venerdì 31 luglio 2015

IL VENTO CALDO DELL'ESTATE

Il vento caldo dell'estate,
gli occhi  si socchiudono,
l'orizzonte  sfuma
in un alternarsi di colori,
la spiaggia  sembra
prendere fuoco
e forse è un sogno
il tuo viso bello e sorridente
che compare tra le onde.
Mi piacerebbe accarezzarti,
vorrei che ti avvicinassi
ancora un poco...
ma il vento caldo dell'estate
solleva la sabbia
ed il tuo viso scompare
in un battito d'ali.



lunedì 27 luglio 2015

CERCAVA UN FIORE

Cercava disperatamente
 un fiore
la piccola farfalla,
un fiore su cui posarsi
 per ritrovare la vita
prima di cadere a terra
per sempre.
Batteva lentamente le ali
perchè non aveva più forze
ma vedeva solo terra
arsa e bruciata intorno a sè.
Doveva dunque
direi addio ai colori,
al nettare, ai profumi?
Un attimo ancora
in un disperato tentativo
di sopravvivenza,
 qualche battito
e poi sarebbe finita.
Era stato bello
volare da un fiore all'altro
nelle dolci colline 
vicine al fiume,
sfiorare l'acqua
guardare l'azzurro
del cielo,
sentire il canto dei grilli.
Era dunque ora di andare...
e si lasciò cadere.
Qualche secondo dopo
un uccellino
l'afferrò con il becco
e portò il pranzo
ai suoi piccoli,
nel nido.


PAESE MIO...NON VORREI DIRTI ADDIO...

Penso che il paragone regga ed il seguente.
Capita, qualche volta, che si abbia l'occasione di rivedere, dopo tantissimo tempo, una compagna di scuola di cui sei stato innamorato e con la quale, magari, ha avuto anche una piccola storia d'amore.Lei bellissima, come Grace Kelly, corteggiata da tutti gli studenti. Bene, inaspettatamente i soliti "ex" organizzano cena con i diplomandi del quinto, dopo decenni. Ci sarà anche lei ! Aderisci, solo per rivederla.Sei emozionato, curioso, leggermente su di giri.
E' l'ora, ci si vede in sala: pacche, sorrisi, strette di mano,battute; ti guardi intorno, cerchi lei, alla fine provi anche a chiedere.Un amico ti indica la "fanciulla". No !!!!!!
Irriconoscibile...stinta, appassita, rughe indistruttibili, leggermente curva di spalle.
Resti di stucco ! E pensare che...giri alla larga e ti tieni lontano per tutta la serata.
Bene.
E quel che è capitato a me in questi ultimi giorni, riferito però non ad una ex collega di scuola ma al mio paese,Arcevia, di cui sono stato sempre innamorato.Perchè? Perchè ci sono nato, ci ho vissuto la fanciullezza, una parte della giovinezza, amici, amiche, scuola, divertimenti, inverni di neve, estate di balli e di innocenti amori, birbanterie ed altro. Tutto questo nei ricordi, nella mente, nei sogni.
Fino a che, poi, non sono rimasto definitivamente a Fano, vivendo l'altra parte della mia vita e mai più tornato in Arcevia.
Recentemente, girando qua e là su Facebook trovo un Gruppo che è dedicato agli amici di Arcevia ,compaesani compresi. Mi sono subito iscritto, ho postato foto, immagini, documenti che ho nella mia piccola collezione, ho riallacciato rapporti con  amici che hanno le mie stesse radici.
Nella mia mente e nei miei ricordi ritrovo luoghi, momenti, profumi, percorsi,l angoli del mio paese che non ho mai dimenticato.Sono felice, felicissimo. Insomma sto per rivedere-nel paragone-la fanciulla studentessa bella e corteggiata.
Poi,in questi giorni, in un post del tutto modesto( NON MIO), si è accesa nelle pagine del gruppo una discussione tra vari soggetti iscritti che ha debordato in improperi, offese, maledizioni, parolacce, in un susseguirsi di interventi che non avevano mai fine, superando di gran lunga ogni sopportazione certosina.
Il paragone tra la fanciulla ed Arcevia?
Ho sbagliato ad aspettarmi di ritrovare oggi un paese come era tanti decenni fa, con lo stesso spirito, la stessa serenità paesana, la stessa pazienza, la stessa bellezza montanara.
Arcevia è cambiata, se mi posso permettere, in peggio.
Pur tenendo conto che non si può comunque generalizzare ma il " dibattito" è segno di " grossa crisi".
Non andava svegliato il ricordo, non andava recuperato il sogno...dovevano restare solo nei ricordi.



giovedì 23 luglio 2015

PARLIAMO...

Io parlo, tu parli, loro parlano,
un fiume di parole 
di cui afferriamo il significato
poco o niente, qualche minuto dopo,
qualche giorno dopo...,mai.
Distorte, contorte, lette
secondo il nostro modo di pensare
e non di chi le ha dette;
sussurrate, modulate, gridate
per lo più al telefono, al cellulare,
in mezzo al chiasso, al bar,alla strada,
nell'acqua al mare, all'interno
dei negozi, del tram, dell'auto;
non c'è campo...non c'è testa...
in verità non c'è voglia di ascoltare.
Bla bla bla bla...tanto per dire..
poi sorrisini, pause." cosa avrà detto?"
"va  bene, poi tanto ci vediamo"
e si stanno parlando a pochi metri
di distanza l'uno dell'altro; il fatto è
che non si erano visti.
Minuti, ore di vita persa in chiacchiere,
discorsi inutili, chiacchiere 
per ammazzare il tempo,
per passatempo.
E spesso la conversazione finisce
con questa frase:" che rottura di palle!
Non ne potevo più !" Detta indistintamente
da uomini, donne, ragazzi, fanciulle,
neonati...(tra non molto tempo, quando
metteranno internet nel ciuccio).


mercoledì 22 luglio 2015

VORREI...

Vorrei che il tuo sguardo
offrisse pace al mio cuore
sorridendomi per un attimo.
Ricordi quando sei stata tu 
a chiederlo a me?
 Ed io,alla fine,
ho accarezzato il tuo pianto.
Ora sei tu a sentirti forte
ed io sono disperato.
Strano gioco delle parti
ma questo si può
 chiamare amore?
E per quanto tempo 
dovrò trovare coincidenze
per incontrarti ancora
ed aspettare il tuo sguardo?




martedì 21 luglio 2015

IN ATTESA DI CHI ?

L'aria che brucia i polmoni
ed il sole recita la sua parte
in un angolo di un bar all'aperto
tra tavoli e sedie bianche,
ombrelloni aperti a fare da coperchio
una sola sedia occupata
da un vecchio signore magro
e di modesta statura
vestito con camicia e pantaloni lunghi,
scarpe e calzini.
Ha davanti a sè, sul tavolo
una piccola bottiglia di acqua minerale
non ancora usata,
forse l'unica bibita
 che si può permettere.
Il caldo soffocante
apparentemente non lo disturba
ha lo sguardo paziente,
tranquillo, sereno, 
di chi ha vissuto una vita
dove ha dato tutto e certamente
non si aspetta niente.
Mentre passo e me ne vado
mi chiedo perchè è solo?
perchè lo lasciano in quella calura?
Possibile che nessuno 
può dargli un po' di compagnia ?
Un piccolo conforto, un aiuto,
magari in un posto più fresco 
ed accogliente.
Non lo saprò mai...



lunedì 20 luglio 2015

RITRATTO 2...

Arrivano al Lido a piedi, camminando piano
e tenendosi sottobraccio.Da sempre. Sono
anni ed anni che li incrocio,  li incontro,  li
vedo durante l'estate. Moglie e marito, piccoli di statura,
avanti con gli anni ma ancora disponibili a fare ( con
cautela) il bagno, la doccia, prendere un po' di sole
e poi andarsene via a piedi come sono venuti.
Non seguono la moda nel vestire; lui: camicia chiara,
pantaloni grigi e sandali , lei vestitino intero di un 
colore indefinibile e scarpine chiare ai piedi.
Stanno sempre insieme, non si lasciano mai; quando
vanno nell'acqua, non potendosi tenere sottobraccio
si tengono per mano e fanno avanti e indietro, chiacchierando,parlando chissà di che cosa, forse
di figli o di nipoti.Non sono di Fano ma evidentemente
sono fedelissimi del nostro mare.
Lui è sempre disponibile verso la moglie, l'asciuga dopo
la doccia, le infila i sandali ai piedi quando stanno per
andarsene, l'accompagna ogni volta che lei ha bisogno
di muoversi. 
Non si lasciano mai, stanno sempre insieme. Passano lunghe ore in spiaggia perchè vengono sia il mattino sia il pomeriggio. Qualche volta, verso sera, azzardano anche
una passeggiata sul moletto che fa da confine tra Lido e Arzilla.Ogni tanto si fermano, guardano verso Pesaro, verso il porto, scrutano l'orizzonte ma non si fermano mai
nelle panchine. 
E poi tornano, vanno lentamente verso la rotatoria,
prendono la strada del sottopasso ferroviario e poi spariscono non so bene dove. Forse avranno in affitto
un appartamentino poco distante, non so.
Sono veramente anni e anni e anni che li vedo, li incontro,
sempre sorridenti, sempre uniti, direi una specie di inno
ad un amore coniugale che non finisce mai e che il tempo non ha cancellato. 

giovedì 16 luglio 2015

QUANDO D'ESTATE...

Quando d'estate si andava a piedi nudi anche per strada;
quando d'estate si aspettava il carrettino del gelataio
che chiamava a raccolta  suonando la campanella;
quando d'estate si mangiava la grattamarianna che era
tutto ghiaccio triturato immerso in un liquido verde o rosso;
quando d'estate si mangiava il cocomero tagliato a fette
sistemato su una tavola di legno tra chili di ghiaccio
e si sputavano i semi neri dappertutto per strada, anche
nelle vetrine dei negozi  nei portoni delle case;
quando d'estate si andava al mare partendo da casa
con il costume già indosso, si faceva l'altalena,
si nuotava avendo come salvagente le camere d'aria
delle motociclette ed i più spericolati si tuffavano
nel canale del porto tra barche, olio di motori, mondezza;
quando d'estate si comperava il cono di gelato
solo la domenica, con i genitori, passeggiando nel lungomare
del lido e,se c'era posto, ci mettevamo a sedere 
nelle panchine, e non andavamo più via;
quando d'estate si faceva un gioco sulla sabbia,
seduti in circolo, con gli zoccoli di legno che si passavano
da un vicino all'altro recitando questo ritornello:
" sal vin, sal pan, sal vin de san Giulian......"

quando d'estate...sembrava che il tempo 
non passasse mai ed invece...

mercoledì 15 luglio 2015

RITRATTO 1...

E' sulla cinquantina, divorziata, ancora piacente,
irrequieta, nervosa quanto basta, sorriso tirato
sulle labbra ben modellate dal rossetto. Arriva
all'ombrellone a passi veloci, si toglie il vestito
e resta in due pezzi, ha una borsa capace dove
tiene tutto: dalla bottiglietta di acqua minerale gelata,
alle sigarette, ad un frutto che mastica veloce,
illudendosi di togliere la fame.
Sta poco sdraiata, poi si alza, va verso il mare, 
bagna i piedi, si guarda intorno, torna al lettino, 
si siede, poi si sdraia, poi si alza, accende una 
sigaretta,  siede,boccate veloci e piene.
Prende dalla borsa un giornale, sfoglia distratta,
guarda le figure visto che non ha messo gli
occhiali da vista.
Beve dalla bottiglietta, l'acqua gelata la fa rabbrividire,
torna a sdraiarsi. Pensa...pensa
ai tempi passati, agli anni passati, agli anni sprecati
con lui, brutta carogna! Credeva di essere furbo lui...
ma lei gliela fatta pagare cara! Via di casa, alimenti, figlia
affidata a lei, tutto, tutto gli aveva preso. Il giudice donna
era stata chiaramente dalla sua parte.
Ma adesso? Si è abituata a stare sola in casa, frequenta le amiche, qualche cena fuori, ballo in pista... lavoro. I giorni passano e lei si sente sempre più triste. 
Almeno " un lui" tanto per scambiare due chiacchiere, qualche serata insieme, una piccola relazione...
Però dentro di sè ha rancore contro gli uomini,
tutti gli uomini, nei quali identifica sempre quello stronzo 
del suo ex marito. 
Però... 
Per questo tiene sempre il cellulare in mano, non lo abbandona mai, neanche quando va in acqua a passeggiare
sperando sempre che suoni, che suoni, che qualcuno
la chiami...per un invito, per un incontro.
Ma il cellulare da tempo resta muto e quando squilla...sono
sempre le solite amiche con le quali ha poco da dire.
Si alza dal lettino, cammina verso il mare...
Possibile che nessuno si faccia avanti? In fondo è ancora
piacente." Sono tutti uguali, tutti uguali !" dice a se stessa
per consolarsi...ma si sente sola. Prima o poi prenderà
un cane per avere compagnia. Bella consolazione !!! Ride
amaro...

martedì 14 luglio 2015

ESTATE DURA, SENZA PAURA...

In questa spiaggia infuocata
che brucia le carni e le forze
sdraiati sul lettino ad occhi chiusi
prudentemente sotto l'ombrellone
con gli occhiali di traverso
ed il libro scivolato  sulla sabbia
nonni e nonne cercano riposo
dopo aver badato al nipotino/a
per un tempo infinito
facendo spola tra mare ed ombra
con il secchiello, l'acqua,la paletta,
tornando,fuori tempo, arzilli genitori
come erano stati ai tempi d'oro
ma...con quarantanni in meno.
Non ce la fanno più...
imprecano tra denti e denti(finti),
smoccolano sotto voce
per non far sentire all'innocente
ciò che...non deve sentire.
Ce la mettono tutta, si offrono
al sacrificio per far contento i figlio
o la figlia che lavora-o ci prova-
e bruciano sulle fiamme ardenti
tutte le loro forze.
Il dramma è quando devono
fare mosse azzardate,
movimenti bruschi,
piegamenti sulle gambe...
sono veramente dolori.
Poi, finalmente al cambio, 
perchè arriva la baby sitter 
( pagata dai nonni)
nonno o nonna o tutti e due
crollano come pietre sul lettino
inforcano gli occhiali da vista
aprono il libro e...
pochi secondi dopo sognano
unna vita migliore
che non arriverà mai perchè
 la figlia o la nuora è già
nuovamente incinta...




sabato 11 luglio 2015

DANZA D'AMORE

Piacerebbe al mio cuore
intrecciare con il tuo
una dolce danza d'amore
e muovere passi nel tempo
mentre i loro battiti lievi
accompagnano le note.
C'è sempre un momento
nella vita in cui devi fermarti
per ascoltare ciò che dice
e ti offre quell'impercettibile
richiamo che ti segue.
E non chiederti:c'è tempo...
non c'è tempo...
è troppo tardi;
il tempo non ha fine.


giovedì 9 luglio 2015

LA STRADA INFUOCATA

Era assolata e bianca la strada,
dritta e polverosa, senza una fine
e gli alberi ai lati non avevano foglie
ma rami secchi rivolti al cielo
come in una estrema preghiera
e richiesta di aiuto.
Non c'erano uccelli in cielo
nè farfalle nei campi,
pochi fili d'erba a formare
minuscole macchie nella terra arsa.
Possibile tutto questo silenzio?
Il ronzio di un'ape, una cicala,un grillo...
ma che campagna era? 
Seguitava a camminare
in quel bianco nastro senza vita
sperando di trovarne la fine.
Qualche volta aveva sognato
una situazione simile
e si era sempre svegliato
con il desiderio di dimenticare.
Come picchiava il sole
e non sapeva proprio 
come difendersi da quella calura,
riusciva solo a coprirsi gli occhi
con una mano e ad asciugarsi la fronte.
Quando sarebbe finita? Quando...
si ripeteva mentre le forze
gli venivano meno.
Aveva sete, aveva fame,
desiderava solo trovare
 un po' d'ombra e sedersi ,
in fondo non chiedeva molto.
Poi, all'improvviso
sentì un grido...
ancora un grido ancora,
e una voce che diceva:
" ma come fai a dormire
sul lettino sotto quel sole !
Guarda che ti prende un accidente".
Aveva sete, aveva fame...
sarebbe andato al bar, finalmente.

martedì 7 luglio 2015

CALURA

Era difficile  respirare
in quell'afa opprimente
che velava l'orizzonte
nascondendo persino
le colline vicine  ed il mare.
Sotto l'ombrellone la fanciulla
era sdraiata sul lettino
girata di fianco, sembrava
quasi che dormisse.
Piccole, dorate gocce di sudore
le scendevano dalla nuca 
scivolando lentamente
sulle spalle e poi tra le scapole
seguendo la morbida linea
della schiena e  dei fianchi.
Sembravano gocce di miele
in quella pelle ambrata.
Se ne stava immobile,
da minuti e solo il leggero
movimento del respiro
muoveva appena una parte
del suo corpo.
E le perle di sudore
scendevano lente 
in quel mare di bellezza.



lunedì 6 luglio 2015

IL BALLO SERALE

Anche d'estate, la sera
faceva fresco al mio paese
e si usciva di casa 
per andare al giardino
con un maglioncino sulle spalle.
La domenica si ballava
in una modesta pedana di legno 
un po' sconnessa
e nel ferragosto gran veglione
nella vasta pista di pattinaggio
con orchestra e camerieri.
Noi, giovincelli, c'eravamo tutti
e non mancavamo mai
perchè ragazze forestiere
da conoscere e da corteggiare
ce n'erano a sufficienza,
di Roma, di Milano 
ed anche di città marchigiane.
Si invitava...si ballava se dicevano sì,
tenuti d'occhio dai parenti
seduti nei tavoli sistemati intorno la pista.
Per molte ore, per molte ore,
bevendo gazzose e succhi di frutta,
ridendo, scherzando e facendo battute.
Fino a quando?
"Fino a che"-come diceva un elegante
signore del paese che si prestava
a fare il presentatore-
" in cielo ci sarà l'ultima stella".
E noi aspettavamo sempre l'ultima
prima di tornare a casa...

domenica 5 luglio 2015

LE CICALE

Nel caldo dell'estate
il frinire delle cicale
negli alti alberi 
dell'antica chiesa
mi riporta alla mente
la stessa, monotona
musica che sentivo
quando, nella stessa
afosa stagione,
attraversavo gli ombrosi
viali del grande giardino
del mio paese.
Spesso c'era silenzio
o le grida dei bimbi
erano lontane
e quelle note, 
sempre uguali,
mi accompagnavano
passo dopo passo,
senza lasciarmi mai.
Forse ce n'erano a decine,
forse erano in concerto
ma si davano da fare,
senza tregua 
diventando la colonna sonora
di tutta l'estate .





giovedì 2 luglio 2015

IL CUORE

Il cuore ha deciso di cambiare.
Lasciare la monotona quotidianità
e fare cose nuove:
 attraversare il mare,
cavalcare le onde,farsi portare
dal vento e andare lontano,
lontano, lontano.
Non so perchè  proprio adesso
e perchè creda di trovare altro
che lo farà stare meglio
ma io cosa ci posso fare?
Credo che dovrò aspettare
che torni...
se avrà voglia di tornare.


mercoledì 1 luglio 2015

LA CONFERENZA

Mentre l'illustre ospite,
sollecitato dal presentatore,
rispondeva alle domande
e parlava del suo libro
illuminando con il suo sapere
tutti i presenti,
io mi ero distratto, un po' annoiato
e mi guardavo intorno
sperando di non  farmi notare.
Affascinante il luogo dell'incontro,
tra mura antiche, torri merlate,
alberi, rovine di statue, nicchie,
il tutto soffusamente illuminato
da lampade a luce azzurra
che donava al luogo un senso di raccolto
e di mistero.
Eleganti i presenti, seppure 
in una notte d'estate,
abbronzatissime le signore
sotto i pesanti e vivaci colori del trucco,
gioielli veri o falsi al collo e ai polsi,
tutti attenti a seguire il sapere
del conferenziere che ne aveva
da dire e parlava senza tirare fiato.
A qualche sua battuta...tutti a ridere
e a battere le mani. 
Geniale e spiritoso, e magari anche bello,
il che non guasta per vendere copie.
Mi stavo annoiando, lo confesso,
mi sarebbe piaciuto alzarmi e andarmene
volando sopra le teste dei vicini
ma...non era possibile.
Poi, guardando verso le file alle mia destra
ho incrociato lo sguardo sorridente
e intrigante di una bella e giovane signora
che,evidentemente, non era del tutto attratta
dalle parole dello scrittore.
Pochi attimi...poi ha tolto lo sguardo.
Io ho seguitato a tenere i miei occhi fissi su di lei
e poco dopo ci siamo guardati di nuovo.
Ancora un sorriso e lei  ha mosso gli occhi
come per dire:" che ci vuoi fare? Dobbiamo
avere pazienza fino a che non ha finito".
Le ho sorriso  facendo spallucce.
" Aspetterò...".
 Finalmente la conferenza ha avuto fine
e ce ne siamo andati lentamente
mentre tutti correvano dallo scrittore
per avere l'autografo nella copia 
appena acquistata con un piccolo sconto.
E' l'unico ricordo che ho di quella bella serata
trascorsa tra mura antiche, torri merlate...