lunedì 24 marzo 2014

LA STRADA VERSO IL MARE

Come era lunga e polverosa e bianca
quella strada che da casa mia portava
al mare. Ai lati solo piccoli alberi appena
piantati, quasi senza foglie, per il resto...
sole, nient'altro che sole che picchiava
forte anche se erano le prime ore del mattino.
Andavamo in fila o in gruppetti, rare le auto,
molte le biciclette, le moto e i motorini; noi
invece a piedi.
Ma per andare non si faceva fatica; era bello
sapere che ci attendeva la spiaggia, l'acqua
del mare, il bagno, i giochi e gli scherzi.
E allora, via, a passo veloce sudati ma contenti.
Soldi in tasca pochi, direi quasi niente, il minimo
indispensabile per un 'aranciata o una limonata 
e spesso per pagarla meno la compravamo
strada facendo in qualche bar, marca Tognella
o qualcosa del genere che credo le facessero a Fano
in una fabbrichetta in via Nolfi.
Poi, alla fine della lunga camminata...finalmente
il mare e le sue ore di divertimento e di passatempo.
Questo per andare.
Ma quanto era più dura ritornare! Bruciati dal sole ( usa la Nivea!diceva mia madre, crema solare
bianca e appiccicaticcia ma noi ,niente!), si doveva
fare il percorso all'incontrario. Ancora più caldo,
ancora più difficile, a mezzogiorno ed oltre, la strada
sempre più polverosa, più lunga, più bianca
e abbagliante. Superati, spesso, da amichette e
amichetti più fortunati che avevano la bici ed
in qualche caso anche il motorino.
Camminare, camminare, sotto i raggi infuocati sino
a che non si arrivava finalmente a casa e correre subito
in bagno per affogarci d'acqua fresca.
E così per tutta l'estate, sino a che non riprendeva
la scuola. Quanto si stava bene, però! Che splendide
giornate senza pensieri, senza studio ma solo ore
e giorni  di allegria e di spensieratezza.
Anche adesso mi capita di fare spesso la stessa
strada, in scooter o in auto: da tanti anni asfaltata,
fiancheggiata da grandi alberi, da case e da ville,
strapiena di macchine in sosta parcheggiate senza
criterio e senza educazione.
Passo e mi tornano sempre in mente quegli anni, 
quelle lunghe camminate, quel " vai e vieni" che
costava caldo e sudore ma ripagava con tanta
generosità la fatica.


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