Gli ultimi chilometri erano tutti in salita
e la corriera, sbuffando, saliva, saliva
in una strada bianca piena di curve
circondata di alberi e di verde.
Strapiena in partenza da Senigallia
via via consegnava i passeggeri
in tutti i castelli che segnavano il
cammino, una corona fatta di antichi
paesi e antiche pietre; rimanevamo
in pochi alla fine quando la strada
diventava difficile e faticosa
a godere della vista di Arcevia
prima da lontano e poi sempre
più vicina, in cima in cima
a quel piccolo monte.
E sbuffava la corriera, mentre
i passeggeri venivano sballottati
a destra ed a sinistra, alternativamente.
E infine l'ingresso al paese, l'ultimo
tratto diritto che apriva gli occhi
alla luce della strada e del corso
nell'unica piazza grande
quanto il mondo.
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