giovedì 28 marzo 2013

UN PO' QUI, UN PO' LA'...

Piccoli ricordi che mi vengono in mente mentre giro in macchina o cammino per le strade, naturalmente legati a qualcosa che vedo o che sento.
Molti, molti anni fa. Facevo benzina in un distributore dove c'era un simpatico benzinaro, tifoso del calcio, dove spesso si servivano anche miei familiari. Quando raramente in casa si parlava di lui, l'unica cosa che dicevamo concordemente" che gran chiacchierone che è!". Infatti cosi era: mentre la pompa mesceva  nel serbatoio, lui, che non era altissimo, si affacciava al finestrino e parlava, parlava fino a che non era finita l'erogazione ed anche oltre.
Bene. Dopo tantissimo tempo, vedo in TV un servizio in cui si illustravano tutti i mezzi che i benzinai( un pò furbetti) usavano per abbindolare il cliente. Tra questi, guarda caso, c'era proprio quello di coprire con il corpo la pompa e segnare in essa una cifra al di sotto di quella che tu avevi chiesto. Tanto per capirci: tu dicevi 2.000 e lui te ne dava...1500. Coprendo, tu non vedevi nulla. Siccome avevo modo di incontrare spesso uno che da ragazzino gli aveva fatto da aiutante ( tanto di tempo ne era passato ed il benzinaro non c'era più) sorridendo gli ho chiesto se lui si era mai accorto di nulla di quel possibile giochetto. Non mi ha risposto esplicitamente ma se n'è andato sorridendo.  Insomma mi( ci) aveva fatti fessi.
LE STRADE DI FANO. Tutte asfaltate e tutte inesorabilmente piene di buche, tutte! e buche pericolose, profonde, sempre aperte dove siamo costretti a fare zig zag e poi tanto una che ti frega la trovi sempre. Sempre tornando molto indietro con gli anni ricordo invece ( ma non per fare paragoni fuori posto ed inutili ma tanto per dire) come con altri amici che erano assai più bravi di me( che ero molto modesto) tanto da aver raggiunto le vette dei campionati italiani di pattini a rotelle, per allenarci facessimo chilometri e chilometri sulle strade  esterne di Fano,dopo cena, come la nazionale Flaminia, la strada della Trave e tante altre che erano evidentemente molto ben tenute perchè, sennò avremmo fatto dei bellissimi voli. Evidentemente c'era anche molto meno traffico.
DA RAGAZZINO. Al mare, zona Lido,da pochi anni a Fano. Sulla spiaggia si formavano gruppetti di ragazzini e ragazzine che facevano uno"strano" gioco con gli zoccoli di legno che tutti a quei tempi portavamo ai piedi.In circolo, sulla sabbia, ognuno con uno zoccolo da manovrare con le mani che poi si passava al vicino che a sua volta passava il suo al vicino e cosi via sino a che non finiva con qualcuno che rimaneva con due zoccoli davanti ( credo). E mentre si passava lo zoccolo si cantava questa tiritera:" sal vin, sal pan, sal vin de San Giulian...", non ricordo altro. Ma so benissimo che non ci ho mai capito nulla. Ed anche adesso... se qualcuno sa e mi spiega meglio sarei grato.
LA PASQUA
Rito che tutti rispettavano in paese compresa la tradizionale visita del parroco in casa per benedire le uova, poste dai nonni e dai miei genitori in cestini di vimini se non ricordo male. Ce n'era una parte lasciata al " naturale" ed una parte dipinta e tutta colorata; questo risultato si otteneva non dipingendo le uova con i pennelli ed i colori ma con un sistema che ho visto utilizzare ancora per molti anni nella mia famiglia. Le uova venivano ricoperte con un quadrato di stoffa multicolore, stretto bene e legato e poi messe a bollire nell'acqua. In poco tempo i colori della stoffa si trasferivano sul guscio e quindi si otteneva un effetto veramente geniale.
E non credo ci fossero rischi nel mangiarle perchè le uova restavano immerse per pochissimi minuti ed il colore restava in superficie e non passava all'interno( spero...).

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