola tra i fiori
che vive la sua breve vita
come se durasse un secolo,
una merla che imbocca i figli,
una nuvola che attraversa il cielo
e a me sembra tanto di vederci
il viso sorridente di mia madre
o gli occhi azzurri di mio padre.
Una malinconia tenera
che mi tiene compagnia
come l'amore di una persona cara.
ci sono momenti in cui
una dolce malinconia mi prende
e vedo il mondo cambiare immagine.
Un tramonto che dipinge di rosa
il mare e le colline,
un gabbiano che vola lento
senza fermarsi mai,
un bimbo che corre, ridendo,
inseguendo la mamma,
una farfalla che vola tra i fiori
che vive la sua breve vita
come se durasse un secolo,
una merla che imbocca i figli,
una nuvola che attraversa il cielo
e a me sembra tanto di vederci
il viso sorridente di mia madre
o gli occhi azzurri di mio padre.
Una malinconia tenera
che mi tiene compagnia
come l'amore di una persona cara.
giovedì 25 giugno 2015
IL CUORE...
Se mai il mio cuore
un giorno dovesse piangere
quelle lacrime saranno
solo per te...
avevi detto.
Ma l'unico cuore
che ha pianto
è quello mio
e la lacrime che ha versato
sono state lacrime vere.
La storia è una storia vera
e potrebbe essere
di chiunque perchè
c'è sempre
qualcuno che piange
per un amore
che finisce.
un giorno dovesse piangere
quelle lacrime saranno
solo per te...
avevi detto.
Ma l'unico cuore
che ha pianto
è quello mio
e la lacrime che ha versato
sono state lacrime vere.
La storia è una storia vera
e potrebbe essere
di chiunque perchè
c'è sempre
qualcuno che piange
per un amore
che finisce.
I SEGNI DEL TEMPO ...E DELLA PASTA
Si accavallano, si sovrappongono, si inseguono, si intersecano, lasciano solchi ovunque, escono prorompenti
dalle fessure, dai tessuti elastici, dai pareo, compresse da una parte si vendicano e si gonfiamo dall'altra prendendo le tipiche sembianze dei palloni e dei cocomeri.in alcune posizioni, soprattutto distese, si allargano e si sviluppano in tutta la supeficie del lettino, uscendo qualche volata anche dai confini della struttura balneare.
E' servito, allora, fare ginnastica, diete, palestre, pedalate, passeggiate nelle piste della Trave o nei centri specializzati?
Sottomettersi a tanti sacrifici per ottenere niente?
Che dolore! Che delusione ! Che tragedia ! Sembrano dire le onde di ciccia che si inseguono lungo tutto il corpo e , se potessero, direbbero che era meglio far finta di niente e seguitare a fare la vita di sempre.
Tanto...per quel risultato.
E poi, a tirare la stoccata finale, quella mortaccina, sono proprio le amiche quando arrivano sotto l'ombrellone.
" Ma come stai bene! Come sei dimagrita! Sembri tua figlia
anzi...quasi quasi. ...Come? Non ho capito...aspetta che ti aiutIAMO ad alzarti dal lettino...se ce la facciamo..."
dalle fessure, dai tessuti elastici, dai pareo, compresse da una parte si vendicano e si gonfiamo dall'altra prendendo le tipiche sembianze dei palloni e dei cocomeri.in alcune posizioni, soprattutto distese, si allargano e si sviluppano in tutta la supeficie del lettino, uscendo qualche volata anche dai confini della struttura balneare.
E' servito, allora, fare ginnastica, diete, palestre, pedalate, passeggiate nelle piste della Trave o nei centri specializzati?
Sottomettersi a tanti sacrifici per ottenere niente?
Che dolore! Che delusione ! Che tragedia ! Sembrano dire le onde di ciccia che si inseguono lungo tutto il corpo e , se potessero, direbbero che era meglio far finta di niente e seguitare a fare la vita di sempre.
Tanto...per quel risultato.
E poi, a tirare la stoccata finale, quella mortaccina, sono proprio le amiche quando arrivano sotto l'ombrellone.
" Ma come stai bene! Come sei dimagrita! Sembri tua figlia
anzi...quasi quasi. ...Come? Non ho capito...aspetta che ti aiutIAMO ad alzarti dal lettino...se ce la facciamo..."
mercoledì 24 giugno 2015
FAVOLA
Correva finalmente libero
in quel mare d'erba
che in certi tratti
era più alto di lui.
Correva per raggiungere
l'ultimo tratto,
che era in pianura
dopo una lunga salita,
cantando sottovoce
una canzone
che era tanto in voga
quando lui era bambino.
In lontananza, belli e fieri,
si muovevano decine di cavalli,
qualcuno seguito dai puledri.
Sembrava un sogno.
Non li avevi mai visti prima,
liberi e selvaggi,
e ne aveva fatta di strada,
in quel monte vicino al suo paese
per poterli incontrare.
A dire il vero,
aveva anche dubitato
su quel che gli avevano
detto gli amici:
"sulla cima ci sono mandrie cavalli,
liberi e soli, come nel Far West..."
ed invece ora poteva vivere
quella bella favola
che avrebbe ricordato per sempre.
E seguitò a correre...cantando.
in quel mare d'erba
che in certi tratti
era più alto di lui.
Correva per raggiungere
l'ultimo tratto,
che era in pianura
dopo una lunga salita,
cantando sottovoce
una canzone
che era tanto in voga
quando lui era bambino.
In lontananza, belli e fieri,
si muovevano decine di cavalli,
qualcuno seguito dai puledri.
Sembrava un sogno.
Non li avevi mai visti prima,
liberi e selvaggi,
e ne aveva fatta di strada,
in quel monte vicino al suo paese
per poterli incontrare.
A dire il vero,
aveva anche dubitato
su quel che gli avevano
detto gli amici:
"sulla cima ci sono mandrie cavalli,
liberi e soli, come nel Far West..."
ed invece ora poteva vivere
quella bella favola
che avrebbe ricordato per sempre.
E seguitò a correre...cantando.
martedì 23 giugno 2015
SPIGOLATURE DI MARE
Quel che accade intorno a me, al mare, modesta cronaca dalla spiaggia.
Ancora poca gente nelle mattinate lavorative, il che vuol dire che di villeggianti ancora ce ne sono veramente pochi.
A pochi metri dalla sabbia, nel lungomare, stanno ristrutturando un edificio e picconi meccanici e ruspette fanno un chiasso del diavolo per ore ed ore. E' la musica che la città turistica per eccellenza...offre ai suoi affezionati.
Sono ricomparse, a pochi ombrelloni da me due gigantesche panze femminili ultracinquantenni che, controsole, formano nella sabbia ombre gigantesche come le gobbe di un cammello.Mancano solo tre o quattro palme, poi...
Il classico " dramma " familiare che vivono i bimbi quando hanno i genitori divisi, che per di più lavorano e che quindi affidano i loro figli a nonni, a nonne a zie che mai e poi potranno sostituire babbo e mamma.
Si percepisce il loro dramma interiore: sono capricciosi, prepotenti, vogliono fare il bagno quando non possono e viceversa non lo vogliono fare quando potrebbero. Pretendono la pizza ad ogni ora, l'aranciata, i soldi per giocare,chiedono...chiedono ed i nonni, pur di accontentarli, dicono sempre di sì. Malissimo !!! Poi arriva uno dei genitori, di corsa, tutto vestito perchè ha rubato qualche minuto all'ufficio, saluta i bimbi che fanno i ruffiani e stanno buoni e sorridono, lui se ne va e tutto torna come prima. I genitori si rifaranno vivi solo la sera tardi, i figli staranno o con l'uno o con l'altra, divisi, e seguiteranno a soffrire questa situazione.
Due vu cumprà si incontrano a due passi dal mio ombrellone.Sono stanchi perchè non mangiano e non bevono per il Ramadan e quel che è peggio...non vendono niente. L'uno fa coraggio all'altro parlando stranamente in italiano( forse sono di nazionalità diversa)." Va male, va male-dice uno- non vendo niente ! " e l'altro lo sorregge:" vedrai che a luglio andrà meglio, venderemo bene " ma non ci crede nemmeno lui e se ne va tutto sconsolato.
Ancora poca gente nelle mattinate lavorative, il che vuol dire che di villeggianti ancora ce ne sono veramente pochi.
A pochi metri dalla sabbia, nel lungomare, stanno ristrutturando un edificio e picconi meccanici e ruspette fanno un chiasso del diavolo per ore ed ore. E' la musica che la città turistica per eccellenza...offre ai suoi affezionati.
Sono ricomparse, a pochi ombrelloni da me due gigantesche panze femminili ultracinquantenni che, controsole, formano nella sabbia ombre gigantesche come le gobbe di un cammello.Mancano solo tre o quattro palme, poi...
Il classico " dramma " familiare che vivono i bimbi quando hanno i genitori divisi, che per di più lavorano e che quindi affidano i loro figli a nonni, a nonne a zie che mai e poi potranno sostituire babbo e mamma.
Si percepisce il loro dramma interiore: sono capricciosi, prepotenti, vogliono fare il bagno quando non possono e viceversa non lo vogliono fare quando potrebbero. Pretendono la pizza ad ogni ora, l'aranciata, i soldi per giocare,chiedono...chiedono ed i nonni, pur di accontentarli, dicono sempre di sì. Malissimo !!! Poi arriva uno dei genitori, di corsa, tutto vestito perchè ha rubato qualche minuto all'ufficio, saluta i bimbi che fanno i ruffiani e stanno buoni e sorridono, lui se ne va e tutto torna come prima. I genitori si rifaranno vivi solo la sera tardi, i figli staranno o con l'uno o con l'altra, divisi, e seguiteranno a soffrire questa situazione.
Due vu cumprà si incontrano a due passi dal mio ombrellone.Sono stanchi perchè non mangiano e non bevono per il Ramadan e quel che è peggio...non vendono niente. L'uno fa coraggio all'altro parlando stranamente in italiano( forse sono di nazionalità diversa)." Va male, va male-dice uno- non vendo niente ! " e l'altro lo sorregge:" vedrai che a luglio andrà meglio, venderemo bene " ma non ci crede nemmeno lui e se ne va tutto sconsolato.
lunedì 22 giugno 2015
OLTRE LA SIEPE
Cosa ci sarà oltre quella verde e fitta siepe
che divide come un confine la nostra vita ?
Una finestra dai vetri opachi, impolverati
che non lasciano vedere oltre ai nostri occhi.
Ricordare, guardarsi indietro, sfogliare il passato
è come leggere e rileggere un libro
che oramai conosciamo a memoria
ma è il futuro, il domani che resta un mistero
ed è per questo, forse che ne abbiamo timore.
Non quel che è successo ma quello che accadrà
che ci trova indifesi, inermi, impreparati.
Arrivare in cima alla collina costa fatica, impegno,
eppure continuiamo a camminare sudando
e quando stiamo per arrivare...ci mancano le forze
ma non per stanchezza ma perchè abbiamo timore
di scoprire cosa c'è oltre quella tenue linea del destino.
Passa il tempo, passano i giorni, corrono gli anni,
e la verde e fitta siepe resta sempre a segnare
quel confine oltre il quale noi vorremmo vedere
e non possiamo.
che divide come un confine la nostra vita ?
Una finestra dai vetri opachi, impolverati
che non lasciano vedere oltre ai nostri occhi.
Ricordare, guardarsi indietro, sfogliare il passato
è come leggere e rileggere un libro
che oramai conosciamo a memoria
ma è il futuro, il domani che resta un mistero
ed è per questo, forse che ne abbiamo timore.
Non quel che è successo ma quello che accadrà
che ci trova indifesi, inermi, impreparati.
Arrivare in cima alla collina costa fatica, impegno,
eppure continuiamo a camminare sudando
e quando stiamo per arrivare...ci mancano le forze
ma non per stanchezza ma perchè abbiamo timore
di scoprire cosa c'è oltre quella tenue linea del destino.
Passa il tempo, passano i giorni, corrono gli anni,
e la verde e fitta siepe resta sempre a segnare
quel confine oltre il quale noi vorremmo vedere
e non possiamo.
domenica 21 giugno 2015
SOLITUDINE
Sul far della sera tra ombre e sole
nella piazzetta contornata di alberi
in una vecchia panchina di legno
sta seduta composta e seria
un'anziana signora ben vestita,
piccola e minuta, dai capelli grigi
ordinatamente pettinati e raccolti.
E' sola, non c'è nessuno con lei,
nessuno nella in piazza o in strada,
tiene in mano un piccolo mazzolino di fiori
che deve aver raccolto nell'aiuola vicina.
Sembra sorridere o sorridermi
al mio passaggio
che vorrei invece non la infastidisse.
Viene da chiedermi, mentre passo veloce:
perchè è sola? A che cosa starà pensando
e a chi? Ci sarà qualcuno che la viene a prendere?
E' seria e composta, sembra sorridere.
Questa immagine, che è durata uno, due minuti,
mi ha preso il cuore ed i pensieri.
Nessuno dovrebbe stare solo, nessuno.
nella piazzetta contornata di alberi
in una vecchia panchina di legno
sta seduta composta e seria
un'anziana signora ben vestita,
piccola e minuta, dai capelli grigi
ordinatamente pettinati e raccolti.
E' sola, non c'è nessuno con lei,
nessuno nella in piazza o in strada,
tiene in mano un piccolo mazzolino di fiori
che deve aver raccolto nell'aiuola vicina.
Sembra sorridere o sorridermi
al mio passaggio
che vorrei invece non la infastidisse.
Viene da chiedermi, mentre passo veloce:
perchè è sola? A che cosa starà pensando
e a chi? Ci sarà qualcuno che la viene a prendere?
E' seria e composta, sembra sorridere.
Questa immagine, che è durata uno, due minuti,
mi ha preso il cuore ed i pensieri.
Nessuno dovrebbe stare solo, nessuno.
venerdì 19 giugno 2015
INDIFFERENZA
Camminare senza sapere perchè,
andare imboccando strade che non conosci,
distratto guardandoti intorno,
incontrare visi e persone sconosciute,
dai tratti incerti, dal sorriso spento,
mentre qualche goccia di pioggia cade
formando piccole macchie brune
in terra e sulle automobili;
il cielo è coperto di nuvole, l'aria umida
sembra inseguirti ed avvolgerti
come in un lenzuolo di sudore.
Cammini e vai senza sapere perchè;
vetrine e luci, ombre e voci, suoni,
biciclette, cani al guinzaglio,bimbi
che corrono inseguiti dai genitori...
e le gocce di pioggia continuano a cadere
sollevando polvere e formando macchie brune
sui vestiti, sulla pelle, sulle automobili.
Non è la fine del mondo;
è un pomeriggio di inizio estate
carico di noia e di indifferenza.
andare imboccando strade che non conosci,
distratto guardandoti intorno,
incontrare visi e persone sconosciute,
dai tratti incerti, dal sorriso spento,
mentre qualche goccia di pioggia cade
formando piccole macchie brune
in terra e sulle automobili;
il cielo è coperto di nuvole, l'aria umida
sembra inseguirti ed avvolgerti
come in un lenzuolo di sudore.
Cammini e vai senza sapere perchè;
vetrine e luci, ombre e voci, suoni,
biciclette, cani al guinzaglio,bimbi
che corrono inseguiti dai genitori...
e le gocce di pioggia continuano a cadere
sollevando polvere e formando macchie brune
sui vestiti, sulla pelle, sulle automobili.
Non è la fine del mondo;
è un pomeriggio di inizio estate
carico di noia e di indifferenza.
martedì 16 giugno 2015
PASSEGGIATA AL MONTE
Profumo di pino,di resine antiche,
camminando sull'erba
si sprigionano aromi di menta,
saltano i grilli e piccole farfalle
colorate di viola volano come petali.
Si sale verso la cima a fatica
mentre il piccolo paese si allontana
con le case, i campanili, le torri
che si stagliano nell'azzurro del cielo
e i boschi formano tutt'intorno
una corona a forma di cuore.
E' dura la salita,nella calda estate,
si beve a metà strada da una fonte
che sgorga acqua dalla pietra,
e poi ancora passo dopo passo
senza arrendersi mai
per arrivare finalmente alla meta
in una spianata tra sassi e un mare d'erba
dove finalmente stendersi a terra
e sognare come solo un bimbo
può sognare.
camminando sull'erba
si sprigionano aromi di menta,
saltano i grilli e piccole farfalle
colorate di viola volano come petali.
Si sale verso la cima a fatica
mentre il piccolo paese si allontana
con le case, i campanili, le torri
che si stagliano nell'azzurro del cielo
e i boschi formano tutt'intorno
una corona a forma di cuore.
E' dura la salita,nella calda estate,
si beve a metà strada da una fonte
che sgorga acqua dalla pietra,
e poi ancora passo dopo passo
senza arrendersi mai
per arrivare finalmente alla meta
in una spianata tra sassi e un mare d'erba
dove finalmente stendersi a terra
e sognare come solo un bimbo
può sognare.
mercoledì 10 giugno 2015
CHE SARA'...
Ti prego,adesso non piangere
perchè sapevamo già.
Quando ci siamo incontrati
tu, noi, ponevamo domande
e avevamo timore delle risposte
per questo dicevamo insieme:
" poi sarà quel che sarà".
Abbiamo vissuto la nostra storia,
bella come le rose di maggio,
come il profumo delle ginestre
ma ora è arrivato il momento
di sapere quel che sarà...
perchè sapevamo già.
Quando ci siamo incontrati
tu, noi, ponevamo domande
e avevamo timore delle risposte
per questo dicevamo insieme:
" poi sarà quel che sarà".
Abbiamo vissuto la nostra storia,
bella come le rose di maggio,
come il profumo delle ginestre
ma ora è arrivato il momento
di sapere quel che sarà...
venerdì 5 giugno 2015
CAMMINO PIANO...
Cammino piano, non ho fretta
aspetto che il sole sorga al mattino
e che mi saluti dietro la collina alla sera,
sapendo che il giorno ha ventiquattro ore
e non desidero proprio che diventino dodici
correndo come un pazzo;
cammino seguendo il lento movimento
del pendolo che è un saggio,
mi guardo intorno, scruto il cielo
ascolto il mare, invidio i gabbiani
che volano facendosi portare dal vento,
ammiro i fiori che sbocciano piano piano
si aprono alla vita e se ne vanno
quando è giunto il momento di andare.
I miei passi seguono i miei pensieri,
i sogni, i ricordi, le parole di una canzone,
e mi portano dove desidero andare
...camminando piano
per guardarti negli occhi e sorridere
al tuo sorriso.
aspetto che il sole sorga al mattino
e che mi saluti dietro la collina alla sera,
sapendo che il giorno ha ventiquattro ore
e non desidero proprio che diventino dodici
correndo come un pazzo;
cammino seguendo il lento movimento
del pendolo che è un saggio,
mi guardo intorno, scruto il cielo
ascolto il mare, invidio i gabbiani
che volano facendosi portare dal vento,
ammiro i fiori che sbocciano piano piano
si aprono alla vita e se ne vanno
quando è giunto il momento di andare.
I miei passi seguono i miei pensieri,
i sogni, i ricordi, le parole di una canzone,
e mi portano dove desidero andare
...camminando piano
per guardarti negli occhi e sorridere
al tuo sorriso.
giovedì 4 giugno 2015
LE MUMMIE
Vagano nell'ampio salone,
fasciate di seta e di lusso,
pesanti gioielli ed anelli
al collo, alle dite, ai polsi,
sorrisi da impianto fisso
come dentini da latte,
parrucco tirato e ben messo
dai colori di grano maturo,
il trucco tirato a dovere
negli occhi, nelle labbra,
nelle guance, nel collo,
sino allo scollo,
caduto e disperso;
come cemento nei muri
il trucco di creme ed unguenti
spalmato a cazzuola
dona vertigo e illusione
che le rughe, simili a solchi d'aratro,
siano per ora scomparse.
E tra lussi di tavoli e pietanze
le mummie si muovono a stento,
appesantite da tutto il corredo,
sfiorando le dorate bandiere ed i simboli
di una cena ad alto lignaggio.
Lignaggio...per farsi coraggio...
fasciate di seta e di lusso,
pesanti gioielli ed anelli
al collo, alle dite, ai polsi,
sorrisi da impianto fisso
come dentini da latte,
parrucco tirato e ben messo
dai colori di grano maturo,
il trucco tirato a dovere
negli occhi, nelle labbra,
nelle guance, nel collo,
sino allo scollo,
caduto e disperso;
come cemento nei muri
il trucco di creme ed unguenti
spalmato a cazzuola
dona vertigo e illusione
che le rughe, simili a solchi d'aratro,
siano per ora scomparse.
E tra lussi di tavoli e pietanze
le mummie si muovono a stento,
appesantite da tutto il corredo,
sfiorando le dorate bandiere ed i simboli
di una cena ad alto lignaggio.
Lignaggio...per farsi coraggio...
lunedì 1 giugno 2015
BALLA BIMBA
Balla bimba, balla...balla
sulle tue scarpette rosa
e sorridi agli angeli
mentre le farfalle volano
e gli uccellini cantano al sole.
Passeranno i giorni,
passeranno gli anni,
cambierà il tuo corpo
muteranno i tuoi pensieri
andrai incontro alla vita,
anche le discese
ti sembreranno dure salite,
riderai e piangerai
come tutti,e allora...
balla bimba,balla,balla
e sorridi agli angeli
prima che passi i il giorno.
sulle tue scarpette rosa
e sorridi agli angeli
mentre le farfalle volano
e gli uccellini cantano al sole.
Passeranno i giorni,
passeranno gli anni,
cambierà il tuo corpo
muteranno i tuoi pensieri
andrai incontro alla vita,
anche le discese
ti sembreranno dure salite,
riderai e piangerai
come tutti,e allora...
balla bimba,balla,balla
e sorridi agli angeli
prima che passi i il giorno.
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