Piano piano la rosa
la tua rosa
apre i suoi petali
lentamente
sotto il mio sguardo
ne avverto
anche il profumo
che sale nell'aria
al centro
ha un cuore
che sembra
pulsare alla vita
vorrei accarezzarla
sfiorarla
ma temo che i petali
improvvisamente
si richiudano
per nascondersi
ai miei occhi
e allora
seguo solo
il suo dischiudersi
che è già un sogno.
martedì 30 aprile 2013
domenica 28 aprile 2013
SBEZZICANDO QUA E LA'.
In una cittadina posta in riva al mare, cui regnarono gli Agussi, i Baldarelli e i Malatesta( in ordine di importanza) ma che non vi dico quale, passeggio e cammino sbezzicando qua e là, notando cose che voi mortali non immaginate neanche.
Caffè d'obbligo verso le 11, in un bar assai frequentato; a me piace il caffè caffè, tale e quale, a sentire l'aroma, l'odore, il gusto sorseggiando. Vicino a me un cliente: ordiniamo entrambi la " tazzulella". Arriva, comincio a gustare a piccoli sorsi; il mio vicino allunga le mani in un gigantesca coppa strapiena di impasto giallo oro che immagino sia zabaione e ne versa a chili nel suo caffè. Mi vengono i brividi alla schiena, mi giro da un'altra parte per non sentirmi male. A parte l'igiene di uno zabaione " all'aperto" e senza copertura...esposto per ore all'aria aperta... E mi fermo qui.
PASSEGGIA nel centro cittadino un personaggio: media statura ( forse sotto) dal viso abbronzatissimo, tiene in tasca una radiolina che va a tutto volume, si sente lontano cento metri. E va in giro con tutta l'orchestra appresso. Ma non lo sa che esistono gli auricolari e le cuffiette?
QUID QUOD QUAD. Hanno occupato tutto il lido per quattro giorni, rombando,altoparlanti al massimo, in acqua facendosi la fuga l'un con l'altro. Piadine e motori, pesce azzurro e gas di scarico. Dicono che la manifestazione ha portato tanta gente e tanti soldi; diecimila, trentamila, cinquantamila, come al carnevale. A raccontare balle non ci si rimette mai!!!
CHIAMIAMOLA come vogliamo: complanare, interquartieri, circonvallazione; era rimasta ferma a metà per decenni, ora ci hanno rimesso le mani e ne realizzano un altro pezzo, quello che porta ( o che dovrebbe portare) sulla nazionale .
Il tratto in opera sfiora il seminario, attraversa il quartiere Poderino, fiancheggia via Trave, gira verso la zona sportiva e poi...ALT!!! Improvvisamente sparisce nel nulla: c'è una gran villa sul suo itinerario, niente da fare; immagino allora che l'elefante abbia partorito il topolino e cioè: lì finisce la strada "nuova" e l'ultimo tratto verso la nazionale non sono altro che le storte, pericolose, vecchie stradine che ci sono già.
Cose da pazzi!!!
PER FORTUNA CHE LA CITTA' DI CUI PARLO NON E' FANO PERCHE' SENNO'... CI SAREBBE DA SUICIDARSI O DA SUICIDARE!!!
Caffè d'obbligo verso le 11, in un bar assai frequentato; a me piace il caffè caffè, tale e quale, a sentire l'aroma, l'odore, il gusto sorseggiando. Vicino a me un cliente: ordiniamo entrambi la " tazzulella". Arriva, comincio a gustare a piccoli sorsi; il mio vicino allunga le mani in un gigantesca coppa strapiena di impasto giallo oro che immagino sia zabaione e ne versa a chili nel suo caffè. Mi vengono i brividi alla schiena, mi giro da un'altra parte per non sentirmi male. A parte l'igiene di uno zabaione " all'aperto" e senza copertura...esposto per ore all'aria aperta... E mi fermo qui.
PASSEGGIA nel centro cittadino un personaggio: media statura ( forse sotto) dal viso abbronzatissimo, tiene in tasca una radiolina che va a tutto volume, si sente lontano cento metri. E va in giro con tutta l'orchestra appresso. Ma non lo sa che esistono gli auricolari e le cuffiette?
QUID QUOD QUAD. Hanno occupato tutto il lido per quattro giorni, rombando,altoparlanti al massimo, in acqua facendosi la fuga l'un con l'altro. Piadine e motori, pesce azzurro e gas di scarico. Dicono che la manifestazione ha portato tanta gente e tanti soldi; diecimila, trentamila, cinquantamila, come al carnevale. A raccontare balle non ci si rimette mai!!!
CHIAMIAMOLA come vogliamo: complanare, interquartieri, circonvallazione; era rimasta ferma a metà per decenni, ora ci hanno rimesso le mani e ne realizzano un altro pezzo, quello che porta ( o che dovrebbe portare) sulla nazionale .
Il tratto in opera sfiora il seminario, attraversa il quartiere Poderino, fiancheggia via Trave, gira verso la zona sportiva e poi...ALT!!! Improvvisamente sparisce nel nulla: c'è una gran villa sul suo itinerario, niente da fare; immagino allora che l'elefante abbia partorito il topolino e cioè: lì finisce la strada "nuova" e l'ultimo tratto verso la nazionale non sono altro che le storte, pericolose, vecchie stradine che ci sono già.
Cose da pazzi!!!
PER FORTUNA CHE LA CITTA' DI CUI PARLO NON E' FANO PERCHE' SENNO'... CI SAREBBE DA SUICIDARSI O DA SUICIDARE!!!
sabato 27 aprile 2013
LA FOTO
Tra le pagine
di un vecchio libro
ritrovato per caso
una foto sgualcita
scolorita dal tempo
riconoscersi
nei lineamenti
del volto
nel sorriso in posa
i capelli
un secolo fa
e per sfondo
una vecchia tenda
da fotografo.
Un parente lontano
un nonno, uno zio
radici comuni
il marchio di famiglia;
chi sarà?
E, perchè no!
Una vita passata
e rivissuta.
Guardo
quel ritratto
con attenzione,
con emozione
i segni di tempi
lontani.
Com'è cambiato
il mondo
in cento anni
eppure
mi rivedo
in quella foto
sgualcita
e scolorita
dal trascorrere
delle stagioni.
di un vecchio libro
ritrovato per caso
una foto sgualcita
scolorita dal tempo
riconoscersi
nei lineamenti
del volto
nel sorriso in posa
i capelli
un secolo fa
e per sfondo
una vecchia tenda
da fotografo.
Un parente lontano
un nonno, uno zio
radici comuni
il marchio di famiglia;
chi sarà?
E, perchè no!
Una vita passata
e rivissuta.
Guardo
quel ritratto
con attenzione,
con emozione
i segni di tempi
lontani.
Com'è cambiato
il mondo
in cento anni
eppure
mi rivedo
in quella foto
sgualcita
e scolorita
dal trascorrere
delle stagioni.
venerdì 26 aprile 2013
PASSANO...
Scorrono
il cane e il gatto
la pecora e l'agnello
il cavallo
il suo puledro,
la puledra
sul cavallo
e ancora
nidiate di pelosi
le scritte
che ammoniscono
"preferisco il cane
all'uomo"
beata te
che ti accontenti
"molla l'osso!
non uccidere
il galletto
non mangiare
l'agnellino
assassino!!!!"
E ancora
cani vestiti
da bebè
occhiali da sole
e cappellino
questa è bontà!
"Adotta un orfanello
nel canile"
invitano
gli appelli
e poi se ne comprano
uno che costa
quanto
un cavallo da corsa.
Cagnolini
gattini, agnellini
scimmiette
puledri
pappagalli
si inseguono
uno dietro l'altro
nelle pagine fb
hanno nomi
da esseri umani;
che strano...
il cane e il gatto
la pecora e l'agnello
il cavallo
il suo puledro,
la puledra
sul cavallo
e ancora
nidiate di pelosi
le scritte
che ammoniscono
"preferisco il cane
all'uomo"
beata te
che ti accontenti
"molla l'osso!
non uccidere
il galletto
non mangiare
l'agnellino
assassino!!!!"
E ancora
cani vestiti
da bebè
occhiali da sole
e cappellino
questa è bontà!
"Adotta un orfanello
nel canile"
invitano
gli appelli
e poi se ne comprano
uno che costa
quanto
un cavallo da corsa.
Cagnolini
gattini, agnellini
scimmiette
puledri
pappagalli
si inseguono
uno dietro l'altro
nelle pagine fb
hanno nomi
da esseri umani;
che strano...
mercoledì 24 aprile 2013
IL VOLO
Volava lento il falco
nelle cime della gola
e la strada
tagliata
come da lama
di coltello
aveva dall'alto
le sembianze
di un serpente.
L'auto procedeva
adagio
e noi guardavamo
quelle meraviglie
con il viso
attaccato al vetro.
Poi siamo scesi
e in pochi passi
abbiamo raggiunto
una grotta
scavata nel tufo
dentro un'aria
calda e afosa
le fiammelle dei ceri
tra ombre e luci
il mormorìo
di alcuni fedeli
in preghiera
immagini sacre
e un crocefisso.
Qualche minuto
e via sulla strada
ancora piano
a seguire il serpente
mentre sulla cima
lentamente
volavano i rapaci
segnando
grandi cerchi
nell'aria
e noi con il naso
all'insù
a guardare
quelle meraviglie.
nelle cime della gola
e la strada
tagliata
come da lama
di coltello
aveva dall'alto
le sembianze
di un serpente.
L'auto procedeva
adagio
e noi guardavamo
quelle meraviglie
con il viso
attaccato al vetro.
Poi siamo scesi
e in pochi passi
abbiamo raggiunto
una grotta
scavata nel tufo
dentro un'aria
calda e afosa
le fiammelle dei ceri
tra ombre e luci
il mormorìo
di alcuni fedeli
in preghiera
immagini sacre
e un crocefisso.
Qualche minuto
e via sulla strada
ancora piano
a seguire il serpente
mentre sulla cima
lentamente
volavano i rapaci
segnando
grandi cerchi
nell'aria
e noi con il naso
all'insù
a guardare
quelle meraviglie.
lunedì 22 aprile 2013
NUVOLE
Com'era bello guardare le nuvole
che volavano nell'azzurro del cielo
disteso sull'erba della dolce collina
tutt'intorno odore di mentuccia
profumo di fiori e il ronzio degli insetti
grilli e piccole farfalle color violetta
come petali di pervinca.
Quanta fatica
per arrivare in quel grande prato
tutta la strada in salita, stanchi e sudati,
incoraggiati dai grandi
che aprivano la fila e sorridevano
per farci coraggio e darci forza,
Il cestino della merenda in mano
e l'aranciata Sanpellegrino
in un bottiglietta dal vetro opaco.
Poi tutti in terra, per riposare
distesi sull'erba, con gli occhi
a guardare l'orizzonte lontano
e seguire le nuvole bianche
che correvano in cielo
insieme ai nostri sogni.
che volavano nell'azzurro del cielo
disteso sull'erba della dolce collina
tutt'intorno odore di mentuccia
profumo di fiori e il ronzio degli insetti
grilli e piccole farfalle color violetta
come petali di pervinca.
Quanta fatica
per arrivare in quel grande prato
tutta la strada in salita, stanchi e sudati,
incoraggiati dai grandi
che aprivano la fila e sorridevano
per farci coraggio e darci forza,
Il cestino della merenda in mano
e l'aranciata Sanpellegrino
in un bottiglietta dal vetro opaco.
Poi tutti in terra, per riposare
distesi sull'erba, con gli occhi
a guardare l'orizzonte lontano
e seguire le nuvole bianche
che correvano in cielo
insieme ai nostri sogni.
domenica 21 aprile 2013
AMICI E BUGIE
In questa primavera che si fa sospirare, che ci illude con due giorni di sole e poi ci deprime con una settimana di brutto tempo, passeggio qua e là per FB tra pagine di diario dei miei amici e di conoscenti e di altri che mi vengono offerti come amici e di cui vado a " vedere" come si fa con le carte e scopro- tanto per sorridere- qualche elemento che mi incuriosisce. Ad esempio, ritorno sul numero delle amicizie perchè per me-che ne ho 21- restano comunque un mistero quelli che hanno addirittura quattro cifre, cinque cifre: Pinca Pallina: 5430 amici, Elio Pera: 7250, Franca Buttalavia: 3255, .... e via di questo passo, buon ultima ( ma in questo caso la capisco dato il nome famoso) Rosita Celentano con miglia di adepti con i quali,immagino, avrà un rapporto stretto e quotidiano non bastandole, forse neanche le tradizionali 24 ore del giorno.
Ma anche i nostrani e le nostrane non sono da meno: senza fare nomi ce ne sono diversi che superano i 2000, alcuni anche i 3000. C'è da perderci la testa!
Però, dico, non mi meraviglia l'intestatario del conto ma bensì coloro che gli chiedono e gli danno amicizia. A cosa ti serve essere amico di uno/una che non ti leggerà mai, che non ti risponderà mai, che non sa neanche chi sei ? Boh!!!
Diametralmente opposti ci sono gli sfigati di fb, cioè coloro che si sono iscritti per disperazione, per solidarietà, per parentela, per far contento qualcuno. Hanno dieci amici, quindici tra cui i figli, i nipoti, i negozi del quartiere, i bar; qualcuno ha l'ultimo post messo tre anni fa, due anni fa, gli auguri di Natale 2010. Non sanno fare, non ne vogliono sapere, ne farebbero a meno ma...dicono di si per stanchezza. Ma non ne possono più.
L'altra cosa che mi fa sorridere- ma in questo caso siamo tutti accomunati nello stesso peccato- sono i complimenti bugia che vengono appiccicati sotto le immagini fotografiche degli amici fb.
Tardona, belloccia, abbronzata, consumata dal tempo, sorride all'obbiettivo dimostrando tutti i suoi anni, scollata il giusto e tirata il giusto ma sempre matura è...; i commenti delle amiche ( buone o cattive)sotto: bellissima!!!! Sembri una ragazzina!!! Che cura hai fatto!!Sei un amore!!! Se usciamo insieme mi prendono per tua madre!!! ed altre pietose frecciate pseudo galanti. Da non crederci e credo che questa faccia ancora più male.
Quarantenne quasi pelato, in carne, alto 1 metro e 50, costume che non riesce a contenere nulla, rotoli che fuggono da tutti i lati; in riva al mare vicino al figlio undicenne che è più grosso di lui e più basso di lui, forse ha solo qualche capello in più. Commenti: sembrate due fratelli!! state benissimo abbronzati!( evidentemente non potevano trovare altro...), il mare vi fa benissimo! ( ma sono loro a non fare bene al mare), sembri Tom Cruise! ( e qui si spara la balla più grossa di questo mondo), siete anche dimagriti, nuotate tutto il giorno?
In verità sono ingrassati entrambi di dieci chili.
Ma è il bello/ brutto di fb: dire una bugia non costa nulla, non ti vedono, non ti sentono, qualcuno magari ci crede, si illude, ti ringrazia anche, ti risponde con le stesse bugie quando compare ( perchè succederà!) la tua immagine che puntualmente verrà inondata dalle stesse balle.
Ma anche i nostrani e le nostrane non sono da meno: senza fare nomi ce ne sono diversi che superano i 2000, alcuni anche i 3000. C'è da perderci la testa!
Però, dico, non mi meraviglia l'intestatario del conto ma bensì coloro che gli chiedono e gli danno amicizia. A cosa ti serve essere amico di uno/una che non ti leggerà mai, che non ti risponderà mai, che non sa neanche chi sei ? Boh!!!
Diametralmente opposti ci sono gli sfigati di fb, cioè coloro che si sono iscritti per disperazione, per solidarietà, per parentela, per far contento qualcuno. Hanno dieci amici, quindici tra cui i figli, i nipoti, i negozi del quartiere, i bar; qualcuno ha l'ultimo post messo tre anni fa, due anni fa, gli auguri di Natale 2010. Non sanno fare, non ne vogliono sapere, ne farebbero a meno ma...dicono di si per stanchezza. Ma non ne possono più.
L'altra cosa che mi fa sorridere- ma in questo caso siamo tutti accomunati nello stesso peccato- sono i complimenti bugia che vengono appiccicati sotto le immagini fotografiche degli amici fb.
Tardona, belloccia, abbronzata, consumata dal tempo, sorride all'obbiettivo dimostrando tutti i suoi anni, scollata il giusto e tirata il giusto ma sempre matura è...; i commenti delle amiche ( buone o cattive)sotto: bellissima!!!! Sembri una ragazzina!!! Che cura hai fatto!!Sei un amore!!! Se usciamo insieme mi prendono per tua madre!!! ed altre pietose frecciate pseudo galanti. Da non crederci e credo che questa faccia ancora più male.
Quarantenne quasi pelato, in carne, alto 1 metro e 50, costume che non riesce a contenere nulla, rotoli che fuggono da tutti i lati; in riva al mare vicino al figlio undicenne che è più grosso di lui e più basso di lui, forse ha solo qualche capello in più. Commenti: sembrate due fratelli!! state benissimo abbronzati!( evidentemente non potevano trovare altro...), il mare vi fa benissimo! ( ma sono loro a non fare bene al mare), sembri Tom Cruise! ( e qui si spara la balla più grossa di questo mondo), siete anche dimagriti, nuotate tutto il giorno?
In verità sono ingrassati entrambi di dieci chili.
Ma è il bello/ brutto di fb: dire una bugia non costa nulla, non ti vedono, non ti sentono, qualcuno magari ci crede, si illude, ti ringrazia anche, ti risponde con le stesse bugie quando compare ( perchè succederà!) la tua immagine che puntualmente verrà inondata dalle stesse balle.
UN PENSIERO
Lasciami per un attimo
il tuo cuore
voglio nasconderci
un pensiero
che ti tenga compagnia
quando ti senti sola,
un piccolo pensiero
come fiore di campo
nel mare
della tua malinconia.
il tuo cuore
voglio nasconderci
un pensiero
che ti tenga compagnia
quando ti senti sola,
un piccolo pensiero
come fiore di campo
nel mare
della tua malinconia.
martedì 16 aprile 2013
ZEBRATEFOBIA!!!
Tre categorie di piloti-automobilisti mi mettono paura quando sto per attraversare le strisce pedonali, soprattutto nei punti stradali più pericolosi ( e qui a Fano ce ne sono diversi):
neopatentati;
fighetti/ ette con i Ray Ban da sole sulla fronte ed il cellulare in mano;
anziani artrosici, soprattutto alla cervicale.
Quando sono sul punto di attraversare le strisce-che tu immagini con la fantasia perchè nella nostra città non vengono rinnovate da anni- faccio sempre questo: nel pugno medaglietta con San Cristoforo, pensiero rivolto al cielo, auguri a me stesso che vada tutto bene, possibile testamento mentale e quindi sguardo impaurito e attento a destra ed a sinistra, a sinistra e a destra per guardare chi arriva, riguardare, tenere d'occhio i mezzi in arrivo, sperare nella buona sorte e ...via! prima di tirare un sospiro di sollievo dopo aver raggiunto l'altra sponda.
Neo patentati; non è che io non abbia fiducia nei giovani è che proprio non sanno neanche cosa stanno facendo. Vanno, cambiano marcia, rallentano, accelerano, fermano, ripartono, alzano il dito medio verso di te, musica a tutto volume, credono di essere al video game. Tu sei nel mezzo: avresti ragione ma...troppo rischio. Due passi avanti, dunque e tre all'indietro, meglio lasciarli passare.
Ma quando penso di aver risolto ecco sopraggiungere l'auto di moda ( mini cooper, maggiolone, Suv, )alla cui guida c'è il fighetto/etta di turno con il cellulare in mano ed i ray ban in fronte anche con il sole che spacca. Io per loro, povero pedone, sono meno di una formica, di un vermicello. Arrivano rombando mentre ridono al cellulare, guidando con una sola mano; guai a far valere i tuoi diritti!!! Sono già a metà percorso, avrei diritto di finire. Neanche per sogno!!!!
Non rallentano, non smettono di parlare, fanno zig zag per farmi capire che mi devo togliere di mezzo altrimenti è peggio per me. Salto come un capretto di montagna, batto tutti i record: attraverso in un attimo mentre prego; il fighetto/etta mi sfiora rombando e ride:" questa volta ti è andata bene, brutto fesso!". Non sa cosa penso io e cosa gli auguro ma non serve a nulla. Domani ci riproverà.
Gli anziani artrosici.
Sono i più patetici ma anche, purtroppo, i più pericolosi.
Hanno una rotazione del capo che va da due centimetri verso destra a due centimetri verso sinistra; visione quasi zero, qualcuno addirittura con due paia di occhiali da vista sovrapposti. Hanno ricordi della segnaletica stradale che risalgono agli anni 50; non sanno cosa sono le precedenze, le strisce pedonali, le rotatorie, come ci si comporta;spesso sono accompagnati dall'angelo custode che però, per paura, qualche volta non si presenta.
Vanno e basta. Sono di solito alla guida di auto da museo: Panda primo modello, Fiesta, Fiat 850, oppure nuovissime comperate con la liquidazione, usato sicuro ma che conoscono pochissimo. Non vanno oltre la terza marcia, le altre non sanno neanche che esistono.
I cartelli stradali per loro sono solo pubblicità che non capiscono: addirittura alcuni di loro credono che quello che contiene due martelli incrociati sia il nuovo simbolo del partito comunista!!!
Quando arrivano loro nei pressi del passaggio pedonale io non ho assolutamente dubbi: aspetto sino a che non sono lontani almeno trenta metri...potrebbero ingranare la marcia indietro senza volerlo e farmi secco mentre attraverso.
neopatentati;
fighetti/ ette con i Ray Ban da sole sulla fronte ed il cellulare in mano;
anziani artrosici, soprattutto alla cervicale.
Quando sono sul punto di attraversare le strisce-che tu immagini con la fantasia perchè nella nostra città non vengono rinnovate da anni- faccio sempre questo: nel pugno medaglietta con San Cristoforo, pensiero rivolto al cielo, auguri a me stesso che vada tutto bene, possibile testamento mentale e quindi sguardo impaurito e attento a destra ed a sinistra, a sinistra e a destra per guardare chi arriva, riguardare, tenere d'occhio i mezzi in arrivo, sperare nella buona sorte e ...via! prima di tirare un sospiro di sollievo dopo aver raggiunto l'altra sponda.
Neo patentati; non è che io non abbia fiducia nei giovani è che proprio non sanno neanche cosa stanno facendo. Vanno, cambiano marcia, rallentano, accelerano, fermano, ripartono, alzano il dito medio verso di te, musica a tutto volume, credono di essere al video game. Tu sei nel mezzo: avresti ragione ma...troppo rischio. Due passi avanti, dunque e tre all'indietro, meglio lasciarli passare.
Ma quando penso di aver risolto ecco sopraggiungere l'auto di moda ( mini cooper, maggiolone, Suv, )alla cui guida c'è il fighetto/etta di turno con il cellulare in mano ed i ray ban in fronte anche con il sole che spacca. Io per loro, povero pedone, sono meno di una formica, di un vermicello. Arrivano rombando mentre ridono al cellulare, guidando con una sola mano; guai a far valere i tuoi diritti!!! Sono già a metà percorso, avrei diritto di finire. Neanche per sogno!!!!
Non rallentano, non smettono di parlare, fanno zig zag per farmi capire che mi devo togliere di mezzo altrimenti è peggio per me. Salto come un capretto di montagna, batto tutti i record: attraverso in un attimo mentre prego; il fighetto/etta mi sfiora rombando e ride:" questa volta ti è andata bene, brutto fesso!". Non sa cosa penso io e cosa gli auguro ma non serve a nulla. Domani ci riproverà.
Gli anziani artrosici.
Sono i più patetici ma anche, purtroppo, i più pericolosi.
Hanno una rotazione del capo che va da due centimetri verso destra a due centimetri verso sinistra; visione quasi zero, qualcuno addirittura con due paia di occhiali da vista sovrapposti. Hanno ricordi della segnaletica stradale che risalgono agli anni 50; non sanno cosa sono le precedenze, le strisce pedonali, le rotatorie, come ci si comporta;spesso sono accompagnati dall'angelo custode che però, per paura, qualche volta non si presenta.
Vanno e basta. Sono di solito alla guida di auto da museo: Panda primo modello, Fiesta, Fiat 850, oppure nuovissime comperate con la liquidazione, usato sicuro ma che conoscono pochissimo. Non vanno oltre la terza marcia, le altre non sanno neanche che esistono.
I cartelli stradali per loro sono solo pubblicità che non capiscono: addirittura alcuni di loro credono che quello che contiene due martelli incrociati sia il nuovo simbolo del partito comunista!!!
Quando arrivano loro nei pressi del passaggio pedonale io non ho assolutamente dubbi: aspetto sino a che non sono lontani almeno trenta metri...potrebbero ingranare la marcia indietro senza volerlo e farmi secco mentre attraverso.
domenica 14 aprile 2013
QUI CI RIVEDREMO
Qui ci siamo visti
e qui ci rivedremo
un giorno
nel suono delle onde
nei colori dei fiori
nei profumi dei campi
dell'erba tagliata
il canto delle allodole
che sale verso il cielo
qui ci siamo visti
nel frusciare
delle spighe di grano
i papaveri rossi
come stille di sangue
e il canto del mare
che arriva sino a noi
qui ci rivedremo
nello spirito e nell'anima
mentre i petali rosa
volano nell'aria
e vanno lontani
lontani
dove anche noi
un giorno
arriveremo.
e qui ci rivedremo
un giorno
nel suono delle onde
nei colori dei fiori
nei profumi dei campi
dell'erba tagliata
il canto delle allodole
che sale verso il cielo
qui ci siamo visti
nel frusciare
delle spighe di grano
i papaveri rossi
come stille di sangue
e il canto del mare
che arriva sino a noi
qui ci rivedremo
nello spirito e nell'anima
mentre i petali rosa
volano nell'aria
e vanno lontani
lontani
dove anche noi
un giorno
arriveremo.
sabato 13 aprile 2013
PERCHE'
Perchè...
perchè certe volte
senza una ragione
ci vien voglia di piangere?
ci vien voglia di piangere?
Forse un pensiero,
un suono, un profumo
un viso,una situazione,
una parola, un ricordo
ci ha graffiato il cuore
che impazzisce
che impazzisce
e le lacrime
sono all'improvviso
nei nostri occhi
e bagnano le guance.
AMICHE DA CANI
E per fortuna che il mio gruppetto di amicizie femminili FB è molto esiguo ma evidentemente non basta.
E così, ogni volta, praticamente sempre, sono bombardato da immagini di cani, gatti, belli, brutti, sofferenti, fieri, dispersi, in cerca di mamme e babbi, alla caccia di adozioni, abbandonati a, trovati presso, nidiate di esserini appena nati ed incolpevoli lasciati nelle discariche, in riva al fiume, nel canale, insomma il tutto del peggio del peggio che però guarda caso, è tutto l'opposto di ciò che si vede in giro( cani di lusso, bardati come cavalli da parata, costosi, da esibire, da mostrare, da farsi invidiare). Ma a prescindere-come diceva Totò- possibile che capitano tutte a me?
Alcune addirittura si fanno rappresentare dal quattro zampe nella foto del diario, pur essendo belle signore.
Ciao,sono Francesca Roma, vorrei la tua amicizia. Bene! Prima però voglio vedere: clicco. accidenti! Non è lei ma un gatto gigantesco nero come il carbone. Non se ne fa nulla.
Ciao, sono Carla Valli, vorrei la tua amicizia, bene! Vado a vedere: cane bianco e nero che sorride all'obbiettivo. Non se ne fa niente.
Poi ci sono anche le trappole. La fanciulla che ha chiesto amicizia si fa vedere veramente in foto ( ammesso che sia lei), può andare, concedo amicizia, sfoglio il suo diario e....
pagine e pagine di cani e di gatti, di appelli, di richieste, di foto mostruose, di prove della cattiveria umana verso gli animali. Mi hai fregato!
Al di là degli scherzi. Resto comunque meravigliato di questa situazione. Mai nessuna che si preoccupi delle galline sofferenti, delle oche sole, dei porcellini d'India chiusi nelle gabbiette, dei pappagalli tenuti alla catena in trespolo, dei canarini con l'esaurimento nervoso, dei cavalli e muli sfruttati dai padroni.
Perchè questa ossessiva predilizione per cani e gatti? Perchè ce ne sono tanti-dirà qualcuno- ma non credo che sia tutto qui. E perchè sono solo ed esclusivamente donne? Mai un uomo, in tutta FB che abbia la stessa generosa ossessività. Cercare per credere.
Anche se non vogliono ammetterlo io credo - SENZA VOLER GENERALIZZARE- che queste signore/ ine cerchino affetto e comprensione lì dove non l'hanno trovato nell'uomo, oppure sono deluse, oppure non è abbastanza, oppure hanno fatto scelte sbagliate, oppure...
venerdì 12 aprile 2013
LA PRIMA ROSA
Nella pianta di rose
tra le piccole foglie
verdi e rossastre
è spuntato un piccolo bocciolo
segno di una primavera
che è alle porte.
Ne spunteranno altri
ed altri ancora
ma il primo bocciolo
è il primo, unico,
solo, per farsi notare
per farsi apprezzare
prima che la pianta
ne generi altri
e lo confonda
diventando uno dei tanti.
tra le piccole foglie
verdi e rossastre
è spuntato un piccolo bocciolo
segno di una primavera
che è alle porte.
Ne spunteranno altri
ed altri ancora
ma il primo bocciolo
è il primo, unico,
solo, per farsi notare
per farsi apprezzare
prima che la pianta
ne generi altri
e lo confonda
diventando uno dei tanti.
giovedì 11 aprile 2013
LA PISTA DI PATTINAGGIO
Una bella foto anni '50 apparsa sul sito La vecchia Fano, mi ha riportato alla mente la pista di pattinaggio del Lido, verso il porto, quando era non solo meta di passatempo di grandi e piccini muniti tutti e rigorosamente di pattini a rotelle ma anche di sportivi e campioni ( Chiari, Rovinelli, Frulla e tanti altri) che in determinati orari aveva in esclusiva l'uso dell'impianto per allenarsi.E non solo, facevano qualche esibizione anche squadre di hokey che si sfidavano per dare spettacolo e per attirare gente.
Parlo di anni più tardi, rispetto al '50 ( '60,'70); al lido d'estate c'era tanta gente, passeggiata stracolma di turisti e fanesi che facevano su e giù con il gelato in mano, consumato piano piano e si faceva la fila per occupare una riposante panchina, eternamente occupate.
La pista svolgeva un suo ruolo. Non solo, ripeto, di sport e di svago; ha ospitato spettacoli teatrali, serate musicali con complessi famosi e non, e mi sembra di ricordare anche qualche sfilata di mode.
C'erano di fianco alla pista due o tre capanni in legno dove stava il custode, dove erano conservati pattini e attrezzature da dare a noleggio, dove si facevano i biglietti quando si pagava e spesso-in queste occasioni- tutt'intorno venivano sistemate tribune fatte con i tubi innocenti.
Ne ricordo tantissime alle quali ho partecipato con le amiche e gli amici; ci si ritrovava vicino la pizzeria( poco distante) che all'esterno aveva un juke box; si metteva su qualche disco in attesa che arrivassero tutti poi si andava in giro o si stava al bar di Angelo a gustare gelato o altre dolcezze dal costo non troppo elevato.
Se in pista c'erano spettacoli o altri passatempi, si andava ad assistere quasi sempre sino alla fine, per tirarla alle lunghe mentre via via che le ore passavano il Lido si spopolava prima di tutto dei fanesi che andavano a dormire perchè poi il giorno dopo si sarebbe lavorato come sempre e di seguito dei villeggianti che o andavano nei locali da ballo o andavano in giro in macchine verso Senigallia o Riccione-Rimini o andavano alla pensione o in albergo per riposare ( famiglie tranquille di perugini e dintorni con figli giovani e da tenere lontani dal peccato).
La pista: c'è ancora, la intravedo ogni tanto mentre sono al mare; non so che funzione abbia oggi, forse non si pattina neanche più. Non ho idea; ricordo solo che in quegli anni aveva ben altra vita e ben altro uso. Ma sono tempi lontani.
Parlo di anni più tardi, rispetto al '50 ( '60,'70); al lido d'estate c'era tanta gente, passeggiata stracolma di turisti e fanesi che facevano su e giù con il gelato in mano, consumato piano piano e si faceva la fila per occupare una riposante panchina, eternamente occupate.
La pista svolgeva un suo ruolo. Non solo, ripeto, di sport e di svago; ha ospitato spettacoli teatrali, serate musicali con complessi famosi e non, e mi sembra di ricordare anche qualche sfilata di mode.
C'erano di fianco alla pista due o tre capanni in legno dove stava il custode, dove erano conservati pattini e attrezzature da dare a noleggio, dove si facevano i biglietti quando si pagava e spesso-in queste occasioni- tutt'intorno venivano sistemate tribune fatte con i tubi innocenti.
Ne ricordo tantissime alle quali ho partecipato con le amiche e gli amici; ci si ritrovava vicino la pizzeria( poco distante) che all'esterno aveva un juke box; si metteva su qualche disco in attesa che arrivassero tutti poi si andava in giro o si stava al bar di Angelo a gustare gelato o altre dolcezze dal costo non troppo elevato.
Se in pista c'erano spettacoli o altri passatempi, si andava ad assistere quasi sempre sino alla fine, per tirarla alle lunghe mentre via via che le ore passavano il Lido si spopolava prima di tutto dei fanesi che andavano a dormire perchè poi il giorno dopo si sarebbe lavorato come sempre e di seguito dei villeggianti che o andavano nei locali da ballo o andavano in giro in macchine verso Senigallia o Riccione-Rimini o andavano alla pensione o in albergo per riposare ( famiglie tranquille di perugini e dintorni con figli giovani e da tenere lontani dal peccato).
La pista: c'è ancora, la intravedo ogni tanto mentre sono al mare; non so che funzione abbia oggi, forse non si pattina neanche più. Non ho idea; ricordo solo che in quegli anni aveva ben altra vita e ben altro uso. Ma sono tempi lontani.
mercoledì 10 aprile 2013
MITICO !!!
Noto, senza particolari motivi, che viene usato sempre più spesso nelle nostre pagine FB, il termine " mitico" all'indirizzo sia di persone-soprattutto dei tempi passati- sia di luoghi, di locali, di bar, di ristoranti della nostra città.
Mitico!!!.
Viene citato o messa una foto di pinco pallino? Subito sotto appare il commento di qualcuno dove-si può star certi- verrà anche aggiunto l'aggettivo " mitico". Perchè? Non ho idea pur conoscendo esattamente cosa vuol dire quel termine.
Mitico per chi? E perchè?
Il parroco x y? Mitico don....; il professore ZT? il mitico prof...
il dottore HU? Il mitico dott...
E ancora: il mitico dancing Florida; il mitico caffè Lido, la mitica sala da ballo " Due Leoni", il mitico Albergo Garibaldi, il mitico Caffè Centrale.
E ancora; personaggi noti della Fano di allora che ciondolavano notte e giorno nei bar del centro: il mitico....; il mitico...;insomma tutti mitici.
Allora: se per mitico intendiamo che era conosciuto, che era magari apprezzato, che era un esempio o un emblema di qualcosa ( ma forse anche in negativo), mi sembra esagerato usare un termine del genere perchè sennò di quelli che sono veramente molto al di sopra di questi, come li dovremmo definire?
E' vero che un " mitico" oggi giorno non si nega a nessuno,
tanto non costa nulla ma oramai è un aggettivo talmente inflazionato che credo sia diventato quasi un'offesa.
Perchè di persone o di luoghi definiti mitici ai nostri giorni, abbiamo ricordi anche noi ( se c'eravamo) e so per certo che sia gli uni che gli altri, molto spesso, non erano " mitici" per niente, tutt'altro!
Mitico!!!.
Viene citato o messa una foto di pinco pallino? Subito sotto appare il commento di qualcuno dove-si può star certi- verrà anche aggiunto l'aggettivo " mitico". Perchè? Non ho idea pur conoscendo esattamente cosa vuol dire quel termine.
Mitico per chi? E perchè?
Il parroco x y? Mitico don....; il professore ZT? il mitico prof...
il dottore HU? Il mitico dott...
E ancora: il mitico dancing Florida; il mitico caffè Lido, la mitica sala da ballo " Due Leoni", il mitico Albergo Garibaldi, il mitico Caffè Centrale.
E ancora; personaggi noti della Fano di allora che ciondolavano notte e giorno nei bar del centro: il mitico....; il mitico...;insomma tutti mitici.
Allora: se per mitico intendiamo che era conosciuto, che era magari apprezzato, che era un esempio o un emblema di qualcosa ( ma forse anche in negativo), mi sembra esagerato usare un termine del genere perchè sennò di quelli che sono veramente molto al di sopra di questi, come li dovremmo definire?
E' vero che un " mitico" oggi giorno non si nega a nessuno,
tanto non costa nulla ma oramai è un aggettivo talmente inflazionato che credo sia diventato quasi un'offesa.
Perchè di persone o di luoghi definiti mitici ai nostri giorni, abbiamo ricordi anche noi ( se c'eravamo) e so per certo che sia gli uni che gli altri, molto spesso, non erano " mitici" per niente, tutt'altro!
sabato 6 aprile 2013
MI DICESTI...
Mi dicesti" son da te"
su per giù verso le tre
alle cinque ormai passate
le speranze sono andate
ti ho chiamata al cellulare
per saper cosa pensare.
hai risposto:
"ciao Alessandro come va?"
Alessandro? Ma va là!
Sono Alfredo, non ricordi?
Ti ho prestato molti soldi
ti ho pagato pranzi e cene
m'hai succhiato anche le vene!
"oh Gianfranco scusa tanto
se sapessi quanto ho pianto!
Ti ho cercato in ogni dove
te lo giuro! c'ho le prove
e non ti ho trovato in vello
guarda! è stato un gran macello".
Si..ho capito.. guarda che...
me ne frego dei perchè...
" Oh Giuseppe amore mio
stai tranquillo, vengo io
voglio sempre e solo te
sarò lì... verso le tre".
Ma alle cinque ormai passate
le speranze son franate...
Ed i soldi che ti ho dato?
Ho capito! M'hai inzeppato.
su per giù verso le tre
alle cinque ormai passate
le speranze sono andate
ti ho chiamata al cellulare
per saper cosa pensare.
hai risposto:
"ciao Alessandro come va?"
Alessandro? Ma va là!
Sono Alfredo, non ricordi?
Ti ho prestato molti soldi
ti ho pagato pranzi e cene
m'hai succhiato anche le vene!
"oh Gianfranco scusa tanto
se sapessi quanto ho pianto!
Ti ho cercato in ogni dove
te lo giuro! c'ho le prove
e non ti ho trovato in vello
guarda! è stato un gran macello".
Si..ho capito.. guarda che...
me ne frego dei perchè...
" Oh Giuseppe amore mio
stai tranquillo, vengo io
voglio sempre e solo te
sarò lì... verso le tre".
Ma alle cinque ormai passate
le speranze son franate...
Ed i soldi che ti ho dato?
Ho capito! M'hai inzeppato.
giovedì 4 aprile 2013
FLASH !!!
Stava attraversando l'incrocio con i semafori, passò veloce ma con la coda dell'occhio fece in tempo a vedere nell'angolo della strada una figurina femminile, di spalle, molto piacevole e gustosa, vestita con maglietta e pantaloni strettissimi, capelli lunghi biondo oro. Un'apparizione!
Girò veloce-nella direzione del tutto contraria- e non ci pensò più fino a che, giunto a destinazione, non scese dalla macchina e si incamminò verso il centro città.
C'era gente in giro e lì per lì non fece caso che a poche decine di metri davanti a lui camminava, voltandogli ancora una volta le spalle, la gustosa figuretta femminile che aveva notato poco prima all'incrocio.
Poi...riconobbe subito sia l'immagine sia il vestire e con curiosità, procedendo a giusta distanza, si mise a guardare con attenzione quella figura che era veramente degna di nota.
Alta il giusto ( ma oggi con i tacchi a metri si può anche ingannare), vita stretta, fianchi decisamente deliziosi, gambe lunghe, portamento eretto e signorile, capelli color del sole sciolti sulle spalle . Camminava lenta muovendo leggermente i fianchi con un ondeggiare da indossatrice.
Caspita! aveva detto fra sè, merita tutta l'attenzione possibile e seguitò a starle dietro mentre lei ogni tanto faceva brevi soste di fronte alle ricche vetrine dei negozi del centro. Anche lui rallentava perchè desiderava prolungare quella visione prima di accelerare il passo e sorpassarla per vedere anche la parte che ancora non aveva visto e cioè di fronte.
Era veramente una figuretta femminile molto interessante. Ma oramai erano giunti quasi alla fine della strada e lui aveva deciso di andare più veloce e poi guardarle anche il viso ed il resto. Se davanti fosse stata come di dietro-pensò- valeva la pena di inseguirla per tutta la città.
Avanti coi carri!!! Raggiungerla e sorpassarla fu un attimo; la superò di qualche metro, tanto per non fare il fanatico e poi si girò.
Non svenne perchè non era nella sua natura ma per qualche decimo di secondo si sentì mancare.
La "figuretta" aveva certamente una età che superava di gran lunga i 70 anni!!! Viso magro, rugoso, truccato con colori accesi e molto marcati, collo da vecchia gallina da brodo, naso abbastanza pronunciato che riusciva appena a tenere a distanza due occhietti piccoli e indefiniti.
Rimase fermo, annichilito, aspettando che lei lo superasse e poi...dietrofront! e via di corsa al bar per prendere qualche cosa di forte.
Ma, la "pupetta"cosa aveva messo sotto i pantaloni per apparire da dietro...quel che non era? Gommapiuma? Plastica? Palloncini gonfiabili?
Che fregata!!!
Così impari, disse fra sè e sè e salutò con grande trasporto la simpatica e piacevole barista che gli stava di fronte. Meglio, sempre meglio il certo che l'incerto...
Girò veloce-nella direzione del tutto contraria- e non ci pensò più fino a che, giunto a destinazione, non scese dalla macchina e si incamminò verso il centro città.
C'era gente in giro e lì per lì non fece caso che a poche decine di metri davanti a lui camminava, voltandogli ancora una volta le spalle, la gustosa figuretta femminile che aveva notato poco prima all'incrocio.
Poi...riconobbe subito sia l'immagine sia il vestire e con curiosità, procedendo a giusta distanza, si mise a guardare con attenzione quella figura che era veramente degna di nota.
Alta il giusto ( ma oggi con i tacchi a metri si può anche ingannare), vita stretta, fianchi decisamente deliziosi, gambe lunghe, portamento eretto e signorile, capelli color del sole sciolti sulle spalle . Camminava lenta muovendo leggermente i fianchi con un ondeggiare da indossatrice.
Caspita! aveva detto fra sè, merita tutta l'attenzione possibile e seguitò a starle dietro mentre lei ogni tanto faceva brevi soste di fronte alle ricche vetrine dei negozi del centro. Anche lui rallentava perchè desiderava prolungare quella visione prima di accelerare il passo e sorpassarla per vedere anche la parte che ancora non aveva visto e cioè di fronte.
Era veramente una figuretta femminile molto interessante. Ma oramai erano giunti quasi alla fine della strada e lui aveva deciso di andare più veloce e poi guardarle anche il viso ed il resto. Se davanti fosse stata come di dietro-pensò- valeva la pena di inseguirla per tutta la città.
Avanti coi carri!!! Raggiungerla e sorpassarla fu un attimo; la superò di qualche metro, tanto per non fare il fanatico e poi si girò.
Non svenne perchè non era nella sua natura ma per qualche decimo di secondo si sentì mancare.
La "figuretta" aveva certamente una età che superava di gran lunga i 70 anni!!! Viso magro, rugoso, truccato con colori accesi e molto marcati, collo da vecchia gallina da brodo, naso abbastanza pronunciato che riusciva appena a tenere a distanza due occhietti piccoli e indefiniti.
Rimase fermo, annichilito, aspettando che lei lo superasse e poi...dietrofront! e via di corsa al bar per prendere qualche cosa di forte.
Ma, la "pupetta"cosa aveva messo sotto i pantaloni per apparire da dietro...quel che non era? Gommapiuma? Plastica? Palloncini gonfiabili?
Che fregata!!!
Così impari, disse fra sè e sè e salutò con grande trasporto la simpatica e piacevole barista che gli stava di fronte. Meglio, sempre meglio il certo che l'incerto...
martedì 2 aprile 2013
LA STRADA
La strada bianca, deserta
ai margini piccoli cespugli di fiori
pochi alberi senza foglie
il sole che infuoca l'aria
e non c'è ombra per ripararsi
un piccolo cane, a coda bassa,
quasi senza pelo procede lento
annusando tracce invisibili
neanche i passeri
hanno la forza di volare,
neanche le rondini;
in terra piccole formiche nere
procedono veloci
una dietro l'altra
cercando il nido
spariscono dietro un muro
che ha mille crepe
come ragnatele.
Un vecchio curvo e malconcio
dall'età indefinibile
spinge uno sgangherato
carretto di legno
sul quale non c'è nulla.
Il vecchio procede a testa bassa
il viso nascosto
sparisce tra le spalle
nello sforzo di muovere
il carretto.
Non si odono suoni, rumori
come se il volume della scena
fosse stato abbassato del tutto,
eppure c'è vita in quella
strada bianca.
Il cane, il vecchio, il carretto
procedono verso l'infinito
di quella linea polverosa
il sole acceca e toglie il respiro
poi, improvviso, un colpo di vento;
si sollevano nuvole di polvere
e quando il velo si alza
nella strada non c'è più nulla.
ai margini piccoli cespugli di fiori
pochi alberi senza foglie
il sole che infuoca l'aria
e non c'è ombra per ripararsi
un piccolo cane, a coda bassa,
quasi senza pelo procede lento
annusando tracce invisibili
neanche i passeri
hanno la forza di volare,
neanche le rondini;
in terra piccole formiche nere
procedono veloci
una dietro l'altra
cercando il nido
spariscono dietro un muro
che ha mille crepe
come ragnatele.
Un vecchio curvo e malconcio
dall'età indefinibile
spinge uno sgangherato
carretto di legno
sul quale non c'è nulla.
Il vecchio procede a testa bassa
il viso nascosto
sparisce tra le spalle
nello sforzo di muovere
il carretto.
Non si odono suoni, rumori
come se il volume della scena
fosse stato abbassato del tutto,
eppure c'è vita in quella
strada bianca.
Il cane, il vecchio, il carretto
procedono verso l'infinito
di quella linea polverosa
il sole acceca e toglie il respiro
poi, improvviso, un colpo di vento;
si sollevano nuvole di polvere
e quando il velo si alza
nella strada non c'è più nulla.
PASSA CHE TI MANGIA!
Noi italiani abbiamo tutti questa buona abitudine: mangia che ti passa; cascasse il mondo...alla mangiata non si rinuncia, ovunque e comunque. Ristoranti, locali tipici, adesso agriturismo, i falsi casali di campagna con le galline ruspanti che vengono dalla Cina, le salsicce e le bistecche di maiali allevati in casa con le ghiande e la brodaglia di famiglia ma provenienti dalla Romania, le erbe ed insalate dell'orto dietro casa che vengono dalla Spagna: facciamo tutti finta di crederci e mandiamo giù. E non vi dico del vino e di altre cose che una volta erano l'orgoglio d'Italia e che oggi arrivano chissà da dove.
Poi, per buon peso, alle cattive abitudini aggiungiamo abitudini ancora più cattive; adesso va di moda "stuzzicare" in ogni dove; anche dal tabaccaio trovi il piattino con le caramelle e le cioccolatine, anche in libreria, anche dal barbiere e dalla parrucchiera. E poi...l'esplosione dell'Happy hours!!! E non solo.
Al bar chiedi un thè? Insieme alla bevanda ti portano gli stuzzichini; ma chi li ha chiesti? Nessuno, li mettono solo per aumentare il prezzo.
Una volta si faceva l'aperitivo e poi si andava a mangiare; adesso ti rovinano il pranzo e la cena contemporaneamente:aperitivo e vassoi di cibarie. Non c'è tempo da perdere!!!Ed i banconi del bar in tutte le ore sono strapieni di vassoi stracolmi di ogni ben di Dio: dalle scagliette di parmigiano alle carotine fritte e patatine allo spiedo,salmone. Richiami alla nostra golosità che non restano inascoltati. E allora...Giù ad allungare le mani in quei prelibati ed accattivanti richiami, che se ne abbia diritto o no perchè-se tu spendi- puoi anche goderne ma se tu, ad esempio, hai preso solo un caffè, teoricamente non avresti nessun diritto di rimpinzarti di cose che comunque hanno un prezzo.
E' cosi, però, che è nata una nuova categoria di furbetti scrocconi. Io li vedo al caffè, in quelli magari più di moda; sono più o meno tutti uguali nell'atteggiamento; spendono un euro, fanno finta di leggere il giornale, si siedono, si alzano, si risiedono, guardano fuori, fanno finta di parlare al cellulare( spento) sorseggiano un caffè che dura quarti d'ora, e intanto tengono d'occhio il bancone. Arrivano o non arrivano gli " stuzzichini"?
Finalmente arrivano: invitanti, provocanti, gustosi, non si può morire dentro. E allora, con mossa fulminea lo scroccone allunga la mano mentre tiene d'occhio i camerieri( che spera siano distratti), ritrae e si allontana per mandare giù più in fretta possibile per poi tornare al fronte di guerra.
E via, uno dietro l'altro, da primato mondiale, fino ad avere lo stomaco pieno, da bomba!
E via via che sbafa, lo scroccone assume una espressione del viso sempre più distesa, più beata, più soddisfatta, da goduria quasi sessuale.
E smette solo quando nota che i camerieri cominciano a tenerlo d'occhio, che borbottano tra i denti e che chiamano il proprietario. Allora si allontana, indifferente , ma non di tanto; si siede perchè deve digerire e non ordina nulla: lui, lì, è di casa.
Poi, per buon peso, alle cattive abitudini aggiungiamo abitudini ancora più cattive; adesso va di moda "stuzzicare" in ogni dove; anche dal tabaccaio trovi il piattino con le caramelle e le cioccolatine, anche in libreria, anche dal barbiere e dalla parrucchiera. E poi...l'esplosione dell'Happy hours!!! E non solo.
Al bar chiedi un thè? Insieme alla bevanda ti portano gli stuzzichini; ma chi li ha chiesti? Nessuno, li mettono solo per aumentare il prezzo.
Una volta si faceva l'aperitivo e poi si andava a mangiare; adesso ti rovinano il pranzo e la cena contemporaneamente:aperitivo e vassoi di cibarie. Non c'è tempo da perdere!!!Ed i banconi del bar in tutte le ore sono strapieni di vassoi stracolmi di ogni ben di Dio: dalle scagliette di parmigiano alle carotine fritte e patatine allo spiedo,salmone. Richiami alla nostra golosità che non restano inascoltati. E allora...Giù ad allungare le mani in quei prelibati ed accattivanti richiami, che se ne abbia diritto o no perchè-se tu spendi- puoi anche goderne ma se tu, ad esempio, hai preso solo un caffè, teoricamente non avresti nessun diritto di rimpinzarti di cose che comunque hanno un prezzo.
E' cosi, però, che è nata una nuova categoria di furbetti scrocconi. Io li vedo al caffè, in quelli magari più di moda; sono più o meno tutti uguali nell'atteggiamento; spendono un euro, fanno finta di leggere il giornale, si siedono, si alzano, si risiedono, guardano fuori, fanno finta di parlare al cellulare( spento) sorseggiano un caffè che dura quarti d'ora, e intanto tengono d'occhio il bancone. Arrivano o non arrivano gli " stuzzichini"?
Finalmente arrivano: invitanti, provocanti, gustosi, non si può morire dentro. E allora, con mossa fulminea lo scroccone allunga la mano mentre tiene d'occhio i camerieri( che spera siano distratti), ritrae e si allontana per mandare giù più in fretta possibile per poi tornare al fronte di guerra.
E via, uno dietro l'altro, da primato mondiale, fino ad avere lo stomaco pieno, da bomba!
E via via che sbafa, lo scroccone assume una espressione del viso sempre più distesa, più beata, più soddisfatta, da goduria quasi sessuale.
E smette solo quando nota che i camerieri cominciano a tenerlo d'occhio, che borbottano tra i denti e che chiamano il proprietario. Allora si allontana, indifferente , ma non di tanto; si siede perchè deve digerire e non ordina nulla: lui, lì, è di casa.
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