Piccola premessa. Come accade spesso, nel rimettere mano in vecchi cassetti tenuti chiusi per decenni, sotto tante altre cose di tutt'altro genere, sono venute alla luce, in questi giorni, delle " bustone" gonfie di pagine scritte da me dagli anni '60 agli anni '90.
Ho aperto e guardato: mi ha fatto molto piacere leggere quel che scrivevo-come faccio oggi-in quegli anni. Tra queste ho ritrovato una poesia che avevo scritto dopo aver appreso della morte di un amico, artista di spessore importante, scomparso giovane e non apprezzato quanto avrebbe meritato.
Questo sono le righe del mio pensiero per lui:
Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso, spremuto nei campi/
e fumava l'erba.
Negli occhi aperti e sognanti/
esplosioni di luce e colori/
immagini intense di gnomi e folletti/
di gialli, di verdi, di azzurri.
Gli tornava alla mente un ricordo/
battendo le ali a farfalla/
sullo sfondo di pietre e ginestre.
All'ombra di un magico tronco/
nei giorni di un agosto assolato/
Sulle gambe del nonno paziente/
un verso di filastrocca:
" dormi felice dolce bimbetto/
che ti sta a fianco un angioletto/
dormi e riposa sino al mattino/
come se fossi Gesù bambino".
Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso spremuto nei campi/
e fumava l'erba.
Sapeva dove andare con passo sicuro/
sfiorando le antiche pietre di rocche e palazzi/
e nell'angolo un Cristo di tufo.
Avrebbe trovato di nuovo quel sogno/
la musica dolce del canto/
il sole accecante, il magico tronco?
Un viaggio veloce nel nulla/
tra gnomi, folletti e colori impazziti/
un viaggio/
su limpide acque, nuvole e cielo.
Portava l'orecchino al lobo sinistro/
beveva vino rosso spremuto nei campi/
e fumava l'erba con gli angeli.
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