venerdì 15 marzo 2013

PROFUMO DI VITA

Al mio paese, come in ogni paese, anche la casa più piccola, più povera aveva(ha) un terrazzo, un piccolo quadrato di cemento e mattoni dove stendere i panni, sbattacchiare coperte e lenzuola, tenere qualche frutto da conservare e...le immancabili piantine di "odori" da utilizzare per i condimenti di qualunque tipo e di qualunque ricetta, anche modesta.
Ricordo bene che era rari se non rarissimi i vasi classici in terracotta;in massima parte venivano utilizzati vecchi barattoloni di conserva vuoti-regalo magnanimo del gestore del generi alimentari-, tinozze di stagno, vecchie pentole da cucina oramai sfonde o piene di buchi e, ricordo benissimo,  da un vicino di casa,persino una piccola vasca da bagno che a suo tempo era stata utilizzata per fare il bagnetto ai neonati.
Qualsiasi contenitore era buono per organizzare il proprio, personale orticello di guerra ( anche se la guerra era finita da diversi anni).
E da questi terrazzi, a secondo delle stagioni, salivano nell'aria e verso il cielo profumi di rosmarino, di basilico, di maggiorana e di altre erbe aromatiche, non mancando anche il  finocchio; i più fortunati avevano persino l'alberello di lauro( nel giardinetto) .
Insomma era un salutare e rigoglioso profumo di vita che prendeva tutte le piccole strade del paese cui tutti gli abitanti del borgo davano il loro modesto ma prezioso contributo.
Altre due cose ricordo bene; chi aveva un pezzetto di terra intorno casa o nel retro aveva anche rigorosamente ben sistemate due  piante insostituibili: il gelsomino e il glicine; senza eccezioni,che si arrampicano ovunque.
I tempi sono cambiati; al mio paese, che è sistemato in un cucuzzolo di monte, auto, moto ed altri mezzi di locomozione  fanno ancora pochi danni ed i profumi si sentono ancora ma altrove...gli unici odori che si sentono sono solo pestifere puzze di scarichi.



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