lunedì 28 aprile 2014

ME LI RICORDO...

Me li ricordo,me li ricordo bene,
 tanti anni fa- e non solo-
altezzosi, spigolosi, arroganti,
uomini e donne senza distinzione,
ricchi del nulla, presuntuosi,
convinti di essere al di sopra
di tutto e di tutti
solo perchè occupavano
 un posticino
nella modesta gestione
del potere amministrativo
o politico o ancor peggio
nell' intricata vita dei soldi
e dei capitali.
E i cortigiani sempre pronti
a leccare, a ungere, a lisciare
le ambizioni dei capi " pro tempore"
per poi passare senza vergogna
dall'uno all'altro
al cambiar del vento.
Me LI ricordo e me LE ricordo;
ma il tempo passa, in parte cancella,
in parte condanna, ferisce,
colpisce, schiaccia e spreme
e i molti corteggiati
ora sono rimasti soli, 
pochi i saluti per strada,
rare le amicizie,
 dimenticati
affrontano l'ultimo tratto della salita
stringendo tra le dita il vuoto.
E adesso darebbero chissà che cosa
per avere un'amico sincero
ed un  sorriso senza interessi.
Ma devono fare senza:
il cassetto è vuoto.


LA GIOSTRA

La giostra che gira
cigolando gira,
il carillon che suona
il vento scuote gli alberi
la pioggia cade sui vetri
le foglie morte volano
e si posano in terra,
e' tutto grigio intorno
il cielo, i muri delle case,
i volti delle persone
 la noia toglie le forze
le rondini faticano a volare
e seguono strane traiettorie
per affrontare il vento,
brontola lontano il temporale,
gli occhi lentamente
si socchiudono
forse arriva il sonno
ma la giostra ancora gira
e il carillon suona, 
senza posa.
Chissà se arriverà
un raggio di sole.



domenica 27 aprile 2014

PUBBLICITA'!!!


Prima svegliava la moglie durante la notte, creandole problemi di sopravvivenza, adesso il dipendente CONAD
esce addirittura di casa, nel buio pesto, per andare a controllare che i prodotti conservati nei giganteschi frigoriferi del supermercato siano freschi e ben tenuti. Poi ha anche la faccia tosta di tornare a casa dove l'attende la moglie che si è fatta furba ma-facendo l'ingenua- gli chiede " ma dove sei stato? " e lui le risponde pure ma non sa che la gentile signora ha imparato la lezione e nell'intervallo della sua assenza, si è fatto il vicino di casa per due ore di fila che non aspettava altro . Ben gli sta, al fessacchiotto!

Si incontrano nell'ascensore, tra colleghe. Non parlano del lavoro, della famiglia, delle vacanze, dei soldi, dei figli, no! Parlano sempre delle " perdite fastidiose " di cui non si sentono più gli spiacevoli odori. Lei adesso usa l'assorbente con le ali e con la coda, così gli spiacevoli vapori possono prendere il volo senza problemi. La prova? I signori che stanno con loro nell'ascensore: nessuno si è tappato il naso.
Di solito questa pubblicità va onda durante l'ora di pranzo o di cena, per allietare i commensali.

Arriva nello schermo il panzone che ti consiglia di usare i suoi materassi Fabricatore; è tutto vestito di grigio e tiene gli occhi sbarrati come se avesse paura di dire cazzate; però consiglia. Comperate ! le sue insuperabili opere di lattice hanno pregi a non finire, sono italiani, ti fanno dormire bene, ti fanno passare tutti i mali e ti fanno dimenticare la moglie che hai accanto. Telefona e viene un incaricato a trovarti a casa. Se però sei uno strafigo puoi andare anche a visitare l'esposizione che si trova " In via Montenapoleone": una delle strade più famose di Milano. Li' nella boutique, il materasso te lo fanno su misura e te lo cuciono anche addosso. Ma quanti materassi venderà per permettersi tutte quelle spese per la pubblicità?

I pezzi da novanta!
George Clooney viene totalmente snobbato da una bella ma antipaticissima gnocca che gli preferisce una tazzina di caffè.
Nespresso? No, io direi  nefesso!

Simona Ventura, con la sua stazza ed i suoi anni si butta a fare una pubblicità che avrebbe bisogno di ben altre...elasticità e freschezza. Si muove come se stesse pigiando l'uva!

Dulcis in fundo: Antonio Banderas che, a quanto sembra, la " banderas" l'ha ammainata definitivamente.
Prima seduceva attrici bellissime, ora si accontenta della galline.L'importante  è che si sia almeno accorto del cambio......




giovedì 24 aprile 2014

SE MAI...UN GIORNO

Se mai, un giorno
ti troverai a passare
a cavallo di una nuvola
dalle parti di casa mia
per favore, gira lo sguardo
verso di me
dimmi se sono cambiato
se mi vedi diverso
se pensi agli anni
che sono trascorsi
alla vita che corre
ai pensieri 
che ci consumano
e, se vorrai,
fai scendere un poco
la nuvola
e passami vicino
accarezzandomi i capelli
come facevi allora,
io saprò che ci sei
e invece del pianto
ti farò un sorriso.


mercoledì 23 aprile 2014

IL PRATO

Un grande prato,
con i colori dell'arcobaleno
a formare un immenso
tappeto di fiori;
non ne aveva mai visti
così tanti la bella farfalla
(o forse solo nei sogni)
e passava da una corolla
all'altra senza fermarsi mai
per non perdere tempo.
Sapeva che la sua vita
sarebbe stata bella e breve
e voleva provare tutti i sapori,
prima della fine.
Gialli, rossi, bianchi, rosa,
uno dietro l'altro,
bastava un battito d'ali
e via ancora e ancora...
Quanto era grande quel prato,
-chissà fin dove riuscirò a volare,
ho attraversato l'universo-
aveva pensato
ed invece aveva fatto 
solo pochi metri
prima di cadere a terra
ma quanto era stato
immenso quel mondo.




lunedì 21 aprile 2014

PASQUETTA: PESCE AZZURRO A GO GO E INNOCENTI BUGIE

PASQUETTA: pesce azzurro a go-go e innocenti bugie

21 aprile 2014 alle ore 12.34
Pasquetta, giro di prammatica per vedere in giro come vanno le cose a Fano in questi primi assaggi di vacanze. Gente molta, soprattutto al mare e nei bar; fila lunga come una processione al pesce azzurro dove decine e decine di persone erano già in  attesa alle 11, turisti e fanesi senza distinzione.
In città, naturalmente, assai di meno ma comunque abbastanza come accade sempre nei giorni di festa. Pochissimi i negozi aperti, forse uno... oltre i ristoranti ed i caffè. 
SPLENDIDA NOTIZIA !!!
Finalmente è stato smontato il ristorante -stand che era stato realizzato gli anni scorsi nell'angolo del piazzale della Memo, vicino all'edicola ( vedi foto). Dicono che ci rifaranno qualcosa ma sicuramente ( SPERO) più in sintonìa con il luogo. Comunque...giù!
INNOCENTI BUGIE.
Mentre fotografo, sistemato davanti all'ingresso del caffè Centrale, c'è un signore vicino a me che sta telefonando, accento sicuramente milanese, parla a voce alta e nel tempo che inquadro e scatto ( devo anche aspettare perchè c'è il passaggio di persone che non mi mi permette di fare una foto decente) sta dicendo con voce soddisfatta:" qui a Fano invece è proprio estate! C'è un bellissimo sole ed è caldo. Bellissimo, veramente fortunati!!!". Evidentemente stava parlando con qualcuno che invece era da qualche parte sfigato nero. Il fatto è che il signore sosteneva bugie lampanti perchè mentre dialogava con il cellulare il cielo era nuvolo e lo è stato per parecchi minuti ed in quanto al caldo...beh!
diciamo primavera si, estate no. Innocente bugia per non fare anche lui la figura dello sfigato.
AL MARE
Tantissima gente, anche in spiaggia, a camminare avanti ed indietro e qualcuno anche sulla sabbia.
Meta scontata in attesa del pranzo. 
E' la storia che si ripete tutti gli anni, fame di sole, di riposo, di passatempi; in attesa dell'estate.
Quest'anno con una nota in più: in attesa dei risultati elettorali. 
Prepariamoci a soffrire ancora per un mesetto almeno...

smontato stand ristorante
smontato stand ristorante

sulla spiaggia
sulla spiaggia
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domenica 20 aprile 2014

IL DOLORE

Il paese restava tutto al buio
in quella notte di dolore
e dalle finestre solo candele
illuminavano il cammino
della processione che avanzava
lenta, passo dopo passo,
tra rumori di catene
voci e pianti.
L'Uomo portava la croce
mentre dietro lui
soldati malvagi frustavano
le sue carni sanguinanti.
Tutta la mia famiglia,
tutto il paese,
stava alle finestre pregando
e noi bimbi non capivamo bene
il significato di quella processione
anche se ci era stata spiegata
mille volte
ma ricordo ancora che i rumori,
le voci, i pianti, il buio
squarciato solo dalle fiamme
delle torce che precedevano
il lungo sfilare di persone
mi prendevano al cuore
e solo la presenza dei miei genitori
smorzava quella mia inquietudine.
Ne sono passati di anni
ma se chiudo gli occhi
rivivo  ancora perfettamente
 tutta la scena 
come se fosse adesso
e provo ancora la stessa
emozione di allora.

giovedì 17 aprile 2014

DIETRO LA PORTA

Attendi, dietro quella porta,
dietro i vetri di una finestra,
attendi,
 ogni giorno 
con meno speranze,
che qualcuno venga 
a donarti un sorriso.
Quanto tempo è
che aspetti?
Non lo sai
e non lo vuoi sapere,
aspetti pensando:
forse sarà domani,
certamente domani.
Viene la luce
poi torna il buio
il silenzio è una prigione
e ancora aspetti...



LA LUNA

L'acqua tranquilla del mare
rifletteva la sua immagine
a viso pieno, come nelle cartoline,
e la luna non era mai stata
cosi bella.
anche il viso di lei, che guardava
il mare sporgendosi dal molo,
appariva come in un specchio.
Il tempo si era fermato
e non ricordo bene per quanto
fino a che un leggero
alito di vento ha increspato l'acqua
deformando un poco le immagini
e il viso di lei si è coperto 
di segni e di rughe formate
da piccole onde.
Lei ha lanciato un grido
e se ne è andata di corsa
forse impaurita da quel riflesso
che l'aveva invecchiata
improvvisamente
di un secolo.

martedì 15 aprile 2014

QUANTE COSE CAMBIEREI...

Quante cose cambierei,
quanti si al posto dei no
e quanti no al posto dei si,
pensare e riflettere
prima di decidere
e poi decidere senza riflettere.
Ogni volta che ci penso
mi pongo queste domande,
ritornano molte incertezze,
riaffiorano dubbi e pentimenti
ma, alla fine, mi rispondo
-e sono convinto-
che avrei potuto fare meglio,
forse spostando un poco
il corso degli avvenimenti
e non è detto in meglio
però non sarei stato più io
nella mia mente
e nei miei pensieri,
nei sentimenti e negli sbagli
e allora accetto con tranquillità
di vedere la mia vita
come una bilancia
che non pareggia mai
il suo peso.




domenica 13 aprile 2014

NEL TEMPO

Nel tempo che scorre
ti fermi a pensare,
una piccola pausa
prima di sfogliare
la pagina successiva:
cosa accadrà domani?
E nell'incertezza,
 nel dubbio,nel timore
ti rifugi con il pensiero
nei fogli scritti e letti
di cui sai tutto;
paesaggi già visti,
vita vissuta, amata
o odiata o sospesa,
figure e volti,
occasioni mancate
e incontri perduti,
 la sabbia che scorre
tra le dita
e che tu non puoi fermare.
Volane alte in cielo
le nuvole bianche
e pensi a  come è
e come sarà
 oltre l'azzurro.

venerdì 11 aprile 2014

CONFUSIONE...

Mi aggiro per le strade come in un sogno, no! come in un incubo dove non riesco più a distinguere persone e cose, volti umani e manifesti, locandine, immagini stampate, lettere; ovunque ci sono sono visi sorridenti, sguardi accattivanti, manine che salutano, si intrecciano, si incontrano, si scontrano, si fondono, saluto e porgo la mano ma dal muro il candidato resta immobile e non ricambia; 
i nomi ed i cognomi si susseguono, si accavallano, si amalgamano come in un crema: Seroni, D'Annaccioli, Del Venchioni, Paolarin, Carlanna, ...non ci capisco più niente; sono candidati o uova di Pasqua? E' una svendita di dentiere o la pubblicità di una barbieria?
Fidati di me, vieni con noi, il futuro è nelle mie mani, sicurezza e benessere, es veludo? Falcioni etichetta oro, pronto pomì o così o Serì, mangia bio e vota parmigiano reggiano..... ovunque mi incontro e mi scontro: strada, negozi, bar, mercato, mare: sono in carne ed ossa o sono stampati formato doppio elefante in quadricromia?
Forse l'unica è uscire di notte, al buio, fare vicoli e strade secondarie ma poi, alla fine, anche questa andrà male perchè ci sarà sempre un candidato ed il suo codazzo che ha appena terminato un incontro con i suoi elettori  e ti viene incontro nella notte o, peggio ancora, c'è il galoppino che sceglie proprio quelle ore per infilare nelle buche delle lettere i volantini e le lettere del capo.

giovedì 10 aprile 2014

LE TUE MANI E IL MARE

Come nuvole d'estate, 
piccole e bianche
le tue mani accarezzano
il mare, tranquillo e trasparente
mentre entri lentamente
nell'acqua tiepida d'estate;
le tue dita sollevano 
qualche spruzzo, poche gocce,
e avanzi passo dopo passo
per sentire il mare
che sfiora il tuo corpo
mentre i tuoi occhi,
si socchiudono
in un innocente piacere
infantile,come quando
eri bambina.

mercoledì 9 aprile 2014

HO INCONTRATO UN CANE...

Ho incontrato un cane che guidava il Suv
andava a mille all'ora per andare al bar
vestito da fighetto e abbronzato come una star
rideva e poi abbaiava e poi rideva parlando al cellulare
teneva il volante con una sola mano
e con l'altra mandava messaggini chissà a chi,
 la musica andava a palla come in discoteca
e lui abbaiava ancora e poi rideva;
 guidava il Suv con tre dita sfiorando auto e pedoni
e il carro armato filava come un razzo
mentre lui pensava" io sono io e voi non siete un cazzo!"
E finalmente è arrivato al bar, guidando con due dita
ha parcheggiato dove voleva lui
di traverso nel viale pedonale tra alberi ed aiuole
è sceso con un salto muovendo la coda
ma qualcosa è andato storto: ha messo un piede 
sulla  cacca gigantesca di un suo simile
ha perso l'equilibrio ed è caduto a terra
con il sedere proprio sulla... torta ! 
Ed il Suv è rimasto senza cane
mentre intorno a lui si alzava profumo di...viole.
Adesso abbaia!


IL PENDOLO

Risuonavano lenti e cupi
i rintocchi dell'antico orologio
in quella grande sala
le cui pareti facevano eco;
sembravano i rintocchi
di una campana
che chiamava a messa
da una chiesa vicina.
Di notte si sentivano
ancora più forti e più maestosi
come la grande voce
di un vecchio saggio
conosciuto nelle favole.
Era alto e grande
e dal vetro si vedeva il pendolo
color dell'oro,
che andava a destra e a sinistra
senza fermarsi mai
perchè i miei genitori
lo ricaricavano ogni settimana
salendo su una piccola scala
 per raggiungere il grande quadrante
e girare la chiave.
Ed io, con il naso all'insù,
stavo sempre a guardare
affascinato, senza un perchè,
da quella operazione
che facevano i " grandi".
E quell'orologio, che ha segnato
anche il trascorrere dei miei anni,
mi è ancora vicino,
testimone della mia vita.
( l'orologio della foto non è quello di cui parlo)




martedì 8 aprile 2014

GIRANDO L'ANGOLO...

Girando l'angolo, lasciata la strada più importante,
imbocchi uno stretto vicolo  lungo poche decine di metri
ma senza fine per quanto riguarda il tempo
che rappresenta, fermo negli anni, come in una foto,
dalle vecchie case, gli antichi muri, i minuscoli negozi,
le persiane verdi, i gerani sui davanzali, le finestre
dai vetri piccoli e opachi, qualche gatto che passeggia,
e un paio di sedie con la paglia, sistemate
agli angoli di un gigantesco portone tutto scrostato.
Persino l'illuminazione è scarsa, fornita da modeste 
lampade sistemate in due vecchi lampioni a braccio
inchiodati nel muro delle case.
Le botteghe hanno uno scalino davanti la porta,una 
piccole vetrina e gli oggetti da vendere esposti sui ripiani,
non cose di valore ma certamente fatte a mano, artigianali e, come si suol dire" come si facevano una volta"...
Anche se cammini piano a percorrerlo ci metti pochissimi minuti ma val la pena guardarsi attorno, dare un'occhiata a questi ultimi segni di una Fano che non c'è più anche nel centro più antico. Quanto ci vorrà ancora perchè sparisca anche questa ultima testimonianza di una passato/ presente
nella corsa verso il moderno, l'attuale e-aggiungo perchè non si possono fermare comunque gli aggiornamenti tecnologici- e quindi abbattere per ricostruire al passo coi tempi? Non lo so, vista la crisi attuale ma immagino che c'è sempre dietro l'angolo l'imprenditore disposto a prendere per trasformare e cancellare quel anche quel poco che resta degli anni lontani.
Questo è il destino; peccato che a Fano spesso si è distrutto il vecchio per rifare al suo posto edifici che  fanno venire la pelle d'oca! Uno per tutti, via Garibaldi, palazzo delle poste, rifatto sulle ceneri dell'antico palazzo Mariotti. Da brivido !!!!
Comunque, il vicoletto di cui parlo, per fortuna, c'è ancora e qualche volta, anche senza ragione, lascio il corso e lo percorro piano, cercando con gli occhi anche i piccoli particolari che di solito sfuggono; è un altro mondo e serve a capire...se si ha voglia di capire.

domenica 6 aprile 2014

QUI S'INZUPPA E QUI SI INTRUPPA !!!

Passano gli anni, mutano in parte i mezzi di informazione e di propaganda ma...la musica delle campagne elettorali ha sempre le stesse, identiche note. Il contatto personale, specie nelle consultazioni locali, ha un valore che null'altro può eguagliare; il salutino, la stretta di mano, la pacca sulla spalla, la simpatia, la presenza, contano più dei manifesti, dei volantini, degli spot radiotelevisivi, delle lettere messe nelle buche delle lettere. Ecco il perchè della presenza, anche "fisica" delle sedi operative , in gran parte dislocate nel centro storico; dopo quelle di Carloni, di Delvecchio, dei Cinquestelle ed altri, sabato pomeriggio è stata inaugurata in corso Matteotti quella della liste Seri, posizione strategica e privilegiata a pochi metri dal Gabuccini, di fianco a negozi famosi, passaggio obbligato di centinaia di persone che fanno spese, che passeggiano e che fanno lo struscio.
Pienone, naturalmente, tanto da bloccare per diversi minuti addirittura il passaggio. 
Occhiatina,quindi, anche per il sottoscritto che a quell'ora, di solito, fa appunto la sua passeggiata. E mi sono anche fermato a curiosare: tra i presenti tante, tante persone che conosco, amici, conoscenti, rappresentanti dei partiti che appoggiano Seri sindaco. 
Ma oltre agli " addetti ai lavori" tutti ben vestiti per farsi riprendere e fotografare c'erano anche molti " nostalgici" che da anni avevano abbandonato la scena politica e che improvvisamente si sono sentiti ripresi dal fuoco della battaglia  e sgomitavano per farsi vedere e per farsi avanti.
Ho rivisto volti e sembianze dimenticati ( per colpa mia, quasi sicuramente), ex amministratori e politici degli anni che furono, battaglieri attivisti di partiti che oramai non ci sono neanche più o che contano meno di zero, padri con figli ai quali il genitore vorrebbe trasmettere non solo la passione ma anche-se possibile-uno stipendio sicuro.
Ne ho visti, sabato sera, ne ho visti  fare numero davanti la sede mentre Seri salutava tutti. Insomma: dopo molto digiuno, si ripresenta l'occasione concreta di ritornare sul palcoscenico e in molti non hanno voluto perdere l'occasione. E quel che è bello è che non tutti sono stati, in passato, elettori ed attivisti del centro sinistra; hanno navigato a naso e a vista in tante altre formazioni; adesso vedono la luce del faro e non si fanno scrupoli. "Tanto- dicono- oramai cosa vuol dire destra, centro, sinistra, siamo tutti per il popolo e per il bene della città!"
Te possino....!!!!
Ed erano lì, sabato sera, ad applaudire, con il cellulare in mano per scattare foto ricordo, per poter dire " anch'io c'ero" e chiedere, poi...qualcosina da mordere.
Intendiamoci: sabato erano da Seri ma questo girotondo c'è in ogniddove...in ogni inaugurazione perchè: tengo famiglia e dovrò pur guadagnà pe' campà!.
E se a Fano va così, immaginate cosa accade in città più grandi, nelle regioni, nel parlamento, nel governo.
Ed eccoli ,gli eroi del sottobosco, compresi quelli che hanno cambiato casacca ogni volta che ne hanno vista la convenienza.
Ce li ritroveremo tra I piedi fra due mesi? Speriamo di no...speriamo...spe... ssssssss.

venerdì 4 aprile 2014

DOVE IL CIELO ABBRACCIA IL MARE

All'orizzonte, lì dove il cielo
abbraccia con forza il mare
si addensano gigantesche
nuvole nere e grigie
cariche d'acqua 
che annunciano temporale.
Avanzano lente,minacciose,
oscurando piano piano 
tutta la scena;  vengono
 come se cercassero
proprio te e l'acqua del mare
è  piombo fuso.
C'è uno strano silenzio intorno
come se uomini e natura
tornassero indietro nel tempo
terrorizzati da ciò che potrà accadere.
Tuoni, lampi, fulmini, pioggia
a fiumi, ripropongono
uno spettacolo selvaggio
e primordiale
come all'inizio dei tempi.
E l'antica paura passerà
solo quando all'orizzonte
spunterà bello e colorato
l'arcobaleno.


giovedì 3 aprile 2014

PUO' CAPITARE

Può capitare, in un  incontro casuale,
restare incantato da una donna 
che è seduta al tavolo di un bar
 a poca distanza da te,
e parla con uomo, sorride
e sorseggia lentamente una bevanda;
ha il volto bello e luminoso
e la mano che stringe il bicchiere
sembra disegnata da un artista,
con le dita lunghe, affusolate
 la carnagione bianca e trasparente
solcata da piccole vene azzurre;
qualche volta, mentre sorride,
scuote leggermente il capo
facendo ondeggiare i capelli
che hanno il colore del miele.
 La guardi e non vedi altro
e segui i suoi movimenti, 
le sue espressioni, i suoi sorrisi
la mano che regge il calice,
e lei, invece, non si accorge 
della tua presenza ed i suoi occhi
guardano altrove e lontano
o verso la grande vetrata dalla quale
si vede la strada.
Poi lei,all'improvviso,
 si alza e se ne va da sola
e mentre ti passa accanto
i suoi occhi incontrano i tuoi
e la sua mano,per un attimo,
 sfiora la tua.





mercoledì 2 aprile 2014

LA PINETA

Un piccolo vialetto di sassi bianchi
molto ripido e  stretto
correva sotto l'antico muro di cinta
ed era  difficile da percorrere
 perchè le piccole pietre
sfuggivano da sotto i piedi
ed era un attimo cadere a terra
e farsi male.
Si andava, quindi, lentamente
e con molto timore, appoggiando
una mano sul muro, coperto
di erba e piccoli cespugli.
Al termine della stradina
c'era una grande pineta,
così fitta di alberi che la luce
del sole, in estate, entrava a fatica.
In terra uno spesso strato di aghi,
di rami secchi e di pigne;
e proprio le pigne venivamo a prendere
dopo quello spericolata discesa,
per riporle nelle borse
e portarle a casa;
sceglievamo le più belle, le più grosse,
poi le mettevamo
 sulla fiamma del camino, 
aspettando che si aprissero
e togliere, una dopo l'altra,
con le dita nere di fumo
le gustose mandorle che avremmo
poi aperto per prendere i pinoli
e mangiarli subito, di corsa.
Non costavano nulla
ed era una piccola avventura.