Tre passi, una folata di vento
i pensieri che volano come foglie
sembra la luna quella luce
che compare dietro la collina,
un cane abbaia lontano
nelle campagne coperte di grano,
è ora di partire e di andare
dove ci porta il destino
tre passi ancora per raggiungere
il sentiero, il vento si è calmato
e c'è silenzio.
Poi, mentre prendiamo il cammino
mi viene in mente una canzone
e comincio a fischiettare;
mi terrà compagnia mentre vado,
seguendo i pensieri
che volano come foglie.
sabato 31 maggio 2014
venerdì 30 maggio 2014
BIANCHE VIOLE
Un tenue profumo di viole
aleggia nell'aria di mezzogiorno,
grida gioiose e scoppi di risa
rompono ogni tanto il silenzio
mentre sotto i grandi ombrelloni
si tengono la mano e vivono felici
il loro attimo più bello della vita.
Hanno legato le loro sorti per sempre
e gli amici e le amiche vestite
come fiori di primavera
partecipano al coronamento
di quel sogno.
Alcuni sono di qui,i più
vengono da fuori, città vicine,non so.
Hanno bandiere, magliette con scritte,
pantaloncini corti, sandali ai piedi.
Nell'angolo della pista un fantasioso
e bellissimo intreccio di fiori da sposi
che si arrampica su un'asta che sale al cielo
sembra quasi fare da sfondo
e certo resterà per sempre nelle foto,
nei ricordi, negli anni a venire.
Passo per caso, in quei momenti,
a pochi metri dalla festa,
e guardo quel gruppo rumoroso e felice.
Gli sposi sono vestiti di bianco:
lui, lei, non so, non saprei dire,
perchè non distinguo bene i lineamenti,
ma poi che importa?
Stringono mani, scambiano auguri e baci
assaggiano dolci e spumante,
brindano al futuro,
e la storia che va oltre la sorte
mentre nell'aria il tenue profumo di viole
piano piano svanisce
ed il vado a prendermi il solito caffè.
aleggia nell'aria di mezzogiorno,
grida gioiose e scoppi di risa
rompono ogni tanto il silenzio
mentre sotto i grandi ombrelloni
si tengono la mano e vivono felici
il loro attimo più bello della vita.
Hanno legato le loro sorti per sempre
e gli amici e le amiche vestite
come fiori di primavera
partecipano al coronamento
di quel sogno.
Alcuni sono di qui,i più
vengono da fuori, città vicine,non so.
Hanno bandiere, magliette con scritte,
pantaloncini corti, sandali ai piedi.
Nell'angolo della pista un fantasioso
e bellissimo intreccio di fiori da sposi
che si arrampica su un'asta che sale al cielo
sembra quasi fare da sfondo
e certo resterà per sempre nelle foto,
nei ricordi, negli anni a venire.
Passo per caso, in quei momenti,
a pochi metri dalla festa,
e guardo quel gruppo rumoroso e felice.
Gli sposi sono vestiti di bianco:
lui, lei, non so, non saprei dire,
perchè non distinguo bene i lineamenti,
ma poi che importa?
Stringono mani, scambiano auguri e baci
assaggiano dolci e spumante,
brindano al futuro,
e la storia che va oltre la sorte
mentre nell'aria il tenue profumo di viole
piano piano svanisce
ed il vado a prendermi il solito caffè.
mercoledì 28 maggio 2014
IL PASSO DELLA SERA
Nel passo lento della sera
ripetendo lo stesso percorso
sfiorando le vetrine dei negozi
che rimandano la nostra immagine
avanti e indietro poi un attimo fermi
nella chiacchierata della quotidianità
dove tutto diventa argomento
per passare il tempo
e la grande piazza piena di luce
i bambini, gridano, ridono,
giocano a pallone tra i tavoli dei bar
le mamme fumano sedute sui bordi
della fontana e leccano gelati.
Nessuno, forse, ci ha fatto caso
ma dalla piazza sono quasi totalmente
spariti i piccioni; ne sono rimasti
pochissimi e se ne vanno in fretta.
Anche loro cercano pace altrove,
chissà.
E i passi si susseguono ai passi...
ripetendo lo stesso percorso
sfiorando le vetrine dei negozi
che rimandano la nostra immagine
avanti e indietro poi un attimo fermi
nella chiacchierata della quotidianità
dove tutto diventa argomento
per passare il tempo
e la grande piazza piena di luce
i bambini, gridano, ridono,
giocano a pallone tra i tavoli dei bar
le mamme fumano sedute sui bordi
della fontana e leccano gelati.
Nessuno, forse, ci ha fatto caso
ma dalla piazza sono quasi totalmente
spariti i piccioni; ne sono rimasti
pochissimi e se ne vanno in fretta.
Anche loro cercano pace altrove,
chissà.
E i passi si susseguono ai passi...
martedì 27 maggio 2014
E' LA RUOTA CHE GIRA...
Dieci anni non sono pochi ma c'è chi è nella scena anche da molto più tempo; la politica cambia poco, si purifica in parte con le nuove leve e perennemente ricicla ex e trombati, spostandoli da una poltrona all'altra come le pedine nella scacchiera.
Ciriaco de Mita, ultranovantenne, è diventato sindaco del suo paese. Roba da matti !!!
Ma torniamo alle cosette di casa nostra.
E'finita a Fano anche l'era Agussi, nata quasi per scherzo e poi diventata una realtà concreta per due lustri. E con lui abbiamo conosciuto le novità che avrebbero fatta strada: da Carloni a Santorelli, a Silvestri, a D'Anna, Cucuzza,Cavalieri, tanto per citarne alcuni, mentre altri se ne tornavano nell'ombra perchè trombati: da Cesare Carnaroli alla Fulvi, alla Mollaroli, ed altri ancora trovavano ottima sistemazione in provincia come Rossi e Renato Minardi.
Con Agussi hanno rivisto luce anche personaggi come Mauro Falcioni, Enzo Cicetti, ed altri già noti ai tempi del dopoguerra.
Insomma qualche rimescolamento ma gira gira...escono dalla porta ma tornano dalla finestra.
Ed eccoci ai giorni nostri; elezioni comunali, taglio netto al passato, rinfrescata di qualche personaggio che passa dalla provincia al Comune ( ma guarda! C'è sempre Renato Claudio MInardi !), e l'assessore provinciale Massimo Seri che diventa sindaco ( al 99,99%) della nostra città con un boom di voti.
Calci nel sedere al gruppo Agussi e company e porte aperte per i nuovi arrivati. Così vanno le cose.
Brevissime riflessioni dopo le tante frescacce che ho sentito ieri sera ai microfoni di radio e TV.
La prima: Agussi, che avrebbe dovuto portare carrettate di voti a Delvecchio sindaco,ha raccolto invece il minimo della sopravvivenza facendo una magra figura; Carloni pensava di raccogliere voti con chi e da chi? Ha preso il 10,11%, è già tantissimo, aiutato nella corsa da modeste figure cittadine che contavano si e no il proprio voto.
D'Anna si lamenta di non aver preso quel che pensava...ma andando da solo cosa credeva di fare? Che improvvisamente metà degli elettori votassero per lui?
Credo che invece abbia già fatto una bella figura con il suo 9% del tutto personale. E adesso? Io dico che al ballottaggio fa accordi con il gruppo Seri( ma può darsi che sbaglio, puo' darsi...può...).
Lasciamo stare poi i commenti di Sanchioni e di Paolini: contavano poco ed ora contano come prima ! E' un po' il gioco di coloro che vorrebbero buttar giù il muro a testate...
Infine il concorrente grillino stellino Hadar Omiccioli; davanti alla telecamera Fano TV si è sciolto in complimenti per se stesso e per i suoi collaboratori, si è lodato e sbrodolato. Quanto ha preso ? Il 19%; cioè meno della metà di Seri, un minimo di sopravvivenza e non ha fatto una grande figura.
E se va al ballottaggio lo deve solo al fatto che il gruppo del centro destra -Agussi, Carloni, D'Anna- ognuno per proprio conto ha voluto giocare al suicidio e ci sono riusciti da maestri.
Ma Hadar Radah non ha nessuno motivo per darsi arie: non è stato merito suo, è stato demerito degli altri. Ma, detto questo, ha tutti i diritti di sbrodolarsi...senza esagerare perchè tra due settimane anche lui saluterà...piangendo.
Ciriaco de Mita, ultranovantenne, è diventato sindaco del suo paese. Roba da matti !!!
Ma torniamo alle cosette di casa nostra.
E'finita a Fano anche l'era Agussi, nata quasi per scherzo e poi diventata una realtà concreta per due lustri. E con lui abbiamo conosciuto le novità che avrebbero fatta strada: da Carloni a Santorelli, a Silvestri, a D'Anna, Cucuzza,Cavalieri, tanto per citarne alcuni, mentre altri se ne tornavano nell'ombra perchè trombati: da Cesare Carnaroli alla Fulvi, alla Mollaroli, ed altri ancora trovavano ottima sistemazione in provincia come Rossi e Renato Minardi.
Con Agussi hanno rivisto luce anche personaggi come Mauro Falcioni, Enzo Cicetti, ed altri già noti ai tempi del dopoguerra.
Insomma qualche rimescolamento ma gira gira...escono dalla porta ma tornano dalla finestra.
Ed eccoci ai giorni nostri; elezioni comunali, taglio netto al passato, rinfrescata di qualche personaggio che passa dalla provincia al Comune ( ma guarda! C'è sempre Renato Claudio MInardi !), e l'assessore provinciale Massimo Seri che diventa sindaco ( al 99,99%) della nostra città con un boom di voti.
Calci nel sedere al gruppo Agussi e company e porte aperte per i nuovi arrivati. Così vanno le cose.
Brevissime riflessioni dopo le tante frescacce che ho sentito ieri sera ai microfoni di radio e TV.
La prima: Agussi, che avrebbe dovuto portare carrettate di voti a Delvecchio sindaco,ha raccolto invece il minimo della sopravvivenza facendo una magra figura; Carloni pensava di raccogliere voti con chi e da chi? Ha preso il 10,11%, è già tantissimo, aiutato nella corsa da modeste figure cittadine che contavano si e no il proprio voto.
D'Anna si lamenta di non aver preso quel che pensava...ma andando da solo cosa credeva di fare? Che improvvisamente metà degli elettori votassero per lui?
Credo che invece abbia già fatto una bella figura con il suo 9% del tutto personale. E adesso? Io dico che al ballottaggio fa accordi con il gruppo Seri( ma può darsi che sbaglio, puo' darsi...può...).
Lasciamo stare poi i commenti di Sanchioni e di Paolini: contavano poco ed ora contano come prima ! E' un po' il gioco di coloro che vorrebbero buttar giù il muro a testate...
Infine il concorrente grillino stellino Hadar Omiccioli; davanti alla telecamera Fano TV si è sciolto in complimenti per se stesso e per i suoi collaboratori, si è lodato e sbrodolato. Quanto ha preso ? Il 19%; cioè meno della metà di Seri, un minimo di sopravvivenza e non ha fatto una grande figura.
E se va al ballottaggio lo deve solo al fatto che il gruppo del centro destra -Agussi, Carloni, D'Anna- ognuno per proprio conto ha voluto giocare al suicidio e ci sono riusciti da maestri.
Ma Hadar Radah non ha nessuno motivo per darsi arie: non è stato merito suo, è stato demerito degli altri. Ma, detto questo, ha tutti i diritti di sbrodolarsi...senza esagerare perchè tra due settimane anche lui saluterà...piangendo.
domenica 25 maggio 2014
UN ATTIMO DELLA SERA
La sabbia bagnata, il mare calmo che sussurra appena,
una barca è ormeggiata lontana verso l'orizzonte,
vola lento un gabbiano che si lascia andare alla corrente,
gli ombrelloni chiusi formano lunghe file parallele,
mi siedo in un lettino chiuso e guardo lontano
seguendo il gabbiano che sembra non avere pensieri
non ha nulla da fare, neanche cercare il cibo,
non ci sono persone lungo la spiaggia
solo in cima al molo quattro, cinque pescatori
stanno aspettando che qualche pesce abbocchi
ma anche loro non hanno fretta.
Il sole sta scendendo lento dietro le colline
coperto da qualche nuvola e caligine.
E' un attimo della sera che se ne va
come il gabbiano
finalmente pronto a volare lontano.
una barca è ormeggiata lontana verso l'orizzonte,
vola lento un gabbiano che si lascia andare alla corrente,
gli ombrelloni chiusi formano lunghe file parallele,
mi siedo in un lettino chiuso e guardo lontano
seguendo il gabbiano che sembra non avere pensieri
non ha nulla da fare, neanche cercare il cibo,
non ci sono persone lungo la spiaggia
solo in cima al molo quattro, cinque pescatori
stanno aspettando che qualche pesce abbocchi
ma anche loro non hanno fretta.
Il sole sta scendendo lento dietro le colline
coperto da qualche nuvola e caligine.
E' un attimo della sera che se ne va
come il gabbiano
finalmente pronto a volare lontano.
sabato 24 maggio 2014
IL DOVERE !
Lo so, avrei mille ragioni per dire di no,
mille ragioni per non andare, per fare altro,
per cambiare strada. C'è il sole, c'è il mare,
ci sono le fanciulle in due pezzi esposte
ai primi raggi d'estate...
Lo so, i miei piedi vorrebbero cambiare strada,
il mio "io" mi suggerisce altro, " ci sei cascato
tante volte, lascia perdere, poi ti penti, e diventi
nervoso, ti agiti...dopo..."; è vero ! Mi capita
così: "dopo" divento nervoso e mi penti ma...
dico a me stesso,lo devo fare, devo andare,
ci vanno migliaia di persone, perchè devo essere
proprio io a rinunciare? A dire di no?
Che lo facciano gli altri, se proprio ne hanno voglia
e coraggio.
E mentre mi preparo ad uscire, mentre esco di casa
e scendo in strada, sono ancora nel dubbio, sono
combattuto, un piede vorrebbe andare da una parte,
l'altro vorrebbe andare da un'altra.
Però devo decidere, è importante.
Che faccio ? Vado o non vado? Mi pentirò di essere
andato? E se poi non vado, mi pentirò di non essere
andato?
Che fatica, che stress, quanto diventa difficile, certe
volte, anche la cosa più facile.
Alla fine decido di far scegliere alla sorte e tirare la moneta:
se viene testa vado, se viene croce non vado e buona notte!
E prima di salire sullo scooter, faccio volare l'euro...
lo faccio cadere a terra e mi avvicino con emozione,piano,
piano, guardo: TESTA !!!
Allora lascio ogni dubbio, ogni perplessità: VADO!!
E corro, anzi volo!
In verità non vedevo l'ora; entro e al bancone ordino
un bel caffè carico, proprio come piace me. Non dovrei
superare un certo numero al giorno ma proprio non so resistere.
Io ci ho provato...ho frenato, ci ho pensato,riflettuto...
ma un buon caffè è sempre un buon caffè.
Se poi divento nervoso, pazienza, e se poi mi pento;
tanto lo so che non mi pento!!!
Per favore, un caffè come dico io- ordino alla simpatica barista-e vivo un attimo di vera felicità.
-----------
Forse qualcuno avrà pensato che mi riferisse al dubbio se andare o votare o no; no di certo. Il caffè è molto più importante!
mille ragioni per non andare, per fare altro,
per cambiare strada. C'è il sole, c'è il mare,
ci sono le fanciulle in due pezzi esposte
ai primi raggi d'estate...
Lo so, i miei piedi vorrebbero cambiare strada,
il mio "io" mi suggerisce altro, " ci sei cascato
tante volte, lascia perdere, poi ti penti, e diventi
nervoso, ti agiti...dopo..."; è vero ! Mi capita
così: "dopo" divento nervoso e mi penti ma...
dico a me stesso,lo devo fare, devo andare,
ci vanno migliaia di persone, perchè devo essere
proprio io a rinunciare? A dire di no?
Che lo facciano gli altri, se proprio ne hanno voglia
e coraggio.
E mentre mi preparo ad uscire, mentre esco di casa
e scendo in strada, sono ancora nel dubbio, sono
combattuto, un piede vorrebbe andare da una parte,
l'altro vorrebbe andare da un'altra.
Però devo decidere, è importante.
Che faccio ? Vado o non vado? Mi pentirò di essere
andato? E se poi non vado, mi pentirò di non essere
andato?
Che fatica, che stress, quanto diventa difficile, certe
volte, anche la cosa più facile.
Alla fine decido di far scegliere alla sorte e tirare la moneta:
se viene testa vado, se viene croce non vado e buona notte!
E prima di salire sullo scooter, faccio volare l'euro...
lo faccio cadere a terra e mi avvicino con emozione,piano,
piano, guardo: TESTA !!!
Allora lascio ogni dubbio, ogni perplessità: VADO!!
E corro, anzi volo!
In verità non vedevo l'ora; entro e al bancone ordino
un bel caffè carico, proprio come piace me. Non dovrei
superare un certo numero al giorno ma proprio non so resistere.
Io ci ho provato...ho frenato, ci ho pensato,riflettuto...
ma un buon caffè è sempre un buon caffè.
Se poi divento nervoso, pazienza, e se poi mi pento;
tanto lo so che non mi pento!!!
Per favore, un caffè come dico io- ordino alla simpatica barista-e vivo un attimo di vera felicità.
-----------
Forse qualcuno avrà pensato che mi riferisse al dubbio se andare o votare o no; no di certo. Il caffè è molto più importante!
venerdì 23 maggio 2014
ALL'EX SINDACO AGUSSI: CIAO CIAO
Lo conoscevo già quando ebbe,dieci anni fa, l'illuminata idea di fare una lista civica e di presentarsi alle elezioni quale pretendente al trono della città.
Era un attivista del partito comunista ( qualunque fosse la sigla) ed aveva avuto un incarico importante all'AMAF; poi però arrivarono " dissapori" interni, il partito lo mise da parte e lui portò a buon fine la sua vendetta.
Il sorrisino di scherno di compagni ed amici, si smorzò improvvisamente e divenne smorfia quando Lui ( con la L maiuscola) sbaragliò tutti e divento' sindaco.
Me lo ricordo bene: sciolto di lingua, parlando con un accento che credo sia di una qualche frazione della città( S.Orso? Falcineto?)usando un italiano " discutibile", vestito con l'abito buono della domenica, si insediò nel palazzo e-volenti o nolenti- ci è rimasto per dieci, lunghi, lunghissimi anni. Formò giunte ed assessori, presidenti e dirigenti, cacciò via alcuni di quelli prendendoli bonariamente a calci e fece secco anche il compagno Cicetti che aveva messo ai vertici dell'Aset che però se ne andò con un compenso( deciso dal tribunale) di oltre 60.000 euri !!!!! ( credo di non ricordare male.
I primi cinque anni il Premier li ha fatti camminando sul burro, tutto andava, tutto girava; il secondo mandato -vinto comunque contro Federico Valentini che era stato tradito da alcuni suoi stessi amici di partito- invece è stato più difficile, più duro, fortemente deludente. Contornato da assessori non eccezionali,difficoltà finanziarie, problemi pubblici, Agussi ha sicuramente deluso molti dei suoi seguaci.
Ma adesso è arrivata la sua ora ( in senso buono, s'intende!): deve lasciare per forza e per rimanere nel palazzaccio appoggia il candidato sindaco Delvecchio, suo assessore, con la speranza che questo vinca e gli consenta di rientrare dalla finestra, dopo essere stato spinto fuori dalla porta.
Staremo a vedere.
Poi, si parla per il futuro anche di una sua possibile candidatura alle regione.
Nel corso dell'ultimo mandato si è anche sposato con una consigliera regionale, Elisabetta Foschi.
Tra pochissimi giorni sapremo qual'è il suo immediato futuro.
Io lo conosco da molti anni, ho avuto con lui anche un buon rapporto anche se assai limitato; non ho condiviso la sua gestione di Fano in questi ultimi anni, avrebbe potuto fare molto meglio; e comunque sia, lo saluto, gli auguro buona vita e:
" Ciao ciao,
ricordo ancor il giorno che sei arrivato,
linguaggio un pò confuso e tu molto impacciato
ma poi hai fatto corsi di rapido apprendimento
ed hai parlato meglio imparando in un momento
adesso vesti figo, pashmina e giacca blù
e tratti gli accademici parlando a tu per tu..."
Era un attivista del partito comunista ( qualunque fosse la sigla) ed aveva avuto un incarico importante all'AMAF; poi però arrivarono " dissapori" interni, il partito lo mise da parte e lui portò a buon fine la sua vendetta.
Il sorrisino di scherno di compagni ed amici, si smorzò improvvisamente e divenne smorfia quando Lui ( con la L maiuscola) sbaragliò tutti e divento' sindaco.
Me lo ricordo bene: sciolto di lingua, parlando con un accento che credo sia di una qualche frazione della città( S.Orso? Falcineto?)usando un italiano " discutibile", vestito con l'abito buono della domenica, si insediò nel palazzo e-volenti o nolenti- ci è rimasto per dieci, lunghi, lunghissimi anni. Formò giunte ed assessori, presidenti e dirigenti, cacciò via alcuni di quelli prendendoli bonariamente a calci e fece secco anche il compagno Cicetti che aveva messo ai vertici dell'Aset che però se ne andò con un compenso( deciso dal tribunale) di oltre 60.000 euri !!!!! ( credo di non ricordare male.
I primi cinque anni il Premier li ha fatti camminando sul burro, tutto andava, tutto girava; il secondo mandato -vinto comunque contro Federico Valentini che era stato tradito da alcuni suoi stessi amici di partito- invece è stato più difficile, più duro, fortemente deludente. Contornato da assessori non eccezionali,difficoltà finanziarie, problemi pubblici, Agussi ha sicuramente deluso molti dei suoi seguaci.
Ma adesso è arrivata la sua ora ( in senso buono, s'intende!): deve lasciare per forza e per rimanere nel palazzaccio appoggia il candidato sindaco Delvecchio, suo assessore, con la speranza che questo vinca e gli consenta di rientrare dalla finestra, dopo essere stato spinto fuori dalla porta.
Staremo a vedere.
Poi, si parla per il futuro anche di una sua possibile candidatura alle regione.
Nel corso dell'ultimo mandato si è anche sposato con una consigliera regionale, Elisabetta Foschi.
Tra pochissimi giorni sapremo qual'è il suo immediato futuro.
Io lo conosco da molti anni, ho avuto con lui anche un buon rapporto anche se assai limitato; non ho condiviso la sua gestione di Fano in questi ultimi anni, avrebbe potuto fare molto meglio; e comunque sia, lo saluto, gli auguro buona vita e:
" Ciao ciao,
ricordo ancor il giorno che sei arrivato,
linguaggio un pò confuso e tu molto impacciato
ma poi hai fatto corsi di rapido apprendimento
ed hai parlato meglio imparando in un momento
adesso vesti figo, pashmina e giacca blù
e tratti gli accademici parlando a tu per tu..."
mercoledì 21 maggio 2014
IL GIARDINO E IL BIMBO
Una panchina di legno, dipinta di verde,
sotto un grande albero pieno di rami e foglie
un angolo di pace tra antichi palazzi e case,
pietre che raccontano storie posate sull'erba
mamme che si riposano mentre i bimbi giocano,
le ragazze del collegio arrivano in gruppetti
vestite tutte uguali, guidate da una suora
ridono e scherzano mentre tornano da scuola
passa il gelataio, con il su triciclo, che grida " gelatiii!"
e pedala piano per farsi vedere;
le ragazze corrono veloci mentre la suora,paziente,
le incita al ritorno ma lascia fare.
Il sole è alto nel cielo, fa caldo e solo l'ombra
mitiga l'aria infuocata; i palazzi coprono il giardinetto
ed è un'oasi di verde e di riposo.
Un bimbo gioca con le biglie di vetro colorate
posate in terra, le tira e poi le raccoglie
e poi le tira ancora cercando di colpirne altre
messe in fila
e quando ci riesce grida e ride
la mamma, che legge il giornale
seduta sulla panchina, sorride anche lei
e lo incoraggia dicendogli " bravo!, prova ancora",
e lui si sente felice, felice e ride ancora.
Io so dove è adesso quel bimbo e chi è...
sotto un grande albero pieno di rami e foglie
un angolo di pace tra antichi palazzi e case,
pietre che raccontano storie posate sull'erba
mamme che si riposano mentre i bimbi giocano,
le ragazze del collegio arrivano in gruppetti
vestite tutte uguali, guidate da una suora
ridono e scherzano mentre tornano da scuola
passa il gelataio, con il su triciclo, che grida " gelatiii!"
e pedala piano per farsi vedere;
le ragazze corrono veloci mentre la suora,paziente,
le incita al ritorno ma lascia fare.
Il sole è alto nel cielo, fa caldo e solo l'ombra
mitiga l'aria infuocata; i palazzi coprono il giardinetto
ed è un'oasi di verde e di riposo.
Un bimbo gioca con le biglie di vetro colorate
posate in terra, le tira e poi le raccoglie
e poi le tira ancora cercando di colpirne altre
messe in fila
e quando ci riesce grida e ride
la mamma, che legge il giornale
seduta sulla panchina, sorride anche lei
e lo incoraggia dicendogli " bravo!, prova ancora",
e lui si sente felice, felice e ride ancora.
Io so dove è adesso quel bimbo e chi è...
480 GATTI IN FILA PER 6...
Le elezioni comunali, da che ricordo ( e posso tornare indietro per molti anni) sono state sempre una specie di dramma-farsa dove le cose serie si intrecciavano e si scontravano con voluti/ non voluti teatrini parrocchiali e angoli comici e farseschi.
Perchè? Perchè l'ambito di scontro è delimitato dai confini comunali, perchè quasi tutti si conoscono, perchè si possono esprimere piccole e modeste ambizioni personali dove spesso sono bastati e sono sufficienti 80,100 voti per entrare a far parte di quel limitato gruppetto che entra in consiglio comunale per contare poco o nulla ma soddisfa coloro che credono invece di diventare chissà chi.
Anche in questo 2014, dove le menti dovrebbero essere aperte a questo mondo disincantato di problemi, di scontri, di ladri, di imbroglioni, di debiti e di sacrifici, ho sentito candidati/ candidate a mettere il sedere in una delle 24 sedie che fanno corona nella sala consiliare, fare promesse, declamare iniziative e promesse, sognare futuri per Fano che non si sognerebbe neanche il sindaco di New York e solo facendo il consigliere comunale, cioè colui o colei che 99 volte su 100 sono chiamati solo ad alzare la mano, in silenzio, secondo gli ordini rigidi dei capigruppo e dei partiti e basta!
Insomma il teatrino di sempre; e più la data fatidica del voto si avvicina e più l'aria si infuoca, si scaldano gli animi, si scontrano tutto e tutti perchè la battaglia è condotta casa per casa, condominio per condominio, frazione per frazione. Si riportano alla mente parenti dimenticati per anni, amiche ed amici, persino dell'asilo, colleghi, nonni, compagni di giochi, di scuola, di baldorie, di viaggi, vicini di casa; qualche volte gli stessi parenti sono contesi da due gruppi politici avversi ed allora a pagare sono solo i poveri innocenti che non sanno come comportarsi per non scontentare nessuno: ecco il perchè del voto disgiunto, facciamo contenti tutti e si salva l'anima.
E posso testimoniare che queste elezioni 2014 non sono le più pazze della storia recente di Fano, ne ho viste di peggio, molto peggio soprattutto quando c'erano i partiti ufficiali ( PC,DC, PSI, PRI, PSDI, PSIUP,....) e di una cattiveria senza limiti.
Ora c'è più da ridere che da piangere anche perchè di "politico" oramai nelle elezioni c'è assai poco, quasi nulla ed i candidati sono stati scelti " da se stessi" e con le spalle coperte chissà da chi.
Tanto è vero che pseudo di sinistra sono a destra, pseudo di destra votano a sinistra, il centro è affollato non si sa bene da chi; lo stesso ex sindaco Agussi era comunista quando si è candidato ed è stato primo cittadino per dieci anni con una giunta di centro destra.
Così vanno le cose, amici.
Comunque siamo alle battute finali; ultime mosse, ultimi sforzi,
ultime apparizioni in radio, TV, giornali; tra un mese nessuno ricorderà le promesse che ha fatto a tutta la città, le offerte che ha messo sul piatto per farsi votare, "Prendiamolo in mano, Fano del futuro, lavoro per tutti, centro arredato con poltrone Frau, siamo seri, piste per far sgambare i cani in tutti i quartieri, energie rinnovabili, aria pulita, turismo internazionale..."
E Fano tornerà a procedere nella lentezza-indifferenza di sempre, al Vulon, alle sagre, alle strade con le buche e le buche senza strade, al centro che si svuota.
Buongiorno sindaco! Dovremo comunque dire quando lo incontreremo per strada o in ufficio o in una manifestazione: ma che volto avrà?
Quello di Seri? Quello di Carloni? Quello di Hadar Omiccioli?
O quello di Delvecchio?
Mi vengono i tremori al solo pensarci...
Perchè? Perchè l'ambito di scontro è delimitato dai confini comunali, perchè quasi tutti si conoscono, perchè si possono esprimere piccole e modeste ambizioni personali dove spesso sono bastati e sono sufficienti 80,100 voti per entrare a far parte di quel limitato gruppetto che entra in consiglio comunale per contare poco o nulla ma soddisfa coloro che credono invece di diventare chissà chi.
Anche in questo 2014, dove le menti dovrebbero essere aperte a questo mondo disincantato di problemi, di scontri, di ladri, di imbroglioni, di debiti e di sacrifici, ho sentito candidati/ candidate a mettere il sedere in una delle 24 sedie che fanno corona nella sala consiliare, fare promesse, declamare iniziative e promesse, sognare futuri per Fano che non si sognerebbe neanche il sindaco di New York e solo facendo il consigliere comunale, cioè colui o colei che 99 volte su 100 sono chiamati solo ad alzare la mano, in silenzio, secondo gli ordini rigidi dei capigruppo e dei partiti e basta!
Insomma il teatrino di sempre; e più la data fatidica del voto si avvicina e più l'aria si infuoca, si scaldano gli animi, si scontrano tutto e tutti perchè la battaglia è condotta casa per casa, condominio per condominio, frazione per frazione. Si riportano alla mente parenti dimenticati per anni, amiche ed amici, persino dell'asilo, colleghi, nonni, compagni di giochi, di scuola, di baldorie, di viaggi, vicini di casa; qualche volte gli stessi parenti sono contesi da due gruppi politici avversi ed allora a pagare sono solo i poveri innocenti che non sanno come comportarsi per non scontentare nessuno: ecco il perchè del voto disgiunto, facciamo contenti tutti e si salva l'anima.
E posso testimoniare che queste elezioni 2014 non sono le più pazze della storia recente di Fano, ne ho viste di peggio, molto peggio soprattutto quando c'erano i partiti ufficiali ( PC,DC, PSI, PRI, PSDI, PSIUP,....) e di una cattiveria senza limiti.
Ora c'è più da ridere che da piangere anche perchè di "politico" oramai nelle elezioni c'è assai poco, quasi nulla ed i candidati sono stati scelti " da se stessi" e con le spalle coperte chissà da chi.
Tanto è vero che pseudo di sinistra sono a destra, pseudo di destra votano a sinistra, il centro è affollato non si sa bene da chi; lo stesso ex sindaco Agussi era comunista quando si è candidato ed è stato primo cittadino per dieci anni con una giunta di centro destra.
Così vanno le cose, amici.
Comunque siamo alle battute finali; ultime mosse, ultimi sforzi,
E Fano tornerà a procedere nella lentezza-indifferenza di sempre, al Vulon, alle sagre, alle strade con le buche e le buche senza strade, al centro che si svuota.
Buongiorno sindaco! Dovremo comunque dire quando lo incontreremo per strada o in ufficio o in una manifestazione: ma che volto avrà?
Quello di Seri? Quello di Carloni? Quello di Hadar Omiccioli?
O quello di Delvecchio?
Mi vengono i tremori al solo pensarci...
lunedì 19 maggio 2014
L'ONDA
Lenta e dolce arriva l'onda
accarezzando la spiaggia di sassi
mentre il sole saluta il giorno
scomparendo dietro la collina.
Nel silenzio si sentono i battiti del cuore
e i gabbiani volano lontano
portando pensieri e desideri.
E' possibile che un giorno
i nostri passi incontreranno il mare
ed il tuo viso si specchierà nell'onda
che piano, sempre più piano
sfiorerà il mio sorriso.
accarezzando la spiaggia di sassi
mentre il sole saluta il giorno
scomparendo dietro la collina.
Nel silenzio si sentono i battiti del cuore
e i gabbiani volano lontano
portando pensieri e desideri.
E' possibile che un giorno
i nostri passi incontreranno il mare
ed il tuo viso si specchierà nell'onda
che piano, sempre più piano
sfiorerà il mio sorriso.
sabato 17 maggio 2014
NELLO SPECCHIO DEL CAFFE'
Il grande specchio al centro della parete
riflette quasi tutto l'interno del caffè,
da coloro che stanno al banco
ai tavoli che fanno cerchio;
entrano ed escono di continuo persone
che formano il ricco campionario della nostra città:
anziani, giovani, giovanissimi,
coppie, amiche, amici, carrozzine con bimbi,
cani, donne e uomini di colore, di paesi stranieri,
il vecchio che vende ombrelli e fazzolettini da naso,
belle e giovani signore eleganti e sorridenti,
uomini tirati a lucido o ricercatamente casual
ma anche modeste persone che cercano
solo un attimo di riposo e di ristoro
prima di ritornare al lavoro e alla fatica.
Una grande scatola che contiene
la nostra piccola società in movimento
senza tregua, senza fermarsi mai,
con i pensieri, i problemi, le gioie ed i dolori
che rappresentano il mondo intero.
Nel grande specchio
che si trova al centro della parete,
scorre il film della nostra vita quotidiana,
e nei riflessi dei volti, delle luci,
dei sorrisi non sempre sinceri
dei volti pensierosi e tristi
passa il tempo che non si ferma mai
intrecciando generazioni e storie
che sono anche nostre e della nostra gente.
riflette quasi tutto l'interno del caffè,
da coloro che stanno al banco
ai tavoli che fanno cerchio;
entrano ed escono di continuo persone
che formano il ricco campionario della nostra città:
anziani, giovani, giovanissimi,
coppie, amiche, amici, carrozzine con bimbi,
cani, donne e uomini di colore, di paesi stranieri,
il vecchio che vende ombrelli e fazzolettini da naso,
belle e giovani signore eleganti e sorridenti,
uomini tirati a lucido o ricercatamente casual
ma anche modeste persone che cercano
solo un attimo di riposo e di ristoro
prima di ritornare al lavoro e alla fatica.
Una grande scatola che contiene
la nostra piccola società in movimento
senza tregua, senza fermarsi mai,
con i pensieri, i problemi, le gioie ed i dolori
che rappresentano il mondo intero.
Nel grande specchio
che si trova al centro della parete,
scorre il film della nostra vita quotidiana,
e nei riflessi dei volti, delle luci,
dei sorrisi non sempre sinceri
dei volti pensierosi e tristi
passa il tempo che non si ferma mai
intrecciando generazioni e storie
che sono anche nostre e della nostra gente.
venerdì 16 maggio 2014
AD ALI APERTE ANDARE
L'azzurro del cielo,
il verde cupo delle colline
le cime dei monti, lontane,
nell'orizzonte pieno di nuvole,
i prati coperti di fiori profumati,
le farfalle, gli insetti, i rovi spinosi
e le allodole che si alzavano,improvvise,
al passaggio degli intrusi.
Non c'erano confini agli sguardi,
non c'erano limiti ai pensieri;
com'era bello quel silenzio
che avvolgeva tutta la valle
e i fianchi del monte,
si sentiva persino il ronzare
di un'ape che passava
da un fiore all'altro
per succhiare vita e ridare vita.
E lontani, lontani, i tetti
delle vecchie case arrampicate
sulla pietra, abbracciate alla terra,
a difendere un mondo semplice
fatto di realtà e sogni,
dove il passare del tempo
non era scandito
dal pendolo degli orologi
ma dal battito del cuore.
giovedì 15 maggio 2014
PONTE DEI MIEI SOSPIRI...
Lo aveva sognato, progettato, partorito, aveva fatto muovere i suoi primi passi in quel lungo e melmoso canale del porto; ne aveva accompagnato la nascita, era sempre lì, mattina e sera, con il casco protettivo in testa ed il giaccone catarifrangente, lo chiamava per nome :" calatravino, calatravino, babbo è qui vicino a te, dammi la manina, non aver paura dell'acqua, ce n'è poca, quasi niente, non riescono a passarci neanche le barchette, neanche i mosconi, vedrai che starai tranquillo, passerà poca gente sulle tue spalle e non te ne accorgerai nemmeno. Babbo Sciuppa è qui con te, sempre con te e non ti lascerà mai...mai".
Così incoraggiava i lavori, accompagnava gli operai del cantiere che non ne potevano più di averlo tra gli zebedei, sostava sotto il fico della confraternita, faceva anche qualche foto al pargolo, per ricordo.
Perchè Babbo ne era certo: avrebbe fatto l'inaugurazione proprio pochi giorni prima delle elezioni, con la banda in testa, la fascia tricolore sulla panza, il sorriso a 40 denti, le forbici in mano per tagliare il nastro.
Che colpo da maestro !!! Che segno di intelligenza! Far coincidere le elezioni con la nascita del Calatrava junior, farsi riprendere da Fano TV, intervistare da Radiofano, rilasciare dichiarazioni ai tre giornalisti tre ( sempre quelli dai tempi di Garibaldi, come lui)essere su tutti i notiziari della valle del Metauro.
Quanto aveva sognato quel giorno...
E non perdeva attimo per andare al porto e controllare.Dicono i ben informati che si facesse vivo anche di notte per essere vicino ai lavori; tanto che una volta, nel buio più buio, una pattuglia di Vigili, di ronda da quelle parti, lo avevano fermato ed apostrofato in malo modo convinti che fosse un albanese che voleva rubare il ferro. L'equivoco era stato subito chiarito ma, per sicurezza, i Vigili avevano chiesto al comando il permesso di rilasciarlo. Brutta pagina.
E allora?
Il fatto è che questo amore cosi tenero, cosi appassionato, cosi paterno è stato tragicamente tradito da chi ha da sempre tramato contro di lui.L'assessore ne è certo !
Perchè Calatravino non sarà pronto prima delle elezioni, ma neanche dopo, ma neanche a giugno, ma neanche a luglio e forse neanche ad agosto. Che dolore! Che dolore!
Lui lo sa: è stato un complotto ordinato dai paesi europei, forse addirittura con la partecipazione degli Stati Uniti; e sicuramente la signora Merkel ha avuto un peso determinante nell'operazione.
Ora Babbo si aggira desolato, con lo sguardo nel vuoto, nei pressi del caffè Bon Bon senza una meta precisa. Vaga, parla da solo, mormora parole incomprensibili e neanche il passaggio di qualche giovane gnocca riesce ad interessarlo.
Quando ( e se..) riuscirà a ritrovare la voglia di vivere?
Nessuno lo sa.
Così incoraggiava i lavori, accompagnava gli operai del cantiere che non ne potevano più di averlo tra gli zebedei, sostava sotto il fico della confraternita, faceva anche qualche foto al pargolo, per ricordo.
Perchè Babbo ne era certo: avrebbe fatto l'inaugurazione proprio pochi giorni prima delle elezioni, con la banda in testa, la fascia tricolore sulla panza, il sorriso a 40 denti, le forbici in mano per tagliare il nastro.
Che colpo da maestro !!! Che segno di intelligenza! Far coincidere le elezioni con la nascita del Calatrava junior, farsi riprendere da Fano TV, intervistare da Radiofano, rilasciare dichiarazioni ai tre giornalisti tre ( sempre quelli dai tempi di Garibaldi, come lui)essere su tutti i notiziari della valle del Metauro.
Quanto aveva sognato quel giorno...
E non perdeva attimo per andare al porto e controllare.Dicono i ben informati che si facesse vivo anche di notte per essere vicino ai lavori; tanto che una volta, nel buio più buio, una pattuglia di Vigili, di ronda da quelle parti, lo avevano fermato ed apostrofato in malo modo convinti che fosse un albanese che voleva rubare il ferro. L'equivoco era stato subito chiarito ma, per sicurezza, i Vigili avevano chiesto al comando il permesso di rilasciarlo. Brutta pagina.
E allora?
Il fatto è che questo amore cosi tenero, cosi appassionato, cosi paterno è stato tragicamente tradito da chi ha da sempre tramato contro di lui.L'assessore ne è certo !
Perchè Calatravino non sarà pronto prima delle elezioni, ma neanche dopo, ma neanche a giugno, ma neanche a luglio e forse neanche ad agosto. Che dolore! Che dolore!
Lui lo sa: è stato un complotto ordinato dai paesi europei, forse addirittura con la partecipazione degli Stati Uniti; e sicuramente la signora Merkel ha avuto un peso determinante nell'operazione.
Ora Babbo si aggira desolato, con lo sguardo nel vuoto, nei pressi del caffè Bon Bon senza una meta precisa. Vaga, parla da solo, mormora parole incomprensibili e neanche il passaggio di qualche giovane gnocca riesce ad interessarlo.
Quando ( e se..) riuscirà a ritrovare la voglia di vivere?
Nessuno lo sa.
martedì 13 maggio 2014
CARO AMICO TI SCRIVO...
Trovo, nella buca della posta, una lettera( stampata) che mi ha indirizzato " DAVIDE DELVECCHIO SINDACO"; pubblicità elettorale, naturalmente, non richiesta ma accettata come accetto-seppur molto infastidito- le zanzarine tigre d'estate che combatto con tutte le mie forze, purtroppo qualche volte uscendone sconfitto.
Ma veniamo alla lettera che inizia con " caro..."; caro a chi? A te non credo perchè neanche mi conosci ma accetto come forma di innocente arruffianamento; e prosegue:"ho deciso di scriverti per spiegare le motivazioni che mi hanno spinto ad accettare la candidatura a sindaco di Fano......";
Caro Delvecchio, ma io non ti ho chiesto nulla ! Non devi spiegare a me che resto totalmente indifferente alla cosa. Caso mai, se proprio volevi darmi spiegazioni, piuttosto mi sarebbe piaciuto sapere perchè il tuo nome è stato scelto dopo che altri TRE, PRIMA DI TE, erano stati indicati dal gruppo Agussi & C, cioè la riserva della riserva ma anche questo a me interessa poco o nulla, faccio tanto per dire...
E DELVECCHIO poi prosegue mettendo tutto in neretto:"
chi mi conosce sa che sono affidabile....
per me essere una persona affidabile è tutto".
Cioè?
Che cosa intendi esattamente per affidabile? Perchè, sino a prova contraria, tutti siamo affidabili a Fano, quindi oltre sessantamila potenziali sindaci.
Ma forse voleva essere più sottile il CANDIDATO, intendendo dire che " quel che promette fa, ci puoi contare".
Embè...qui casca l'asino, amico, perchè la giunta Agussi, della quale ella fa parte da moltissimi anni, di promesse ne ha fatte tante ma...concretizzate poche, ma poche poche.
E se anche sei affidabile in questo senso, mi ridai un'ospedale decente e funzionante? E le strade senza crateri? Ed una viabilità decente? Ed un centro che non muore?
Come puoi promettere " lavoro, ripresa economica, eliminazione della burocrazia?" E cioè quel che non hai fatto nei precedenti dieci anni? Ed ammesso pure che tu creda ai sogni, come puoi realizzare queste promesse se il Comune non ha neanche un soldo in cassa?
Salto tutto il resto ed arrivo alla conclusione:
" per fare tutto questo ho bisogno di te !"
"Contattami subito".
E no! Io ti leggo per educazione ma non darmi ordini;
poca confidenza e ognuno al suo posto.
Intendo???
Ma veniamo alla lettera che inizia con " caro..."; caro a chi? A te non credo perchè neanche mi conosci ma accetto come forma di innocente arruffianamento; e prosegue:"ho deciso di scriverti per spiegare le motivazioni che mi hanno spinto ad accettare la candidatura a sindaco di Fano......";
Caro Delvecchio, ma io non ti ho chiesto nulla ! Non devi spiegare a me che resto totalmente indifferente alla cosa. Caso mai, se proprio volevi darmi spiegazioni, piuttosto mi sarebbe piaciuto sapere perchè il tuo nome è stato scelto dopo che altri TRE, PRIMA DI TE, erano stati indicati dal gruppo Agussi & C, cioè la riserva della riserva ma anche questo a me interessa poco o nulla, faccio tanto per dire...
E DELVECCHIO poi prosegue mettendo tutto in neretto:"
chi mi conosce sa che sono affidabile....
per me essere una persona affidabile è tutto".
Cioè?
Che cosa intendi esattamente per affidabile? Perchè, sino a prova contraria, tutti siamo affidabili a Fano, quindi oltre sessantamila potenziali sindaci.
Ma forse voleva essere più sottile il CANDIDATO, intendendo dire che " quel che promette fa, ci puoi contare".
Embè...qui casca l'asino, amico, perchè la giunta Agussi, della quale ella fa parte da moltissimi anni, di promesse ne ha fatte tante ma...concretizzate poche, ma poche poche.
E se anche sei affidabile in questo senso, mi ridai un'ospedale decente e funzionante? E le strade senza crateri? Ed una viabilità decente? Ed un centro che non muore?
Come puoi promettere " lavoro, ripresa economica, eliminazione della burocrazia?" E cioè quel che non hai fatto nei precedenti dieci anni? Ed ammesso pure che tu creda ai sogni, come puoi realizzare queste promesse se il Comune non ha neanche un soldo in cassa?
Salto tutto il resto ed arrivo alla conclusione:
" per fare tutto questo ho bisogno di te !"
"Contattami subito".
E no! Io ti leggo per educazione ma non darmi ordini;
poca confidenza e ognuno al suo posto.
Intendo???
PENSIERO DELLA SERA
Quando il buio della notte
ci spinge verso il sonno
e gli occhi si chiudono,
il nostri piccolo mondo
abbandona la realtà
e ci porta a vivere una favola
nella quale figure e cose
volti e persone scrivono
una storia solo per noi,
dove tutto può accadere
dove tutto è possibile
ben oltre la realtà
che siamo abituati a conoscere.
Tornano a vivere
anni lontani, ricordi e pensieri,
paure e momenti felici,
ed il filo dei racconti
spesso segue un cammino
che non è quello reale
ma quello scritto di nuovo
per una storia
che rinasce diversa.
E' una nuvola che ci porta
a spasso nella notte
percorrendo sentieri
che intrecciano passato e futuro,
il vissuto e quel che ci aspetta.
Poi,apriamo gli occhi all'improvviso
e ci chiediamo increduli:
forse mi sono addormentato,
ho sognato... ero tutto vero?
ci spinge verso il sonno
e gli occhi si chiudono,
il nostri piccolo mondo
abbandona la realtà
e ci porta a vivere una favola
nella quale figure e cose
volti e persone scrivono
una storia solo per noi,
dove tutto può accadere
dove tutto è possibile
ben oltre la realtà
che siamo abituati a conoscere.
Tornano a vivere
anni lontani, ricordi e pensieri,
paure e momenti felici,
ed il filo dei racconti
spesso segue un cammino
che non è quello reale
ma quello scritto di nuovo
per una storia
che rinasce diversa.
E' una nuvola che ci porta
a spasso nella notte
percorrendo sentieri
che intrecciano passato e futuro,
il vissuto e quel che ci aspetta.
Poi,apriamo gli occhi all'improvviso
e ci chiediamo increduli:
forse mi sono addormentato,
ho sognato... ero tutto vero?
domenica 11 maggio 2014
LUCE DI FARO
Luce di faro, faro di luce
guidami con passo certo
verso il seggio elettorale
fai volare il tempo perchè
non vedo di mettere
la mia croce
-che non è una croce
di dolore ma di gioia-
vicino al suo nome
che è il più bello di tutti,
il più grande, il più illuminato,
è lui che tutti noi vediamo
come unica mano santa
per trasformare Fano
da piccolo paese di provincia
dependance di Pesaro
a grande, moderna, civile
città aperta ai cuori ed alle
esigenze di tutti.
E' lui che si erge
come un gigante
sopra di noi,
alto come la torre di piazza,
immenso come le buche
delle strade,
unico come il ponte di ferro
sul canale del porto.
E lui che attendiamo da secoli
ed è lui che ci prenderà per mano
e ci condurrà verso
la gioia eterna.
Luce di faro, faro di luce
a lui il fato ci conduce;
e tutti noi saremo come lampioni
nel viale raggiante di Falcioni.
....................
Come? Non è candidato sindaco?
Ma sei sicuro? Ho capito male?
E allora chi è il gigante?
Chi??????
Ma va là! Allora resto a casa...
sarà per un'altra volta...
Si vede che la luce non era del faro.
Ciao ciao, alla prossima!
guidami con passo certo
verso il seggio elettorale
fai volare il tempo perchè
non vedo di mettere
la mia croce
-che non è una croce
di dolore ma di gioia-
vicino al suo nome
che è il più bello di tutti,
il più grande, il più illuminato,
è lui che tutti noi vediamo
come unica mano santa
per trasformare Fano
da piccolo paese di provincia
dependance di Pesaro
a grande, moderna, civile
città aperta ai cuori ed alle
esigenze di tutti.
E' lui che si erge
come un gigante
sopra di noi,
alto come la torre di piazza,
immenso come le buche
delle strade,
unico come il ponte di ferro
sul canale del porto.
E lui che attendiamo da secoli
ed è lui che ci prenderà per mano
e ci condurrà verso
la gioia eterna.
Luce di faro, faro di luce
a lui il fato ci conduce;
e tutti noi saremo come lampioni
nel viale raggiante di Falcioni.
....................
Come? Non è candidato sindaco?
Ma sei sicuro? Ho capito male?
E allora chi è il gigante?
Chi??????
Ma va là! Allora resto a casa...
sarà per un'altra volta...
Si vede che la luce non era del faro.
Ciao ciao, alla prossima!
giovedì 8 maggio 2014
INCONTRO
Era una pietra bianca, grande,
ai margini di una strada di campagna,
nessuno sapeva da quanto tempo era lì,
e come era arrivata, in un giorno lontano,
in quel paesaggio di campagna
tra grano, erba medica, alberi e vigne.
Aveva la forma di una grande palla di plastica
che si è schiacciata a terra cadendo dall'alto,
ammaccata qua e là ma sempre immensa.
Passavamo le nostre piccole mani
accarezzandone lentamente la superficie
e le nostre dita piano piano diventavano bianche
come se si fosse posata polvere di gesso
ma non era una sensazione di sporco, tutt'altro!
Quando ci avvicinavamo piano
senza fare rumore, camminando sull'erba,
potevano vedere le lucertole distese
e immobili a scaldarsi al sole di primavera
come verdi foglie appena cadute.
Si staccava dal resto del paesaggio campestre,
bianca e grandissima
e nessuno sapeva da quando e come
era arrivata da quelle parti.
ai margini di una strada di campagna,
nessuno sapeva da quanto tempo era lì,
e come era arrivata, in un giorno lontano,
in quel paesaggio di campagna
tra grano, erba medica, alberi e vigne.
Aveva la forma di una grande palla di plastica
che si è schiacciata a terra cadendo dall'alto,
ammaccata qua e là ma sempre immensa.
Passavamo le nostre piccole mani
accarezzandone lentamente la superficie
e le nostre dita piano piano diventavano bianche
come se si fosse posata polvere di gesso
ma non era una sensazione di sporco, tutt'altro!
Quando ci avvicinavamo piano
senza fare rumore, camminando sull'erba,
potevano vedere le lucertole distese
e immobili a scaldarsi al sole di primavera
come verdi foglie appena cadute.
Si staccava dal resto del paesaggio campestre,
bianca e grandissima
e nessuno sapeva da quando e come
era arrivata da quelle parti.
domenica 4 maggio 2014
BON TON...
Sicuramente qualcuno avrà pensato che, di questi tempi, magari sarebbero necessarie ben altre priorità ed iniziative, eppure sono convinto che questa idea di organizzare lezioni di bon ton a Fano-città già notoriamente preparata sia in cultura sia un educazione e generosità-sia stata quanto mai indovinata e saggia.
A dire il vero non sono state tante le iscrizioni, circa 25 e se non ho capito male solo signore, nessun uomo ma immagino che con il passare del tempo sarà certamente destinata a prendere piede e ad allargarsi in modo consistente.
Intanto io avrei iscritto d'obbligo gli amministratori pubblici ed in testa i candidati a sindaco ma direi in generale tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche.
Che imparino una volta per tutte a comportarsi bene come vogliono le regole, sia in pubblico sia in privato, a baciare la mano quando occorre, a vestire come si deve e basta sciarpette e pashmine legate intorno al collo come funi da impiccato, ad abbinare colori , vestiti, camicie e scarpe e non mettere il vestito blu con le scarpe da maratona; a saper usare posate e bicchieri, a non confondere quello del vino con quello dello spumante, a non usare le mani per portare il cibo in bocca salvo che non siano alla sagra dei garagoi, a riconoscere il coltello da pesce che non è una paletta per raccogliere le briciole e via dicendo.
E poi...
diamo loro anche qualche lezione di lingua italiana, diventata oramai un optional; che imparino ad usare i verbi, i soggetti, i complementi, i tempi, i congiuntivi, a conoscere-almeno superficialmente-il significato delle parole che usano. Basta lochescion, basta brend, basta " assolutamente si! assolutamente no! " basta territorio, basta i termini usati dai comici e presi per buoni( ma quelli li usano per far ridere), basta " ho detto, ho deciso, ho fatto, ho dato ordine..." : ma chi sei ? Nerone ?
Bene, benissimo per il Bon Ton: lezioni obbligatorie per tutti e bene benissimo lezioni di lingua italiana,ad iniziare dai nostri...ne avrebbero tanto bisogno.
A dire il vero non sono state tante le iscrizioni, circa 25 e se non ho capito male solo signore, nessun uomo ma immagino che con il passare del tempo sarà certamente destinata a prendere piede e ad allargarsi in modo consistente.
Intanto io avrei iscritto d'obbligo gli amministratori pubblici ed in testa i candidati a sindaco ma direi in generale tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche.
Che imparino una volta per tutte a comportarsi bene come vogliono le regole, sia in pubblico sia in privato, a baciare la mano quando occorre, a vestire come si deve e basta sciarpette e pashmine legate intorno al collo come funi da impiccato, ad abbinare colori , vestiti, camicie e scarpe e non mettere il vestito blu con le scarpe da maratona; a saper usare posate e bicchieri, a non confondere quello del vino con quello dello spumante, a non usare le mani per portare il cibo in bocca salvo che non siano alla sagra dei garagoi, a riconoscere il coltello da pesce che non è una paletta per raccogliere le briciole e via dicendo.
E poi...
diamo loro anche qualche lezione di lingua italiana, diventata oramai un optional; che imparino ad usare i verbi, i soggetti, i complementi, i tempi, i congiuntivi, a conoscere-almeno superficialmente-il significato delle parole che usano. Basta lochescion, basta brend, basta " assolutamente si! assolutamente no! " basta territorio, basta i termini usati dai comici e presi per buoni( ma quelli li usano per far ridere), basta " ho detto, ho deciso, ho fatto, ho dato ordine..." : ma chi sei ? Nerone ?
Bene, benissimo per il Bon Ton: lezioni obbligatorie per tutti e bene benissimo lezioni di lingua italiana,ad iniziare dai nostri...ne avrebbero tanto bisogno.
sabato 3 maggio 2014
IL PENSIERO
Se ne va il pensiero
tra le persiane socchiuse
esce dalla stanza
e segue il cammino
che tu gli hai indicato;
sa dove andare
in quale mano posarsi
e come accarezzare
l'anima sua.
All'inizio, forse,
lei farà finta di nulla,
o solo un piccolo sorriso,
il suo sguardo
resterà indifferente
ma solo per qualche attimo
poi la carezza
aprirà il suo cuore
che solo questo
aspettava,
chissà da quanto tempo.
tra le persiane socchiuse
esce dalla stanza
e segue il cammino
che tu gli hai indicato;
sa dove andare
in quale mano posarsi
e come accarezzare
l'anima sua.
All'inizio, forse,
lei farà finta di nulla,
o solo un piccolo sorriso,
il suo sguardo
resterà indifferente
ma solo per qualche attimo
poi la carezza
aprirà il suo cuore
che solo questo
aspettava,
chissà da quanto tempo.
LACRIME
Scorrono lacrime sul vetro
lasciando piccole tracce
che si scontrano, si incontrano
e si confondono
formando alla fine
minuscole pozze d'acqua.
Il tempo che invita
alla malinconia, alla noia,
a tenere d'occhio il cielo
nella speranza di un azzurro
che non arriva mai.
Un piccolo uccellino si è posato
sull'alto muro di cinta del giardino,
bagnato sembra ancora
più minuto e indifeso;
arruffa le penne
e sbatte le ali per togliersi di dosso
le gocce di pioggia
poi vola via
scomparendo in un attimo
tra i folti rami di un albero.
Avrà già fatto il nido?
L'aspetteranno i piccoli
per saziare la fame?
Sulla strada allagata
e piena di pozzanghere
passano veloci le auto
sollevando ventagli d'acqua;
chissà quanto durerà ancora
questo pianto...
lasciando piccole tracce
che si scontrano, si incontrano
e si confondono
formando alla fine
minuscole pozze d'acqua.
Il tempo che invita
alla malinconia, alla noia,
a tenere d'occhio il cielo
nella speranza di un azzurro
che non arriva mai.
Un piccolo uccellino si è posato
sull'alto muro di cinta del giardino,
bagnato sembra ancora
più minuto e indifeso;
arruffa le penne
e sbatte le ali per togliersi di dosso
le gocce di pioggia
poi vola via
scomparendo in un attimo
tra i folti rami di un albero.
Avrà già fatto il nido?
L'aspetteranno i piccoli
per saziare la fame?
Sulla strada allagata
e piena di pozzanghere
passano veloci le auto
sollevando ventagli d'acqua;
chissà quanto durerà ancora
questo pianto...
venerdì 2 maggio 2014
SENZA PENSIERI
Chiudere gli occhi
non vedere più nulla
e immaginare solo
orizzonti, persone, cose
che ci fanno sognare
o ci ricordano momenti felici.
Il mare,le verdi colline,
i prati, distese di fiori,
il cielo azzurro
che accarezza le cime
dei monti,
una strada, uno scorcio
di paese, la piazza
con l'antica chiesa,
il mercato pieno di gente,
il balcone di ferro
da cui si domina
l'intera valle,
la processione, la festa
del patrono, il campanile
con la gigantesche campane,
la corriera che sale lenta
e suona ad ogni curva,
i giardini,la piccola scuola,
il nonno con il sigaro in bocca,
l'osteria vicino casa
sempre piena di chiasso e di voci,
il caffè con i bignè
stracolmi di crema,
la gazzosa, gli amichetti
e le amichette, le gite a piedi
con la maestra, il pallone,
il cinema della parrocchia
con Stanlio e Ollio,
mia madre sempre indaffarata,
e mio padre che mi portava
nei prati a trovare
grilli e farfalle,
le lucciole d'estate
a illuminare i campi
e la fantasia
e i sogni che non finivano
mai.
non vedere più nulla
e immaginare solo
orizzonti, persone, cose
che ci fanno sognare
o ci ricordano momenti felici.
Il mare,le verdi colline,
i prati, distese di fiori,
il cielo azzurro
che accarezza le cime
dei monti,
una strada, uno scorcio
di paese, la piazza
con l'antica chiesa,
il mercato pieno di gente,
il balcone di ferro
da cui si domina
l'intera valle,
la processione, la festa
del patrono, il campanile
con la gigantesche campane,
la corriera che sale lenta
e suona ad ogni curva,
i giardini,la piccola scuola,
il nonno con il sigaro in bocca,
l'osteria vicino casa
sempre piena di chiasso e di voci,
il caffè con i bignè
stracolmi di crema,
la gazzosa, gli amichetti
e le amichette, le gite a piedi
con la maestra, il pallone,
il cinema della parrocchia
con Stanlio e Ollio,
mia madre sempre indaffarata,
e mio padre che mi portava
nei prati a trovare
grilli e farfalle,
le lucciole d'estate
a illuminare i campi
e la fantasia
e i sogni che non finivano
mai.
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