lunedì 30 luglio 2012

CAMMINARE

E' sempre fisso il pensiero che nella vita bisogna camminare
passo dopo passo, senza mai fermarsi, senza mai riflettere
e se rallenti, se riprendi fiato alle tue spalle c'è chi spinge
chi tenta di passare avanti spingendoti fuori strada, 
e dietro a lui altri ancora e ancora e ancora all'infinito.
Per arrivare dove, per raggiungere chi o che cosa non si sa
una marcia di automi che procede fino a che c'è energia
poi il meccanismo si ferma, si blocca, non sei più nessuno
e quelli che seguono scostano i rottami, passano sopra
e procedono in attesa che arrivi  la loro ora.
Tutto uguale, tutto omologato, tutto suggerito 
da coloro che hanno preso le nostre menti, le loro menti
e ti convincono che i valori della vita
sono quelli che loro  suggeriscono e  impongono.
I cervelli si rifiutano di ragionare e accettano 
perchè alzare barriere per imporre la propria personalità
costa fatica e sudore, chiede di invertire la marcia
e andare contro corrente, aprendosi la strada
in una marea di manichini  e di robot.
I paesi, le città, le strade, il paesaggio, il mare, il cielo
possono ancora dare speranza, prima che tutto
si trasformi in uno show.

venerdì 27 luglio 2012

CAPIRE E NON CAPIRE

Come è difficile capire e farsi capire
perchè sempre ci chiediamo cosa c'è
al di là delle parole e dei gesti;
diffidenza e paure, errori ed equivoci
portano a non credere, ad immaginare
ombre dietro chi ci parla.
Io credevo che...avevo capito altro...
forse non ho riflettuto molto...
fantasmi che ci trasciniamo dietro
per tutta la vita, quasi sempre per tutta la vita.
E' vero: non si finisce mai di conoscere
chi ci sta davanti, chi ci sta a fianco
ma un grano di credito bisognerebbe darlo
prima di emettere sentenze senza perdono.
Ma non abbiamo tempo, andiamo di corsa
anche quando non ci sarebbe bisogno,
pensiamo sempre che abbiamo altro da fare
e quindi liquidiamo amicizie e rapporti
con un gesto di fastidio.
Accade spesso, però, che arrivi  nel tempo
l'ora della verità, quando oramai è troppo tardi.
E pentirsi non serve a nulla 
perchè non c'è rimedio.Ma è servito come lezione?
Facciamo almeno che serva per capire.









giovedì 26 luglio 2012

AMICI, SONO IN DEFAULT

Amici, lo confesso: sono in DEFAULT! Ho tenuto duro per un pò, ho cercato di di utilizzare lo SCUDO, ho messo in atto tutte le azioni difensive  dell'indice NIKKEY ma non c'è stato verso: mi sono dovuto arrendere  e promettere il risanamento.
Il fatto è che l'operazione era iniziata bene; ci eravamo incontrati per caso in un bel posticino della zona mare, pieno di gente, di bella gente, bibite e musica. I nostri sguardi si erano incrociati, ci siamo scambiati sorrisi e cenni di mano poi LEI- bella come dico io e sorniona come dico io- ha fatto il primo passo e mi si è avvicinata. Ci siamo presentati, come va come non va, cosa fai di bello( confesso che mi sono dato un pò di arie, ho usato paroloni e linguaggio d'alto rango, tutto fa brodo) simpatico io, simpaticissima lei, dall'accento indefinito e indefinibile, forse emiliano-veneta, abbiamo bevuto...insomma tutte le premesse per una bella nottata da brivido. "Facciamo due passi?" dico " facciamo due passi" fa eco lei e ce  ne andiamo ridendo come se fossimo amici da sempre. Non ricordo neanche cosa ci siamo detti strada facendo, so solo che era veramente bella e giovane. Prendiamo una stradina sulla destra, andiamo giù, siamo quasi in riva al mare: le onde, noi e la luna. Facciamo quello che fanno tutti in questi casi. Via i leggeri e pochi indumenti, ci diamo da fare. Ammetto: fatico a prendere il ritmo: lei va forte e ci sa fare: io sono lento, un pò impicciato, stento ad accendere i motori.
Comincio a rendermi conto che lo SPREAD tra di noi è alto e sale minuto dopo minuto: 500, 550, 600, 700...le borse impazziscono, salgono gli INDICI ma scendono i RENDIMENTI; cerco di non fare brutta figura; gli dò giù con qualche BOT e qualche CCT: non recupero! non recupero!la mia Borsa è nel terrore. Lei mi guarda con un punto interrogativo negli occhi: ce l'hai almeno qualche AZIONE per non rovinare tutto? Riprovo con qualche BOT, unBOT di qua e un BOT di là ma modesto il risultato.Alla fine ci arrendiamo all'assalto degli speculatori. Mentre ci rimettiamo in sesto,mi dice  con un sorriso  che avrebbe fatto pena anche a Berlusconi:" me lo potevi dire che eri in SPENDING REVIEW, avrei abbordato un altro più giovane". Cosa potevo rispondere? Ho dato la colpa agli speculatori ed alla piadina che avevo mangiato un'ora prima. Sono certo che non ci ha creduto ma ha fatto finta di niente.
Che serataccia da DEFAULT! Adesso aspetto di vedere come vanno le borse estere.. l'indice si potrebbe rialzare: magari una tedeschina... una russa... una francese. MAGARI! Sennò chiedo un" prestito" alla banca europea.
Nota a margine: agli amici/amiche che hanno sorriso pensando che fosse una mia " resa" , faccio sapere che questa nota è solo uno scherzo per utilizzare termini che adesso vanno tanto di moda e che nessuno capisce. Tranquille, dunque!


mercoledì 25 luglio 2012

AL VENTO

Scenderà il sole dietro l'orizzonte
con gli ultimi raggi a dorare il mare
e camminare tra le ombre della sera
porta in mente pensieri tristi e teneri
perchè ogni passo è un ricordo
e ogni immagine un rimpianto.
La barca a vela che lenta solca le onde,
le note che volano nell'aria dalla spiaggia,
un motivo tenero e struggente,
il ponticello di pietra con l'acqua chiara
i gabbiani che tornano agli scogli.
Una foto dietro l'altra a sfogliare l'album
di una vita che era giovane perchè era bella
ed era bella perchè era giovane.
Ora i pensieri, i ricordi,
vanno al fresco vento della sera
ed io li lascio andare liberi
perchè possano volare 
dove io non ho mai osato.
Ed è in quel momento
che le sirene usciranno dall'acqua.

martedì 24 luglio 2012

TANT PER RIDA

Basta girare un pò e guardarsi intorno: la strada, le piazze, i locali, la gente, le spiagge, il mare, la città sono tutto un teatro, una farsa, una commedia dell'arte ogni momento. Loro( e noi) tutti consapevoli o inconsapevoli attori comici e qualche volta, purtroppo, anche tragici. Ma vediamo:
TANT PER RIDA. I SEGNALATORI DI DIREZIONE.
I segnalatori di direzione delle auto, moto, scooter, sono diventati assolutamente un optional, un qualcosa di più che  nessuno usa. Tutti cambiano direzione quando e dove vogliono, senza avvertire, senza neanche lasciartelo immaginare. Che siano davanti, che vengano dalla direzione opposta, dalle traverse. E se fai un cenno di disapprovazione...: alzano il dito medio e di mandano a quel paese. In questi ultimi tempi mi è capitato di incontrare un solo automobilista che esagerava nella sua prudenza: un anziano con la Panda rossa che metteva la freccia a destra e a sinistra ogni volta che la strada aveva una curva .
DIVIETI DI TRANSITO.
Non esistono: a Fano ci sono ma solo per bellezza; tutti se ne sbattono, passano, forzano il divieto sia in città sia in periferia. Guardate in centro!!! Un piccolo esempio di periferia, tant per rida. Vicino il cimitero urbano c'è una traversa: Via di Villa Tombari, cartello con divieto assoluto di transito. Bene tutti i giorni e in tutte le ore è una autostrada con auto e moto che passano per tagliare corto e andare alla zona sportiva. Si è visto mai un vigile?
CELLULARE A BORDO
Questa è recentissima: divieto di usare il cellulare mentre si guida. DA MORIR DA RIDERE!!! Nessuno ne sa niente, forse neanche i Vigili. Una mano nel volante e l'altra che smanetta in continuazione con il cellulare. Mandano messaggi anche quando sono in curva. Non vi dico niente poi quelli che viaggiano in moto e scooter, soprattutto giovani. Ma anche i piloti più fighi, che per darsi le arie potrebbero anche avere il viva voce, se ne fregano. Multe? NESSUNA. Chiedete al Comando Vigili, nel contesto delle sanzioni giornaliere quante ce ne sono per questa pericolosa infrazione. ZERO! ( o quasi).
PRECEDENZA: dare la precedenza è oramai lingua morta, non esiste. Tu puoi avere tutte le ragioni che vuoi ma il prepotente imbecille non perdona, passa e via, anche gli stop obbligatori. Via via, ho fretta, lasciami passare ho il morto in auto. Ti arrendi... e lo stesso imbecille due minuti dopo la vedi seduto al bar che prende il caffè.
E non facciamo differenze di sesso: oggi uomini e donne hanno assunto gli stessi atteggiamenti e la stessa, insopportabile grinta da cafoni incalliti.
ANZIANI IN MOTO
Questo è l'angolino più patetico. Hanno lasciato la bici( non ce la fanno più a pedalare) ma non vogliono quella elettrica. E allora si sono fatti lo scooter. Con il casco in testa, rughe, artrosi e anni sulle spalle, procedono rombando a 10,15 chilometri all'ora, in mezzo alla strada, piano piano, senza fretta, magari con le borse della spesa. Non sentono ragioni: non si spostano, non accelerano, non ne vogliono sapere. Negli incroci tirano dritto e non guardano perchè l'artrosi cervicale non perdona. Vanno sperando in Dio. Ce n'è uno che incontro tutti i giorni: ha uno scooter grande e teoricamente potente( ma perchè lo avrà comperato?); lui se le fa tutte le strade e in  tutte le direzioni; ma non è che va piano, magari! procede tenendo i piedi in terra, come se spingesse la bicicletta. E va anche d'inverno, coperto con un telo che è fatto apposta. E spinge con i piedi. E' l'unico indisciplinato che mi fa simpatia e se potessi lo spingerei pure a mano.

lunedì 23 luglio 2012

2012: IL CARNEVALE DEI MAYA

Ma sarà veramente la fine? Davvero a dicembe dovremo dire addio a tutto e a tutti? Alle persone care, agli amici ed alle amiche, ai piccoli,gustosi giochetti della vita? Ed i fratelli degli animali si potranno portare all'altro mondo il cane ed il gatto, oppure saranno costretti a prendere il volo da soli? Le nostre piccole passioncelle termineranno irrimediabilmente più o meno verso la fine di dicembre? Davvero non sentiremo più parlare di Agussi, di Santorelli, di Carloni, di D'Anna, della Foschi, delle loro piccole grandi ambizioni, delle cosette di casa nostra, della piccola Fano, delle feste, del carnevale, della Fano dei Cesari, del pesce azzurro; non potremo più passeggiare per il Corso, occhieggiare le belle fanciulle che passano sorridenti e provocatorie? Accidenti! Non so veramente cosa pensare. Dei politici, a dire la verità e senza offesa per nessuno " nu me ne po' fregà de meno!" ma per il resto... ho davvero qualche preoccupazione. 
C'è poi un pensiero che mi prende: " partiremo" tutti o-come al solito- ci sarà come sempre qualche furbetto che se la scampola e raccoglie frutti e bagordi in nostra assenza?" Conoscendo un  pò come va il mondo propendo per la seconda ipotesi, purtroppo: ci sarà certamente il furbetto del quartiere, l'ammanicato di turno, il leccabarattoli  e lustra scarpe di lungo corso che- mentre noi andiamo in viaggio- se la gode per tutti. Ce ne sono già stati, ce ne sono ora e ce ne saranno sempre, anche con i Maya.
Questo mi fa arrabbiare, lo confesso. Mi fa proprio incazzare. Ma è mai possibile che ci deve essere sempre un faccia da pirla che la mette in saccoccia a tutti? Ma non finirà mai? Neanche in un momento così tragico? Apriamo i cuori alla speranza e facciamoci coraggio. 
Potremmo fare un patto, un baratto con i Maya: se annullano o magari spostano la data della fine del mondo( mica tanto, un secolo o due) noi potremmo dare in cambio qualche cosa cui teniamo molto ma che- ad estremi mali, estremi rimedi- siamo pronti dolorosamente a rinunciare. Con il pianto nel cuore, sia chiaro, strappandoci i jeans, rinunceremo alle cose più care che abbiamo adesso per salvare le generazioni. E qui potremo aprire un bel dibattito, una specie di primarie alla pidiessina ( tanto per ridere)  per decidere le scelte. Tu a cosa sei pronto a rinunciare? E tu? E tu?Sarà dura ma ce la faremo. Ed i Maya quanto valuteranno le nostre offerte? Ad esempio: il carnevale quanti punti vale? E la Fano dei Cesari, Fanote, i balli in maschera al teatro, gli spettacoli in dialetto, la pista ciclabile ghigliottina, i cantieri navali in montagna, e Santorelli, Antognozzi, Falcioni, Carnaroli, Del Vecchio, Mancinelli....Mancinelli: quanti anni di grazia ci daranno per Mancinelli? E per il presidente dell'Amaf Mattioli?  Quanto? Solo due giorni... due giorni; meglio di niente. 
Faremo le primarie ma sarà proibito ai cinesi di votare, quelli li lasciamo al PD.  Incrociamo le dita.

domenica 22 luglio 2012

HAPPY HOUR

L'happy hour è quella fantastica ed intelligente trovata che hanno avuto i baristi per far pagare quattro volte tanto la stessa cosa, aggiungendo solo alcune patatine fritte( comperate in sacchetti da mezzo quintale) , qualche tartina con oliva e pomodorino, un decimo di micropizzetta con stecchino incorporato nel caso non di andasse nè su nè giù,
il tutto abbondantemente "saporito" per far bere a garganella, bicchiere dopo bicchiere  intrugli colorati e spumeggianti.
Ma questo non sarebbe e non è nulla. La cosa che più mi impressiona quando vado nei bar dove prendo solo il caffè ( ma naturalmente ognuno è liberissimo di fare ciò che vuole) è il fatto che per far "tentare" il cliente, il barista mette il tutto in bella mostra su vassoi posti sul bancone ad altezza d'uomo ed a portata di mano per far scattare la trappola ( innocua e gustosa).Vedere, allungare la mano e portare il tutto in bocca è un solo gesto. E va bene! Ma i vassoi sono sempre lì, all'aperto, alla portata di tutti. Intendo dire: non coperti, non difesi da retini, da tovaglioli o non so che altro . E dunque il mangereccio è costantemente esposto per diverso tempo,all'aria ; non solo quindi  agli umori di un locale chiuso e di contro ben frequentato di persone, ma ai comportamenti dei clienti che allungano le mani, che ci parlano sopra , che sovrastano i vassoi in cerca di stuzzichini, che ridono e scherzano mentre attendono l'abbeveraggio a dieci centimetri di distanza. E per carità di patria non cito i mesi in cui raffreddori e starnuti vanno alla grande ( qui adesso qualche amico/a mi manderà un accidente), per ovvie ragioni di stagione. E' vero: io non faccio happy hour e quindi mi posso permettere di " dare pensiero" a qualcuno che a ciò non aveva pensato. Però non è per fare il guastafeste ma credo sia una buona regola di igiene che dovrebbe essere rispettata. Ricordo che anni fa, proprio dai bar, per legge, sparirono le zuccheriere aperte ( ve le ricordate? Con il cucchiaino infilato nello zucchero) per le ragioni che ho appena detto. Happy hour e ...salute!!!

SUPERBIKE E SUPERTESTE

In molti non si accontentano più; il SUV, in pratica ha fatto il suo tempo; ce l'hanno tutti, magari di sottomarca( occhi a mandorla) e pagato pochi soldi, anche quelli lunghi e larghi 15 metri- che una volta facevano la differenza " sociale"- sono oramai sotto il sedere di tutti. Basta guardarsi intorno: alla guida il manager(???) con occhiali da sole di marca appoggiati in fronte. " Guarda" ti viene da dire quando lo vedi" che gli occhi sono un pò più in basso" ma poi lasci perdere perchè tanto è fiato sprecato. Sempre abbronzato , passa e parcheggia dove vuole, non si ferma agli stop, guarda tutti dall'alto in basso ( che schifo la plebe! poi magari il padre faceva lo stagnino) e ride sempre, non si sa perchè ma ride sempre. Ebbene quest'epoca è passata o quasi. Il fighetto di oggi non si accontenta più del SUV di marca( e  salvo rari casi, anche rigorosamente bianco latte), adesso è contrassegno sociale la SUPERBIKE! cioè le moto che pesano quintali, che sono più larghe che lunghe, antenne, borsoni laterali, telefonini inseriti nel casco, microfoni sulle corna ...pardon! sulla fronte, tute spaziali con la gobba per attutire eventuali, possibili cadute,stivali, guantoni alla Valentino Rossi ecc; arrivano rombando come un jet, si fanno largo tra la folla terrorizzando tutti, occupano nei parcheggi quattro posti normali, con uno scatto fanno uscire il cavalletto centrale, laterale, superiore, inferiore per parcheggiarla senza farla cadere. Di solito ci vanno da casa ( villa o giù di lì) alla vinerìa, degusterìa, bevi e fuma che si trova a poche centinaia di metri di distanza. Sempre sorridendo scendono e si guardano intorno per vedere se hanno fatto colpo, poi entrano nella cantina-bar-stuzzicheria e stanno lì sino a che, stanchi e un  pò imbriachi, ripartono rombando e tornano a casa. E ridono, ridono sempre, da soli, in compagnia, di giorno, di notte, chissà perchè.

RIVEDIAMOCI

Chissà se si potrà, se qualcuno me lo permetterà.
Vorrei, per una volta soltanto, in una serata eccezionale,
rivedere ed avere vicino a me, magari a pranzo o in giardino
persone, amici, parenti che non ci sono più
ma che mi sono stati cari  e che ancora rimpiango.
La vita è quella che è e la ruota che gira segna 
momenti felici e momenti tristi o tristissimi.
Abbiamo lasciato, ci hanno salutato amici in giovane età
che pure hanno posto un  segno dentro di noi,
abbiamo detto addio a parenti della nostra famiglia
che avevano camminato insieme a noi
fratelli, genitori, zii, dai quali abbiamo preso 
e qualche volta dato, imparando, scoprendo cose nuove,
aprendo gli occhi alla vita e al mondo.
Ma io ho ricordi belli anche della maestra d'asilo,
del maestro delle elementari, di qualche professore
che mi hanno insegnato ad apprezzare
tante cose che mi sono servite a diventare come sono.
Mi piacerebbe rivedere i nonni, così pazienti e saggi,
nonno con il sigaro sempre in bocca, con gli occhi furbi,
che la tirava per le lunghe prima di regalarmi monetine
con i quali andavo a giocare al biliardino.
E gli zii che d'estate venivano da Roma e portavano festa
e cene fuori casa, passeggiate, allegria e complicità; attesi
per un anno intero, e salutati mi sembrava un minuto dopo,
con le lacrime agli occhi, per aspettare ancora.
Amici, della stessa età, dello stesso percorso di vita,
da  bimbi a uomini; amiche ben oltre la scuola
ben oltre le feste e le vacanze, a parlare e capire.
Piccoli e grandi spazi vuoti lasciati fuori tempo ed inattesi
a chiedersi perchè, senza risposte. 
Mi piacerebbe ritrovarli tutti insieme per una rimpatriata,
per chiedere, per sapere, per sorridere e ridere ancora, insieme.





venerdì 20 luglio 2012

MIRAGGIO

Nel sole che brucia persino la pietra
sembra un miraggio nel lontano orizzonte
vedere colline coperte di verde al confine del mare.
Socchiudere gli occhi per tentar di capire
coprirsi con la mani il viso per uno spicchio d'ombra;
potrebbe anche essere un sogno, una visione.
Mai viste colline sfiorate dalle onde
e gli alberi che hanno le radici nell'acqua salata?
Brucia il sole, arde la sabbia, la luce acceca
forse è proprio un miraggio o un ricordo
rimasto nella mente come un disegno sulla roccia.
Figure indistinte non lasciano tracce sulla sabbia
e solo un bisbiglìo sommesso ne svela la presenza;
il caldo gioca brutti scherzi a volte
persino i gabbiani hanno smesso di volare
se ne stanno rintanati negli scogli, aspettando granchi.
Il tempo si è fermato, il mondo si è fermato
e le colline verdi sono sempre lì,al confine del mare.



mercoledì 18 luglio 2012

IL TEMPO DELLE MORE

Era lungo il cammino tra campi e strade di campagna
un tratto in bicicletta, un tratto a piedi,io e lei, felici
con il panino e l'acqua nello zaino,all'aria aperta
un'avventura che durava una mattina
ma per noi era tutto, finalmente liberi a soli.
La meta era forse una scusa ma ci piaceva: 
andare a raccogliere le more sul fianco della collina;
se ne trovavano tante, belle e mature, a cesti,
grandi e succose ma com'era duro prenderle.
Dovevamo riempire lo zaino per amici e genitori
che al ritorno attendevano curiosi, tra sorrisi e battute.
Ci voleva tempo, ci voleva pazienza, le mani ferite
e arrampicarsi passo dietro passo , tra rovi e spine.
Ma di ore ne rimanevano tanto per noi
e ne sorseggiavamo ogni minuto, ogni sospiro.
Com'era bello stare sdraiati sull'erba, dai mille profumi
guardare il cielo chiaro e azzurro sopra  noi
e i verdi orizzonti di boschi a non finire mai.
Ripenso tante volte a quei momenti felici
spensierati e dolci, passati in un lampo,
 anno dopo anno sino al giorno dell'addio,
quando la vita ci ha separato in due diverse strade
segnate dal lavoro dei nostri genitori.
Aveva piccole mani, dalla pelle chiara e luminosa
e le ferite delle spine tracciavano linee rosse
che si mescolavano al succo delle more.
E'l'unico ricordo che ho, null'altro;
e dire che allora  per lei avrei dato la vita.



NON AVERE FRETTA

Se non hai fretta,lasciati cullare dalle stelle
se non hai fretta guarda verso il cielo
e ascolta la voce del silenzio che ti parla.
Non avere fretta,ci vuole tempo e pazienza,
a riempire il vuoto un lieve vento muoverà le foglie
e i grilli suoneranno in concerto l'allegretto della sera
mentre la luna illumina la sala.
Lasciati andare, senza avere fretta
abbandona ogni pensiero che ti lega al presente
svuota la mente dai problemi che non meritano tempo
guarda le stelle e prova a capire.
Quanto è grande l'universo che ci circonda
eppure quanto è bravo il grillo che accompagna la scena.
Piano piano, con la forza della mente e del cuore
capirai che noi siamo niente e ci crediamo il tutto;
pieni di paure e di rancori,di ambizioni e di sciocchezze
non sappiamo come riempire i nostri vuoti
e li riempiamo di nullità.
Non avere fretta, guarda negli occhi la persona che ami
scruta sino in fondo a vedere le stelle
e cerca di capire nel silenzio della notte
se il vento muoverà le foglie
e se i grilli suoneranno in concerto l'allegretto.
Ma non avere fretta.

martedì 17 luglio 2012

POESIA DA MANGIARE

Mentre io apro a te il mio cuore
e parlo in poesia e in sentimenti
tu hai  lo sguardo vago e un poco assente
quasi a dir che non capisci niente
e seguiti a leccare con vigore
un gran gelato di  banane e more.
Io spremo il mio cervello e la passione
per far colpo su te, nell'ombrellone
macero il mio linguaggio, offro quartine
e intanto tu sgranocchi patatine.
Forse sei un pò distratta, un pò dormiente
o sono  io che non ho capito niente;
provo l'ultima botta ,l'ultima quartina...
è tardi: stai mangiando una piadina!
Ma vaffan...!!!

lunedì 16 luglio 2012

DEDICATO A ME

Correvo dietro gli aquiloni
inseguivo grilli e lucertole
mi coprivo di polvere
calciando palloni di pezza
in una strada bianca e assolata
e nei momenti di pianto
cercavo mia madre
per farmi consolare
e mi addormentavo tranquillo
tra le sue braccia
in una grande cucina
piena di mobili ed un camino.
E quando ho scoperto il mare
l'ho subito amato, cercato
e non l'ho più lasciato.
Amore a prima vista.
I pantaloni lunghi, le scuole,
le amiche e gli amici
la vita che bussa alla porta,
cresce la barba, oramai sono grande
è ora di guardarsi intorno
un anno dietro l'altro
i genitori che sono stanchi
i visi che cambiano, hanno le rughe
fanno finta di nulla
ma io capisco e mi addoloro.
Passano ancora gli anni,
arrivano e passano gli amori
non so se il primo è il più importante
ma arrivano e passano.
La vita mi precede, la vita mi insegue
il tempo corre e porta via gli affetti
non vorrei lasciarli
ma imparo a portare fiori al cimitero,
a piangere di fronte ad una foto
e soffrire al vento dei ricordi.
Le lancette segnano il quadrante
guardo e spero che si muovano lente
perchè c'è tanto da fare
e vorrei non fermarmi mai.
Arriva una farfalla colorata
a riempire il mio mondo
ed occupa spazio e sentimenti.
Ora vola da sola
ma trova sempre la strada di casa.
Ho pochissimi amici, pochissime amiche,
viaggio nelle mie fantasie
dove nessuno mi tradisce, mai.
E seguito a guardare il mare
senza chiedere nulla
perchè so già cosa mi offre.
Per me è tutto.

sabato 14 luglio 2012

LA LUNA

La luna, tra gli alberi alti e forti
filtra la sua luce con raggi dorati
c'è silenzio intorno e la strada è deserta
il muro limita il mio sguardo
ma le alte merlature della chiesa
si stagliano nette verso il cielo
e polvere d'oro si muove lenta
nei contorni .
Amica mia, guardi anche tu la luna?
Nel silenzio se mi sussurrassi parole
pur stando lontana, sentirei il sospiro
come se fossi qui, accanto a me.
Prova a dire qualcosa, mentre fissi il cielo
lascia volare i suoni tra i fiori di pesco
e aspetta una risposta
perchè io capirò e ti dirò
 quel che mi detta il cuore.
Guarda la luna adesso
e non perdere l'attimo
perchè presto se ne andrà
e allora sarà buio vero.

giovedì 12 luglio 2012

IL MURO

Camminava lentamente sul ciglio del muro, un piede dietro l'altro, stando attento a non sbagliare e a non oltrepassare la linea di sicurezza. Era un muro vecchio fatto di mattoni rossi, consumati e spezzati in più punti, girava tutt'intorno al piccolo paese, limitandone i confini, costruito dagli antichi abitanti sulla ripida collina  per difendersi dagli attacchi dei nemici. Da fanciullo,lontano dagli occhi dei genitori, lo faceva spesso, sfidando gli amici che però non si tiravano indietro e quindi si formava una lunga fila , come di formiche, che affrontava la paura ed i pericoli  e procedeva su quei pochi palmi di terreno, tanto era lo spazio che il muro offriva ai loro piedi. Era già difficile arrampicarsi e mettersi in piedi, figurarsi poi procedere un metro dietro l'altro, mentre da un lato c'era la strada ma dall'altro c'era lo strapiombo dei fianchi del monte. Ma era bello perchè era pericoloso ed a quella età non si calcolavano certo i rischi. I giochi pericolosi di ragazzi. C'erano alcuni tratti del muro veramente difficili perchè ripidi, perchè sconnessi, perchè facevano girare la testa se si guardava sotto. E via piano piano, un passo dietro l'altro, a rischiare incoscientemente la vita per nulla, per un gioco, per  una sfida mentre a casa babbi e mamme ,tranquilli, pensavano a tutt'altro. Essendo uno dei più alti ed anche ben messo fisicamente, era sempre lui a guidare la fila mentre gli amici lo seguivano con molta trepidazione ma anche con fiducia. Sapeva muoversi, aveva gli occhi attenti, avvertiva subito gli altri dei pericoli e di come si dovevano comportare.  Era sempre andata bene, per fortuna e nessuno si era mai fatto male. Poi erano passati gli anni e poi ancora fino a quando un giorno aveva deciso di tornare al paese, da dove era andato via ancora fanciullo, attratto fortemente dall'idea di rivedere quel muro, di camminare nelle piccole strade, di risentire profumi di campi e di erbe selvatiche. Era arrivato presto, aveva parcheggiato l'auto prima della rampa che portava al centro ed aveva raggiunto a piedi  la piazza. C'era ancora il bar all'angolo, gli ombrelloni vicino ai tavoli, le sedie di vimini. Aveva preso un caffè in fretta e poi aveva imboccato subito la strada che portava al muro. Quanti ricordi tornavano alla sua mente mentre procedeva tra casette e alberi secolari, i balconi, la chiesetta, il palazzo del signorotto del paese, l'odore del mosto che saliva dalle cantine, i piccoli giardini dietro gli alti cancelli. Ed ecco infine il muro. Lo ricordava tanto alto dal piano della strada ed era invece poco più di un metro, un metro e mezzo. Si era appoggiato ed aveva guardato di sotto; certo da  quel lato, verso i fianchi della collina, metteva invece paura, alto e senza appigli. Quanto erano stati incoscienti, aveva pensato. Aveva guardato a lungo verso l'orizzonte, verso il mare, verso le città lontane. Quanta pace si provava ancora in quel luogo, lontano da tutto e da tutti. Era ora di andare, aveva dato un'ultima occhiata  e poi aveva ripreso la strada del ritorno. Ma non era soddisfatto, sentiva nel cuore come un tarlo mentre un pensiero batteva nella sua mente; provare, riprovare, sfidare per sognare. Era un pazzo! Un'idea da matti. Ma era tornato indietro. Aveva appoggiato le mani sul muro e con fatica era riuscito a salirvi sopra. Mi sono proprio mangiato il cervello, si era detto, ridendo. In piedi, vedeva tutto più chiaro, più sicuro. Aveva mosso i primi passi, guardando davanti a sè,come faceva allora. Si sentiva leggero, tranquillo, certo di poter fare ancora metri e metri. E nessuno e niente lo avrebbe fermato. Questo forse era il senso della vita. Ed era andato avanti, avanti, pensando di volare.

mercoledì 11 luglio 2012

OLTRE IL CANCELLO

Apri il cancello e fammi entrare nel tuo giardino
guidami con la mano tra fiori, aiuole, alberi
sino a sfiorare le  bianche fontane di pietra
da cui sgorgano profumi di muschio e di viole.
Nel piccolo laghetto coperto di ninfee
il cigno si muove piano, muovendo appena il capo,
viene verso di te, aspettando cibo e dolci carezze.
Lasciami entrare nel tuo giardino fiorito
i nostri occhi si chiuderanno
e sentiremo una musica che suona solo per noi.

lunedì 9 luglio 2012

ESTATE DI FUOCO

E' bella l'estate, con il sole, con il caldo, con il mare, il cielo azzurro, gli ombrelloni sulla spiaggia, i gabbiani che volano sulle teste dei bagnanti, le canoe, i ragazzi che fanno chiasso e giocano al pallone, le docce- quest'anno drasticamente ridotte di numero- prese d'assalto dai villeggianti della gluppa che si lavano i capelli, il corpo, i piedi con sapone e shampo come se fossero a casa loro, i furbi che fanno finta di non sapere e occupano lettini ed ombrelloni momentaneamente liberi ma già prenotati e  se va bene si fanno una giornata tutta gratis e poi-quando arrivano i proprietari- sgranano gli occhi dalla meraviglia, dicono :" hohohohohohho!! scusare tanto noi non sapere..." e se ne vanno contenti di aver fregato tutti e tutto; è bella l'estate con i parcheggi che non ci sono, con le bici e gli scooter parcheggiati ovunque, persino sulle aiuole, in completo disordine e caos, nessuna possibilità per i pedoni di passare, di camminare, di recarsi in spiaggia se non dopo una slalom lungo centinaia di metri, le auto messe ovunque, nelle curve, in doppia fila, davanti gli ingressi delle case, nessun vigile che controlla, nessuna multa, divieti di sosta assolutamente ignorati, minuscole vigilesse estive ( ma quanto sono alte? 1 metro e mezzo?) che scorazzano a bordo di due giganteschi scooter con tanto di luce azzurra lampeggiante dietro le spalle facendo avanti e indietro per il lungomare non si sa bene per fare che cosa. E' bella l'estate con le feste, le notti bianche e nere, la Fano dei Cesari, la festa dei saldi senza soldi, le cene in piazza e in centro storico, le conferenze stampa e le riprese televisive, gli assessori ed il sindaco che corrono a destra ed a sinistra per benedire e farsi benedire...alla grande! E' bella l'estate con il centro storico in piena confusione, sembra un'autostrada, tutti passano, in moto, in auto, in pullman, in furgoni; a Senigallia- GIUSTAMENTE- hanno interdetto il corso principale alle biciclette, pericolosissime quando vanno ( ed è sempre) in velocità; a Fano non ce lo sognamo nemmeno ed il Corso Matteotti è una pista da corsa dove anche le numerossime bici elettriche transitano a tutta birra e vogliono anche ragione. E' bella l'estate: con il tutto e con il niente; basta saperla prendere per il verso giusto... gli altri permettendo.

giovedì 5 luglio 2012

SGUARDI

Lascio andare i miei pensieri con le rondini
e lascio volare i miei sogni con le nuvole
vanno e tornano i ricordi con le onde
corteggio ed accarezzo l'amore  sfiorando la sabbia
i tuoi occhi sorridono al sole e le labbra al vento
le orme sulla battigia portano i passi lontano
le conchiglie segnano una linea grigia 
e qua e là orme di gabbiani sulla riva
sembrano note musicali nel pentagramma
quanto appare piccola quella vela colorata
che spunta appena all'orizzonte 
è una barca che sembra un giocattolo
messa in una vaschetta rossa colma d'acqua
e i bimbi ridono e soffiano per vederla andare
cosa ci sarà oltre il ponte?  Sabbia o sassi?
Un giorno bisognerà oltrepassare l'acqua dolce
e guardare verso l'orizzonte, lontano
non attraversare i binari da dove viene 
quel mostro di ferro che grida forte e sputa fumo
andremo uno dietro l'altro, in fila indiana
e scopriremo un mondo nuovo,fatto di sogni.







martedì 3 luglio 2012

MALINCONIA

Perchè malinconia bussi sempre alla mia porta
quando si avvicina la sera e quando il mare
lascia le onde per sussurrare parole alla sabbia.
Volano lenti i gabbiani all'orizzonte avvicinandosi a riva
e il sole cala lentamente dietro la collina
spruzzando di rosso la terra e il cielo.
Ci sono attimi di silenzio che fanno sognare
e la malinconia lentamente se ne va
lasciandomi stanco come dopo un viaggio
e sono passati invece solo minuti.