Chissà se si potrà, se qualcuno me lo permetterà.
Vorrei, per una volta soltanto, in una serata eccezionale,
rivedere ed avere vicino a me, magari a pranzo o in giardino
persone, amici, parenti che non ci sono più
ma che mi sono stati cari e che ancora rimpiango.
La vita è quella che è e la ruota che gira segna
momenti felici e momenti tristi o tristissimi.
Abbiamo lasciato, ci hanno salutato amici in giovane età
che pure hanno posto un segno dentro di noi,
abbiamo detto addio a parenti della nostra famiglia
che avevano camminato insieme a noi
fratelli, genitori, zii, dai quali abbiamo preso
e qualche volta dato, imparando, scoprendo cose nuove,
aprendo gli occhi alla vita e al mondo.
Ma io ho ricordi belli anche della maestra d'asilo,
del maestro delle elementari, di qualche professore
che mi hanno insegnato ad apprezzare
tante cose che mi sono servite a diventare come sono.
Mi piacerebbe rivedere i nonni, così pazienti e saggi,
nonno con il sigaro sempre in bocca, con gli occhi furbi,
che la tirava per le lunghe prima di regalarmi monetine
con i quali andavo a giocare al biliardino.
E gli zii che d'estate venivano da Roma e portavano festa
e cene fuori casa, passeggiate, allegria e complicità; attesi
per un anno intero, e salutati mi sembrava un minuto dopo,
con le lacrime agli occhi, per aspettare ancora.
Amici, della stessa età, dello stesso percorso di vita,
da bimbi a uomini; amiche ben oltre la scuola
ben oltre le feste e le vacanze, a parlare e capire.
Piccoli e grandi spazi vuoti lasciati fuori tempo ed inattesi
a chiedersi perchè, senza risposte.
Mi piacerebbe ritrovarli tutti insieme per una rimpatriata,
per chiedere, per sapere, per sorridere e ridere ancora, insieme.
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