Seduto in terra,il braccio teso
con il cappello in mano,in attesa
che qualcuno lasci un soldino,
non chiede, non dice nulla,
solo con la sua miseria
e lo sguardo triste
in quella pelle nera.
Non è un giardino, è una piazza
di cemento con qualche albero,
sulla panchina, abbandonato e solo,
un anziano che guarda verso terra,
le mani che tremano leggermente
nulla lo distoglie da quella solitudine,
chissà chi aspetta e che cosa.
E' immobile come se fosse di pietra,
il viso scavato dal tempo e dal dolore.
Passerà un angelo a fargli compagnia?
martedì 31 marzo 2015
domenica 29 marzo 2015
I SEGNI DEL TEMPO
Seguo con attenzione quei segni del tempo
che lasciano via via tracce nel tuo viso;
scruto come se guardassi un antico dipinto
per non perdere nessun particolare,
nessuna sfumatura di un capolavoro
che, pur trasformandosi, non perde nulla
della sua passata bellezza.
Certo gli occhi non sono gli stessi
e neanche le labbra,una volta morbide e delicate,
anche le guance hanno perso
quel tenero colore di pesca, di albicocca,
per assumere l'aspetto gioioso di un fico,
ed il collo, che sembrava modellato di cera
ora tende a piegarsi come un ramo di olmo.
Ma non è questo che conta,
gli anni passano per tutti, per te e per noi.
La bellezza, però rimane tale e quale,
ed il ricordo non si cancella;
la ragnatela che lentamente
ma inesorabilmente
si diffonde nei nuovi tratti,
ne copre le linee e le curve
non potrà mai e poi mai offuscarne la luce...
la luce di un tempo lontano.
Sono cambiata? Mi chiedi...
Sono diversa?
Nei miei ricordi no di certo,
ma per i miei occhi un pochino si...
ma non tanto, cara, dolce Francesca.
..............................................
Guarda che io sono Beatrice,
Francesca è mia madre
...............................................
Pardon !!!
che lasciano via via tracce nel tuo viso;
scruto come se guardassi un antico dipinto
per non perdere nessun particolare,
nessuna sfumatura di un capolavoro
che, pur trasformandosi, non perde nulla
della sua passata bellezza.
Certo gli occhi non sono gli stessi
e neanche le labbra,una volta morbide e delicate,
anche le guance hanno perso
quel tenero colore di pesca, di albicocca,
per assumere l'aspetto gioioso di un fico,
ed il collo, che sembrava modellato di cera
ora tende a piegarsi come un ramo di olmo.
Ma non è questo che conta,
gli anni passano per tutti, per te e per noi.
La bellezza, però rimane tale e quale,
ed il ricordo non si cancella;
la ragnatela che lentamente
ma inesorabilmente
si diffonde nei nuovi tratti,
ne copre le linee e le curve
non potrà mai e poi mai offuscarne la luce...
la luce di un tempo lontano.
Sono cambiata? Mi chiedi...
Sono diversa?
Nei miei ricordi no di certo,
ma per i miei occhi un pochino si...
ma non tanto, cara, dolce Francesca.
..............................................
Guarda che io sono Beatrice,
Francesca è mia madre
...............................................
Pardon !!!
venerdì 27 marzo 2015
QUI STUDIO... A TE DIRETTORE !!!
Cari ascoltatori, buonasera.
In primo piano la tragedia di via delle Suffragette dove due rubinetti di una fontana pubblica sono improvvisamente saltanti inondando d'acqua un tratto di strada dove si trova una piccola abitazione rurale nella quale vive una anziana signore di 105 anni.
Tra pochissimi minuti ci collegheremo con il nostro direttore, che conosce molto bene il territorio e le lochescion interessate, sarà lui a dirci esattamente come stanno le cose.
Direttore mi senti? Direttore sei in diretta, mi senti?
Il direttore non sente ma non si accorge che è già collegato e si lascia andare a qualche considerazione " porca puttana! Ma che razza di allagamento è questo? Sono due gocce d'acqua, porca puttana! E la vecchia sta affacciata alla finestra come se niente fosse, sta vecchiaccia !!! Almeno piangesse, gridasse, guarda! ci saluta con la manina"...
Pronto direttore, sei in diretta, sei in collegamento, mi senti?"
Si si, adesso ti sento.Cari teleascoltatori buonasera, intanto devo dirvi che qui la situazione è gravissima, l'acqua ha invaso tutta la strada e lambisce pericolosamente la casa della signora Bice Senzatetti che è rimasta prigioniera all'interno. Sentiamo grida disperate venire dall'interno e poco prima del collegamento abbiamo vista la vecchia, pardon, la signora affacciarsi stravolta dalla finestra , forse sul punto di buttarsi di sotto per tentare di salvarsi.
E' veramente una tragedia, una grande tragedia. Volevamo intervistare il sindaco del paese ma purtroppo è al bar a seguire l'Isola dei Famosi e non è potuto venire.
Noi comunque monitoriamo costantemente la situazione.
E' una tragedia, una tragedia.
Ma adesso il cameraman mi avverte che si sta per aprire la porta dell'abitazione, forse è la vecchia che tenta di scappare ed uscire dalla trappola. Ecco!Ecco, la porta si sta aprendo, ci avviciniamo con prudenza perchè non vorremmo essere travolti dalla pericolosa fiumana d'acqua.
E' proprio lei, la signora Bice. In vestaglia. Ci fa cenno con la mano, dice di avvicinarci...tentiamo l'impossibile...ci grida qualcosa... cosa dice signora ?
Se vogliamo entrare e prendere un caffè? Ma come un caffè...in questi momenti tragici.
Cosa dobbiamo fare? Dietro la fontana c'è il rubinetto per chiudere l'acqua? Basta girare?
Ci portiamo, cari telespettatori, dietro la fontana, effettivamente c'è un rubinetto, giriamo la chiave, l'acqua si ferma e non esce più.
La signora Bice ride felice. Noi siamo stanchi e stressati. Accettiamo l'invito della vecchia ed entriamo a prendere un caffè.
Qui il direttore in cerca di tragedie... a voi studio!
In primo piano la tragedia di via delle Suffragette dove due rubinetti di una fontana pubblica sono improvvisamente saltanti inondando d'acqua un tratto di strada dove si trova una piccola abitazione rurale nella quale vive una anziana signore di 105 anni.
Tra pochissimi minuti ci collegheremo con il nostro direttore, che conosce molto bene il territorio e le lochescion interessate, sarà lui a dirci esattamente come stanno le cose.
Direttore mi senti? Direttore sei in diretta, mi senti?
Il direttore non sente ma non si accorge che è già collegato e si lascia andare a qualche considerazione " porca puttana! Ma che razza di allagamento è questo? Sono due gocce d'acqua, porca puttana! E la vecchia sta affacciata alla finestra come se niente fosse, sta vecchiaccia !!! Almeno piangesse, gridasse, guarda! ci saluta con la manina"...
Pronto direttore, sei in diretta, sei in collegamento, mi senti?"
Si si, adesso ti sento.Cari teleascoltatori buonasera, intanto devo dirvi che qui la situazione è gravissima, l'acqua ha invaso tutta la strada e lambisce pericolosamente la casa della signora Bice Senzatetti che è rimasta prigioniera all'interno. Sentiamo grida disperate venire dall'interno e poco prima del collegamento abbiamo vista la vecchia, pardon, la signora affacciarsi stravolta dalla finestra , forse sul punto di buttarsi di sotto per tentare di salvarsi.
E' veramente una tragedia, una grande tragedia. Volevamo intervistare il sindaco del paese ma purtroppo è al bar a seguire l'Isola dei Famosi e non è potuto venire.
Noi comunque monitoriamo costantemente la situazione.
E' una tragedia, una tragedia.
Ma adesso il cameraman mi avverte che si sta per aprire la porta dell'abitazione, forse è la vecchia che tenta di scappare ed uscire dalla trappola. Ecco!Ecco, la porta si sta aprendo, ci avviciniamo con prudenza perchè non vorremmo essere travolti dalla pericolosa fiumana d'acqua.
E' proprio lei, la signora Bice. In vestaglia. Ci fa cenno con la mano, dice di avvicinarci...tentiamo l'impossibile...ci grida qualcosa... cosa dice signora ?
Se vogliamo entrare e prendere un caffè? Ma come un caffè...in questi momenti tragici.
Cosa dobbiamo fare? Dietro la fontana c'è il rubinetto per chiudere l'acqua? Basta girare?
Ci portiamo, cari telespettatori, dietro la fontana, effettivamente c'è un rubinetto, giriamo la chiave, l'acqua si ferma e non esce più.
La signora Bice ride felice. Noi siamo stanchi e stressati. Accettiamo l'invito della vecchia ed entriamo a prendere un caffè.
Qui il direttore in cerca di tragedie... a voi studio!
lunedì 23 marzo 2015
DOPO IL SORRISO
Dopo i sorrisi, una tenera malinconia
accarezza il mio cuore
come negli attimi che precedono
il tramonto in una sera d'estate.
La felicità dei momenti vissuti
e il languore di quel che sarà.
Mentre il sole scompare dietro la collina
il sospiro si ferma vedendoti andare
e rivivrà ancora
solo quando ritornerà l'alba.
accarezza il mio cuore
come negli attimi che precedono
il tramonto in una sera d'estate.
La felicità dei momenti vissuti
e il languore di quel che sarà.
Mentre il sole scompare dietro la collina
il sospiro si ferma vedendoti andare
e rivivrà ancora
solo quando ritornerà l'alba.
domenica 22 marzo 2015
I MIEI PASSI
dell'antica via del centro
ripenso a quante volte anche le mie scarpe
hanno contribuito a rendere lucide e consunte
quelle pietre .
Da bambino, per andare a scuola
accompagnato dal familiare di turno,
poi da ragazzo per le scuole medie
e per qualche passeggiata serale
e ancora da studente delle superiori
con le amiche e gli amici, avanti e indietro,
su e giù, a ridere e scherzare,
per un gelato, a comperare un disco vinile,
per occupare panchine e sedie nei giardini.
Sempre lo stesso percorso,
sempre la stessa strada,
come un salotto da frequentare
ogni giorno, per non perdere l'attimo.
E ancora oggi, i miei passi, i miei piedi,
le mie scarpe ripetono quel rito innocente
avanti e indietro per fare quattro chiacchiere
con gli amici di ieri e di oggi.
Il selciato è consunto e sconnesso...
ed io ho fatto la mia parte.
mercoledì 18 marzo 2015
ROSA DI MAGGIO
Amica mia, il tuo viso
è come una rosa
di maggio
appena sbocciata.
Vellutati i petali,
profumata la pelle
che fa socchiudere
gli occhi,
qualche goccia
di rugiada
a sottolineare
il tuo dolce sorriso.
Tornerai a sfiorare
le mie mani?
Dirai ancora parole
che sanno di primavera?
Vorrei incontrarti ancora
in quell'angolo di strada
dove per qualche minuto
abbiamo vissuto una vita.
è come una rosa
di maggio
appena sbocciata.
Vellutati i petali,
profumata la pelle
che fa socchiudere
gli occhi,
qualche goccia
di rugiada
a sottolineare
il tuo dolce sorriso.
Tornerai a sfiorare
le mie mani?
Dirai ancora parole
che sanno di primavera?
Vorrei incontrarti ancora
in quell'angolo di strada
dove per qualche minuto
abbiamo vissuto una vita.
martedì 17 marzo 2015
DANCE ME TO THE END...
Le dolci note del violino
tracciano segni d'amore
nella notte stellata;
ad occhi chiusi, stretti nel sogno,
muovono piccoli passi
ed i corpi sono come onde
lente e sommesse
ad accarezzare la spiaggia.
Le mani nelle mani
il capo di lei nella spalla di lui,
le sue morbide labbra
a sfiorargli il viso
in un languido pentagramma
senza fine.
Il violino accompagna la danza,
non c'è nè spazio nè tempo
a dividere i loro corpi
rapiti dalla musica.
Sino alla fine dell'amore.
tracciano segni d'amore
nella notte stellata;
ad occhi chiusi, stretti nel sogno,
muovono piccoli passi
ed i corpi sono come onde
lente e sommesse
ad accarezzare la spiaggia.
Le mani nelle mani
il capo di lei nella spalla di lui,
le sue morbide labbra
a sfiorargli il viso
in un languido pentagramma
senza fine.
Il violino accompagna la danza,
non c'è nè spazio nè tempo
a dividere i loro corpi
rapiti dalla musica.
Sino alla fine dell'amore.
domenica 15 marzo 2015
EL BRUDETT EL PUP DE CARNEVAL
Non ne avevano sentito mai parlare sino a ieri e non sapevano neanche cosa fosse visto che faceva parte della terra di Romagna ma adesso che Rimini ha proposto di coinvolgere anche i compagni pesaresi nella sarabanda infernale della Notte Rosa, gli amministratori fanesi-sindaco in testa- si stanno spaccando in quattro per entrare in squadra, magari come giocatore di riserva o addetto alle pulizie, visto che Fano non hanno neanche un euro da spendere.
E allora... adesso si parla solo di questo, si progetta su questo, si sbrodola sulla Notte rosa, si invitano...si sollecitano...si fanno fumare le cervella in cerca di idee, di consensi, e soprattutto di soldi.
Come è facile parlare, cari amministratori, come è facile sognare ma senza " lilleri " dove pensate di andare?
E' finita anche a Fano l'era in cui " magnati" ( non ci poteva essere termine migliore) ripeto " magnati" della finanza, del mattone, delle banche, foraggiavano e sponsorizzavano in attesa di...avere il giusto ritorno; è finita ! Nessuno più caccia un euro e allora, dove pensate di andare ? Pagano forse i negozianti? Pagano i fanesi già spolpati sino all'asso?
Non importa, per sindaco ed assessori sono solo inezie, cose di poco conto, l'importante è afferrare l'occasione e sparare su giornali e TV locali qualunque cosa venga in mente per attirare l'attenzione.
Ma, diciamoci la verità, ai fanesi nun je ne pò fregà de meno !!! della Notte rosa e di tutto il resto e lo hanno fatto capire in tutte le salse; solo chi ci amministra non capisce, chissà perchè.
E allora, a Fano - che forse nessuno ha invitato se non il sindaco di Pesaro per farsi bello con i cugini locali - si mette tutto in pentola per dare il colore alla pasticciata e far immaginare che con la Notte rosa arriveranno " nel nostro territorio " fortuna e gloria.
E che ti hanno pensato i furbetti-dopo aver trascorso notti insonni per spremersi il cervello-per riempire il contenitore della magica notte?
Beh! qui hanno dato il massimo:
SI PUNTERA' SUL CARNEVALE E SUL BRODETTO !!!!
Noooooooooooooooooooo!!!!
Ne abbiamo già gli zebedei strappazzati da mesi e mesi su queste manifestazioni e adesso...torniamo sul luogo del delitto per farceli odiare sino alla morte.
Non è possibile.
E allora io spero che la fortuna ci assista e cioè che Rimini ci tenga lontani, anzi! ci ignori per i secoli dei secoli...
E allora... adesso si parla solo di questo, si progetta su questo, si sbrodola sulla Notte rosa, si invitano...si sollecitano...si fanno fumare le cervella in cerca di idee, di consensi, e soprattutto di soldi.
Come è facile parlare, cari amministratori, come è facile sognare ma senza " lilleri " dove pensate di andare?
E' finita anche a Fano l'era in cui " magnati" ( non ci poteva essere termine migliore) ripeto " magnati" della finanza, del mattone, delle banche, foraggiavano e sponsorizzavano in attesa di...avere il giusto ritorno; è finita ! Nessuno più caccia un euro e allora, dove pensate di andare ? Pagano forse i negozianti? Pagano i fanesi già spolpati sino all'asso?
Non importa, per sindaco ed assessori sono solo inezie, cose di poco conto, l'importante è afferrare l'occasione e sparare su giornali e TV locali qualunque cosa venga in mente per attirare l'attenzione.
Ma, diciamoci la verità, ai fanesi nun je ne pò fregà de meno !!! della Notte rosa e di tutto il resto e lo hanno fatto capire in tutte le salse; solo chi ci amministra non capisce, chissà perchè.
E allora, a Fano - che forse nessuno ha invitato se non il sindaco di Pesaro per farsi bello con i cugini locali - si mette tutto in pentola per dare il colore alla pasticciata e far immaginare che con la Notte rosa arriveranno " nel nostro territorio " fortuna e gloria.
E che ti hanno pensato i furbetti-dopo aver trascorso notti insonni per spremersi il cervello-per riempire il contenitore della magica notte?
Beh! qui hanno dato il massimo:
SI PUNTERA' SUL CARNEVALE E SUL BRODETTO !!!!
Noooooooooooooooooooo!!!!
Ne abbiamo già gli zebedei strappazzati da mesi e mesi su queste manifestazioni e adesso...torniamo sul luogo del delitto per farceli odiare sino alla morte.
Non è possibile.
E allora io spero che la fortuna ci assista e cioè che Rimini ci tenga lontani, anzi! ci ignori per i secoli dei secoli...
giovedì 12 marzo 2015
INCUBO !!!
Non avevo fatto stravizi, neanche un biscottino con Nutella, non avevo bevuto, neanche un'aranciata, insomma tutto normale nella serata e poi nella nottata.
Eppure...eppure...ho avuto un sonno agitato, stancante, fatto di sudori e di tremori, immagini infernali, da incubo.
E più tentavo di svegliarmi e più il dormiveglia mi teneva incatenato al mio letto.
In breve.
Come in un film di Cleant Estwood, mi appariva vestito da cow boy e con le pistole ai fianchi ( che solo più tardi ma molto più tardi si sarebbero rivelate poi solo due innocenti lattine di Coca cola) nientemeno che l'ex sindaco di Fano Stefano Agussi che, galoppando sfrenato a bordo di una bici elettrica, gridava a squarciagola: " arriva il liberatore! Arriva il liberatore! Marchigiani votatemi, sarò il vostro presidente per tutta la vita !!! Votatemi! Votatemi!"
E le gente scappava, ed i bimbi piangevano, e Renato Minardi smoccolava, e Ceriscioli si sbudellava da ridere, e Carloni chiamava tra le lacrime il suo amico Santorelli, e i piccioni in piazza tentavano il suicido affogando nella fontana della Fortuna, purtroppo priva d'acqua ma piena di mondezza....insomma un caos da guerre stellari.
Ed io mi ritrovavo in mezzo a questo macello colpevole solo di essere in piazza per scaldare al sole le mie stanche membra.
E giro e mi rigiro nel letto, sudato, fremente, agito le braccia per scacciare l'infernale immagine ma non riesco a risolvere nulla. Anzi! Più faccio opposizione e più Agussi Trinità acquista energie, parla e grida con quel suo accento un pò cosi', con quell'italiano un pò così..." concittadini!!! sarò il vostro presidente, sarò tutti voi!!!".
Terribile...terribile. Ho la forza di rivolgermi a San Marcello, famoso per difendere i poveri ed i deboli: " aiutami tu,dopo dieci anni non ne possiamo più"...
E sembra che San Marcello abbia la compiacenza di ascoltarmi perchè l'incubo sembra perdere forza, sbiadisce le immagini, mette la sordina alle parole di Agussi Trinità.
Forse è finita. Sto per tirare un sospiro di sollievo quando, pochi secondo dopo, nel mio schermo notturno appare una agitata cavallerizza texana che ha tutte le sembianze della signora Agussi...mi ritornano sudori e tremori. E' proprio Lei ! Elisabetta Foschi junior che giunge al galoppo urlando a squarcia gola, con quel suo accento un pò cosi, con quella cadenza un pò cosi.:" se non votate per mio marito, votate per me, che valgo per tre !!! "
E se non avesse squillato improvvisamente e fortunatamente il cellulare che mi ha svegliato, avrei avuto una giornata da cani - e chiedo scusa ai cani-.Che tragedia !!!
Eppure...eppure...ho avuto un sonno agitato, stancante, fatto di sudori e di tremori, immagini infernali, da incubo.
E più tentavo di svegliarmi e più il dormiveglia mi teneva incatenato al mio letto.
In breve.
Come in un film di Cleant Estwood, mi appariva vestito da cow boy e con le pistole ai fianchi ( che solo più tardi ma molto più tardi si sarebbero rivelate poi solo due innocenti lattine di Coca cola) nientemeno che l'ex sindaco di Fano Stefano Agussi che, galoppando sfrenato a bordo di una bici elettrica, gridava a squarciagola: " arriva il liberatore! Arriva il liberatore! Marchigiani votatemi, sarò il vostro presidente per tutta la vita !!! Votatemi! Votatemi!"
E le gente scappava, ed i bimbi piangevano, e Renato Minardi smoccolava, e Ceriscioli si sbudellava da ridere, e Carloni chiamava tra le lacrime il suo amico Santorelli, e i piccioni in piazza tentavano il suicido affogando nella fontana della Fortuna, purtroppo priva d'acqua ma piena di mondezza....insomma un caos da guerre stellari.
Ed io mi ritrovavo in mezzo a questo macello colpevole solo di essere in piazza per scaldare al sole le mie stanche membra.
E giro e mi rigiro nel letto, sudato, fremente, agito le braccia per scacciare l'infernale immagine ma non riesco a risolvere nulla. Anzi! Più faccio opposizione e più Agussi Trinità acquista energie, parla e grida con quel suo accento un pò cosi', con quell'italiano un pò così..." concittadini!!! sarò il vostro presidente, sarò tutti voi!!!".
Terribile...terribile. Ho la forza di rivolgermi a San Marcello, famoso per difendere i poveri ed i deboli: " aiutami tu,dopo dieci anni non ne possiamo più"...
E sembra che San Marcello abbia la compiacenza di ascoltarmi perchè l'incubo sembra perdere forza, sbiadisce le immagini, mette la sordina alle parole di Agussi Trinità.
Forse è finita. Sto per tirare un sospiro di sollievo quando, pochi secondo dopo, nel mio schermo notturno appare una agitata cavallerizza texana che ha tutte le sembianze della signora Agussi...mi ritornano sudori e tremori. E' proprio Lei ! Elisabetta Foschi junior che giunge al galoppo urlando a squarcia gola, con quel suo accento un pò cosi, con quella cadenza un pò cosi.:" se non votate per mio marito, votate per me, che valgo per tre !!! "
E se non avesse squillato improvvisamente e fortunatamente il cellulare che mi ha svegliato, avrei avuto una giornata da cani - e chiedo scusa ai cani-.Che tragedia !!!
sabato 7 marzo 2015
IL VIAGGIO
Sarebbe stato lungo il viaggio?
E in che direzione si sarebbero mossi?
Cose doveva portare con sè:
una piccola borsa o tanto bagaglio?
Non erano stati chiari nell'invitarlo,
gli avevano solo detto che sarebbero
passati a prenderlo nell'ora X nel giorno Y.
Avvertiva una strana sensazione,
in parte emozione, in parte timore;
li conosceva poco, sapeva di loro quasi nulla
e non si spiegava assolutamente l'invito.
Avrebbe voluto chiedere, sapere,
essere più informato
ma non conosceva i loro nomi,
nè dove abitavano
o dove li avrebbe potuti incontrare.
Aveva deciso quindi di usare il buon senso,
mettere in valigia l'utile senza andare oltre.
Arrivati il giorno e l'ora fissati,
era uscito di casa e si era seduto sulla panchina
che stava nel giardinetto a fianco.
Si era guardato intorno e memorizzato
cose, oggetti, immagini che gli erano cari.
Chissà quanto sarebbe durato il viaggio...
Poi li aveva visti arrivare, puntuali.
Pensava sarebbero stati di più, invece
era un modesto gruppetto, quattro, cinque al massimo.
Da lontano gli avevano fatto segno con la mano
e gli avevano sorriso, chissà perchè.
Andiamo? Andiamo aveva risposto lui
e si era incamminato insieme a loro.
Ma quale sarebbe stata la meta?
Non riusciva proprio a liberarsi
da questo pensiero.
Improvvisamente aveva sentito
un rumore secco, forte,
che aveva fatto tremare i vetri delle case.
Si era svegliato di colpo
mentre il vento, forte e rumoroso,
fischiava tra le serrande delle finestre
ed un colpo, più forte degli altri,
aveva fatto cadere i vasi di fiori
che erano nel terrazzo.
Però- aveva pensato- che strano sogno...
E in che direzione si sarebbero mossi?
Cose doveva portare con sè:
una piccola borsa o tanto bagaglio?
Non erano stati chiari nell'invitarlo,
gli avevano solo detto che sarebbero
passati a prenderlo nell'ora X nel giorno Y.
Avvertiva una strana sensazione,
in parte emozione, in parte timore;
li conosceva poco, sapeva di loro quasi nulla
e non si spiegava assolutamente l'invito.
Avrebbe voluto chiedere, sapere,
essere più informato
ma non conosceva i loro nomi,
nè dove abitavano
o dove li avrebbe potuti incontrare.
Aveva deciso quindi di usare il buon senso,
mettere in valigia l'utile senza andare oltre.
Arrivati il giorno e l'ora fissati,
era uscito di casa e si era seduto sulla panchina
che stava nel giardinetto a fianco.
Si era guardato intorno e memorizzato
cose, oggetti, immagini che gli erano cari.
Chissà quanto sarebbe durato il viaggio...
Poi li aveva visti arrivare, puntuali.
Pensava sarebbero stati di più, invece
era un modesto gruppetto, quattro, cinque al massimo.
Da lontano gli avevano fatto segno con la mano
e gli avevano sorriso, chissà perchè.
Andiamo? Andiamo aveva risposto lui
e si era incamminato insieme a loro.
Ma quale sarebbe stata la meta?
Non riusciva proprio a liberarsi
da questo pensiero.
Improvvisamente aveva sentito
un rumore secco, forte,
che aveva fatto tremare i vetri delle case.
Si era svegliato di colpo
mentre il vento, forte e rumoroso,
fischiava tra le serrande delle finestre
ed un colpo, più forte degli altri,
aveva fatto cadere i vasi di fiori
che erano nel terrazzo.
Però- aveva pensato- che strano sogno...
mercoledì 4 marzo 2015
UGGIOSA SERATA DI PIOGGIA
Cade incessante e senza respiro la pioggia
e l'inutile ombrello serve solo a tenerti le mani occupate.
Con i piedi nelle pozzanghere, le scarpe bagnate,
le auto che ti sfiorano veloci alzando spruzzi d'acqua
che ti feriscono ovunque.
Le persone camminano veloci,
in questa uggiosa serata di marzo
e c'è chi ha il coraggio di andare in bicicletta,
e pedalare quasi ad occhi chiusi
con il cappuccio tirato fin sopra il naso
e non sanno a che cosa vanno incontro.
E' una di quelle sere in cui sogno
di stare a casa, al caldo e all'asciutto,
davanti alla TV, con un grosso pacco di biscotti,
un vaso gigantesco di Nutella,
spremute d'arancio, vaschetta di gelato
crema e cioccolato,
e mangiare e bere un boccone dietro l'altro,
un sorso dietro l'altro,
e manovrare un bel cucchiaio grande
per affogare il biscotto con strati di Nutella
e poi...giù!!! in bocca, assaporando
il gusto e la delizia senza fretta.
Ma è solo un sogno...purtroppo.
e l'inutile ombrello serve solo a tenerti le mani occupate.
Con i piedi nelle pozzanghere, le scarpe bagnate,
le auto che ti sfiorano veloci alzando spruzzi d'acqua
che ti feriscono ovunque.
Le persone camminano veloci,
in questa uggiosa serata di marzo
e c'è chi ha il coraggio di andare in bicicletta,
e pedalare quasi ad occhi chiusi
con il cappuccio tirato fin sopra il naso
e non sanno a che cosa vanno incontro.
E' una di quelle sere in cui sogno
di stare a casa, al caldo e all'asciutto,
davanti alla TV, con un grosso pacco di biscotti,
un vaso gigantesco di Nutella,
spremute d'arancio, vaschetta di gelato
crema e cioccolato,
e mangiare e bere un boccone dietro l'altro,
un sorso dietro l'altro,
e manovrare un bel cucchiaio grande
per affogare il biscotto con strati di Nutella
e poi...giù!!! in bocca, assaporando
il gusto e la delizia senza fretta.
Ma è solo un sogno...purtroppo.
domenica 1 marzo 2015
VICOLO DEL CENTRO
Mi guarda curioso il gatto
da dietro l'inferriata della finestra
socchiude gli occhi
per fare l' indifferente;
sbircia stando dietro un vaso
di una grande pianta di gerani,
fioriti e belli, rossi e bianchi.
Il tempo di attraversare la sua visuale
in quell'antico vicolo
dal selciato sconnesso
e pieno di buche
dove alcune case hanno un giardinetto
e dietro un grande cancello
si intravvede una immensa pianta di fico.
Poche decine di metri
tra antichi palazzi di passate nobiltà,
una bicicletta legata ad un tubo di ferro,
due piccoli cassonetti strapieni,
un silenzio quasi irreale.
Per curiosità torno indietro
per rivedere il gatto;
è ancora lì dove l'ho lasciato,
fa l'indifferente ma io sono convinto
che mi stesse aspettando; è più furbo di me.
da dietro l'inferriata della finestra
socchiude gli occhi
per fare l' indifferente;
sbircia stando dietro un vaso
di una grande pianta di gerani,
fioriti e belli, rossi e bianchi.
Il tempo di attraversare la sua visuale
in quell'antico vicolo
dal selciato sconnesso
e pieno di buche
dove alcune case hanno un giardinetto
e dietro un grande cancello
si intravvede una immensa pianta di fico.
Poche decine di metri
tra antichi palazzi di passate nobiltà,
una bicicletta legata ad un tubo di ferro,
due piccoli cassonetti strapieni,
un silenzio quasi irreale.
Per curiosità torno indietro
per rivedere il gatto;
è ancora lì dove l'ho lasciato,
fa l'indifferente ma io sono convinto
che mi stesse aspettando; è più furbo di me.
Iscriviti a:
Post (Atom)