Non è di adesso, fa parte del nostro mondo, piccolo o grande che sia e della sua storia.
Ai margini del potere, soprattutto politico, marcia sempre una fitta e disordinata schiera di personaggi che sperano di ottenere qualcosa dopo che hanno fatto finta di appoggiare durante la campagna elettorale questo o quello che alla fine ha vinto la competizione, sia essa la conquista del Comune,
o ( una volta) della Provincia o della Regione.
Singolarmente hanno sempre contato poco o nulla ma sono stati capaci di mettersi in mostra, in prima fila, di fianco al candidato, ovunque ci fosse folla, TV, giornalisti.
E se si sono candidati, hanno raccolto pochissime preferenze, assai spesso meno di quaranta; il nulla ! Però, alla fine anche loro si sentono in dovere di chiedere qualcosa, di avere in cambio il " ringraziamento" concreto di chi ce l'ha fatta.
E non mollano, stanno attaccati al vincitore come cozze allo scoglio, gli corrono dietro, e chiedono senza mandarlo a dire e di persona, spesso ,assai spesso, andando oltre il limite della decenza.
Ed anche adesso, in questa tornata elettorale, tornano a galla, vanno sempre di corsa, sempre il cellulare attaccato all'orecchio, gridano, sussurrano, si imbucano nelle conferenze, si fanno vedere a fianco del capo senza minimamente vergognarsi. Anzi!
E' cosi che tra gli altri problemi colui che è stato eletto primo cittadino si ritrova fra i piedi il dovere di arginare queste pretese che lo assalgono da ogni direzione.
Ce ne sono tanti... ed anche quando il tempo passa e non hanno avuto quel che chiedevano...trovano sempre il modo di affacciarsi nelle stanze del sindaco, di passare avanti agli altri, di prenderlo sottobraccio per i corridoi del palazzaccio, di fermarlo per strada, e di chiedere..chiedere...chiedere.
Questa volta tocca a Massimo Seri. Ce la farà ad arginare la piena dei questuanti? Io qualcuno li conosco e li riconosco.
Saltellavano prima, saltellavano durante, saltellano anche dopo che tutto è finito. Saltellano intorno al capo...in attesa.
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