domenica 31 marzo 2013

VAMOS A BAILAR!

Si va? Ma cerrrto che si va!
Vamos a bailar, tutti insieme, orgogliosamente, faticosamente, tenacemente, senza tregua, lavoro e faccende di casa permettendo, nipoti e figli concedenti; vamos a bailar nei locali non troppo lontani da casa, nell'entroterra o, al massimo, verso Rimini. Latino americani, tanghi, sabor de Cuba, merenghe, faticosamente imparati in casa, rubando ore al sonno e al riposo, con i CD acquistati in edicola, prestati da amici di follie,sculettanti, oramai maestri dopo due mesi di pratica; ma c'è chi va anche a scuola, da persone che si sono inventate un mestiere e fanno finta di essere " di madre danza", sbarcato in Italia proprio per insegnare i balli della loro terra lontana( ma spesso camerieri e cuochi e se va bene, baristi).
Basta che parlino con accento spagnoleggiante, che sappiano qualche passo, qualche figura e sono subito accettati come "maestri" comunque pagati ad ore, facendo la scarpetta sulle disponibilità finanziarie della casa.
Oramai è diventata una fiumana che trascina tutti e tutto; vedove, vedovi, single, divorziati, cinquantenni, sessantenni, sposati e non, delusi dalla vita e dal matrimonio ritrovano speranza e sprint in questa fantastica illusione e molti si divertono veramente, spassandosela sulle piste piuttosto che guardare in casa da sole o da soli le trasmissioni deprimenti di Maria de Filippi: campionario della più stupida stupidità umana nella quale sono stati coinvolti anche uomini e donne anziani, in una vetrina da vergogna.
Vamos a bailar!  Naturalmente c'è anche chi cerca l'avventuretta, il rapportino veloce, la relazione pseudo segreta, l'approccio per rendere duratura ( magari per un mese o due) l'avventura della pista; pista sulla quale lasciano sudore e sangue, combattendo contro i reumi, le artriti e le artrosi, i malanni dell'età e delle stagioni. Ma sono anche ore di liberazione: si dimentica tutto e tutti, i guai di casa, i soldi che non bastano mai, i figli grandi ma senza lavoro, i nipoti da badare, da portare a scuola e da riprendere, le fatiche di essere nonni e nonne.
E via, tentando di sculettare, di muovere un bacino che è più ingessato del gesso, che ha l'angolo di torsione come quello di un paralitico, le spalle doloranti che non ne vogliono sapere di seguire le gambe e se ne vanno da sole inanellando figure e passi che fanno morir da ridere ( agli altri), le ossa che scricchiolano paurosamente sotto gli sforzi e che emettono suoni simili ai freni degli autocarri quando il pedale è tutto giù:ihihihihihihih!!! Ma si va.
Vamos a bailar!!!

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