TANTO PER SORRIDERE...
Grazie ad una amica, leggo le regole del bon ton in caso di presentazioni tra persone.
Fortunatissimo...Piacere di conoscerla? Mai dire...mai! Piacere di che? Magari è anche una persona che ti è antipatica, al massimo quindi...un sorriso di circostanza.E fortunato perchè? Al limite, per cortesia, puoi chiedere: " come sta mammeta ?"
Stringere la mano ma evitare sia di stritolare le dita della persona presentata sia allungare la mano come una anguilla che scivola via molliccia e schifosa. Insomma stare a metà, come si suol dire in molte circostanze.
Baciamano si può fare ma solo in determinate occasioni.
Per mettere in pratica il bon ton, ho baciato la mano ieri sera ad una signora- bene conosciuta da amici. Ho delicatamente preso la sua mano, l'ho portata a sfiorare le mia labbra e...aspiro un" profumo" di fumo di sigaretta che mi strozza, misto ad un retrogusto di sardoncini alla graticola, patate arrosto, buccia d'arancio e limoncello che ricorda vagamente ancora il cenone di Natale.
Mi convinco che non fa per me...
Torno alle mie regole normali, usate da decenni senza troppi rischi.
martedì 30 dicembre 2014
lunedì 29 dicembre 2014
S.U.V. OVVERO:SONO UNA VAMP
Oggi.
E' bello il mare agitato, arrabbiato, con la bora che soffia gelida e implacabile.
Sono a bordo della mia piccola ma comoda auto a rimirare le onde lì dove non si potrebbe stare: sul moletto nord, nei pressi dell'arzilla. Ci sono anche altre auto ed alcuni furgoni che hanno a bordo il necessario per i velisti che se la godono un mondo.
Scendo o non scendo per fotografare il mare? Decisione non facile con quel freddo; tentenno...ci penso...ci ripenso, ci rifletto ancora poi decido di aspettare qualche attimo ancora.
Improvvisamente mi si affianca e si ferma, coprendomi quasi totalmente l'orizzonte un gigantesco SUV di grande marca, bianco e possente alla guida del quale è-guarda caso- una fighetta bionda tutto sprint con rayban in fronte, elegante per quel che riesco ad intravvedere.
La vedo agitarsi, ridere, scuotere la testa facendo volare i capelli, rassettarsi con le dita, parlare e ancora ridere : è tutto un fremito.
Capisco che sta parlando viva voce con qualcuno che la diverte molto; lei se ne sbatte di occupare la mia visuale, dall'alto del suo grattacielo le cui ruote sono alte quanto la mia piccola auto.
E continua nella scena; sono certo che non sta parlando con il marito che, poveretto, molto probabilmente sta lavorando come un matto per permettere a lei di fare la fighetta nullafacente ma piuttosto con l'amico con il quale ha certamente una bella ed appassionante relazione.Perchè? I suoi gesti, le sue labbra, il modo di sorridere, gli occhi ...sono un libro aperto.
E' uno spettacolo vista da fuori e con i vetri chiusi mentre il SUV ha naturalmente il motore acceso ed è tutto un fremito ( o è lei a fremere di goduria ?). Cinguetta e ride per alcuni minuti mentre io attendo paziente ed infatti...dopo poco lei se ne va com'è venuta ed io torno a guardare il mare che è bello e incazzato.
Una piccola storia di mare ...
giovedì 25 dicembre 2014
NATALE
Nella notte di Natale
in piedi sulla sedia
a guardare dietro il vetro
le pallide luci della strada
mentre i fiocchi di neve
scendevano lenti
come bianche farfalle
a ricoprire le pietre.
Piccolo paese di montagna
lontano da tutto e da tutti,
mentre gli adulti si preparavano
per andare alla messa
di mezzanotte.
Gli occhi spalancati
su quel misterioso volo
di farfalle
sapendo che il domani
sarebbe stato un giorno di giochi
tra montagne di neve.
in piedi sulla sedia
a guardare dietro il vetro
le pallide luci della strada
mentre i fiocchi di neve
scendevano lenti
come bianche farfalle
a ricoprire le pietre.
Piccolo paese di montagna
lontano da tutto e da tutti,
mentre gli adulti si preparavano
per andare alla messa
di mezzanotte.
Gli occhi spalancati
su quel misterioso volo
di farfalle
sapendo che il domani
sarebbe stato un giorno di giochi
tra montagne di neve.
venerdì 19 dicembre 2014
LA NEBBIA
Questo velo silenzioso e triste
che avvolge la nostra persona,
i pensieri, la fragilità del nostro essere,
che copre di minuscole gocce d'acqua
tutto ciò che è intorno a noi,
talvolta si riscatta rendendo sopportabile
paesaggi ed angoli brutti e trascurati
e smorza rumori e suoni
come se avesse il potere
di abbassare il volume
sul palcoscenico della nostra vita.
che avvolge la nostra persona,
i pensieri, la fragilità del nostro essere,
che copre di minuscole gocce d'acqua
tutto ciò che è intorno a noi,
talvolta si riscatta rendendo sopportabile
paesaggi ed angoli brutti e trascurati
e smorza rumori e suoni
come se avesse il potere
di abbassare il volume
sul palcoscenico della nostra vita.
venerdì 12 dicembre 2014
LA LUCE SUL MARE
Quella piccola luce sul mare
che viene e che va
all'andar delle onde
nel buio di una chiara notte
potrebbe essere una stella
o di una barca che torna a casa
oppure un pensiero d'amore
che vola lontano
a cercare chissà chi.
E se fosse un angelo
che viene a trovare
qualcuno in terra?
Compare e scompare
quella piccola luce
all'andar delle onde
lasciandomi senza risposta.
che viene e che va
all'andar delle onde
nel buio di una chiara notte
potrebbe essere una stella
o di una barca che torna a casa
oppure un pensiero d'amore
che vola lontano
a cercare chissà chi.
E se fosse un angelo
che viene a trovare
qualcuno in terra?
Compare e scompare
quella piccola luce
all'andar delle onde
lasciandomi senza risposta.
sabato 6 dicembre 2014
CHE VEDI NELLO SPECCHIO ?
Che vedi nello specchio?
Il tempo che passa,
la vita che scorre,
il bimbo che piange
e che ride,
ombre che passano,
visi di persone amiche
vetri appannati
mentre la pioggia
picchia forte sulle finestre,
la barchetta di carta
che va nel rigagnolo
e sparisce in un attimo
sotto il diluvio.
Verrebbe da dire
" sembrava ieri"
ed invece sono passati
decenni e storie infinite.
Ora ti guardi nello specchio
e scopri che la polvere
non cancella il passato.
Il tempo che passa,
la vita che scorre,
il bimbo che piange
e che ride,
ombre che passano,
visi di persone amiche
vetri appannati
mentre la pioggia
picchia forte sulle finestre,
la barchetta di carta
che va nel rigagnolo
e sparisce in un attimo
sotto il diluvio.
Verrebbe da dire
" sembrava ieri"
ed invece sono passati
decenni e storie infinite.
Ora ti guardi nello specchio
e scopri che la polvere
non cancella il passato.
venerdì 5 dicembre 2014
ASFALTO E CARITA'
Il rattoppo, che è peggio del buco, mi ha riportato alla mente un saggio esempio che da piccolo, da bimbo, mio nonno ripeteva spesso sia a me sia agli amichetti che frequentavano casa mia.
Un barbiere di paese, per dimostrarsi generoso, un giorno invitò ad entrare nella sua bottega un mendicante e si offrì di fargli la barba" per carità di Dio". Il tizio accettò volentieri e si sedette nella poltrona. Il barbiere lo insaponò ( poco), prese il rasoio peggiore che aveva e con malagrazia e fretta, lo servì.
Il barbone aveva sofferto le pene dell'inferno ed aveva la pelle del viso arrossata e ferita. Si trattenne dal maledire ed anzi nell'alzarsi dalla poltrona, ringraziò il figaro. Mentre stava uscendo, dalla strada vennero strazianti guaìti di un cane che ferivano il cuore. Il barbiere allora chiese:" ma che sta succedendo a quel povero cane?"
Ed il mendicante rispose:" gli hanno fatto la barba per carità di Dio" !!!
Bene: la morale è facile ma il rapporto con le buche rattoppate?
Io penso che anche quelle siano state chiuse" per carità di Dio".
giovedì 4 dicembre 2014
DOVE VAI ? NON LO SO...
Dove vai? Non lo so,
da dove vieni? Non lo so,
come ti chiami? Non ricordo...
Cosa fai per vivere? Mah...
Mi sembra di capire
che hai le idee molto chiare.
Si, lo confesso, per questo
non mi posso lamentare,
sono stato sempre molto
preciso nella mia vita
e soprattutto coerente.
Coerente con chi
e con che cosa, scusa?
Con me stesso!
Le idee degli altri
non mi interessano per nulla,
io guardo solo davanti a me
e dove metto i piedi.
E dove li metti?
Dove mi fa più comodo.
Sei un " moderno", insomma?
Modernissimo!
Accidenti...quasi quasi ti invidio.
Ma no! In fondo
sono una persona normale.
Guardati intorno, ce ne sono
tanti come me.
Non ci avevo pensato:
adesso studierò la situazione.
Ciao...
ciao...
Scusa, mi puoi dire
per favore che ore sono?
Boh! Cosa conta il tempo!
Lascia perdere e vai.
Ari ciao...
ari ciao.
da dove vieni? Non lo so,
come ti chiami? Non ricordo...
Cosa fai per vivere? Mah...
Mi sembra di capire
che hai le idee molto chiare.
Si, lo confesso, per questo
non mi posso lamentare,
sono stato sempre molto
preciso nella mia vita
e soprattutto coerente.
Coerente con chi
e con che cosa, scusa?
Con me stesso!
Le idee degli altri
non mi interessano per nulla,
io guardo solo davanti a me
e dove metto i piedi.
E dove li metti?
Dove mi fa più comodo.
Sei un " moderno", insomma?
Modernissimo!
Accidenti...quasi quasi ti invidio.
Ma no! In fondo
sono una persona normale.
Guardati intorno, ce ne sono
tanti come me.
Non ci avevo pensato:
adesso studierò la situazione.
Ciao...
ciao...
Scusa, mi puoi dire
per favore che ore sono?
Boh! Cosa conta il tempo!
Lascia perdere e vai.
Ari ciao...
ari ciao.
mercoledì 3 dicembre 2014
IL PELOSINO E LA SUA DAMA...
Da lontano un pelosino
mi fa ciao con il codino,
ed abbaia indiavolato
per poi farla...sul selciato.
Penso io:
"Ecco, adesso la padrona
farà il gesto assai educato
di " insaccare" il ...cioccolato
con paletta e sacchettino
toglierà quel bisognino".
NIENTE!!!
La signora indifferente
fa la gnorri impenitente
e continua il suo cammino
con il cane al guinzaglino.
Ci sarebbe una morale
da tirare per finale
ma non oso qui illustrare
perchè ...
mi fa ciao con il codino,
ed abbaia indiavolato
per poi farla...sul selciato.
Penso io:
"Ecco, adesso la padrona
farà il gesto assai educato
di " insaccare" il ...cioccolato
con paletta e sacchettino
toglierà quel bisognino".
NIENTE!!!
La signora indifferente
fa la gnorri impenitente
e continua il suo cammino
con il cane al guinzaglino.
Ci sarebbe una morale
da tirare per finale
ma non oso qui illustrare
perchè ...
domenica 30 novembre 2014
PAROLE SULLA SABBIA
Orme sulla sabbia bagnata
come parole in una pagina bianca
vanno verso il mare
e qui si confondono
tra foglie, rami, rifiuti
portati a riva dalle onde;
poi all'improvviso spariscono
e non sai il perchè.
Resta muta la sabbia
che non rivela più nulla,
un discorso iniziato
e mai finito.
Come spesso accade
quando non si vuol capire.
come parole in una pagina bianca
vanno verso il mare
e qui si confondono
tra foglie, rami, rifiuti
portati a riva dalle onde;
poi all'improvviso spariscono
e non sai il perchè.
Resta muta la sabbia
che non rivela più nulla,
un discorso iniziato
e mai finito.
Come spesso accade
quando non si vuol capire.
giovedì 27 novembre 2014
PIOGGIA
Scende abbondante la pioggia
mentre dall'auto guardo il mare.
Il vetro si copre d'acqua
l'orizzonte scompare
e allora parte il tergicristallo
per far ritornare, un attimo,
chiara la scena
prima che scompaia di nuovo.
Se si potesse far così
anche con i ricordi tristi,
con i momenti difficili della vita,
con i fardelli pesanti
che ci portiamo dietro
per sempre.
Un tergicristallo...
tic...tac..a destra, a sinistra
e la grande mano del tempo
che rischiara
il nostro futuro.
Magari per qualche attimo...
mentre dall'auto guardo il mare.
Il vetro si copre d'acqua
l'orizzonte scompare
e allora parte il tergicristallo
per far ritornare, un attimo,
chiara la scena
prima che scompaia di nuovo.
Se si potesse far così
anche con i ricordi tristi,
con i momenti difficili della vita,
con i fardelli pesanti
che ci portiamo dietro
per sempre.
Un tergicristallo...
tic...tac..a destra, a sinistra
e la grande mano del tempo
che rischiara
il nostro futuro.
Magari per qualche attimo...
domenica 23 novembre 2014
CI STAVA...
Era notte a Fano,
in quell'inverno lontano
si stava caldi al bar
pieno di gente
ed i tavoli tutti occupati
l'uno accanto all'altro,
a sfiorarsi di gomito.
Profumo di donne
di caffè, di liquori,
di bevande varie,
fumo di sigarette,
voci alte, risate, vapori;
lei era a pochi centimetri,
nel tavolo a fianco,
con la mamma
ed un'amica;
pochi anni meno di me,
bella e solare,
bionda e la pelle
color della luna.
Un tocco leggero di mano,
un alito di calda pelle,
mi giro verso di lei
ci guardiamo un attimo
e poi...più nulla.
Allora sono io a provarci,
muovo le mie dita
sino a sentire le sue,
piano, leggero,
una sensazione
piacevolissima.
Avanti cosi
per diversi, lunghi minuti
mentre le mani
si accarezzano dolci.
Poi, le tre vicine si alzano
per andarsene.
Mi alzo anch'io
per spostare la mia sedia
e farle passare
e cosi facendo
guardo la fanciulla
e le sorrido.
Lei non mi degna...
strano"...penso
ma a sorridermi
invece è la madre
che, passando,
mi strizza l'occhio
in un segno di complicità.
Accidenti!!!Ora capisco:
era sua la mano
che avevo accarezzato.
La signora...
in quell'inverno lontano
si stava caldi al bar
pieno di gente
ed i tavoli tutti occupati
l'uno accanto all'altro,
a sfiorarsi di gomito.
Profumo di donne
di caffè, di liquori,
di bevande varie,
fumo di sigarette,
voci alte, risate, vapori;
lei era a pochi centimetri,
nel tavolo a fianco,
con la mamma
ed un'amica;
pochi anni meno di me,
bella e solare,
bionda e la pelle
color della luna.
Un tocco leggero di mano,
un alito di calda pelle,
mi giro verso di lei
ci guardiamo un attimo
e poi...più nulla.
Allora sono io a provarci,
muovo le mie dita
sino a sentire le sue,
piano, leggero,
una sensazione
piacevolissima.
Avanti cosi
per diversi, lunghi minuti
mentre le mani
si accarezzano dolci.
Poi, le tre vicine si alzano
per andarsene.
Mi alzo anch'io
per spostare la mia sedia
e farle passare
e cosi facendo
guardo la fanciulla
e le sorrido.
Lei non mi degna...
strano"...penso
ma a sorridermi
invece è la madre
che, passando,
mi strizza l'occhio
in un segno di complicità.
Accidenti!!!Ora capisco:
era sua la mano
che avevo accarezzato.
La signora...
venerdì 21 novembre 2014
SENZA TITOLO
Forse era una sera d'estate,
non ricordo bene,
o forse d'autunno
o di primavera, di inverno
ma non è importante
la strada era quasi deserta,
pochissime persone
animavano quel breve tratto
dal selciato vecchio e sconnesso
io andavo verso il ponticello
tu dall'altra parte,
lo avevi già superato
e mi venivi incontro.
Camminavamo adagio
io preso dai miei pensieri
tu..chissà da che cosa
con il viso imbronciato.
Eri bella, giovane,
vent'anni o poco più
io ti guardavo con insistenza
mentre ci avvicinavamo,
tu invece del tutto indifferente
guardavi lontano,
poi, quando ci siamo incrociati
hai girato gli occhi
dalla mia parte e mi hai detto,
ridendo forte:
" guarda avanti
altrimenti cadi in mare!"
ed era vero,
mancavano pochi passi...
non ricordo bene,
o forse d'autunno
o di primavera, di inverno
ma non è importante
la strada era quasi deserta,
pochissime persone
animavano quel breve tratto
dal selciato vecchio e sconnesso
io andavo verso il ponticello
tu dall'altra parte,
lo avevi già superato
e mi venivi incontro.
Camminavamo adagio
io preso dai miei pensieri
tu..chissà da che cosa
con il viso imbronciato.
Eri bella, giovane,
vent'anni o poco più
io ti guardavo con insistenza
mentre ci avvicinavamo,
tu invece del tutto indifferente
guardavi lontano,
poi, quando ci siamo incrociati
hai girato gli occhi
dalla mia parte e mi hai detto,
ridendo forte:
" guarda avanti
altrimenti cadi in mare!"
ed era vero,
mancavano pochi passi...
lunedì 17 novembre 2014
PIOVE
Sul far della notte
si specchia il mondo
sulla strada bagnata
di pioggia,
tra pozzanghere
e foglie secche
ridotte a poltiglia.
Tremano le ombre
e si muovono
nell'asfalto
tra riflessi di fari
e lampioni.
Grondano acqua
le case, i muri,
gli alberi nudi,
un senso di vuoto
e di tristezza
mentre la persone
camminano veloci
coperte da ombrelli
che non servono a nulla.
E passa l'auto rombante
a tutta velocità
spruzzando fiumi d'acqua
sui poveri pedoni
mentre lui parla,
ridendo, al cellulare
indifferente a tutto
salvo che alla sua stupidità.
si specchia il mondo
sulla strada bagnata
di pioggia,
tra pozzanghere
e foglie secche
ridotte a poltiglia.
Tremano le ombre
e si muovono
nell'asfalto
tra riflessi di fari
e lampioni.
Grondano acqua
le case, i muri,
gli alberi nudi,
un senso di vuoto
e di tristezza
mentre la persone
camminano veloci
coperte da ombrelli
che non servono a nulla.
E passa l'auto rombante
a tutta velocità
spruzzando fiumi d'acqua
sui poveri pedoni
mentre lui parla,
ridendo, al cellulare
indifferente a tutto
salvo che alla sua stupidità.
sabato 15 novembre 2014
NON TOCCARE IL CAN...
Non toccare il can che dorme
perchè sono grosse rogne...
..............................................
insomma:
non scherzar sull'animale
se non vuoi finire male !!!
E siccome io ci ho scherzato
la parola mi ha bloccato.
...............................................
niente più scambi e contatti
niente più battute e lazzi
ma soltanto un gesto fugace
nel tastino" si, mi piace".
Che miseria, che avarizia
per la mia dolce amicizia...
............................................
per scherzar sul pelosino
ho perduto un contattino.
con mio sommo dispiacere
devo ormai sempre tacere.
...............................................
MORALE FINALE:
io non cambio le mie idee,
le mie convinzioni ed il mio pensiero
anche di fronte al silenzio
di un'amicizia cara,
sarei un falso e bugiardo.
E perchè poi ?
.....................................................
perchè sono grosse rogne...
..............................................
insomma:
non scherzar sull'animale
se non vuoi finire male !!!
E siccome io ci ho scherzato
la parola mi ha bloccato.
...............................................
niente più scambi e contatti
niente più battute e lazzi
ma soltanto un gesto fugace
nel tastino" si, mi piace".
Che miseria, che avarizia
per la mia dolce amicizia...
............................................
per scherzar sul pelosino
ho perduto un contattino.
con mio sommo dispiacere
devo ormai sempre tacere.
...............................................
MORALE FINALE:
io non cambio le mie idee,
le mie convinzioni ed il mio pensiero
anche di fronte al silenzio
di un'amicizia cara,
sarei un falso e bugiardo.
E perchè poi ?
.....................................................
giovedì 13 novembre 2014
VOLANO AL VENTO
Sono foglie morte
portate dal vento
o gabbiani che girano
in volo nel cielo ?
O forse pensieri
o sogni, parole
strappate al cuore?
Vanno nell'aria
suscitando tristezza.
Si allontanano,
non sappiamo perchè
e se ritorneranno.
portate dal vento
o gabbiani che girano
in volo nel cielo ?
O forse pensieri
o sogni, parole
strappate al cuore?
Vanno nell'aria
suscitando tristezza.
Si allontanano,
non sappiamo perchè
e se ritorneranno.
sabato 8 novembre 2014
VERITA' O SOGNO ?
Capita anche a me, come a tutti i mortali di questo paese, stare un'ora nella sala d'aspetto di un ufficio pubblico per espletare una pratica per la quale bastano pochissimi minuti. E' accaduto l'altro ieri. Mi siedo nell'unica sedia rimasta libera e mi armo di pazienza. Vicino a me una signora di circa 40 anni che-tanto per ammazzare il tempo-scambia qualche parola con il vicino. Normale che di questi tempi si parli anche della situazione degradata dei nostri cimiteri ma la signora che parla va anche oltre.E racconta che si
è recata al cimitero X diversi giorni prima del 2 novembre e in un'ora del pomeriggio tardo; entra e dopo aver attraversato lunghi spazi e padiglioni, arriva nelle tombe dei suoi parenti dove metterà i fiori. Si guarda intorno, si accorge di essere assolutamente da sola, ha qualche" immotivata" paura ma tira avanti. Mentre prende la scala per arrivare ai loculi si accorge di un giovane che la sta guardando e che sorridendo le dice:" la vedo timorosa e impaurita, non avrà mica paura dei morti ?".E lei " no! no! Ma sa...insomma...effettivamente tanto tranquilla non sono...sono rimasta solo io...".
"Non abbia paura-risponde il giovane-guardi che i morti sono innocui, caso mai sono i vivi ad essere pericolosi" e poi si allontana. La signora ( racconta ancora al vicino), comunque sale la scala in fretta, toglie i fiori secchi, mette quelli freschi, pulisce e mentre sta per scendere i suoi occhi incrociano, in una lapida vicina , la foto di un giovane il cui viso ( lei ne è certissima) è sicuramente di quello con cui aveva parlato poco prima. Fuga precipitosa, tutta tremante e via a casa.
Ed ancora, mentre narra, ha brividi di paura.
Conclude:" lei non ci crederà ma io sono una persona normalissima e niente fisime, ma questa è stata veramente inspiegabile e vera. E da sola...non ci vado più!".
Nella saletta rimane il silenzio perchè tutti abbiamo ascoltato il racconto; buon per lei è ora il suo turno ad entrare ma noi che siamo rimasti in attesa non abbiamo più aperto bocca.
"Non abbia paura-risponde il giovane-guardi che i morti sono innocui, caso mai sono i vivi ad essere pericolosi" e poi si allontana. La signora ( racconta ancora al vicino), comunque sale la scala in fretta, toglie i fiori secchi, mette quelli freschi, pulisce e mentre sta per scendere i suoi occhi incrociano, in una lapida vicina , la foto di un giovane il cui viso ( lei ne è certissima) è sicuramente di quello con cui aveva parlato poco prima. Fuga precipitosa, tutta tremante e via a casa.
Ed ancora, mentre narra, ha brividi di paura.
Conclude:" lei non ci crederà ma io sono una persona normalissima e niente fisime, ma questa è stata veramente inspiegabile e vera. E da sola...non ci vado più!".
Nella saletta rimane il silenzio perchè tutti abbiamo ascoltato il racconto; buon per lei è ora il suo turno ad entrare ma noi che siamo rimasti in attesa non abbiamo più aperto bocca.
venerdì 7 novembre 2014
PAROLE DI LUNA
forse le parole
sono portate lontano
dal vento dell'autunno
ed i suoni si confondono
indistinti e sommessi.
Vedo comunque
il tuo viso
che guarda verso il mare
e scherza con le nuvole.
Oltre la notte
forse ci rivedremo
ancora
e le parole
non serviranno più.
domenica 2 novembre 2014
SI SPECCHIA LA ROSA
Si specchia,ambiziosa,
la rossa rossa
nel vetro della finestra.
Guarda attenta
la sua immagine
e sorride soddisfatta.
Per un attimo,
tra i suoi petali
compare un gioiello
dai mille colori,
che fa capolino
e poi si muove,
lentamente,
prima di prendere
il volo.
Si vede bella
la rosa
e si ammira allo specchio.
Sa di avere
vita breve
ma pur sempre
tutta da vivere.
la rossa rossa
nel vetro della finestra.
Guarda attenta
la sua immagine
e sorride soddisfatta.
Per un attimo,
tra i suoi petali
compare un gioiello
dai mille colori,
che fa capolino
e poi si muove,
lentamente,
prima di prendere
il volo.
Si vede bella
la rosa
e si ammira allo specchio.
Sa di avere
vita breve
ma pur sempre
tutta da vivere.
mercoledì 29 ottobre 2014
AMO IL SILENZIO
Amo il silenzio delle foglie
che si staccano lentamente
dal ramo e scendono a terra,
amo il silenzio del mare
che accarezza la sabbia;
il silenzio delle sere di nebbia,
dei gabbiani che volano,
della rosa che piano piano
apre i suoi petali al sole,
amo i tuoi lunghi silenzi
che dicono tutto
senza bisogno di parole.
E le nuvole vanno
senza fare rumore.
che si staccano lentamente
dal ramo e scendono a terra,
amo il silenzio del mare
che accarezza la sabbia;
il silenzio delle sere di nebbia,
dei gabbiani che volano,
della rosa che piano piano
apre i suoi petali al sole,
amo i tuoi lunghi silenzi
che dicono tutto
senza bisogno di parole.
E le nuvole vanno
senza fare rumore.
domenica 26 ottobre 2014
FOGLIE D'AUTUNNO
Sollevate e spinte
dal vento
le foglie senza vita
si inseguono
fanno mulinello
formano figure
in terra
si rifugiano negli angoli
delle case
sui balconi
nei davanzali
coprono strade
aiuole, prati
e tornano
poi a volare
senza pace.
Fino a che arriverà
la pioggia
a mettere
la parola fine.
dal vento
le foglie senza vita
si inseguono
fanno mulinello
formano figure
in terra
si rifugiano negli angoli
delle case
sui balconi
nei davanzali
coprono strade
aiuole, prati
e tornano
poi a volare
senza pace.
Fino a che arriverà
la pioggia
a mettere
la parola fine.
sabato 25 ottobre 2014
MARE AGITATO
Forti le onde
abbracciano gli scogli
facendo
una dolce violenza
alle pietre.
Il cuore batte
seguendo il movimento
del mare,
in tumulto all'idea
che tu, forse,
gli hai detto addio.
abbracciano gli scogli
facendo
una dolce violenza
alle pietre.
Il cuore batte
seguendo il movimento
del mare,
in tumulto all'idea
che tu, forse,
gli hai detto addio.
lunedì 20 ottobre 2014
PASSO LA MANO STANCA...
Poso la mano stanca
vicino la tastiera
vorrei scriver qualcosa
per lamentarmi ancora
e giustamente.
Tutti rubano, troppe tasse,
ci prendono in giro,
promettono
e non mantengono,
non si campa più,
fuori gli stranieri,
dentro i ladri,
siamo alla fine,
per fortuna
che c'è Francesco,
ma i miracoli
sono rari,
nozze gay,
la Brambilla
con gli animali,
i figli in provetta,
il fighetto col levriere
la fighetta con il Suv,
non te regghe più...
...............................
La mano stanca
sfiora il computer
ce la farà
a battere i tasti?
E il sindaco,
la Regione,
la provincia
che c'è e non c'è,
prenota al CUP
visita al 2020,
intanto arrangiati,
paga ai privati,
brutti ladri !!!
Con chi comincio ?
aspetto ancora
qualche attimo
penso, rifletto,
medito, tentenno
e poi...finalmente
decido:
vado al bar
a prendere un caffè.
vicino la tastiera
vorrei scriver qualcosa
per lamentarmi ancora
e giustamente.
Tutti rubano, troppe tasse,
ci prendono in giro,
promettono
e non mantengono,
non si campa più,
fuori gli stranieri,
dentro i ladri,
siamo alla fine,
per fortuna
che c'è Francesco,
ma i miracoli
sono rari,
nozze gay,
la Brambilla
con gli animali,
il fighetto col levriere
la fighetta con il Suv,
non te regghe più...
...............................
La mano stanca
sfiora il computer
ce la farà
a battere i tasti?
E il sindaco,
la Regione,
la provincia
che c'è e non c'è,
prenota al CUP
visita al 2020,
intanto arrangiati,
paga ai privati,
brutti ladri !!!
Con chi comincio ?
aspetto ancora
qualche attimo
penso, rifletto,
medito, tentenno
e poi...finalmente
decido:
vado al bar
a prendere un caffè.
sabato 18 ottobre 2014
LA MIA ROSA
Lentamente
è appassita la mia rosa
tra le tue dita
ed ora i petali
segnano
le pagine del cuore.
Il suo profumo
resterà leggero
tra riga e riga
tra parola e parola
per sempre.
E se qualcuno
aprirà quel libro
magari fra cent'anni,
capirà.
è appassita la mia rosa
tra le tue dita
ed ora i petali
segnano
le pagine del cuore.
Il suo profumo
resterà leggero
tra riga e riga
tra parola e parola
per sempre.
E se qualcuno
aprirà quel libro
magari fra cent'anni,
capirà.
venerdì 10 ottobre 2014
IN UN GIORNO QUALUNQUE DI SOLE...
Belle giornate di sole che invitano alla passeggiata, soprattutto verso il mare o a marce dietetiche-fisiche per coloro che fanno finta di crederci prima di andarsi a rimpinzare di cornetto/cappuccino al bar.
Non mi sottraggo alle mie abitudini e quindi anch'io faccio parte della schiera ma solo per la passeggiata/ giretto mattutino al Lido.
Puntata obbligatoria-dopo aver parcheggiato lo scooter- il bar per prendere il caffè. Bivaccano in zona quasi sempre i soliti, che spippacchiano sigarette o sigaretti, chiacchierano di calcio, stanno al sole, vagabondeggiano in attesa del pranzo, leggono qualche notiziola dai giornali locali, e ridono, ridono e fanno battute. Questi sono i fissi giornalieri.Naturalmente ci sono anche signorine o signore ma assai più rare; forse devono mandare avanti la casa...
Ma i pensionati ed i nullafacenti battono tutti i record.
Assaporato con calma il caffè, mi faccio tutto il lungomare, andando verso il moletto nord e Arzilla.
Durante il percorso, potrei già dire ad occhi chiusi, chi incrocerò nel mio cammino: tre, quattro appassionati del bagno in mare autunnale che si ritrovano in una cabina lasciata aperta per loro, poi qualche signora/ signore anziani con cagnolino, poi ancora anziani che fanno la passeggiata salutare con scarpe da ginnastica ai piedi che si vedono lontano un chilometro dai colori sgargianti e fluorescenti,poi fanciulle che invece vanno di corsa con cuffietta e sorriso sempre dipinto sulle labbra e qualche giovanotto che va al massimo non so bene il perchè. Verso il moletto, un paio di gruppetti di amici "maturi" che hanno lavorato insieme decenni fa e che si incontrano per le chiacchiere del giorno.
Poi in cima al moletto i soliti pescatori: uno, due, difficilmente tre. Non so se pescano qualcosa oppure lo fanno per ammazzare il tempo. Sulle panchine talvolta qualche coppietta di giovanissimi( forse non sono andati a scuola) pomiciano senza problemi, tavolta però anche coppie di anziani che si riposano al sole.
Di solito arrivo sino in cima poi torno indietro e faccio il percorso in senso inverso. Incrocio molti in bicicletta, chi con le borse della spesa( soprattutto donne) molti che se la prendono comoda apparentemente senza problemi.
La sfiga più grossa è quando mi capita di incontrare qualche "amico"/conoscente che non vede l'ora di attaccare bottone per parlare di ( in ordine di importanza per lui):" ci toglieranno la pensione...i politici rubano tutti...Renzi non combina nulla è solo chiacchiere...anche a Fano è uno schifo...hai visto chi è morto?...come stai?..Io c'ho questo, questo e questo ma tanto che ci vuoi fare? gli anni passano per tutti...
Sorrido da ebete e rispondo a mezza bocca, non vedo l'ora di arrivare allo scooter per tagliare la corda. Ma è dura.
Spero domani vada meglio!Molto meglio.
Non mi sottraggo alle mie abitudini e quindi anch'io faccio parte della schiera ma solo per la passeggiata/ giretto mattutino al Lido.
Puntata obbligatoria-dopo aver parcheggiato lo scooter- il bar per prendere il caffè. Bivaccano in zona quasi sempre i soliti, che spippacchiano sigarette o sigaretti, chiacchierano di calcio, stanno al sole, vagabondeggiano in attesa del pranzo, leggono qualche notiziola dai giornali locali, e ridono, ridono e fanno battute. Questi sono i fissi giornalieri.Naturalmente ci sono anche signorine o signore ma assai più rare; forse devono mandare avanti la casa...
Ma i pensionati ed i nullafacenti battono tutti i record.
Assaporato con calma il caffè, mi faccio tutto il lungomare, andando verso il moletto nord e Arzilla.
Durante il percorso, potrei già dire ad occhi chiusi, chi incrocerò nel mio cammino: tre, quattro appassionati del bagno in mare autunnale che si ritrovano in una cabina lasciata aperta per loro, poi qualche signora/ signore anziani con cagnolino, poi ancora anziani che fanno la passeggiata salutare con scarpe da ginnastica ai piedi che si vedono lontano un chilometro dai colori sgargianti e fluorescenti,poi fanciulle che invece vanno di corsa con cuffietta e sorriso sempre dipinto sulle labbra e qualche giovanotto che va al massimo non so bene il perchè. Verso il moletto, un paio di gruppetti di amici "maturi" che hanno lavorato insieme decenni fa e che si incontrano per le chiacchiere del giorno.
Poi in cima al moletto i soliti pescatori: uno, due, difficilmente tre. Non so se pescano qualcosa oppure lo fanno per ammazzare il tempo. Sulle panchine talvolta qualche coppietta di giovanissimi( forse non sono andati a scuola) pomiciano senza problemi, tavolta però anche coppie di anziani che si riposano al sole.
Di solito arrivo sino in cima poi torno indietro e faccio il percorso in senso inverso. Incrocio molti in bicicletta, chi con le borse della spesa( soprattutto donne) molti che se la prendono comoda apparentemente senza problemi.
La sfiga più grossa è quando mi capita di incontrare qualche "amico"/conoscente che non vede l'ora di attaccare bottone per parlare di ( in ordine di importanza per lui):" ci toglieranno la pensione...i politici rubano tutti...Renzi non combina nulla è solo chiacchiere...anche a Fano è uno schifo...hai visto chi è morto?...come stai?..Io c'ho questo, questo e questo ma tanto che ci vuoi fare? gli anni passano per tutti...
Sorrido da ebete e rispondo a mezza bocca, non vedo l'ora di arrivare allo scooter per tagliare la corda. Ma è dura.
Spero domani vada meglio!Molto meglio.
domenica 5 ottobre 2014
A SFIORARE IL MARE
Tra gli scogli
a pochi passi dal mare
la luce tenue della sera
riflette immagini sull'acqua
ogni tanto, veloci
guizzano volando
pesci d'argento
o forse sono sogni
un attimo soltanto
il tempo di pensare
che ti sbagli
è solo un gioco di luci
ma prima di andartene
un ultimo sguardo
e ti convinci
che sono proprio sogni.
a pochi passi dal mare
la luce tenue della sera
riflette immagini sull'acqua
ogni tanto, veloci
guizzano volando
pesci d'argento
o forse sono sogni
un attimo soltanto
il tempo di pensare
che ti sbagli
è solo un gioco di luci
ma prima di andartene
un ultimo sguardo
e ti convinci
che sono proprio sogni.
venerdì 3 ottobre 2014
ERA IL TEMPO DELLA LUNA CRESCENTE
scorgo il suo volto
attraverso le nuvole
e intorno vapori di cipria
diventa sempre più grande
ogni sera
e i suoi contorni
disegnano tratti umani
sorride?
vedi che ride! dicevano
i nonni quando ero bambino
dall'alto del monte
era come toccarla con mano
adesso non saprei
se mi guarda
o se sorride
ma la vedo ogni sera
rientrando a casa.
attraverso le nuvole
e intorno vapori di cipria
diventa sempre più grande
ogni sera
e i suoi contorni
disegnano tratti umani
sorride?
vedi che ride! dicevano
i nonni quando ero bambino
dall'alto del monte
era come toccarla con mano
adesso non saprei
se mi guarda
o se sorride
ma la vedo ogni sera
rientrando a casa.
martedì 30 settembre 2014
IL FLORIDA...C'ERA UNA VOLTA
Come in tutte le storie, una cosa è esserne protagonisti ed una è sentirsela raccontare; per quanto tu voglia capire,afferrare, "annusare"...non potrai mai assaporarne l'essenza.
Comunque...
E' in libreria in questi giorni l'ultimo lavoro di Rodolfo Colarizi dal titolo " C'era una volta il Florida..." e per chi è di Fano basta solo nominare quel famoso locale al mare-lido per intendere di che cosa si parla.
Due "poli" fanesi conosciuti da tutti nella storia del dopoguerra di Fano: Il Caffè centrale ed appunto il Florida; il primo frequentato tutto l'anno, il secondo solamente nella stagione estiva.
I personaggi, le storie, le notizie, che affollano il libro assai spesso sono gli stessi perchè i " personaggi" dell'uno erano e sono anche quelli che affollavano l'altro nella bella stagione.
Colarizi ne parla a ragion veduta perchè ne è stato anche protagonista e dunque ben sa narrare ( anche sulla scorta di notizie ed informazioni raccolte nel tempo) quel che era, come si viveva, chi c'era, che cosa vagava in quel famoso locale negli anni post bellici sino al 1960 e giù di lì.
L'autore dunque offre al lettore uno spaccato di vita fanese, gaudente e festaiolo, descrive i protagonisti e soprattutto ricorda i suoi amici e quelli che all'epoca erano il simbolo di una certa vita/società che dal Caffè centrale al Florida sicuramente sedevano in prima fila se non addirittura nel palcoscenico;insomma i felliniani vitelloni di casa nostra.
Storia e personaggi, dunque, nel libro di Colarizi che con simpatia, amicizia e forse qualche rimpianto ricorda quegli anni e la vita fanese che aveva il sapore della giovinezza e della spensieratezza.
Molte ed interessanti le foto, soprattutto per chi ha ricordi legati a quelle stagioni; serate, feste, elezioni di miss, fanciulle fanesi belle ed attraenti.
Val la pena guardare e leggere per conoscere come era Fano a quei tempi; ricordando però bene una cosa: la Fano del Caffè centrale e del Florida era una Fano-diciamo-spesso di elite, fortunata( assai spesso studenti universitari ) una piccola ,piccolissima parte di una Fano che era tutt'altra cosa.
Ma l'autore ne è consapevole e lo lascia capire bene nella sua narrazione.
Tanto per rimanere il tema "Florida" so per certo che anche il fotografo Paolo del Bianco sta preparando un suo lavoro molto ricco e gustoso. A dimostrare che dopo tantissimi anni ( se non ricordo male è nato nel 1947) la storia di quel locale tiene ancora banco.
Comunque...
E' in libreria in questi giorni l'ultimo lavoro di Rodolfo Colarizi dal titolo " C'era una volta il Florida..." e per chi è di Fano basta solo nominare quel famoso locale al mare-lido per intendere di che cosa si parla.
Due "poli" fanesi conosciuti da tutti nella storia del dopoguerra di Fano: Il Caffè centrale ed appunto il Florida; il primo frequentato tutto l'anno, il secondo solamente nella stagione estiva.
I personaggi, le storie, le notizie, che affollano il libro assai spesso sono gli stessi perchè i " personaggi" dell'uno erano e sono anche quelli che affollavano l'altro nella bella stagione.
Colarizi ne parla a ragion veduta perchè ne è stato anche protagonista e dunque ben sa narrare ( anche sulla scorta di notizie ed informazioni raccolte nel tempo) quel che era, come si viveva, chi c'era, che cosa vagava in quel famoso locale negli anni post bellici sino al 1960 e giù di lì.
L'autore dunque offre al lettore uno spaccato di vita fanese, gaudente e festaiolo, descrive i protagonisti e soprattutto ricorda i suoi amici e quelli che all'epoca erano il simbolo di una certa vita/società che dal Caffè centrale al Florida sicuramente sedevano in prima fila se non addirittura nel palcoscenico;insomma i felliniani vitelloni di casa nostra.
Storia e personaggi, dunque, nel libro di Colarizi che con simpatia, amicizia e forse qualche rimpianto ricorda quegli anni e la vita fanese che aveva il sapore della giovinezza e della spensieratezza.
Molte ed interessanti le foto, soprattutto per chi ha ricordi legati a quelle stagioni; serate, feste, elezioni di miss, fanciulle fanesi belle ed attraenti.
Val la pena guardare e leggere per conoscere come era Fano a quei tempi; ricordando però bene una cosa: la Fano del Caffè centrale e del Florida era una Fano-diciamo-spesso di elite, fortunata( assai spesso studenti universitari ) una piccola ,piccolissima parte di una Fano che era tutt'altra cosa.
Ma l'autore ne è consapevole e lo lascia capire bene nella sua narrazione.
Tanto per rimanere il tema "Florida" so per certo che anche il fotografo Paolo del Bianco sta preparando un suo lavoro molto ricco e gustoso. A dimostrare che dopo tantissimi anni ( se non ricordo male è nato nel 1947) la storia di quel locale tiene ancora banco.
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