Piangi lacrime d'amore
in un viso che sa di sale
e che lasciano piccoli segni
come pioggia sulle foglie.
Nei fiori di pesco la goccia
è una perla trasparente
che riflette raggi di luce
ed apre i petali alla vita.
Lacrime e pioggia
si incontrano e si fondono
e gli occhi si chiudono
per non vedere.
Ma tornerà il sole,
asciugherà pioggia e lacrime,
e il fiore di pesco
perderà la sua timidezza
in uno slancio d'amore.
sabato 30 giugno 2012
mercoledì 27 giugno 2012
RICORDERAI
Un giorno anche tu ricorderai,
non so quando nè fra quanto tempo
ma ricorderai i momenti felici,
i sorrisi,le corse lungo la spiaggia,
le speranze ed i sogni
le fughe dagli amici
per stare soli
con i nostri sentimenti.
Passano gli anni,le strade
si dividono e si allontanano
la vita gioca il suo destino
e restano solo ombre .
E quella sera
che si chiuse per sempre
la nostra storia, segnò l'inizio
di un dolore, indefinito
fatto di lettere bruciate
di foto strappate, di ricordi
e di oggetti buttati via per sempre
come a cancellare completamente
un tratto di vita.
Ora che ci incontriamo per strada
neanche un saluto od un sorriso
non un cenno di conoscenza
fra di noi, come due sconosciuti;
eppure avrei tante domande da farti,
tante risposte da attendere.
Camminiamo vicini, qualche volta
e guardo i segni dei tempo
nel tuo viso e nel tuo corpo;
e tu cosa vedi in me?
Eppure sono certo che un giorno
anche tu ricorderai
e forse mi farai un sorriso.
che si chiuse per sempre
la nostra storia, segnò l'inizio
di un dolore, indefinito
fatto di lettere bruciate
di foto strappate, di ricordi
e di oggetti buttati via per sempre
come a cancellare completamente
un tratto di vita.
Ora che ci incontriamo per strada
neanche un saluto od un sorriso
non un cenno di conoscenza
fra di noi, come due sconosciuti;
eppure avrei tante domande da farti,
tante risposte da attendere.
Camminiamo vicini, qualche volta
e guardo i segni dei tempo
nel tuo viso e nel tuo corpo;
e tu cosa vedi in me?
Eppure sono certo che un giorno
anche tu ricorderai
e forse mi farai un sorriso.
lunedì 25 giugno 2012
SUONI
Rotolavano dolcemente
sui fianchi della collina
i rintocchi delle campane
della piccola chiesa di campagna
e scendevano lontano
sin quasi al mare;
una chiesetta sopra i boschi
in cima, a fianco della grande croce.
Come era bello sentirli
e che pace portava in quei luoghi
cosi lontani dalla modernità.
Lugubri e insistenti,soffocanti
invece, i suoni tristi della sirena
del porto nelle notti di nebbia;
fanno venire i brividi
come se annunciassero sempre
disgrazie o fatti tragici
pur sapendo che servono
a tutt'altro: a salvare vite.
Ma quell'urlo di notte, quel grido
mi ha sempre messo addosso
un senso di inquietudine.
Aspetta l'alba, l'arrivo della prima luce,
l'uccellino che canta tutte le mattine
sul lungo ed esile cipresso
che fronteggia la strada.
E' talmente bravo che sembra un carillon;
gorgheggia ed usa note musicali
variando in continuazione.
Puntuale, preciso, tutte le mattine,
all'alba; si esibisce per alcuni minuti,
come un musicista famoso
e poi se ne va, lasciando il silenzio
che torna a regnare per un pò,
prima che la strada diventi inferno.
sui fianchi della collina
i rintocchi delle campane
della piccola chiesa di campagna
e scendevano lontano
sin quasi al mare;
una chiesetta sopra i boschi
in cima, a fianco della grande croce.
Come era bello sentirli
e che pace portava in quei luoghi
cosi lontani dalla modernità.
Lugubri e insistenti,soffocanti
invece, i suoni tristi della sirena
del porto nelle notti di nebbia;
fanno venire i brividi
come se annunciassero sempre
disgrazie o fatti tragici
pur sapendo che servono
a tutt'altro: a salvare vite.
Ma quell'urlo di notte, quel grido
mi ha sempre messo addosso
un senso di inquietudine.
Aspetta l'alba, l'arrivo della prima luce,
l'uccellino che canta tutte le mattine
sul lungo ed esile cipresso
che fronteggia la strada.
E' talmente bravo che sembra un carillon;
gorgheggia ed usa note musicali
variando in continuazione.
Puntuale, preciso, tutte le mattine,
all'alba; si esibisce per alcuni minuti,
come un musicista famoso
e poi se ne va, lasciando il silenzio
che torna a regnare per un pò,
prima che la strada diventi inferno.
mercoledì 20 giugno 2012
UN GIORNO DI SOLE
Il sole infuocato brucia i mattoni
della casa che mi sta di fronte,
una piccola lucertola sguscia veloce
e sparisce dietro un ciuffo d'erba,
nel piccolo giardino, sotto un albero
è sdraiato e dorme un cane ansimando
non c'è nessuno per strada, nessuno
è un silenzio irreale, incomprensibile,
come se quel che vedo
fosse solo una fotografia.
Anche i passeri, i merli
hanno smesso di volare
mentre nel cielo, lontane
non si riposano le rondini
che tracciano lentamente segni
nell'azzurro, lasciandosi andare
senza battere le ali.
All'improvviso, da un finestra socchiusa
rompe quel silenzio irreale
un annoiato pianto di bimbo
sommesso, pacato, come un sospiro.
E una voce di donna sussurra
con dolcezza una filastrocca,
di quelle che non hanno tempo nè età,
ripetuta di generazione in generazione,
per far prendere sonno ai piccoli.
"Ninna nanna, ninna nanna,
dormi bimbo della mamma..."
Il pianto diventa sempre più flebile,
poi ritorna il silenzio;
si chiudono del tutto le persiane
della vecchia casa piena di sole
e la foto si ricompone.
Avranno cantato anche a me
quella dolce filastrocca,
quella sommessa cantilena
per farmi entrare
nel mondo dei sogni?
della casa che mi sta di fronte,
una piccola lucertola sguscia veloce
e sparisce dietro un ciuffo d'erba,
nel piccolo giardino, sotto un albero
è sdraiato e dorme un cane ansimando
non c'è nessuno per strada, nessuno
è un silenzio irreale, incomprensibile,
come se quel che vedo
fosse solo una fotografia.
Anche i passeri, i merli
hanno smesso di volare
mentre nel cielo, lontane
non si riposano le rondini
che tracciano lentamente segni
nell'azzurro, lasciandosi andare
senza battere le ali.
All'improvviso, da un finestra socchiusa
rompe quel silenzio irreale
un annoiato pianto di bimbo
sommesso, pacato, come un sospiro.
E una voce di donna sussurra
con dolcezza una filastrocca,
di quelle che non hanno tempo nè età,
ripetuta di generazione in generazione,
per far prendere sonno ai piccoli.
"Ninna nanna, ninna nanna,
Il pianto diventa sempre più flebile,
poi ritorna il silenzio;
si chiudono del tutto le persiane
della vecchia casa piena di sole
e la foto si ricompone.
Avranno cantato anche a me
quella dolce filastrocca,
quella sommessa cantilena
per farmi entrare
nel mondo dei sogni?
martedì 19 giugno 2012
IMPRESSIONI
Camminando all'ombra delle case
nei vicoli stretti del centro
dove qualcosa di antico, di vero
è rimasto nelle finestre e nei portoni
e nei muri spessi e solidi trovano vita
persino erbe e fiori
per un attimo perdi il senso del tempo
e dimentichi rumori e chiasso,
grida e frastuoni, confusione e pazzie.
Piccoli negozi, minuscole botteghe
che ancora servono a vivere
la vita quotidiana.
Ma con il passare degli anni
anche questi piccoli tesori
sono destinati a scomparire
tra le pieghe di una modernità
che soffoca, acceca e rende tutto uguale.
Nei vicoli del centro, passo dopo passo
puoi sentire ancora il respiro del tempo
che non ha fretta, per non morire prima.
nei vicoli stretti del centro
dove qualcosa di antico, di vero
è rimasto nelle finestre e nei portoni
e nei muri spessi e solidi trovano vita
persino erbe e fiori
per un attimo perdi il senso del tempo
e dimentichi rumori e chiasso,
grida e frastuoni, confusione e pazzie.
Piccoli negozi, minuscole botteghe
che ancora servono a vivere
la vita quotidiana.
Ma con il passare degli anni
anche questi piccoli tesori
sono destinati a scomparire
tra le pieghe di una modernità
che soffoca, acceca e rende tutto uguale.
Nei vicoli del centro, passo dopo passo
puoi sentire ancora il respiro del tempo
che non ha fretta, per non morire prima.
domenica 17 giugno 2012
LA CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
Ricordo. Era una dolce serata d'estate,
in quei minuti in cui il sole scende dietro la collina
e la notte ancora aspetta qualche attimo
prima di spegnere la luce.
Ascoltavamo musica e belle canzoni
distesi a pochi metri dal mare
che non si sentiva, tanto era tranquillo.
Una bella serata insieme,sentimentale.
Poi Battiato canta " la canzone dell'amore perduto"
e le parole e la tristezza della musica
ti colpiscono profondamente, diventi
seria e la tua voce si incrina al pianto.
A noi non succederà mai, mai. mai
avevi detto stringendomi forte le mani
ed io avevo risposto : mai,mai.
Erano passati presto quegli attimi,
il tempo della canzone
e poi ce ne eravamo andati
camminando lungo la riva, sino al porto.
Non te l'ho mai detto ma quella canzone
mi era rimasta in mente per tanto tempo
sino a quando è diventata
anche per noi una realtà ed un dolore.
Ne sono passati di anni
ma emozioni,piaceri e tristezze
restano uguali, sempre e per sempre;
rivederti ed incontrarci adesso
è stato come se fosse accaduto ieri.
Ne sono passati di anni
ma emozioni,piaceri e tristezze
restano uguali, sempre e per sempre;
rivederti ed incontrarci adesso
è stato come se fosse accaduto ieri.
giovedì 14 giugno 2012
I CONTI DELLA VITA
Io non so se la vita
mi ha dato molto
o poco o niente.
Non mi piace fare paragoni
non mi piace
confrontarmi con gli altri,
pensare alle fortune
o alle sfortune del vicino,
dell'amico, dello sconosciuto
che appare ricco
perchè cosi si mostra
ai nostri occhi
nell'immagine che offre
in un confronto
che non vale proprio nulla.
E allora: a che cosa
vogliamo dare valore?
Ai princìpi, ai soldi,
all'intelligenza, alla bontà,
all'altruismo? Alla furbizia?
Non so giudicare me stesso,
figurarsi dare il voto agli altri.
E la vita? Ha colpe o meriti?
E se fossi nato... e se
la mia famiglia fosse stata...
e se io avessi avuto...
se quella volta...
Destino, coincidenze,volontà,
voglia di fare, doti e capacità,
sono frutto del nostro
o sono doni del destino?
Non ho risposte
e non ne avrò mai.
La vita è la vita.
mi ha dato molto
o poco o niente.
Non mi piace fare paragoni
non mi piace
confrontarmi con gli altri,
pensare alle fortune
o alle sfortune del vicino,
dell'amico, dello sconosciuto
che appare ricco
perchè cosi si mostra
ai nostri occhi
nell'immagine che offre
in un confronto
che non vale proprio nulla.
E allora: a che cosa
vogliamo dare valore?
Ai princìpi, ai soldi,
all'intelligenza, alla bontà,
all'altruismo? Alla furbizia?
Non so giudicare me stesso,
figurarsi dare il voto agli altri.
E la vita? Ha colpe o meriti?
E se fossi nato... e se
la mia famiglia fosse stata...
e se io avessi avuto...
se quella volta...
Destino, coincidenze,volontà,
voglia di fare, doti e capacità,
sono frutto del nostro
o sono doni del destino?
Non ho risposte
e non ne avrò mai.
La vita è la vita.
mercoledì 13 giugno 2012
CARTE DI CARAMELLE
Come carte di caramelle
colorate e odorose di vaniglia
il vento porta lontano
i miei pensieri.
Eri tu, pigra e languida
a riempire totalmente il desiderio
di dolcezza da assaporare,
lentamente e a occhi chiusi.
Prima c'è voglia di sapori
e poi il piacere
di togliere l'involucro
piano piano,con le dita
che fanno scivolare i colori
lasciando solo il frutto di zucchero
che vorresti non finisse mai.
Se ne va con il vento
la carta odorosa di vaniglia
e porta con sé i miei pensieri.
colorate e odorose di vaniglia
il vento porta lontano
i miei pensieri.
Eri tu, pigra e languida
a riempire totalmente il desiderio
di dolcezza da assaporare,
lentamente e a occhi chiusi.
Prima c'è voglia di sapori
e poi il piacere
di togliere l'involucro
piano piano,con le dita
che fanno scivolare i colori
lasciando solo il frutto di zucchero
che vorresti non finisse mai.
Se ne va con il vento
la carta odorosa di vaniglia
e porta con sé i miei pensieri.
martedì 12 giugno 2012
FUOCHI D'ESTATE
Ballavano intorno al fuoco
in quella notte d'estate
che sembravano folletti e fate.
Tremavano le fiamme all'alito di vento
ombre e fantasmi tutt'intorno
la musica celtica riempiva l'aria
ed il mare pareva bollire
spinto da forze sconosciute.
Ballavano, ballavano
senza stancarsi mai
le braccia in alto e poi
piegati verso terra
giravano come trottole frustate
e se la sabbia fosse stata
cenere bollente
nessuno se ne sarebbe accorto.
Ballavano, ballavano, ballavano,
giravano, giravano, giravano,
folletti e fate, streghe ed elfi
fino a quando
il primo raggio di sole
ha portato la luce,
nell'acqua è comparsa una sirena
e tutto è sparito in un attimo.
I vicini di ombrellone
facendo chiasso
mi avevano svegliato.
in quella notte d'estate
che sembravano folletti e fate.
Tremavano le fiamme all'alito di vento
ombre e fantasmi tutt'intorno
la musica celtica riempiva l'aria
ed il mare pareva bollire
spinto da forze sconosciute.
Ballavano, ballavano
senza stancarsi mai
le braccia in alto e poi
piegati verso terra
giravano come trottole frustate
e se la sabbia fosse stata
cenere bollente
nessuno se ne sarebbe accorto.
Ballavano, ballavano, ballavano,
giravano, giravano, giravano,
folletti e fate, streghe ed elfi
fino a quando
il primo raggio di sole
ha portato la luce,
nell'acqua è comparsa una sirena
e tutto è sparito in un attimo.
I vicini di ombrellone
facendo chiasso
mi avevano svegliato.
domenica 10 giugno 2012
CAMPI DI GRANO
La canzone alla radio si sente appena
" Sono passati molti anni da quel giorno d'estate"
ma le parole e la musica mi danno un brivido
"mi ricorderai quando il vento muoverà i campi"
alzo il volume al massimo, era tanto tempo
che non sentivo quel brano, tanto tempo
e all'improvviso spariscono gli anni,
"stai con me ,amore, guarda muoversi il vento dell'ovest"
eppure sembra un secolo e le note
fanno vibrare l'anima.
Campi di grano e papaveri rossi
e i tuoi capelli si scioglievano al vento.
" Non ho mai fatto promesse alla leggera
e ce ne sono state anche che non ho mantenuto
ma giuro che nei giorni che restano
cammineremo ancora insieme".
Non vedevo i tuoi occhi ma oggi sono certo
che tu non mi hai creduto.
Sfuma la musica, finiscono le parole.
Come sarebbe bello rivivere quei momenti
ma è la canzone che finisce
"sono passati molti anni da quel giorno d'estate"
e la radio soffoca i miei ricordi
mandando spot pubblicitari.
" Sono passati molti anni da quel giorno d'estate"
ma le parole e la musica mi danno un brivido
"mi ricorderai quando il vento muoverà i campi"
alzo il volume al massimo, era tanto tempo
che non sentivo quel brano, tanto tempo
e all'improvviso spariscono gli anni,
"stai con me ,amore, guarda muoversi il vento dell'ovest"
eppure sembra un secolo e le note
fanno vibrare l'anima.
Campi di grano e papaveri rossi
e i tuoi capelli si scioglievano al vento.
" Non ho mai fatto promesse alla leggera
e ce ne sono state anche che non ho mantenuto
ma giuro che nei giorni che restano
cammineremo ancora insieme".
Non vedevo i tuoi occhi ma oggi sono certo
che tu non mi hai creduto.
Sfuma la musica, finiscono le parole.
Come sarebbe bello rivivere quei momenti
ma è la canzone che finisce
"sono passati molti anni da quel giorno d'estate"
e la radio soffoca i miei ricordi
mandando spot pubblicitari.
sabato 9 giugno 2012
NEL PALMO DELLA MANO
I miei ricordi più belli
stanno tutti in un palmo di mano
pochi, intensi, senza tempo.
Cento anni fa o ieri
non ha importanza.
Il gioco con le biglie di terracotta
o l'attesa della befana
sempre più avara perchè povera,
il primo lungo viaggio in auto
lontano da casa, dal paese
a guardare dal vetro
lo sfilare degli alberi, dei palazzi,
i grandi cartelli pubblicitari,
i rumori, il traffico,l'albergo immenso,
Roma che non finiva mai.
E poi la prima avventura in auto stop,
con gli amici, divisi in gruppetti da due,
senza meta, dove si arriva arriva.
La gioia della fine della scuola
che fossero le elementari, le medie
le superiori, ciao agli insegnanti,
ai compagni,abbracci alle amiche,
arrivederci al mare e per altri
all'anno seguente.
Feste e baldorie, avventure
amori piccoli e grandi
di quelli che lasciano il segno
anche negli anni che passano.
Errori, cose buone e meno buone,
fortune e sfortune, offese fatte
e ricevute, dispiaceri e dolori,
tempeste e giornate di sole.
Sembra tanto, sembra tutto,
eppure basta il palmo della mano
per contenere il cammino della mia vita.
stanno tutti in un palmo di mano
pochi, intensi, senza tempo.
Cento anni fa o ieri
non ha importanza.
Il gioco con le biglie di terracotta
o l'attesa della befana
sempre più avara perchè povera,
il primo lungo viaggio in auto
lontano da casa, dal paese
a guardare dal vetro
lo sfilare degli alberi, dei palazzi,
i grandi cartelli pubblicitari,
i rumori, il traffico,l'albergo immenso,
Roma che non finiva mai.
E poi la prima avventura in auto stop,
con gli amici, divisi in gruppetti da due,
senza meta, dove si arriva arriva.
La gioia della fine della scuola
che fossero le elementari, le medie
le superiori, ciao agli insegnanti,
ai compagni,abbracci alle amiche,
arrivederci al mare e per altri
all'anno seguente.
Feste e baldorie, avventure
amori piccoli e grandi
di quelli che lasciano il segno
anche negli anni che passano.
Errori, cose buone e meno buone,
fortune e sfortune, offese fatte
e ricevute, dispiaceri e dolori,
tempeste e giornate di sole.
Sembra tanto, sembra tutto,
eppure basta il palmo della mano
per contenere il cammino della mia vita.
venerdì 8 giugno 2012
L'ULTIMA PAROLA
L'ultima parola, l'ultima notte
la voce che si allontana
e i suoni diventano voli di farfalle
che solcano il buio in cerca di luce.
E' bella la musica che si sente,
un pianoforte e una tromba,
esce da una finestra aperta
in penombra, forse c'è una coppia
che balla e si scambia parole d'amore
un disco d'altri tempi
o magari moglie e marito anziani
che tornano indietro negli anni
per rivivere ciò che non potrà
più tornare.
Parole, parole, senza capirsi,
senza guardarsi negli occhi
indifferenti ai ricordi
che lasciano graffi profondi
nell'anima.
Sopportarsi, fare l'abitudine a tutto
anche ai sentimenti più veri
stipati in vuote scatole.
Non sappiamo che strada prendere
per allontanarci,l'importante
è andare via,in direzioni diverse
senza un saluto,senza uno sguardo.
la voce che si allontana
e i suoni diventano voli di farfalle
che solcano il buio in cerca di luce.
E' bella la musica che si sente,
un pianoforte e una tromba,
esce da una finestra aperta
in penombra, forse c'è una coppia
che balla e si scambia parole d'amore
un disco d'altri tempi
o magari moglie e marito anziani
che tornano indietro negli anni
per rivivere ciò che non potrà
più tornare.
Parole, parole, senza capirsi,
senza guardarsi negli occhi
indifferenti ai ricordi
che lasciano graffi profondi
nell'anima.
Sopportarsi, fare l'abitudine a tutto
anche ai sentimenti più veri
stipati in vuote scatole.
Non sappiamo che strada prendere
per allontanarci,l'importante
è andare via,in direzioni diverse
senza un saluto,senza uno sguardo.
giovedì 7 giugno 2012
ALBA D'ESTATE
Nel silenzio di una mattina di sole
il lento scorrere delle onde
è musica di note e di solfeggi
come una colonna sonora
di un film che ogni anno ritorna
ma che non è mai uguale.
La barca che si muove all'orizzonte
sembra sospinta da un alito di vento
e solo il grido dei gabbiani
che si inseguono e lottano in volo
per rubarsi il pesce appena preso
rimbalza da uno scoglio all'altro
prima che ritorni il silenzio.
E' già aria di estate, di caldo, di mare.
E per rivivere quel silenzio
e riascoltare la musica delle onde
basterà camminare a piedi nudi
lungo la riva, appena sorge il sole.
il lento scorrere delle onde
è musica di note e di solfeggi
come una colonna sonora
di un film che ogni anno ritorna
ma che non è mai uguale.
La barca che si muove all'orizzonte
sembra sospinta da un alito di vento
e solo il grido dei gabbiani
che si inseguono e lottano in volo
per rubarsi il pesce appena preso
rimbalza da uno scoglio all'altro
prima che ritorni il silenzio.
E' già aria di estate, di caldo, di mare.
E per rivivere quel silenzio
e riascoltare la musica delle onde
basterà camminare a piedi nudi
lungo la riva, appena sorge il sole.
lunedì 4 giugno 2012
PENSIERI
Ti osservo da lontano
nell'ombra della spiaggia
cammini in riva al mare
sfiori appena la sabbia
a passo leggero
lo sguardo rivolto a terra
sono certo che hai lo sguardo triste
come ti ho visto la prima volta,
come sempre.
Fai qualche passo nell'acqua
muovendoti piano
con i piedi tracci strani segni
e finalmente sollevi lo sguardo
guardando oltre l'orizzonte.
Vorrei essere nei tuoi pensieri
vorrei essere un tuo pensiero
camminarti vicino
sfiorarti con la mano
e sorridere insieme a te
senza bisogno di parlare.
E invece sei sola
esci dal mare e torni indietro
riesco a vedere il tuo viso
forse è la lontananza
ma sono certo che mi guardi
e i tuoi occhi non sono più tristi.
E' forse il sole a farmi vedere
cose strane?
nell'ombra della spiaggia
cammini in riva al mare
sfiori appena la sabbia
a passo leggero
lo sguardo rivolto a terra
sono certo che hai lo sguardo triste
come ti ho visto la prima volta,
come sempre.
Fai qualche passo nell'acqua
muovendoti piano
con i piedi tracci strani segni
e finalmente sollevi lo sguardo
guardando oltre l'orizzonte.
Vorrei essere nei tuoi pensieri
vorrei essere un tuo pensiero
camminarti vicino
sfiorarti con la mano
e sorridere insieme a te
senza bisogno di parlare.
E invece sei sola
esci dal mare e torni indietro
riesco a vedere il tuo viso
forse è la lontananza
ma sono certo che mi guardi
e i tuoi occhi non sono più tristi.
E' forse il sole a farmi vedere
cose strane?
domenica 3 giugno 2012
CICCIA E FIORI
Sono i primi giorni di mare, i primi giorni di "nudo", l'attimo fatale dell'incontro con le amiche e con gli amici, dopo un lungo inverno trascorso abbondantemente vestite. Arrivano sotto l'ombrellone con fare indifferente, sorridenti, borsone al braccio con tutto l'occorrente ma in verità, nel cuore e nell'anima con un vago timore di confronto, di giudizio, di non riuscire a farcela. Le amiche sono tutte lì intorno, anch'esse certe che tanto , minuto più, minuto meno, dovranno percorrere lo stesso calvario. Certo, sono consapevoli di aver faticato mesi e mesi sia in palestra sia al centro estetico, per dimagrire, per rassodare, per ...tenere sù quel che, irrimediabilmente con gli anni, tende paurosamente a scendere verso terra, sia davanti sia di dietro.Hanno corso nella pista di atletica nelle ore più impensate per essere sole e non fare sgraditi incontri con i conoscenti, sono andate in bicicletta, le più attrezzate hanno anche fatto ginnastica in casa ma tutto quel lavoro ora, di settimane e settimane di sudore, ha i secondi contati. Perchè non appena avranno tolto i jeans e la camicetta o la gonna e maglietta e saranno con indosso solo il due pezzi:lì suoneranno o le trombe dell'inferno o le fanfare del paradiso.Ma intanto chiacchierano, sorridono e ridono ad alta voce, si danno un contegno mentre le amiche- feroci e attente- puntano i loro occhi addosso per il verdetto finale.
Sanno che non c'è scampo, che è un cosa che va fatta ed anche in fretta così da togliersi quel duro peso di dosso. Tocca a lei.Accenna a slacciare i jeans e...silenzio di tomba! improvvisamente, attorno guardano solo lei, esclusivamente lei, TUTTI!. Mamma che fatica! Ma bisogna pure andare avanti come dice la canzone del Piave. E allora ...giù più in fretta possibile senza guardarsi intorno. Via jeans, via camicetta, via tutto quello che deve essere tolto e così, pressochè nuda, pronta al sacrificio. Occhi bassi verso la sabbia, afferra il lettino con furia, lo apre, stende il telo firmatissimo ( comperato nella bancarella di piazza XX Settembre) e si lascia cadere stremata e senza più fiato. Le amiche intorno, che sono false come i cavadenti, la coprono di complimenti, di grida di ammirazione, di ohohohohoh " ma come stai bene, ma come sei in forma, sembri una ragazzina..." e lei sa che sono false e bugiarde ma abbozza perchè non ha neanche la forza di parlare. Comunque sia è andata. Chiude gli occhi..e così sia. Tanto sa che appena lascerà l'ombrellone per tornare a casa, le dolci compagne di spiaggia sfogheranno tutto il loro dire e criticare. Pazienza. Il più è fatto e domani sarà lei ad aspettare la gallina di turno che arriverà per la prima volta e le toccherà uguale sorte.
Sanno che non c'è scampo, che è un cosa che va fatta ed anche in fretta così da togliersi quel duro peso di dosso. Tocca a lei.Accenna a slacciare i jeans e...silenzio di tomba! improvvisamente, attorno guardano solo lei, esclusivamente lei, TUTTI!. Mamma che fatica! Ma bisogna pure andare avanti come dice la canzone del Piave. E allora ...giù più in fretta possibile senza guardarsi intorno. Via jeans, via camicetta, via tutto quello che deve essere tolto e così, pressochè nuda, pronta al sacrificio. Occhi bassi verso la sabbia, afferra il lettino con furia, lo apre, stende il telo firmatissimo ( comperato nella bancarella di piazza XX Settembre) e si lascia cadere stremata e senza più fiato. Le amiche intorno, che sono false come i cavadenti, la coprono di complimenti, di grida di ammirazione, di ohohohohoh " ma come stai bene, ma come sei in forma, sembri una ragazzina..." e lei sa che sono false e bugiarde ma abbozza perchè non ha neanche la forza di parlare. Comunque sia è andata. Chiude gli occhi..e così sia. Tanto sa che appena lascerà l'ombrellone per tornare a casa, le dolci compagne di spiaggia sfogheranno tutto il loro dire e criticare. Pazienza. Il più è fatto e domani sarà lei ad aspettare la gallina di turno che arriverà per la prima volta e le toccherà uguale sorte.
sabato 2 giugno 2012
ESTATE
Piccoli fiori rossastri, a cespugli
nati tra gli scogli non si sa come
colorano pietre e rifiuti
e formano macchie vivaci
appena lambite dal mare.
Morbide carezze dell'acqua
sfiorano la riva coperta di sassi
mentre il piccolo rivolo dolce
dell'Arzilla attira rondini e insetti.
In superficie si formano cerchi
dove i pesci saltano per mangiare
o forse escono per guardarsi intorno.
E' caldo, ecco l'estate e la gente
affolla la spiaggia
tra sdraio ed ombrelloni
nell'aria il sapore delle vacanze
tra gente allegra e sorridente
come ogni anno, come ogni estate.
Pochi metri di distanza, pochi passi
fiori colorati, rondini e gabbiani
tra pietre e rami secchi di alberi
un rivolo d'acqua dolce
che sembra un altro mondo.
nati tra gli scogli non si sa come
colorano pietre e rifiuti
e formano macchie vivaci
appena lambite dal mare.
Morbide carezze dell'acqua
sfiorano la riva coperta di sassi
mentre il piccolo rivolo dolce
dell'Arzilla attira rondini e insetti.
In superficie si formano cerchi
dove i pesci saltano per mangiare
o forse escono per guardarsi intorno.
E' caldo, ecco l'estate e la gente
affolla la spiaggia
tra sdraio ed ombrelloni
nell'aria il sapore delle vacanze
tra gente allegra e sorridente
come ogni anno, come ogni estate.
Pochi metri di distanza, pochi passi
fiori colorati, rondini e gabbiani
tra pietre e rami secchi di alberi
un rivolo d'acqua dolce
che sembra un altro mondo.
venerdì 1 giugno 2012
LA GIOSTRA
Girano i cavallini della giostra
accompagnati da una musichetta
il bimbo, per mano con la madre,
sorride felice e non ha paura.
Girano, girano, finchè il tempo
pagato con una monetina
metterà fine al sogno.
Si fermano i cavallini e la musica,
la mamma abbraccia il piccolo
e lo solleva tra i pianti.
Ancora una moneta, costa poco
comperare un sogno
e allora torna sorridere
il cavaliere mentre la madre
sussurra tra le labbra
il motivetto che accompagna il giro.
Per quanto tempo ancora sarà felice?
Fino a quando la mamma
dovrà trovare per lui un'altra avventura.
Ruota il tempo, ruotano gli anni
e la prossima giostra
sarà la vita.
accompagnati da una musichetta
il bimbo, per mano con la madre,
sorride felice e non ha paura.
Girano, girano, finchè il tempo
pagato con una monetina
metterà fine al sogno.
Si fermano i cavallini e la musica,
la mamma abbraccia il piccolo
e lo solleva tra i pianti.
Ancora una moneta, costa poco
comperare un sogno
e allora torna sorridere
il cavaliere mentre la madre
sussurra tra le labbra
il motivetto che accompagna il giro.
Per quanto tempo ancora sarà felice?
Fino a quando la mamma
dovrà trovare per lui un'altra avventura.
Ruota il tempo, ruotano gli anni
e la prossima giostra
sarà la vita.
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