Beh, l'avevamo detto: ce lo saremmo dimenticato presto il disastro del nevone e così più o meno è stato.Solo piccole, innocenti testimonianze scorgiamo ancora qua e là che ce lo ricordano, ma solo per un attimo: mucchietti di neve nera e indurita che niente e nessuno riesce a sciogliere, poche centinaia di buche nelle strade cittadine che portano soldi solo ai meccanici ed ai carrozzieri, alberi scarnificati e mutilati che alzano verso il cielo monconi di rami e di fusti, dovunque, senza distinzione: campagna, città, cimiteri, verde pubblico e privato, i piagnistei continui ed insistenti degli amministratori pubblici che non sanno più dove sbattere la testa per trovare soldi e finanze per far fronte alle spese e ai danni. Tutto quì, più o meno.
Ma sotto la bianca e possente coltre ha visto la luce anche qualcosa di positivo e di nuovo che mai ci saremmo aspettati a Fano: da un seme quasi sconosciuto è nata una piccola piantina che con il passare dei giorni sta mettendo anche qualche fogliolina: la piantina dell'amore solidale.PD ( Pensiamo al Domani) e PDL( Per Darci Lavoro) dopo un attento ed approfondito esame di coscienza hanno capito che il tempo dell'odio e dei rancori non ha più ragione di essere e che, conseguentemente, è meglio-molto meglio- sotterrare l'ascia di guerra, parlare di pace e trovare terreno comune e fertile per seminare grano ( inteso come seme, sia chiaro!) e buon futuro per la città. Ma si! Basta polemiche e scontri all'ultimo sangue, basta lotte che sottraggono forze e braccia ai campi ( intesi come campi ideologici), basta dire sempre nero quando l'altro ha detto bianco e viceversa. BASTA!!! Volete danzare con me? ha chiesto un pò vergognoso un dirigente del PD; E perchè no! ha risposto battendo le ciglia un capoccione del PDL ancora vergine; e così il seme ha trovato terreno fertile. Tanto è bastato: da una goccia è venuto un ruscello e dal ruscello è venuto il fiume. Si, si, si, si si, è stato un coro dall'uno e dall'altro fronte ( i contrari se la sono presa elegantemente in saccoccia messi in minoranza), il si delle promesse che potrebbe già diventare il si davanti l'altare. Fano, la città, il territorio, la location, assolutamente si, sono pronti a ricevere il frutto del seme. Evviva! La storia fanese sta per scrivere una delle sue pagine migliori. Andranno insieme al carnevale, andranno insieme alle feste dei gagà, andranno insieme davanti la telecamera per fare ciao ciao con la manina, andranno insieme al bar e nelle sezioni per discutere e partorire idee e progetti. Anzi! io proporrei di utilizzare il grande salone in Sassonia che ha ospitato qualche festa proprio in questi giorni: IL PALAPESCE! Anche in questo noi fanesi siamo sfigati,poverini. C'è chi ha il PalaTrussardi, chi ha il Palarossini, chi ha il Palarmani; noi ci dobbiamo accontentare del Palapesce. Nell'attesa del grande evento,sono resuscitati e si sono rifatti vivi vecchi dirigenti del PD di cui si erano perse le tracce secoli fa: Checco Baldarelli, Rosetta Fulvi, Adriana Mollaroli, Cesare Carnaroli e via dicendo: non si sa mai...
Ecco la primavera: scordammoce'o passato che qualcosa se po' fa/ parapà parapà parapà.
Nella foto: si attende l'accordo in attesa di conquistare ...posti
mercoledì 29 febbraio 2012
martedì 28 febbraio 2012
NUVOLA DI MARZO
Sei come una nuvola
semplice e trasparente
si vede il cielo un attimo
e poi non è più.
Ti fai portare dal vento
ora qui ora là
cambi forma e contorni
lasci immaginare
ma non c'è tempo
di ricordare
perchè sei già diversa.
E come nuvola
sei niente e tutto
e sfuggi dalle dita
di un tramonto
per prendere il volo
verso l'orizzonte.
Fermati un poco
solo qualche respiro
perchè io possa vederti
alzerò lo sguardo
e allungherò le mani
per sfiorare la tua anima
prima che tu svanisca
dietro la collina.
semplice e trasparente
si vede il cielo un attimo
e poi non è più.
Ti fai portare dal vento
ora qui ora là
cambi forma e contorni
lasci immaginare
ma non c'è tempo
di ricordare
perchè sei già diversa.
E come nuvola
sei niente e tutto
e sfuggi dalle dita
di un tramonto
per prendere il volo
verso l'orizzonte.
Fermati un poco
solo qualche respiro
perchè io possa vederti
alzerò lo sguardo
e allungherò le mani
per sfiorare la tua anima
prima che tu svanisca
dietro la collina.
lunedì 27 febbraio 2012
OLTRE IL CIELO
Mi poneva la domanda all'improvviso, magari mentre parlavamo di cose futili e senza importanza:" ma quando si muore, cosa succede?" Stavamo sempre seduti abbastanza vicini, nella sala dove lei passava le sue giornate guardando la televisione, leggendo il giornale, mangiando, ricevendo visite; e lì stavo anch'io quando le andavo a far visita molto spesso, tutti i giorni. Rimanevo imbarazzato di fronte a quell'interrogativo che mi poneva e non sapevo mai cosa e come rispondere. A volte cercavo di buttarla a ridere, dicendo qualche sciocchezza ma mia madre non era tipo da lasciar correre, neanche a quella bella età. " Dopo, dopo, quando hai lasciato questo mondo dove si va? Che si fa?, C'è qualcosa o tutto finisce?". E mentre interrogava ,avvicinava il suo viso al mio e mi puntava addosso i suoi occhi scuri e penetranti, socchiusi dalle rughe, guardandomi fisso e attenta, aspettando la risposta. Già il fatto di immaginare mia madre che muore era per me un' emozione e poi mi trovavo del tutto impreparato e indifeso. Ma cosa dico? Mi chiedevo. Azzardavo allora quasi l'ovvio:" mamma, se vogliamo stare a sentire ciò che dicono la chiesa, il prete..."non mi faceva proseguire;con un gesto della mano mi faceva capire che dovevo andare oltre lo scontato. Ero veramente in difficoltà, balbettavo, non sapevo cosa inventare. Il fatto è che mia madre, di età molto avanzata, mi poneva queste domande, estremamente serie, con una serenità ed una tranquillità che mi disarmavano.E andava avanti:" Dopo ( per dire oltre la morte) come saremo? Avremo un aspetto uguale o saremo invisibili? Io ti potrò vedere? Sentirò la tua voce? E le gente, i figli, i nipoti..." Qui tentavo una battuta:" è meglio che non vedi quel che accade su questo povero mondo, pieno di miserie,mamma. Guarda da un'altra parte". In verità capivo che il suo pensiero più assillante non era la morte ma proprio quello di non vedere più noi, i nipoti,la gente di casa. Mi guardava fisso, lo sguardo attento, aspettava risposte che io non avrei mai potuto darle o forse desiderava certezze, anche se solo a parole, per sentirsi in qualche modo tranquilla.
Poi,all'improvviso, così come aveva iniziato, riprendeva a parlare di questo e di quello, delle piccole cose futili della giornata. Mi salutava sorridendo quando io me ne andavo e non ho mai capito sino in fondo quanto e come le pesavano e l'angustiavano quei pensieri. Se ne è andata oramai da diversi anni ma adesso sono io che , ogni tanto,le pongo domande difficili. Mentre cammino guardo verso il cielo e le chiedo:" mamma mi vedi? Senti la mia voce? Come va?". E le mando un bacio con la mano.
Poi,all'improvviso, così come aveva iniziato, riprendeva a parlare di questo e di quello, delle piccole cose futili della giornata. Mi salutava sorridendo quando io me ne andavo e non ho mai capito sino in fondo quanto e come le pesavano e l'angustiavano quei pensieri. Se ne è andata oramai da diversi anni ma adesso sono io che , ogni tanto,le pongo domande difficili. Mentre cammino guardo verso il cielo e le chiedo:" mamma mi vedi? Senti la mia voce? Come va?". E le mando un bacio con la mano.
domenica 26 febbraio 2012
A PUGNI CHIUSI
Non è lotta per vincere
è una lotta per sopraffare,
a pugni chiusi
per colpire piu' forte
ferite nel cuore
e nell'anima.
Chi cadra' per primo?
E più c'è stato amore
più c'è odio.
Le gambe tremano
e si piegano
sotto l'incalzare delle parole
sempre più pesanti
sangue e lacrime agli occhi
basterebbe gettare la spugna
girare la spalle
lasciare il campo.
Chi vince chi perde
è solo dolore e pianti
ma si va oltre e si colpisce
ancora e ancora
parole a pugni chiusi
senza regole
a far male, più male.
Alla fine
nessuno avrà vinto
nessuno avrà perso
resterà solo il dolore
che tempo e pianti
non cancelleranno mai.
è una lotta per sopraffare,
a pugni chiusi
per colpire piu' forte
ferite nel cuore
e nell'anima.
Chi cadra' per primo?
E più c'è stato amore
più c'è odio.
Le gambe tremano
e si piegano
sotto l'incalzare delle parole
sempre più pesanti
sangue e lacrime agli occhi
basterebbe gettare la spugna
girare la spalle
lasciare il campo.
Chi vince chi perde
è solo dolore e pianti
ma si va oltre e si colpisce
ancora e ancora
parole a pugni chiusi
senza regole
a far male, più male.
Alla fine
nessuno avrà vinto
nessuno avrà perso
resterà solo il dolore
che tempo e pianti
non cancelleranno mai.
venerdì 24 febbraio 2012
NON PIANGERE PICCOLA
Non piangere piccola
non essere triste
vedrai
il tuo albero ferito dalla neve
si coprirà ancora di foglie e di fiori
e gli uccellini
torneranno a fare il nido
ed a cantare melodie d'amore.
Quando aprirai la finestra
il suo profumo
avvolgerà la stanza
ed i tuoi sogni
prenderanno il volo.
non essere triste
vedrai
il tuo albero ferito dalla neve
si coprirà ancora di foglie e di fiori
e gli uccellini
torneranno a fare il nido
ed a cantare melodie d'amore.
Quando aprirai la finestra
il suo profumo
avvolgerà la stanza
ed i tuoi sogni
prenderanno il volo.
mercoledì 22 febbraio 2012
RIDO,RIDI,RIDIAMO,A CREPAPELLE
Ma che avranno da ridere? Che cosa li rende così felici ? A pensarci non solo non ci sarebbe nulla di cui stare allegri ma eventualmente sarebbe il caso di versare anche qualche lacrima.E invece loro sorridono, ridono contenti e tranquilli. Una volta quando a sorridere nella culla era un bimbo in fasce si diceva:" ride agli angeli" ma purtroppo per loro questa credenza popolare non è applicabile perchè i pannolini li hanno lasciati da un pezzo ( almeno credo) e l'età che hanno sulle spalle comunque sia li esonera da certe credibili possibilità.
Sorridono, si danno vicendevolmente pacche sulle spalle, si scambiano frasi ( ritenute) spiritose, battute da bar, le sparano grosse, guardano le telecamere e le macchine fotografiche per una immagine a futura memoria; ci penseranno gli addetti stampa, le agenzie pubblicitarie, i quotidiani, la TV a diffondere il verbo e lo spirito.
Quando poi parlano ufficialmente, per non sprecare il fiato, le sparano grosse così da far pendere la bilancia dalla parte dell'inverosimile. Tanto...chi ci crede ci crede, chi non crede non lo farà mai sapere nè contesterà.
L'anno bisesto però dimostra veramente di essere anno funesto e ci ha dato giù con la sfiga. Ma loro ridono, sorridono, salutano con la manina e salutano il territorio e tutte le location, assolutamente sì. Anno funesto davvero, almeno in questi primi mesi. Solo i tonti non se ne accorgono. Dove ti giri ti giri male. Al porto non si entra e non si esce, le barche dovrebbero volare ma non ce la fanno e allora restano ferme. E i pescatori sono incazzati come le api. Le strade della città sono un percorso di guerra, la viabilità mette paura, l'ospedale si sta trasformando piano piano in un pronto soccorso, il verde pubblico- passeggi compresi- è una vergogna, la zona sportiva Trave è in agonìa, la piscina è affogata e quella che doveva sorgere nuova ...è rimasta nei progetti e nei disegni. E nessuno paga.
Ma loro sorridono e ridono e fanno ciao con la manina e mangiano il dolce che fila e che canta.
Per buon peso l'anno bisesto ci ha affogato tutti con la neve, trovando le autorità comunali non impreparate ma nude alla meta:" veramente noi...pensavamo che...la Provincia...la Regione però...anche i fanesi potevano fare la loro...sono secoli che non nevica così...". E' stata una tragedia che ha steso tutti ma: cosa sbuca da quella montagna di neve e di ghiaccio? Sono tre faccioni sorridenti e paciocconi e sei manine che salutano le telecamere. A futura memoria.
Di conseguenza anche le feste, i divertimenti, i bagordi, le serate si sono beccati la sfiga generale e totale. Rimandati, annullati, deserti, rimediati, tenuti sù solo con molte chiacchiere: una sconfitta tragica. Tra le tante ha piegato le ginocchia la serata più serata del secolo: Il Galà dei Gagà che si sarebbe dovuto tenere in pompa magna al Teatro della Fortuna e che non ha mai aperto i battenti rimborsando i biglietti a chi aveva prenotato. Una battosta forte che avrebbe piegato chiunque . Ed invece: ma che cosa sbuca da dietro le colonne del Palazzo della Ragione? Otto manine che fanno ciao ciao e quattro visi sorridenti felici. Beati loro.
Ma è anche vero che la fortuna aiuta gli " audaci"e quindi è arrivato anche il giorno della riscossa. Il giorno di Pupo! Cinquantamila persone in piazza ad applaudirlo, ad ascoltarlo, a cantare con lui, ad acclamarlo sindaco.E lui ha retto bene la parte, li ha fatti contenti. Evviva, finalmente, era ora. Poi, torcia in mano, Pupo 1 ha dato fuoco a pupo 2: si sono alzate le fiamme purificatrici, qualcuno ha sperato che a bruciare fosse Pupo 1 ma sono state solo cattiverie. Brucia e ardi ma...ecco che tra le fiamme sbucano sei manine che salutano la folla e tre belle faccione che sorridono felici mentre le massime autorità fanno girotondo intorno al rogo. Ma che avranno da ridere?
Sorridono, si danno vicendevolmente pacche sulle spalle, si scambiano frasi ( ritenute) spiritose, battute da bar, le sparano grosse, guardano le telecamere e le macchine fotografiche per una immagine a futura memoria; ci penseranno gli addetti stampa, le agenzie pubblicitarie, i quotidiani, la TV a diffondere il verbo e lo spirito.
Quando poi parlano ufficialmente, per non sprecare il fiato, le sparano grosse così da far pendere la bilancia dalla parte dell'inverosimile. Tanto...chi ci crede ci crede, chi non crede non lo farà mai sapere nè contesterà.
L'anno bisesto però dimostra veramente di essere anno funesto e ci ha dato giù con la sfiga. Ma loro ridono, sorridono, salutano con la manina e salutano il territorio e tutte le location, assolutamente sì. Anno funesto davvero, almeno in questi primi mesi. Solo i tonti non se ne accorgono. Dove ti giri ti giri male. Al porto non si entra e non si esce, le barche dovrebbero volare ma non ce la fanno e allora restano ferme. E i pescatori sono incazzati come le api. Le strade della città sono un percorso di guerra, la viabilità mette paura, l'ospedale si sta trasformando piano piano in un pronto soccorso, il verde pubblico- passeggi compresi- è una vergogna, la zona sportiva Trave è in agonìa, la piscina è affogata e quella che doveva sorgere nuova ...è rimasta nei progetti e nei disegni. E nessuno paga.
Ma loro sorridono e ridono e fanno ciao con la manina e mangiano il dolce che fila e che canta.
Per buon peso l'anno bisesto ci ha affogato tutti con la neve, trovando le autorità comunali non impreparate ma nude alla meta:" veramente noi...pensavamo che...la Provincia...la Regione però...anche i fanesi potevano fare la loro...sono secoli che non nevica così...". E' stata una tragedia che ha steso tutti ma: cosa sbuca da quella montagna di neve e di ghiaccio? Sono tre faccioni sorridenti e paciocconi e sei manine che salutano le telecamere. A futura memoria.
Di conseguenza anche le feste, i divertimenti, i bagordi, le serate si sono beccati la sfiga generale e totale. Rimandati, annullati, deserti, rimediati, tenuti sù solo con molte chiacchiere: una sconfitta tragica. Tra le tante ha piegato le ginocchia la serata più serata del secolo: Il Galà dei Gagà che si sarebbe dovuto tenere in pompa magna al Teatro della Fortuna e che non ha mai aperto i battenti rimborsando i biglietti a chi aveva prenotato. Una battosta forte che avrebbe piegato chiunque . Ed invece: ma che cosa sbuca da dietro le colonne del Palazzo della Ragione? Otto manine che fanno ciao ciao e quattro visi sorridenti felici. Beati loro.
Ma è anche vero che la fortuna aiuta gli " audaci"e quindi è arrivato anche il giorno della riscossa. Il giorno di Pupo! Cinquantamila persone in piazza ad applaudirlo, ad ascoltarlo, a cantare con lui, ad acclamarlo sindaco.E lui ha retto bene la parte, li ha fatti contenti. Evviva, finalmente, era ora. Poi, torcia in mano, Pupo 1 ha dato fuoco a pupo 2: si sono alzate le fiamme purificatrici, qualcuno ha sperato che a bruciare fosse Pupo 1 ma sono state solo cattiverie. Brucia e ardi ma...ecco che tra le fiamme sbucano sei manine che salutano la folla e tre belle faccione che sorridono felici mentre le massime autorità fanno girotondo intorno al rogo. Ma che avranno da ridere?
lunedì 20 febbraio 2012
TUTTO PASSA...
Vedete come tutto passa
come tutto è stato
e non è più, non è più.
Sembrava la fine
sembrava la morte
sommersi e pietrificati
dal gelo e dalla neve a metri.
Nessuno a tendere la mano
nessuno a spalare per te
hai dovuto fare da solo
hai dovuto sudare e sudare
morderti le labbra e faticare;
unica consolazione
unico calore al cuore
la voce pacata e suadente
del cronista fanese TV
suono amico e consolante
che secondo dopo secondo
ti diceva, ti raccontava
ti metteva al corrente
di ciò che stava accadendo
nel tuo territorio diventato
polo o Alaska o forse più.
" Lì ci sono due metri
là sono scomparsi sotto la neve
di sopra non c'è luce e gas
di sotto crollano tetti e pini"
e tu che da solo spali e spali
per aprire venti centimetri di passo
non sai come fare
per spalare con una mano sola
mentre con l'altra ti tocchi
per respingere la sfiga
e la sorte avversa.
Arriveranno mai? Arriveranno
i crociati, le truppe Cucuzza?
Scruti e scruti ancora, al freddo
tendi l'orecchio come un volpino
annusi l'aria
ma nessuno arriva
nessuno, nessuno, nessuno.
Dove saranno, dove?
Eppure pronti erano all'evento
paletta e secchiello
per tenere pulito il territorio
e in tasca il sale..non si sa mai.
Ma tutto passa, tutto diventa ieri;
la bianca coltre
è diventata nera e poi
ha fatto posto al sole,
e i crociati di Cucuzza
alla fine son passati
quando non c'era
più niente da spalare.
Ma non importa.
Tutto passa , tutto passa
e la pioggia benedetta
a pulire e purificare
e le maschere e il getto
a ridonare sorrisi
ai pupi e alle pupe.
Ritorneremo all'anormalità di sempre.
Aguzzi ballerà con Santorelli
Cecchini danzerà con Mancinelli
Silvestri il paso doble con Del Vecchio
pene e dolori getterem nel secchio.
Pupo sparirà nel nulla e...
tutto passa, tutto passa
passeranno anche loro.
come tutto è stato
e non è più, non è più.
Sembrava la fine
sembrava la morte
sommersi e pietrificati
dal gelo e dalla neve a metri.
Nessuno a tendere la mano
nessuno a spalare per te
hai dovuto fare da solo
hai dovuto sudare e sudare
morderti le labbra e faticare;
unica consolazione
unico calore al cuore
la voce pacata e suadente
del cronista fanese TV
suono amico e consolante
che secondo dopo secondo
ti diceva, ti raccontava
ti metteva al corrente
di ciò che stava accadendo
nel tuo territorio diventato
polo o Alaska o forse più.
" Lì ci sono due metri
là sono scomparsi sotto la neve
di sopra non c'è luce e gas
di sotto crollano tetti e pini"
e tu che da solo spali e spali
per aprire venti centimetri di passo
non sai come fare
per spalare con una mano sola
mentre con l'altra ti tocchi
per respingere la sfiga
e la sorte avversa.
Arriveranno mai? Arriveranno
i crociati, le truppe Cucuzza?
Scruti e scruti ancora, al freddo
tendi l'orecchio come un volpino
annusi l'aria
ma nessuno arriva
nessuno, nessuno, nessuno.
Dove saranno, dove?
Eppure pronti erano all'evento
paletta e secchiello
per tenere pulito il territorio
e in tasca il sale..non si sa mai.
Ma tutto passa, tutto diventa ieri;
la bianca coltre
è diventata nera e poi
ha fatto posto al sole,
e i crociati di Cucuzza
alla fine son passati
quando non c'era
più niente da spalare.
Ma non importa.
Tutto passa , tutto passa
e la pioggia benedetta
a pulire e purificare
e le maschere e il getto
a ridonare sorrisi
ai pupi e alle pupe.
Ritorneremo all'anormalità di sempre.
Aguzzi ballerà con Santorelli
Cecchini danzerà con Mancinelli
Silvestri il paso doble con Del Vecchio
pene e dolori getterem nel secchio.
Pupo sparirà nel nulla e...
tutto passa, tutto passa
passeranno anche loro.
domenica 19 febbraio 2012
LA REPUBBLICA DELLA MORETTA
Fanesi di mare, di terra, di pianura, di collina, di città!
ASCOLTATE!
l'ora segnata dal destino e dall'orologio di piazza batte nel cielo della nostra città ( acclamazioni vivissime)
L'ora delle decisioni ...irrrrrrevocabili!!!( un urlo straziante viene da Bellocchi).
La dichiarazione che ci proclameremo " Repubblica indipendente della moretta" è già stata consegnata ( grida vivissime, qualcuno si strappa anche i capelli, due assessori svengono)ai fottuti rappresentati della Provincia e della Regione (evviva! evviva! mangiamogli le orecchie a scottadito!!!)
Scendiamo in campo e ci proclamiamo Repubblica contro le autorità scemoplutocratiche della nostra Regione che da sempre ostacolano la nostra marcia verso un futuro radioso(alcune donne gridano come ossessi" la cosa è mia e me la gestisco io"! I mariti sorridono a bocca storta)
Alcuni lustri della nostra storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce,ricatti, nessuno ci prende sul serio, tutti ridono alle nostre spalle. ORA BASTA!!!(pupi di carnevale in delirio, la Musica Arabita suona un pezzo della Bugaron Band come inno nazionale)
Ora che i dadi sono stati lanciati...faremo il brodo!!! ( Capo! Capo! sei il cuoco di tutti noi! Viva il pesce azzurro e chi lo ha inventato!)Pesaro ci odia, Ancona non ascolta e noi faremo da soli. Non saremo più citta di Fano ma " Repubblica della moretta" unica e indipendente( tre ubriachi tentano di salire sul palco al grido " moretta gratis per tutti e mistrà a prezzo di favore!" Ma vengono respinti dalla protrzione civile e da un vigile che si trovava lì per caso).
Io dichiaro sollennemente: che la nostra Repubblica sarà governata da un consiglio reggente di pupi ed il governatore sarà quello che ha dimostrato di essere più pupo di tutti !!!( La gente sviene dall'emozione " Capo sei tu il più pupo di tutti! Sei tu il più pupo!!! Capo!capo! capo!)
Metteremo dogane alla stazione, a Centinarola, a Gimarra, al Ponte storto. Sarà carnevale tutto l'anno; il patrono non sarà più San Paterniano ma " El Vulon"!!! ( La folla urlante rompe i cordoni, rompe i cordoni a tutti e dappertutto).
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti:RIDERE! Ne sarete voi degni?(Tra mille emozioni si alza soave un coro" no' sin del Fan e no' ce la faren...perchè sin ragassi tutti robusti e bei".C'è da piangere come al Festival di Sanremo con Celentano).
Il capo dall'alto guarda compiaciuto e sorride. " Ora ho fatto la nuova Fano, domani farò i nuovi fanesi". E si lascia portare in trionfo da un gruppo di marinai travestiti da Belen.
La foto è di Lorenzo Amaduzzi
ASCOLTATE!
l'ora segnata dal destino e dall'orologio di piazza batte nel cielo della nostra città ( acclamazioni vivissime)
L'ora delle decisioni ...irrrrrrevocabili!!!( un urlo straziante viene da Bellocchi).
La dichiarazione che ci proclameremo " Repubblica indipendente della moretta" è già stata consegnata ( grida vivissime, qualcuno si strappa anche i capelli, due assessori svengono)ai fottuti rappresentati della Provincia e della Regione (evviva! evviva! mangiamogli le orecchie a scottadito!!!)
Scendiamo in campo e ci proclamiamo Repubblica contro le autorità scemoplutocratiche della nostra Regione che da sempre ostacolano la nostra marcia verso un futuro radioso(alcune donne gridano come ossessi" la cosa è mia e me la gestisco io"! I mariti sorridono a bocca storta)
Alcuni lustri della nostra storia più recente si possono riassumere in queste frasi: promesse, minacce,ricatti, nessuno ci prende sul serio, tutti ridono alle nostre spalle. ORA BASTA!!!(pupi di carnevale in delirio, la Musica Arabita suona un pezzo della Bugaron Band come inno nazionale)
Ora che i dadi sono stati lanciati...faremo il brodo!!! ( Capo! Capo! sei il cuoco di tutti noi! Viva il pesce azzurro e chi lo ha inventato!)Pesaro ci odia, Ancona non ascolta e noi faremo da soli. Non saremo più citta di Fano ma " Repubblica della moretta" unica e indipendente( tre ubriachi tentano di salire sul palco al grido " moretta gratis per tutti e mistrà a prezzo di favore!" Ma vengono respinti dalla protrzione civile e da un vigile che si trovava lì per caso).
Io dichiaro sollennemente: che la nostra Repubblica sarà governata da un consiglio reggente di pupi ed il governatore sarà quello che ha dimostrato di essere più pupo di tutti !!!( La gente sviene dall'emozione " Capo sei tu il più pupo di tutti! Sei tu il più pupo!!! Capo!capo! capo!)
Metteremo dogane alla stazione, a Centinarola, a Gimarra, al Ponte storto. Sarà carnevale tutto l'anno; il patrono non sarà più San Paterniano ma " El Vulon"!!! ( La folla urlante rompe i cordoni, rompe i cordoni a tutti e dappertutto).
La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti:RIDERE! Ne sarete voi degni?(Tra mille emozioni si alza soave un coro" no' sin del Fan e no' ce la faren...perchè sin ragassi tutti robusti e bei".C'è da piangere come al Festival di Sanremo con Celentano).
Il capo dall'alto guarda compiaciuto e sorride. " Ora ho fatto la nuova Fano, domani farò i nuovi fanesi". E si lascia portare in trionfo da un gruppo di marinai travestiti da Belen.
La foto è di Lorenzo Amaduzzi
martedì 14 febbraio 2012
TARME A GO-GO
Questa gigantesca nevicata che si è abbattuta su buona parte dell'Italia la ricorderemo per un pezzo. Non solo per i disagi, per le difficoltà di un paese che rimanda sempre a domani soluzioni e rimedi confidando esclusivamente sulla buona sorte ( vedi la nave Costa affondata a metà per fare " l'inchino all'isola" abituale e mai negato dalle autorità competenti che sapevano) ma anche per certi pittoreschi episodi e amenità che ci hanno accompagnato nella tormenta. L'emittente televisiva locale, ad esempio, ha fatto dirette sotto l'imperversare della tormenta per ore, ore ed ore, dando ragguagli su messaggi, proteste, consigli, interventi fatti e dati da ascoltatori, amministratori, consiglieri comunali, metereologi, cipollari, catastrofisti ecc. ecc. mettendoci addosso un'ansia ed un cattivo umore che si andavano ad aggiungere ad uno stato d'animo certamente non tranquillo, conoscendo anche la scarsità dei mezzi e dei fondi disponibili nella nostra povera Fano. " Non uscite di casa- ha consigliato il sindaco e non prendete l'auto": ma c'era bisogno che ce lo dicesse lui? Se poi qualche fesso ha voluto strafare...peggio per lui! Ma anche le TV nazionali hanno fatto la loro parte di comicità. In particolare due inviate del TG 1: servizi inviati dai posti più inaccessibili ma " prudenti" raccontati e letti con voce grave e di petto per dare maggiore drammaticità alla narrazione. " A bordo di un mezzo degli alpini siamo finalmente arrivati nella casa dell'anziana signora,90 anni, bloccata in casa al freddo e senza luce da cinque giorni. Ecco! Ecco che sta uscendo...mi precipito a farle qualche domanda: signora Caterina è contenta che la sono venuta a prendere?" Immagino Caterina che risponde:" no! mi rompe proprio! Stavo benissimo al freddo e al gelo! Una delizia!". Oppure( ancora la cronista):" siamo nell'allevamento di bovini del signor Nicola; non hanno più il mangime per sfamare le bestie. Signor Nicola, cosa farete adesso? " E immagino sempre il signor Nicola che risponde:" beh, vede adesso, dato che non possiamo fare altro, ce ne mangiamo una al giorno, facendo delle belle arrostite".
Ma le amenità si sono viste anche per strada, a Fan,tanto per sorridere. Ad esempio: la riscoperta dei montoni, delle pellicce, degli scarponi e dei copricapo alla Totò e Peppino . Soprattutto le signore, che si sono precipitate a riaprire vecchi armadi e vecchi guardaroba, abbandonati da tempo, forse dalle nonne ed anche più. "Ma dov'è quella pelliccia di nonna? Dove l'avevamo messa?" e giù tutta la famiglia a cercare. Ecco, trovata! Afferrata e tirata con forza la pelliccia inonda la stanza di peli, di palline di naftalina e di nuvole di tarme che protestano pesantemente per questa intrusione. Cosparsa di profumi, la stessa viene indossata dalla signora, unitamente a stranissimi cappelli alla russa, dal pelo lungo e folto, alti mezzo metro, e persino ai piedi trovano posto stivali di pelo e di lana. E via fuori di casa ad affrontare la nevicata ed a farsi vedere. Una lunga scia di strani odori seguono l'elegantona, odori che ammorbano l'aria e segnalano agli altri pedoni che è meglio farsi da parte per non essere mangiati a loro volta dalle tarme. Se ne sono viste diverse in giro: di tutti i tipi e di tutti i modelli: persino anni '50. Il marito con il SUV ( deve andare a lavorare per forza!) le signore con il pelo per non prendere freddo. E le tarme stanno a guardare...
La foto è di Lorenzo Amaduzzi
Ma le amenità si sono viste anche per strada, a Fan,tanto per sorridere. Ad esempio: la riscoperta dei montoni, delle pellicce, degli scarponi e dei copricapo alla Totò e Peppino . Soprattutto le signore, che si sono precipitate a riaprire vecchi armadi e vecchi guardaroba, abbandonati da tempo, forse dalle nonne ed anche più. "Ma dov'è quella pelliccia di nonna? Dove l'avevamo messa?" e giù tutta la famiglia a cercare. Ecco, trovata! Afferrata e tirata con forza la pelliccia inonda la stanza di peli, di palline di naftalina e di nuvole di tarme che protestano pesantemente per questa intrusione. Cosparsa di profumi, la stessa viene indossata dalla signora, unitamente a stranissimi cappelli alla russa, dal pelo lungo e folto, alti mezzo metro, e persino ai piedi trovano posto stivali di pelo e di lana. E via fuori di casa ad affrontare la nevicata ed a farsi vedere. Una lunga scia di strani odori seguono l'elegantona, odori che ammorbano l'aria e segnalano agli altri pedoni che è meglio farsi da parte per non essere mangiati a loro volta dalle tarme. Se ne sono viste diverse in giro: di tutti i tipi e di tutti i modelli: persino anni '50. Il marito con il SUV ( deve andare a lavorare per forza!) le signore con il pelo per non prendere freddo. E le tarme stanno a guardare...
La foto è di Lorenzo Amaduzzi
domenica 12 febbraio 2012
NEVE
Scende in silenzio e confonde i pensieri
accarrezza il viso, appanna lo sguardo
nasconde colori e contorni ,attenua voci e rumori
in un attimo ti senti solo, ti trovi solo
cammini e non sai dove e i passi sono muti.
I fiocchi fanno girotondo, volano leggeri
si inseguono e ti seguono per creare confusione
la tua sicurezza vacilla in un muro di piume
forse sarebbe meglio lasciarsi andare
chiudere gli occhi e farsi guidare dalla carezza.
Ma qual'è la strada che devi seguire?
Dove eri diretto prima della nevicata?
A giocare a palle di neve
o a scivolare con la tavola di legno
sul breve declivio vicino casa,
spinto e guidato da mani infantili.
Passa veloce il sogno, svanisce l'immagine
la neve scherza con la tua memoria
mentre ti avvolge sempre più dolcemente.
Forse sarebbe meglio lasciarsi andare
seguire senza pensieri il bianco cammino
fino a quando non sarai stanco di sognare.
foto di Lorenzo Amaduzzi
accarrezza il viso, appanna lo sguardo
nasconde colori e contorni ,attenua voci e rumori
in un attimo ti senti solo, ti trovi solo
cammini e non sai dove e i passi sono muti.
I fiocchi fanno girotondo, volano leggeri
si inseguono e ti seguono per creare confusione
la tua sicurezza vacilla in un muro di piume
forse sarebbe meglio lasciarsi andare
chiudere gli occhi e farsi guidare dalla carezza.
Ma qual'è la strada che devi seguire?
Dove eri diretto prima della nevicata?
A giocare a palle di neve
o a scivolare con la tavola di legno
sul breve declivio vicino casa,
spinto e guidato da mani infantili.
Passa veloce il sogno, svanisce l'immagine
la neve scherza con la tua memoria
mentre ti avvolge sempre più dolcemente.
Forse sarebbe meglio lasciarsi andare
seguire senza pensieri il bianco cammino
fino a quando non sarai stanco di sognare.
foto di Lorenzo Amaduzzi
TUFFATI TUFFATI ANCORA
Oh principessa che vieni dal mare
vatti a tuffare vatti a tuffare
oh principessa che nuoti nell'onda
tra neve e gelo che ti circonda
sforza i tuoi muscoli e non ti fermare
sempre più a largo tu devi andare
saraghi e sgombri ti seguon felici
ti fanno festa pure le alici
nuota e poi nuota poi nuota ancora
con tutto il fuoco che ti divora
ore sei al largo e ancora voli
poi passi il porto ed anche i moli
forse...un momento...guardati intorno
sei nella strada del non ritorno
Oh principessa di gelo vestita
che sulla cresta andavi spedita
all'orizzonte non ci sei più...
forse, per caso, sei andata giù?
A no! Ecco di nuovo la tua figura
è stata solo un pò di paura
tu nuoti forte verso la riva
ed ecco approdi nella battigia
tra abbracci, applausi ed obbiettivi
che aspettan te tutti felici.
Ed il tuo bagno sotto il nevone
vedremo presto in televisione
Oh principessa del bagno invernale
torna a nuotare...torna a nuotare.
P.S. Oh principessa che vivi nel mare
mo' ti sei messa pure a sciare?
bastoni in mano, scarponi e guanti
hai tolto il fiato a tutti quanti.
Sotto la neve che bufa a vento
tu stai in costume senza un lamento.
Anzi...sorridi e godi beata
in questa gelida e cupa giornata.
Tra l'onde mosse e mare agitato
saraghi e sgombri t'han salutato
ora procedono baldi e felici
mentre svolazzano anche le alici.
Forse...è possibile...chissà chissà
che più non venga a nuotar quà!
Voli nel mare superghiaggiato
fai pure il fondo sullo spiaggiato
che altro ancora farai vedere
prima che arrivin le calde sere?
vatti a tuffare vatti a tuffare
oh principessa che nuoti nell'onda
tra neve e gelo che ti circonda
sforza i tuoi muscoli e non ti fermare
sempre più a largo tu devi andare
saraghi e sgombri ti seguon felici
ti fanno festa pure le alici
nuota e poi nuota poi nuota ancora
con tutto il fuoco che ti divora
ore sei al largo e ancora voli
poi passi il porto ed anche i moli
forse...un momento...guardati intorno
sei nella strada del non ritorno
Oh principessa di gelo vestita
che sulla cresta andavi spedita
all'orizzonte non ci sei più...
forse, per caso, sei andata giù?
A no! Ecco di nuovo la tua figura
è stata solo un pò di paura
tu nuoti forte verso la riva
ed ecco approdi nella battigia
tra abbracci, applausi ed obbiettivi
che aspettan te tutti felici.
Ed il tuo bagno sotto il nevone
vedremo presto in televisione
Oh principessa del bagno invernale
torna a nuotare...torna a nuotare.
P.S. Oh principessa che vivi nel mare
mo' ti sei messa pure a sciare?
bastoni in mano, scarponi e guanti
hai tolto il fiato a tutti quanti.
Sotto la neve che bufa a vento
tu stai in costume senza un lamento.
Anzi...sorridi e godi beata
in questa gelida e cupa giornata.
Tra l'onde mosse e mare agitato
saraghi e sgombri t'han salutato
ora procedono baldi e felici
mentre svolazzano anche le alici.
Forse...è possibile...chissà chissà
che più non venga a nuotar quà!
Voli nel mare superghiaggiato
fai pure il fondo sullo spiaggiato
che altro ancora farai vedere
prima che arrivin le calde sere?
sabato 11 febbraio 2012
NEVE A VAGONATE. LA VENDETTA DEI SUV E DELLA TV
Non si può dire che il cielo ci vada leggero: sembrava uno scherzo, poi ci hanno avvertito che sarà stata tosta ma ci hanno creduto in pochi, poi...è venuta giù che Dio la manda. Neve e neve e neve. E' giunta quindi l'ora della vendetta!!! Primi fra tutti: I SUV. Il festival dei Suv, il girotondo dei Suv, la sfilata dei Suv, la passerella dei Suv: di tutti i colori e di tutte le proporzioni. Sotto la forte nevicata il pedone,poveretto, arranca, procede a rilento, si aiuta con l'ombrello usato come bastone chiodato, tentenna, scivola, un passo avanti e due indietro. Non sa come fare ma...alle sue spalle, sicuro, veloce, potente, quattro ruote motrici, pneumatici da ghiaccio tenuti caldi con fodere di visone, alto tre metri, arriva il SUV. Alla guida il solito fighetto ( lo sa che a qualcuno non piace questo termine) o la solita fighetta che ride tranquillo, cellulare all'orecchio, guarda il pedone dall'alto con un sogghigno di commiserazione, lo sorpassa, lo costringe ad andare con i piedi nella neve alta mezzo metro, lo schizza anche un pò tanto per gradire e fila via per andare... a prendere il caffè al bar.
Poi è arrivata anche la vendetta della TV locale. Aveva fatto buco il primo giorno ma alla fine si è rifatta alla grande. Alla grande!!! Ore e ore di diretta, mattina sera e notte, messaggi, telefonate, proteste, ovvietà, foto, ripresine e ripresone, qualche discorso sbilenco, qualche intervento di sindaci ed assessori che vogliono far sapere, che debbono far sapere ( ma non ci dicono perchè si sono fatti trovare impreparati), gente che chiede aiuto perchè non riesce ad aprire la porta di casa o non riesce ad andare a fare la spesa. Tutti impazziti in diretta TV. Che goduria! Ore ed ore...senza interruzione. Un rosario di chiacchiere. Persino i vescovi hanno detto la loro: domani mattina non andate a messa. Ma va là! E come ci vanno alla messa, con la slitta? Nevica che Dio la manda e la TV ci informa che nevica anche in via Fanella, anche al Lido, anche ai Passeggi, anche in piazza XX settembre; fino a quel momento non se ne era accorto nessuno. E vai con la vendetta!!! Lo so che basterebbe schiacciare un bottone e cambiare canale, lo so, lo so ma è troppo bello, troppo interessante, troppo ( mi permetto di dire) troppo divertente. Un rosario non stop . " Guardate! nevica anche a Fenile. Guardate! c'è neve anche a Gimarra". Perchè, pensava che ci fosse il sole? " Signora è in diretta, dica" ..." qui c'è molta neve, non riesco ad andare dalla parrucchiera" aiutatemi...". Il cronista incalza, ogni immagine è una tragedia, ogni frase è una fine del mondo. Ci mette addosso ansia, preoccupazione, sopravviveremo o moriremo in diretta? Toccatevi e fate gli scongiuri. Ma nevicherà ancora? Sarà la profezia Maya?Boh!
Io dico che sono sempre e sempre le cose all'italiana; supeficiali in tutto, disorganizzazione, niente soldi, niente mezzi, tutto alla carlona, tutto demandato alla provvidenza.
E intanto nevica, nevica ancora, maledettamente nevica. E la signora Eleonora Notarangelo? Per non smentire ha fatto il bagno anche oggi, sotto gli occhi delle telecamere. Il cronista in diretta ci dice che il bagnomaria è durato 5 minuti. E chi se ne frega!
Poi è arrivata anche la vendetta della TV locale. Aveva fatto buco il primo giorno ma alla fine si è rifatta alla grande. Alla grande!!! Ore e ore di diretta, mattina sera e notte, messaggi, telefonate, proteste, ovvietà, foto, ripresine e ripresone, qualche discorso sbilenco, qualche intervento di sindaci ed assessori che vogliono far sapere, che debbono far sapere ( ma non ci dicono perchè si sono fatti trovare impreparati), gente che chiede aiuto perchè non riesce ad aprire la porta di casa o non riesce ad andare a fare la spesa. Tutti impazziti in diretta TV. Che goduria! Ore ed ore...senza interruzione. Un rosario di chiacchiere. Persino i vescovi hanno detto la loro: domani mattina non andate a messa. Ma va là! E come ci vanno alla messa, con la slitta? Nevica che Dio la manda e la TV ci informa che nevica anche in via Fanella, anche al Lido, anche ai Passeggi, anche in piazza XX settembre; fino a quel momento non se ne era accorto nessuno. E vai con la vendetta!!! Lo so che basterebbe schiacciare un bottone e cambiare canale, lo so, lo so ma è troppo bello, troppo interessante, troppo ( mi permetto di dire) troppo divertente. Un rosario non stop . " Guardate! nevica anche a Fenile. Guardate! c'è neve anche a Gimarra". Perchè, pensava che ci fosse il sole? " Signora è in diretta, dica" ..." qui c'è molta neve, non riesco ad andare dalla parrucchiera" aiutatemi...". Il cronista incalza, ogni immagine è una tragedia, ogni frase è una fine del mondo. Ci mette addosso ansia, preoccupazione, sopravviveremo o moriremo in diretta? Toccatevi e fate gli scongiuri. Ma nevicherà ancora? Sarà la profezia Maya?Boh!
Io dico che sono sempre e sempre le cose all'italiana; supeficiali in tutto, disorganizzazione, niente soldi, niente mezzi, tutto alla carlona, tutto demandato alla provvidenza.
E intanto nevica, nevica ancora, maledettamente nevica. E la signora Eleonora Notarangelo? Per non smentire ha fatto il bagno anche oggi, sotto gli occhi delle telecamere. Il cronista in diretta ci dice che il bagnomaria è durato 5 minuti. E chi se ne frega!
venerdì 10 febbraio 2012
GUFA GUFA LA NEVE VIENE GIU' IN DIRETTA TV
Amici telespettatori di" Ve la canto in TV" siamo di nuovo in diretta per parlare e documentare questa nuova ondata di neve e di gelo che si sta abbattendo su Fano, sul nostro territorio, sulla nostra location. Il blizzer...il buzzer... il blaser.. . è arrivato. Difficoltà e ancora difficoltà, pensate! questa mattina ho dovuto fare colazione solo con latte e biscotti perchè avevo terminato le scorte di marmellata. Un disastro! Ma torniamo alla diretta. Il sindaco pochi secondi fa ci ha fatto pervenire un comunicato stampa molto importante contenente alcuni consigli utilissimi in queste circostanze. PRIMO: assolutamente non andate a stendere i panni all'aperto; SECONDO: non tenete gli anziani per più di due ore fuori nel terrazzo. Ringraziamo il sindaco e torniamo alla diretta. Abbiamo tre inviati nel territorio: uno al Lido, uno in piazza XX Settembre ed uno nelle impervie e pericolose colline di Montegiove. E' proprio con quest'ultimo che mi vorrei collegare per sapere dal vivo come stanno andando le cose. Ora mi collego con il cicù cicù:"pronto...grrrrrr.pronto.... grrr Mariano ci sei?" " Grrrr. grrr pronto, pronto direttore, ti sento forte grrr e chiaro..." Mariano dicci esattamente grrrrr dove sei grr.." " Direttore grrr sono esattamente a Casa Badioli grrr". " Cos'è un borgo grrrr di Montegiove grrr?" " grrr, no direttore.. casa Badioli è grrrr.. proprio la casa della famiglia Badioli...grrrr che mi ospita per questa diretta grrrr..." " bene bene Mariano grrr... dove ti trovi?grrr" " sono seduto davanti il camino grrr direttore.." " Ma dimmi Mariano grrr i Badioli sono spaventati? grrr, hanno chiesto soccorsi?grrr temono per la loro vita?grrrr". " No direttore grrr... stanno bene" " E che cosa stanno facendo per tenersi sù ? grrr" "Arturo sta cucinando tre conigli grrrr allo spiedo nel camino grrr e la Maria sta facendo grrr il pane casereccio grrr". " Mariano raccontaci grrr, cosa vedi fuori grr? " Direttore non so cosa dirti grrr le finestre sono chiuse grrr e io mica sono matto ad andare fuori ! grrrrr" " E' tutto bianco ?grrrr. ripeto: è tutto bianco?grrr" " No direttore, ti posso assicurare grrrr ci sono anche due fiaschi di nero grrrr e una bottiglia di liquore fatto grrr con l'alcol puro e le rose grrrr na delizia grrr" " Rosolio ? E' Rosolio? grrr" " No direttore, sono sempre Mariano grrrr". " grrrr Ma come farai ora a tornare? grrrr, fai molta attenzione grrrr, non possiamo fare a meno di te grrr..." Non preoccuparti direttore grrr....io non torno... resto qui a casa Badioli...grrrrr si sta che è una bellezza grrrrr.." A voi studio grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.
mercoledì 8 febbraio 2012
STORIA INFINITA
Ci ritroveremo ancora una volta
nello stesso luogo e nella stessa ora
dove ci siamo conosciuti
e dove ci siano lasciati.
Ci ritroveremo ancora
lì dove i vecchi saggi dicono
che tutto comincia e tutto finisce.
Verrai correndo, sorridente
con i lunghi capelli al vento
io sarò immobile nella vecchia panchina
a seguire i tuoi passi, il tuo respiro
meravigliato che tu abbia detto sì.
Gocce di pioggia nel caldo della sera
e la sabbia appena segnata
accoglie i nostri passi
che ci portano verso il mare.
I sogni volano come gabbiani
le onde coprono i battiti del cuore
e quanta strada faremo insieme.
Sono certo: ci ritroveremo ancora
nello stesso luogo e nella stessa ora
a guardarci negli occhi e a ricordare
e i nostri passi , lentamente,
andranno verso quel luogo
dove tutto inizia e tutto finisce.
nello stesso luogo e nella stessa ora
dove ci siamo conosciuti
e dove ci siano lasciati.
Ci ritroveremo ancora
lì dove i vecchi saggi dicono
che tutto comincia e tutto finisce.
Verrai correndo, sorridente
con i lunghi capelli al vento
io sarò immobile nella vecchia panchina
a seguire i tuoi passi, il tuo respiro
meravigliato che tu abbia detto sì.
Gocce di pioggia nel caldo della sera
e la sabbia appena segnata
accoglie i nostri passi
che ci portano verso il mare.
I sogni volano come gabbiani
le onde coprono i battiti del cuore
e quanta strada faremo insieme.
Sono certo: ci ritroveremo ancora
nello stesso luogo e nella stessa ora
a guardarci negli occhi e a ricordare
e i nostri passi , lentamente,
andranno verso quel luogo
dove tutto inizia e tutto finisce.
sabato 4 febbraio 2012
FIOCCO DI NEVE SHOW!
E dai e dai...e sponsa e sponsa...e prega e prega: voluta, chiamata, desiderata come un orgasmo finalmente la neve è arrivata anche a Fano. Dopo il flop clamoroso di alcuni giorni fa e narrato nel precedente " Fanum Sfigae" ora tutti i mezzi tecnici e televisivi stanno girando a pieno ritmo con ore e ore di diretta TV sul canale locale riempendo vuoti e delusioni che hanno portato qualcuno sull'orlo della depressione; inviati speciali a S.Orso, Cuccurano, Gimarra, Codma, protezione civile con i "cicù cicù" sempre accesi per rispondere alle pressanti domande del conduttore, amministratori pubblici locali e provinciali distratti dalle loro funzioni per dare informazioni di prima mano,l'assessora Cucuzza nella sala di comando e persino di persona tra la neve e e gli spargisale: una macchina da guerra come a Fano non si era mai vista dai tempi delle invasioni barbariche.Qualcuno si lascia andare anche ad affermazioni che non hanno riscontro nella realtà ma che serve in qualche modo a giustificare qualche grossa mancanza: il presidente della Provincia, ad esempio, ha detto che mai si era vista nelle nostre zone una nevicata simile; assolutamente non vero! Fano, Pesaro e dintorni ha vissuto simili esperienze quasi tutti gli anni: l'anno scorso tanto per fare un esempio. Da sempre ma la memoria è corta e cancella presto gli episodi sgradevoli. Diciamoci, comunque, la verità: le nevicate sono sempre difficili da affrontare, specie per località come le nostre che sono di mare e le avversità sono molte e di non facile soluzione; però non cerchiamo giustificazioni a vanvera. ma torniamo alla neve. Alle dirette TV, alle maratone di fiocco di neve." Cosa succede in piazza XX Settembre, nevica?" " No, capo, non nevica". " Come non nevica? nevica dappertutto possibile che in piazza no?" " Capo qui non nevica". Fiocco di neve si innervosisce:" provate ancora, DEVE, dico DEVE nevicare"; la telecamera mobile, però riesce ad inquadrare la piazza dove, caso strano, piove, misere e deludenti gocce di pioggia e nulla più. Che sfiga!!! Allora si cerca altrove e non è difficile trovare la neve vera, a mucchi a palate, a metri. Nella sala comando l'assessora dirige le sue truppe come in tempo di guerra: bombardare il sale lì! Procedere con gli spazzaneve là, annaffiare acqua di mare! Avanzare verso Centinarola e via Fanella... e via di questo passo. Uno spasso se non fosse che la neve mette tutti in difficoltà. Ma, cari miei, di solito l'inverno è l'inverno, ce ne accorgiamo ora?
Fiocco di neve, comunque, è al settimo cielo; il flop di tre giorni fa è completamente dimenticato, sommerso dalle novità tragiche del maltempo che seguitano a tormentare Fano e dintorni. E' sabato, si avvicina la domenica, la gente è e sarà a casa: seguirà le fantastiche gesta degli operatori e delle dirette TV; sindaci, assessori, presidenti, si alterneranno sugli schermi ma... intanto tutta la Fano da bere si prepara al gran Galà dei Gagà di questa sera al teatro della Fortuna. Potranno arrivare sino alle porte del salone delle feste nientemenoche.. con i SUV! Il massimo. VIVA CARNEVALE.
ULTIMISSIMA ORA!!!!! IL GALA' DEI GAGA' E' STATO RINVIATO. BUONE NUOVE.
Fiocco di neve, comunque, è al settimo cielo; il flop di tre giorni fa è completamente dimenticato, sommerso dalle novità tragiche del maltempo che seguitano a tormentare Fano e dintorni. E' sabato, si avvicina la domenica, la gente è e sarà a casa: seguirà le fantastiche gesta degli operatori e delle dirette TV; sindaci, assessori, presidenti, si alterneranno sugli schermi ma... intanto tutta la Fano da bere si prepara al gran Galà dei Gagà di questa sera al teatro della Fortuna. Potranno arrivare sino alle porte del salone delle feste nientemenoche.. con i SUV! Il massimo. VIVA CARNEVALE.
ULTIMISSIMA ORA!!!!! IL GALA' DEI GAGA' E' STATO RINVIATO. BUONE NUOVE.
giovedì 2 febbraio 2012
FANUM SFIGAE
Non hanno dalla loro parte neanche la sfiga. E Fano ci si trova in mezzo in qualche modo a pagare ( anche se magari questa volta è stato meglio cosi). Abbandonata da tutti i colleghi della giunta, in buona parte impegnati a quella ciclopica operazione finanziaria-godereccia che è il carnevale e che assorbe tutte le menti più elette della città, l'assessora Anton Cucuzza quest'anno non si è voluta far trovare impreparata di fronte all'annunciato e temuto "evento neve" che avrebbe dovuto sconvolgere " il nostro territorio" l'altro ieri e quindi da giorni aveva preparato tutto il piano d'assalto per scongiurare qualsiasi pericolo ed impiccio alla popolazione. Messi in ginocchio lo scorso anno da una forte nevicata ( ricorderete, l'assessora manovrava personalmente una ruspa mentre le telecamere di Fano TV la riprendevano in azione) giustamente non ha voluto ripetere la triste esperienza. E quindi, già all'albeggiare delle previsioni metereologiche che parlavano di neve sulle Marche dieci giorni fa, la Cucuzza ha speso tutte le sue energie per organizzare un piano difesa-attacco degno veramente di una campagna di Russia: centinaia di spalatori, decine di ditte, tonnellate di sale, carovane di ruspe e di trattori, protezione civile con apparecchiature d'avanguardia, postazioni telefoniche ed internauta, navigatori satellitari, thermos di caffè bollente e vinbrulè per non dimenticare i sapori di casa. Insomma, questa volta non avremmo dormito in piedi! Sull'onda della puntigliosità e della precisione dell'assessora, anche altri concittadini importanti si sono fatti prendere la mano: fidandosi delle previsioni catastrofiche, c'è chi ha fatto chiudere le scuole per due giorni ( con una confusione degna delle sfilate allegoriche) e chi- come l'emittente Fano TV- ha organizzato ore di dirette televisive per attendere il fosco evento delle nevicate. Tutti siamo stati con il fiato sospeso, tutti abbiamo pregato per la nostra salvezza con gli occhi sullo schermo, ore di diretta TV; presenti naturalmente l'assessora ed il direttore Ferri. Tutto è pronto, tutto è sui blocchi di partenza. Gli inviati sono in giro per il " territorio", le telecamere sono puntate, gli uomini della protezione civile hanno in mano il " cicù cicù" per tenersi collegati. Si attende l'ora x! In studio si parla, si descrive, si annuncia e si illustra...il tempo lentamente passa; il direttore, non ripreso, guarda spasmodicamente fuori della finestra. Niente! La neve non si vede, c'è sola pioggia, pioggia e sempre pioggia. "Graziano ci sei?" Graziano risponde con il cicù cicù che gracchia" ci sono ma non c'è neve"....; Marziano... stessa risposta. Trascorrono i minuti, la diretta langue, i tecnici giocano a burraco, l'assessora sta per abbioccarsi, il direttore ha le lacrime agli occhi. Guarda ancora fuori dai vetri dello studio: solo pioggia maledetta! E la neve? Sfiga nera! La neve deve aver cambiato direzione all'ultima ora lasciando i fanesi con un palmo di naso. Gli spettatori a casa cominciano a cambiare canale; presi dalla commozione alcuni di loro vorrebbero andare nella sede di Fano TV e gettare un pò di farina davanti alle finestre, tanto per fare l'effetto imbiancata ma poi ci ripensano perchè piove che Dio la manda. Si chiude mestamente la serata. Purtroppo vengono chiuse anche le scuole e non si sa bene il perchè. Forse è l'effetto carnevale. Da morir da ridere!!! Dimenticavo, nel frattempo si è allagato qualche sottopasso ma purtroppo non era previsto dal piano e quindi...zero!
Iscriviti a:
Post (Atom)