venerdì 4 luglio 2014

IL VICOLO E IL GATTO


E' un corto e stretto vicolo dal selciato sconnesso,
alcune case con qualche pretesa, un grande cancello
dal quale si intravvede un albero di non so che cosa;
collega due vie importanti del centro ed io, qualche volta,
per risparmiare strada, lo percorro, superando
il fastidio di acri odori di cucina e di pesce .
Verso la metà del percorso c'è una grande palazzo,
a piano terra ampie finestre con le inferriate
ricche di vasi con piante di fiori coloratissimi ed anche gerani.
In una di queste, con atteggiamento da padrone, riposa spesso un gattone dal lungo pelo, grigio striato, di quelli nostrani,
il suo muso spunta tra i fiori mentre la coda, ciondola
libera a penzoloni dal davanzale.
E' indifferente a tutto, non ti guarda, non si muove,
apre e socchiude appena gli occhi, sembra finto.
Anche se gli passo accanto e mi fermo, lui non mi degna
e gira il capo.
E' strano quel gatto tra gerani e margherite, 
disteso a prendere il fresco;
sembra un quadro appena dipinto.
Chissà se un giorno si degnerà di guardarmi
mentre gli passo vicino, superando gli odori 
di pesce e di cucina.

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