mercoledì 22 febbraio 2012

RIDO,RIDI,RIDIAMO,A CREPAPELLE

Ma che avranno da ridere?  Che cosa li rende così felici ?  A pensarci non solo non ci sarebbe nulla di cui stare allegri  ma eventualmente sarebbe il caso di versare anche qualche lacrima.E invece loro sorridono, ridono contenti e tranquilli. Una volta quando a sorridere nella culla era un bimbo in fasce si diceva:" ride agli angeli"  ma purtroppo per loro questa credenza popolare non è applicabile perchè i pannolini li hanno lasciati da un pezzo ( almeno credo) e l'età che hanno sulle spalle comunque sia li esonera da certe credibili possibilità.
Sorridono, si danno vicendevolmente pacche sulle spalle, si scambiano frasi ( ritenute) spiritose, battute da bar, le sparano grosse, guardano le telecamere e le macchine fotografiche per una immagine a futura memoria; ci penseranno gli addetti stampa, le agenzie pubblicitarie, i quotidiani, la TV a diffondere il verbo e lo spirito.
Quando poi parlano ufficialmente, per non sprecare il fiato, le sparano grosse  così da far pendere la bilancia dalla parte dell'inverosimile. Tanto...chi ci crede ci crede, chi non crede non lo farà mai sapere nè contesterà.
L'anno bisesto però dimostra veramente di essere anno funesto e ci ha dato giù con la sfiga. Ma loro ridono, sorridono, salutano con la manina e salutano il territorio e tutte le location, assolutamente sì. Anno funesto davvero, almeno in questi primi mesi. Solo i tonti non se ne accorgono. Dove ti giri ti giri male. Al porto non si entra e non si esce, le barche dovrebbero volare  ma non ce la fanno e allora restano ferme. E i pescatori sono incazzati come le api. Le strade della città sono un percorso di guerra, la viabilità mette paura, l'ospedale si sta trasformando piano piano in un pronto soccorso, il verde pubblico- passeggi compresi-  è una vergogna, la zona sportiva Trave è in agonìa, la piscina è affogata e quella che doveva sorgere nuova ...è rimasta nei progetti e nei disegni. E nessuno paga.
Ma loro sorridono e ridono e fanno ciao con la manina e mangiano il dolce che fila e che canta.
Per buon peso l'anno bisesto ci ha affogato tutti con la neve, trovando le autorità comunali non impreparate  ma nude alla meta:" veramente noi...pensavamo che...la Provincia...la Regione però...anche i fanesi potevano fare la loro...sono secoli che non nevica così...". E' stata una tragedia che ha steso tutti ma: cosa sbuca da quella montagna di neve e di ghiaccio? Sono tre faccioni sorridenti e paciocconi e sei manine che salutano le telecamere. A futura memoria.
Di conseguenza anche le feste, i divertimenti, i bagordi, le serate si sono beccati la sfiga generale e totale. Rimandati, annullati, deserti, rimediati, tenuti sù solo con molte chiacchiere: una sconfitta tragica. Tra le tante ha piegato le ginocchia la serata più serata del secolo: Il Galà dei Gagà   che si sarebbe dovuto tenere in pompa magna al Teatro della Fortuna e che non ha mai aperto i battenti rimborsando i biglietti a chi aveva prenotato. Una battosta forte che avrebbe piegato chiunque . Ed invece: ma che cosa sbuca da dietro le colonne del Palazzo della Ragione? Otto manine che fanno ciao ciao e quattro visi sorridenti  felici. Beati loro.
Ma è anche vero che la fortuna aiuta gli " audaci"e quindi è arrivato anche il giorno della riscossa. Il giorno di Pupo! Cinquantamila persone in piazza ad applaudirlo, ad ascoltarlo, a cantare con lui, ad acclamarlo sindaco.E lui ha retto bene la parte, li ha fatti contenti. Evviva, finalmente, era ora. Poi, torcia in mano, Pupo 1  ha dato fuoco a pupo 2: si sono alzate le fiamme purificatrici, qualcuno ha sperato che a bruciare fosse Pupo 1 ma sono state solo cattiverie.  Brucia e ardi ma...ecco che tra le fiamme sbucano sei manine che salutano la folla e tre belle faccione che sorridono felici mentre le massime autorità fanno girotondo intorno al rogo. Ma che avranno da ridere?

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