Quando il caldo dell'estate
soffocava anche il piccolo paese
adagiato sulla cima del monte
l'unico rifugio per tutti
era il grande giardino coperto
di alberi giganteschi, siepi,
viottoli tra antiche querce
e le panchine fatte di rami
dove si cercava frescura e riposo.
Le voci arrivavano attutite,
i rumori erano pochi e sommessi,
solo i bimbi avevano forza
per correre, giocare e ridere.
Nel silenzio ricordo l'insistente
frinire delle cicale, il verso
degli uccelli, i grilli,
e gli odori, i profumi di ginestra,
di lillà, di resina, di pini,
rimasti nella mia memoria
per sempre.
L'orizzonte lontano, le cime
dei monti, i boschi, le strade bianche
tagliate come ferite
nei fianchi delle colline.
Profumi d'estate, profumi di paese,
profumi di vita.
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