domenica 30 marzo 2014

E' DIETRO L'ANGOLO

E' dietro l'angolo dell'incrocio
ad aspettarmi chissà da quanto
nascosto tra siepi ed auto in sosta
difficilmente manca all'incontro
anche se qualche volta
io cambio orario e giorno
e se, forse preso di sorpresa,
non fa in tempo a vedermi
e ad attraversare la mia strada
pochi attimi prima del mio passaggio.
Itinerario quasi obbligato per me
e certamente lui lo sa
o se ne è reso conto da un pezzo
e quindi le nostre strade si incrociano
soprattutto per sua scelta.
Così raramente riesco ad evitarlo
e me ne sono fatta una ragione
seppure con qualche riserva.
Ecco, dunque, la scena ripetersi
quasi ogni giorno, da fotocopia;
arrivo in auto, rallento nell'incrocio
anche se ho la precedenza
-non si sa mai di questi tempi-
nessun problema e allora via
che accelero per passare oltre
e qui...da vecchio e incallito
 felino di strada, una palla di pelo nero,
scatta all'ultimo secondo
ed attraversa veloce davanti all'auto.
Lo so, non si dovrebbe nè pensare
nè fare, nè crederci ma...
è più forte di me e faccio 
le corna e non solo;
se la ride il felino dall'altro lato
e ride certamente sotto i baffi.
Ogni giorno si ripete la storia
 e lui, per ingannarmi
cambia il luogo della trappola
ed io, purtroppo, ci casco sempre.
Dovrei cambiare strada, mi dico
ma non lo faccio mai 
chissà...forse domani.

venerdì 28 marzo 2014

L'UOMO DALL'ORECCHINO AL LOBO SINISTRO.

Piccola premessa. Come accade spesso, nel rimettere mano in vecchi cassetti tenuti chiusi per decenni, sotto tante altre cose di tutt'altro genere, sono venute alla luce, in questi giorni, delle " bustone" gonfie di pagine scritte da me dagli anni '60 agli anni '90.
Ho aperto e guardato: mi ha fatto molto piacere leggere quel che scrivevo-come faccio oggi-in quegli anni. Tra queste ho ritrovato una poesia che avevo scritto dopo aver appreso della morte di un amico, artista di spessore importante, scomparso giovane e non apprezzato quanto avrebbe meritato.
Questo sono le righe del mio pensiero per lui:

Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso, spremuto nei campi/
e fumava l'erba.

Negli occhi aperti e sognanti/
esplosioni di luce e colori/
immagini intense di gnomi e folletti/
di gialli, di verdi, di azzurri.

Gli tornava alla mente un ricordo/
battendo le ali a farfalla/
sullo sfondo di pietre e ginestre.

All'ombra di un magico tronco/
nei giorni di un agosto assolato/
Sulle gambe del nonno paziente/
un verso di filastrocca:

" dormi felice  dolce bimbetto/
che ti sta a fianco un angioletto/
dormi e riposa sino al mattino/
come se fossi Gesù bambino".

Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso spremuto nei campi/
e fumava l'erba.

Sapeva dove andare con passo sicuro/
sfiorando le antiche pietre di rocche e palazzi/
e nell'angolo un Cristo di tufo.

Avrebbe trovato di nuovo quel sogno/
la musica dolce del canto/
il sole accecante, il magico tronco?

Un viaggio veloce nel nulla/
tra gnomi, folletti e colori impazziti/
un viaggio/
su limpide acque, nuvole e cielo.

Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso spremuto nei campi/
e fumava l'erba con gli angeli.

HO SCRITTO T'AMO SULLA SABBIA...

Breve raccontino di una piccola storia durata cinque minuti. oggi, venerdì 28 marzo.
Solita puntata al mare, verso le 11, in auto e parcheggio dove sosto da una vita: di fronte al muro diroccato del vecchio e polveroso parcheggio del Lido che adesso poi hanno chiuso per sempre.. Esco e guardo il mare, tira molto vento e nell'acqua ci sono numerosissime vele al vento che fanno sempre tanto colore. Decido di andare in spiaggia per fare qualche scatto.Tra le prime due file di capanni ( io ho il passaggio per la spiaggia a pochissimi metri) c'è una bella donna, in jeans e giacca molto fighi, matura ma giovanile( diciamo sulla quarantina?) che , con un bastone in mano, sta scrivendo qualcosa sulla sabbia bagnata; mi " suona strano" visto che è sola ma passo oltre e vado verso il mare per scattare le foto. Però...non faccio a meno ancora di guardarla ( inevitabile ...); ora sta in piedi e con il cellulare scatta foto su ciò che immagino abbia scritto sulla sabbia. Sono curioso ma proseguo nei miei scatti. Ritorno verso la strada e le ripasso vicino. Noto che sulla sabbia ora non ci sono solo scritte ma anche alcune composizioni fatte con i
sassi e lei che seguita a fotografare. Non mi sembrano opere d'arte ma... e vado oltre verso il molo. Scatto ancora qualche foto al mare ed ai naviganti e torno indietro. Vedo la bellona che si sta allontanando e che si porta verso un'auto sulla quale sale e parte. Normale, a questo punto, ripassare sul luogo dove stava e guardare meglio ciò che ha scritto e " creato" , tanto per capire.
Le scritte, puntigliosamente segnate nella sabbia bagnata, sono frasi d'amore e le composizioni con i sassi sono alcuni cuori l'uno vicino all'altro. 
Fotografate e mandate  chissà a chi ...
Ma pensa! Nel mondo di oggi c'è ancora qualcuno che pensa a scrivere frasi d'amore sulla sabbia.

mercoledì 26 marzo 2014

CAREZZE

Forse non erano neanche carezze
ma solo un lieve sfiorare di mani
in un tramonto di primavera
mentre guardavamo il mare
e il sole tingeva l'acqua di rosso;
erano timidi anche gli sguardi
ed i sorrisi un po' imbarazzati
le guance prendevano fuoco
mentre aspettavamo 
che anche le poche persone
ancora a spasso lungo il molo
se ne andassero via.
Poi, rimasti soli, 
non guardavamo più il mare
e chiudevamo gli occhi
per vedere sogni 
sempre sognati ed attesi
chissà da quanti giorni.
E le labbra tremavano un poco.


lunedì 24 marzo 2014

LA STRADA VERSO IL MARE

Come era lunga e polverosa e bianca
quella strada che da casa mia portava
al mare. Ai lati solo piccoli alberi appena
piantati, quasi senza foglie, per il resto...
sole, nient'altro che sole che picchiava
forte anche se erano le prime ore del mattino.
Andavamo in fila o in gruppetti, rare le auto,
molte le biciclette, le moto e i motorini; noi
invece a piedi.
Ma per andare non si faceva fatica; era bello
sapere che ci attendeva la spiaggia, l'acqua
del mare, il bagno, i giochi e gli scherzi.
E allora, via, a passo veloce sudati ma contenti.
Soldi in tasca pochi, direi quasi niente, il minimo
indispensabile per un 'aranciata o una limonata 
e spesso per pagarla meno la compravamo
strada facendo in qualche bar, marca Tognella
o qualcosa del genere che credo le facessero a Fano
in una fabbrichetta in via Nolfi.
Poi, alla fine della lunga camminata...finalmente
il mare e le sue ore di divertimento e di passatempo.
Questo per andare.
Ma quanto era più dura ritornare! Bruciati dal sole ( usa la Nivea!diceva mia madre, crema solare
bianca e appiccicaticcia ma noi ,niente!), si doveva
fare il percorso all'incontrario. Ancora più caldo,
ancora più difficile, a mezzogiorno ed oltre, la strada
sempre più polverosa, più lunga, più bianca
e abbagliante. Superati, spesso, da amichette e
amichetti più fortunati che avevano la bici ed
in qualche caso anche il motorino.
Camminare, camminare, sotto i raggi infuocati sino
a che non si arrivava finalmente a casa e correre subito
in bagno per affogarci d'acqua fresca.
E così per tutta l'estate, sino a che non riprendeva
la scuola. Quanto si stava bene, però! Che splendide
giornate senza pensieri, senza studio ma solo ore
e giorni  di allegria e di spensieratezza.
Anche adesso mi capita di fare spesso la stessa
strada, in scooter o in auto: da tanti anni asfaltata,
fiancheggiata da grandi alberi, da case e da ville,
strapiena di macchine in sosta parcheggiate senza
criterio e senza educazione.
Passo e mi tornano sempre in mente quegli anni, 
quelle lunghe camminate, quel " vai e vieni" che
costava caldo e sudore ma ripagava con tanta
generosità la fatica.


domenica 23 marzo 2014

LA FERITA

La ferita nel muro
sanguina polvere 
 rossa e cemento
e piccole foglie verdi
a lenire il dolore.
Fili d'argento
tracciano linee
tra un mattone e l'altro 
mentre il piccolo ragno
immobile, è in attesa.
Strappati dal vento,
dalla pioggia, da mani
impietose, penzolano
fino a terra
vecchi manifesti
che resistono
attaccati alle pietre
come anime 
senza pace.
Un piccolo pettirosso
si posa veloce
afferra con il becco
un insetto e poi vola via,
nell'ombra della sera.



sabato 22 marzo 2014

I SETTE( PRESUNTI) RE...

Di fronte ai grandi problemi del mondo le nostre cosucce da paese sembreranno anche delle sciocchezze, bazzecole da caffè ma noi, pur sempre, in questo paese/ cittadina viviamo e quindi anche le elezioni amministrative che si terranno il 25 maggio ( unitamente a quelle europee) sono importanti e quindi guardiamo con ( modesto) interesse a questo appuntamento che ci attende perchè da questo dipenderà la futura azione amministrativa pubblica; insomma eleggeremo sindic e assessor! Non tutto ma di tutto...
Sette, per il momento sono i candidati a ricoprire la poltrona (?) di primo cittadino:Massimo Seri per il centro sinistra, Davide Delvecchio( ma si scrive unito o...)per il capo Agussi e centro destra un pò spelacchiato,Mirco Carloni per l'altro pezzo del centro destra, Giancarlo D'Anna ( D' !) per se stesso, Luca ecc. Paolini per se stesso, Hadar Omiccioli per i grillini e api in libertà ed infine l'ex agussino Sanchioni ora lista propria. Eccoli i magnifici-si fa per dire- i magnifici sette!
Tutti pieni di buona volontà, di programmi che farebbero contenti anche i più  pessimisti, promesse e grandi parole, soprattutto per dimostrare-credo più agli altri che a se stessi- che se voti per lui...Fano sarà per i prossimi anni una goduria da paradiso. In  che modo, con quali soldi, con quali progetti, con quali appoggi...non si sa ma tanto basta.
No! Sarebbe meglio dire: tanto basterebbe se alle parole seguissero i fatti; invece l'esperienza, gli anni, la realtà ci hanno insegnato che " dalle promesse ai fatti c'è un abisso incolmabile". Così è stato negli anni passati, cosi sarà adesso, così sarà domani.
L'importante è mettere il sedere sulla poltrona. Perchè? Perchè fare il sindaco, comunque,  dà soddisfazione,  dà lustro,  apre porte altrimenti chiuse, ti accosta a settori che hanno potere, anche finanziario, la gente ti cerca, i ruffiani ti leccano, sministri e sminestri per cinque anni. Anche gli assessori avrebbero un ruolo importante ma in questo caso dipende dalla loro statura: non fisica, naturalmente ma di cervello e qui spesso casca l'asino. 
Agussi ha regnato a Fano per dieci anni, i primi cinque sul burro, tutto gli andava bene, i fanesi in gran parte erano contenti, lui pure. Il secondo mandato, invece, è stato più duro, non per lui ma per noi e se ne vedono le conseguenze.
Ora la battaglia per la successione è aperta; io ho chiaramente le mie idee e sono certo che lo scontro, in verità , sarà al massimo tra due concorrenti di cui non dico il nome perchè per il momento non è il caso. Nelle gallerie sotterranee le talpe stanno lavorando a tutta birra, soprattutto per i due più forti ; staremo a vedere.
Però mi chiedo ora: dopo aver vinto e aver messo le terga sulla poltrona di primo cittadino, questa volta saranno rispettate le promesse/ programma o per l'ennesima volta ci ritroveremo nel nulla e nei guai ed il sindaco sarà solo capace di trovare scuse tipo "patto di stabilità, spending review, non potevamo, in regione remano contro, il governo purtroppo, io ho provato, " e via di questo passo e si vivrà ancora a Fano per il Carnevale, per le sagre, per le cazzate colorate e di poca spesa... senza che nulla venga fatto perchè Fano si appropri e riappropri dei suoi diritti ?
Su questo potremo solo aspettare... chiunque sia il prossimo " re ".

venerdì 21 marzo 2014

IL QUADERNO

Il quaderno ogni giorno
ha una pagina scritta in più
e il diario allunga la sua storia;
una riga dopo l'altra
parola dopo parola
mentre il tempo passa
fuggendo dalle nostre mani
e lasciando solo piccole tracce
dietro di noi e dentro di noi.
Sbocciano i fiori in primavera
ma tanti altri perdono i petali
ed appassiscono per rinnovare
il ciclo inarrestabile della vita.
E il quaderno sgualcisce
le sue pagine più vecchie
ormai lontane nei ricordi
e apre fogli bianchi
ancora tutti da scrivere.


mercoledì 19 marzo 2014

UN ATTIMO PRIMA

Vorrei tornare indietro nel tempo
un attimo prima che mi dicesse sì,
un attimo prima che mi dicesse addio,
e ancora un attimo prima
che mia figlia vedesse il mondo,
 poi quando per la prima volta
da gattoni si è alzata in piedi
ed ha camminato da sola
davanti ai nostri occhi increduli,
 un attimo prima che il treno
partisse per portarmi lontano
e mi piangeva il cuore
e la gioia del ritorno alla stazione
mentre il treno sussultava e frenava,
 un attimo prima
 che i miei se ne andassero
per avere il tempi di dire loro
quel che forse non avevo mai detto.


sabato 15 marzo 2014

SORRIDI

Sorridi senza che io te lo chieda
sorridi ai miei pensieri
anche se non si vedono
immagina un bimbo
che ti accarezza e ti saluta
muovendo la sua piccola mano
mentre le onde del mare
portano lontano sospiri di vento;
e l'aquilone del sole va nel cielo
a ricordarci che presto sarà notte
ma che domani ritornerà la luce
insieme al tuo sorriso.



giovedì 13 marzo 2014

SALIVA LA CORRIERA...

Gli ultimi chilometri erano tutti in salita
e la corriera, sbuffando, saliva, saliva
in una strada bianca piena di curve
circondata di alberi e di verde.
Strapiena in partenza da Senigallia
via via consegnava i passeggeri
in tutti i castelli che segnavano il
cammino, una corona fatta di antichi
paesi e antiche pietre; rimanevamo
in pochi alla fine quando la strada
diventava difficile e faticosa
a godere della vista di Arcevia
prima da lontano e poi sempre
più vicina, in cima in cima
 a quel piccolo monte.
E sbuffava la corriera,  mentre 
i passeggeri venivano sballottati
 a destra ed a sinistra, alternativamente.
E infine l'ingresso al paese, l'ultimo
tratto diritto che apriva gli occhi
alla luce della strada e del corso
nell'unica piazza grande 
quanto il mondo.

mercoledì 12 marzo 2014

I SEGNI

I segni restano nel corpo
nel cuore, nell'anima
e mai si cancellano
e mai si dimenticano.
Non è vero che spariscono
nel nulla, tornano 
sempre, 
sempre alla memoria
 le ferite si riaprono
e il tempo non cura
e non guarisce.


lunedì 10 marzo 2014

VOLARE

Si incontravano i nostri destini
certe volte per poche ore
 non era il tempo la cosa importante
ma come riuscivamo a prendere il volo
e restare immobili nell'aria
come libellule sul fiume.
Non c'era bisogno di parole
e la musica la sentivamo solo noi
mentre il vento leggero 
sfiorava la tua pelle dorata.
E quando riprendevamo la strada
nell'erba si sentiva ancora 
profumo di te.





domenica 9 marzo 2014

LA FINESTRA

Quando sedeva nella vecchia
logora poltrona di finta pelle
aveva davanti a sè i vetri impolverati
di una sbilenca finestra 
dalle persiane di legno oramai incolori
e l'unica cosa che vedeva guardando fuori
era un alto e scorticato muro
che era a pochi metri, dall'altra parte.
Ma a guardare non erano gli occhi
ma la fantasia  e allora il muro
diventava l'azzurro del cielo con le rondini
il mare in tempesta e i gabbiani
lunghi viali infiniti di alberi
dalle foglie rosse e color del sole
distese infinite di fiori, papaveri, cespugli,
e tante gente allegra e sorridente
che andava e bimbi felici e scatenati
che correvano inseguendo farfalle.
          - - - - - - - - - - - - - - -
Ed erano solo una sbilenca finestra
ed un muro di calce e mattoni.

venerdì 7 marzo 2014

ESTATE

Il caldo che brucia le forze
il sole che acceca riflesso dal mare
il sale che resta sulla pelle
l'eco di voci che sussurrano
come in una conchiglia,
disteso con gli occhi chiusi
e non pensare a niente.
Questa è l'estate che aspetto.

giovedì 6 marzo 2014

ALBA O TRAMONTO

Era alba o tramonto
quel fuoco che veniva
dal mare?
Una giornata senza tempo
e le nuvole, sopra,
sembravano le tue mani
bianche e delicate
che accarezzavano il cielo.
Rosso l'orizzonte
come una vena aperta
a dare soffio immortale
alla nostra vita.

mercoledì 5 marzo 2014

NOSTALGIE...

Non mi pongo il problema " di che cosa è segno..." perchè la riposta potrebbe essere un pò amara ma qualche volta mi capita di avere piccole nostalgie o qualche domanda alla quale mi piacerebbe che qualcuno rispondesse.
Ad esempio: che fine hanno fatto alcuni amici ed amiche di scuola che se ne sono andati da Fano decenni fa e con i quali ha trascorsi anni di spensieratezza; la professoressa Tal di Tali che mi piaceva tanto o il professor Caio che odiavo a morte; vicini di casa, andati in America e in Argentina, i gestori dei negozietti del quartiere spariti per sempre dopo l'avvento dei supermercati; amici compaesani con i quali facevo compagnia ed amiche simpatiche e carine che se ne sono andati a Roma, a Milano, alcuni molto lontani facendo anche carriere importanti.
Tutte  persone che, naturalmente, ho perso di vista e di cui non so più nulla. 
Spariti dopo un percorso fatte insieme per tanto tempo.
Mi piacerebbe sapere qualcosa di loro, della vita che hanno fatto, se si ricordano dei tempi passati, se hanno anche loro nostalgie.
Ho fatto anche qualche ricerca su FB ma con nessuno risultato salvo uno che mi sono ritrovato per caso nella pagina del mio Diario nelle " proposte" di amicizia; conoscente degli anni giovanili, pieno di buona volontà, molto impegnato politicamente, la voglia di fare, pochi mezzi ma tanta " tigna". Aveva lasciato Fano per fare l'università quando costava fatica e dolori, si era laureato e dato concorsi fino a stabilirsi definitivamente a Milano dove vive tutt'ora. Come ho già raccontato in un mio post, gli ho mandato subito un messaggio facendomi riconoscere e pregandolo di rispondermi. Trascorsi diversi giorno nel silenzio...l'ho ricercato ancora su FB e guardato bene la sua pagina; l'ultimo suo post risaliva a tre anni fa ! Ho capito che non avrebbe mai visto il mio messaggio, con questi ritmi...
So, invece, che ci sono persone che addirittura con FB hanno trovato ( ritrovato) parenti che non sapevano neanche di avere. Evidentemente le persone che cerco io non usano questo mezzo.
Eppure... non mi arrendo. Chissà mai...

domenica 2 marzo 2014

IL MASSACRO DI FORTE APACHE

La politica ( nazionale, regionale, provinciale, comunale), la politichetta nelle sue piccole, medie, grandi battaglie ha sempre lasciato dietro di sè file di " cadaveri" e di caduti che sono stati immolati per fare posto alle ambizioni di altri che volevano poltrone, posti, stipendi e prebende nè più nè meno come quelli che ci hanno lasciato la buccia.
E' sempre stato così e credo che questa musica durerà per un bel pezzo. Gli indiani tagliano gli scalpi...
Un esempio nazionale: Letta fatto secco dal giovane pinocchio Renzi che non ci ha pensato due volte a dargli un calcio nel sedere e toglierselo dai piedi; prima di lui mortadella Prodi, e prima Bersani e via ...
Nella nostra modesta politichina provincialina fanesina carnevalina, recentemente sono accadute le stesse cose, si sta recitando il medesimo copione. A sinistra nelle primarie fatto secco il segretario del PD Marchegiani ( partito che comunque conta voti) per far posto al socialista Seri ( poche decine di voti...); poi nelle candidature a sindaco nel centro destra è stata all'inizio sacrificata  Manuela Isotti, spazzata via dopo pochi giorni per far posto ad un altro ex PD, Sanchioni  e adesso...a due mesi dalla elezioni, l'ex berlusconiano ora alfaniano Mirco Carloni molla la coalizione alla quale aveva aderito pochi giorni fa con entusiasmo e fa gruppo a sè candidando la sua stessa persona a sindaco e mollando a terra e senza scalpo( che, comunque non aveva) il povero Sanchioni.
Quindi, se la memoria non mi tradisce ora la
 vetrina delle occasioni è la seguente: Massimo Seri (centro sinistra), Daniele Sanchioni ( centro Agussi e chierichetti vari), Mirco Carloni ( lista penso per me), Giancarlo D'Anna (lista penso per te), Luca Paolini (lista penso per tutti ma non ho i voti), Hadar Omiccioli ( lista cinque stelle, api, sale e pepe); se qualcuno è rimasto per strada vuol dire che proprio non conta nulla.
Ecco, dunque, la situazione fanese: unica cosa che accomuna tutti( nelle parole) è " lo fanno per il bene della città e dei cittadini". C'è qualcuno che non ha ritegno e ne spara come se fossero fuochi d'artificio immaginando che noi ancora siamo tutti dei fessi.
Il più simpatico è quello che ha " dettato l'agenda da qui a maggio" cioè quaranta giorni. Vorrebbe fare il finimondo ma forse il mondo finisce solo per lui ( politico s'intende !!!).
Ultima riflessione: M.A.C. Zero ( Cucuzza) con chi andrà?  Ed il " vecchio"assessore Mauro Falcioni resterà a fare il chierichetto ad Agussi o andrà con Carloni e compagnia?
Forte Apache attende...