lunedì 18 marzo 2013

NOSTALGIA DELLA VECCHIA FANO

Anche se non sono nato a Fano mi sento fanese al cento per cento( anzi, no! devo essere sincero, un po' di meno;Arcevia-dove sono nato-è sempre Arcevia) perchè ci sono venuto ad abitare quando stavo per finire le elementari( scuola Corridoni, lontanissima da casa mia che era al  Lido) e quindi ho trascorso tutta la mia vita tra mare, città, qualche anno fuori e poi ancora tra le antiche mura.
Quindi ho ricordi chiarissimi della città e della zona mare, del porto, dei marinai, della vita cittadina e delle zone limitrofe, del dialetto, delle "cadenze" diverse a seconda del quartiere( mare, centro, frazioni),dei locali famosi, dei personaggi noti, delle bellezze antiche ( molto meno quelle moderne) , della piazza, dei giochi, delle bande, delle scuole, dei negozi "in", delle gelaterie, e via cantando.
Tanto per fare qualche citazione: l'albergo Garibaldi, Frusaglia, il Caffè centrale , Pinobar, Diana, La Bomboniera, L'albergo Lido, Il Giardinetto con ristorante, La Tavernetta in via Nolfi,  la drogheria Bellini, Ricchi, Fanin!!! con la porchetta più buona del mondo, Freghin il pescivendolo, Selvetti abbigliamento, Salucci e Bergomi per il corso, Nardini, scarpe Marchigiani, Patrignani, la farmacia Becilli in piazza, le pizzerie, prima fra tutte Franco e poi Livio, il forno davanti al Duomo, il forno di Arturo in via Fanella, i cinema Politeama, Corso e Boccaccio ( i primi due con le gallerie dove si andava a pomiciare) e tanto, tanto altro, ho citato solo a memoria.
Perchè dico questo? Perchè ho sotto gli occhi quotidianamente il successo che ha il sito " La vecchia Fano", fondato da Carlo Moscelli, dove gli oltre seicento iscritti postano ogni giorno con successo immagini, foto, cartoline, ricordi di una Fano che non c'è quasi più o non c'è più del tutto.
"Schiumato" dalle inevitabili nostalgie di coloro che sentimentalmente sono legati, per età, a questi ricordi, il resto è veramente puro e sincero amore per una città che nei decenni è andata cambiando, in peggio, senza offrire niente di nuovo e di bello, di interessante per le future generazioni. Intendo dire che anche il moderno potrebbe rappresentare un segno indelebile nella storia di Fano se ben fatto, con progetti importanti, architetti di genio, industriali ed imprenditori con il desiderio di lasciare memorie nel secoli.
Ma purtroppo non è stato e non è cosi e lo vediamo ad ogni passo: il palazzaccio dove c'era la caserma Montevecchio, la zona a mare ed in Sassonia, i nuovi quartieri ( salvo forse Le Terrazze),via Garibaldi con il palazzo delle Poste, Palazzo Tecchi in via Roma, il Lido, tutta la immediata periferia che confina con il centro, e tanto, tanto altro.
Ecco perchè rivedere o vedere Fano com'era ( certamente di tutt'altro sapore) suscita ammirazione ed interesse. 
Non solo, dunque, nostalgia dettata dall'età e dai ricordi ma soprattutto il desiderio di vedere il bello che c'era e che non c'è più. 

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