giovedì 3 marzo 2011

LACRIME DI NEVE

" Ti ho dato tutto ciò che potevo, sempre" disse lui con la voce rotta dal pianto  e scuotendo il capo sì che un ciuffo di capelli gli scese sulla fronte quasi a coprire gli occhi." Secondo te, cosa avrei potuto fare di più? sinceramente", disse ancora" tu non ti rendi conto...non ti rendi conto, quanto mi è costato" e nel parlare volse il capo verso la finestra, guardando fuori attraverso il vetro coperto di vapore. Allungò la mano e la passò più volte per togliere quel velo e per vedere meglio all'esterno. La luce era biancastra, incolore, e pochi e rari anche i rumori, di solito fastidiosi e continui . Si avvicinò ancor più alla finestra quasi appoggiando la fronte sul vetro e stringendo un pò gli occhi  per liberarli dalle lacrime. Che pena sentiva dentro di sè, che dolore per quelle incomprensioni non meritate e cattive. Avrebbe voluto girarsi e correre via, sbattere la porta e correre via, per sempre. Qualche passo, un pò di coraggio e sarebbe stata la fine di quella scena insopportabile. Volse ancora gli occhi verso l'esterno e , con meraviglia, si accorse che si era messo improvvisamente a nevicare. Fiocchi grandi, leggeri, scendevano fitti quasi a formare una tela bianca di seta oltre il vetro. Quello spettacolo bianco e sempre magico lo distolse dai suoi pensieri, per un attimo lo portò lontano nel tempo e nello spazio. Quanti ricordi felici, quante risate di gioia, quante meraviglie nel raccogliere con mano piccola e leggera quelle farfalle che scendevano dal cielo. Immobile, fuori del portone di casa, con il viso all'insù, per farsi sfiorare dai fiocchi, per farsi coprire, per farsi accarezzare. E non potè trattenere ancora le lacrime. Lacrime di neve.

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