domenica 13 marzo 2011

IL GATTO NERO

Lo so bene che è irrazionale, ingiustificato, lontano mille miglia dalla mentalità attuale, che è retaggio di antiche paure, illogiche credenze; lo so, tanto è vero che lo specchio che si rompe mi fa un baffo, il sale che cade altrettanto, ed anche i 13, i 17, i 33 non lasciano in me alcun segno nè alcuna superstizione ma...ma... il gatto nero mi fa paura. Ammetto, il gatto nero mi impressiona, mi fa sentire indifeso, mi emoziona negativamente. Terribile quando mi attraversa la strada! Terribile soprattutto quanda sfreccia rapido, all'improvviso,dall'angolo di sinistra a tutta birra, con la coda alzata e supera il muso della macchina e sparisce, in un lampo, così come era comparso. Qualche volta , raramente, riesco a fermarmi in tempo, ad accostare ed attendere che passi uno sfigato prima di me, tanto per cancellare l'effetto negativo. Faccio finta di nulla, porto il cellulare all'orecchio, fingo di parlare e guardo: avanti, dietro, NESSUNO. Le strade sono piene di traffico a tutte le ore ma in queste occasioni, nessuno, neanche un cane ( si fa per dire). Aspetto con ansia, ecco all'orizzonte finalmente una vecchietta che avanza con passo ingessato, lento, traballante ma...avanza. Attendo, conto i passi , eccola che sta per varcare il fatidico traguardo. Ci siamo. No!!!! come presa da improvviso raptus barcolla sulle gambe, si gira e torna indietro. Maledizione, impreco. E sono costretto a ripartire, facendo scongiuri, toccando tutto quello che posso, ferro o simil ferro che mi capita a tiro. La giornata è rovinata. Le mie amiche-amiche degli animali ,come se noi non esistessimo- mi hanno già fatto le loro lezioni in merito e so tutto, quindi, so anche che i gatti son belli e cari e che la superstizione è una cazzata. Ma io ho le prove e comunque sono convinto che lo sanno - come minimo- anche due gatti neri del mio quartiere che ogni giorno mi aspettano al varco( sicuramente si sono passati parola). Uno dei due, poi è un furbo da non credere. Si apposta dietro l'angolo del palazzo, aspetta, fa cucù sporgendo appena il musetto, poi si ritira. Segue le mie mosse con pazienza, sfugge; dopo pochi secondi è già appostato da un'altra parte, tra l'erba e il tronco di una grossa quercia. Aspetta che io mi muova con l'auto, si acquatta,è un tutt'uno con l'ambiente; io procedo lentamente perchè so che è lì, LO SO. Avanzo piano poi...accelero improvvisamente a tutto gas e parto a razzo. Misere illusioni. Lui ai blocchi è un fulmine e attraversa davanti a me penso ridendo a crepapelle. L'altro, che di solito parcheggia nei pressi di un bar, invece non va tanto per il sottile, non gioca con me come se fossi un topo. E' strafottente, presuntuoso, grosso e dal pelo lungo che lo fa sembrare ancora più massiccio. Lavora di forza, non di astuzia. Vicino al bar trova da mangiare a crepapelle ed è perciò disteso tranquillo, a godere il riposo, spaparanzato al sole, quando c'è. Fa l'indifferente sino a che non sono a pochi metri. Lui sa che in quel punto non posso nè fermarmi nè rallentare, nè cambiare direzione. Si fa vedere tranquillo, pacioccone come a dire " passa pure che non ti faccio niente". Ma, appena a tiro, fa un balzo da mettere paura, si mette in linea e via come un leopardo, attraversa. Mi fotte sempre, sempre. E dopo poco secondi è di nuovo al suo posto, ad impigrire. Dite che non lo fanno apposta? Che sono i gatti delle mie amiche animaliste ammaestrati a dovere per infrangere la mia superstizione?  E perchè allora dopo l'attraversamento c'è sempre qualcosa che mi va storto? Ditemelo voi.

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