sabato 23 luglio 2011

TRESSETTE COL MORTO

Ciao Luciano...ciao Giulio...ciao Ruggero...come ti va? Ma, come vuoi che vada, io non ci sono abituato a stare fermo come un baccalà, sopra una colonna,a guardare sempre verso lo stesso punto, verso la stessa direzione. Toh! Anche anch'io ho lo stesso problema... Ma guarda anch'io! Proprio non mi va giù; qui, immobile, senza poter far niente, senza scambiare quattro chiacchiere con la gente; e sì che qui di gente ne viene, le panchine sono quasi sempre piene, anche di notte. Quelli che vengono al buio, però, caro Giulio non te li raccomando. Guarda! Proprio stanotte in tre si sono messi ad " annaffiare" le mie estremità come se fossi un wather! E cantavano pure, sti zozzi. Ma quali estremità che sei solo un busto? Ruggero, facevo tanto per dire, tanto per farmi capire. Va bene che sei un attore di teatro ma un pò di fantasia. E tu Luciano? Sono triste, sono disperato. Io qui non ci voglio stare, voglio andare via. Anzi! Non avrei mai voluto esserci: ridotto a fare il pupo di bronzo in pieno centro cittadino. Contornato da erbetta e da qualche pianticella rinsecchita. E intorno sempre tutto quel chiasso quella confusione, io che ho sempre odiato queste cose. Quando poi c'è il mercato, le bancarelle, la fiumana di gente...mi sembra di impazzire. Oltretutto sento parlare lingue sconosciute, vedo persone di un altro mondo, vestite in modo strano: ma i fanesi che fine hanno fatto? Anche nelle panchine che sono qui vicino a noi, vedo tanto vecchietti accompagnati da donne giovani e prosperose che parlano straniero. E molti di questi, quando arrivano, ci fanno le corna e si toccano. Vi siete mai accorti?  Ci siamo accorti si! Lo fanno sempre. Secondo me fanno gli scongiuri e non so il perchè. Che tristezza. Io poi ho questa paura; che prima o poi i piccioni che gironzolano in città, prima o poi ,ci scopriranno e allora...saranno dolori! Cosa dici, Giulio, pensi che verranno a ... ci adopreranno come.... Ma è certo!  Ne ho  già visto qualcuno venire a svolazzare, controllare, misurare, provare. Questi prima o poi arriveranno a stormi, si poseranno sopra le nostre teste e cominceranno ad imbrattarci tutti come fanno già da secoli in tutti gli altri posti della città. Noooooo!!! Questa no. Noi, infondo siamo gli eletti, siamo stati scelti. Ma quali eletti? Se non rispettano neanche l'imperatore Augusto! Che bella prospettiva: di notte liquido, di giorno solido. Vorrei dire... Ruggero parla pure. Vorrei dire, se lor signori mi consentono ( oddio questa fa l'attore anche qui), che pur anco io, seppur avendo calcato le scene in ogni dove, trovomi fuori posto, con qualche ambascia. E dunque non disdegnerei di dire, seppure nelle dovute maniere, a colui o a coloro che hanno fatto questa scelta e per noi hanno segnato questo destino che, se non fossero troppo dispiaciuti...e magari addolorati, che se.. E dai, Ruggero, finisce la frase !!! Vorrei dire a loro signori.. vorrei dire... con delicatezza, che ne ne andassero affanc...!!!  Bene, bravo, grazie prego.

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