domenica 13 marzo 2011

L'INCONTRO DI LEI

L'aveva conosciuto in un tardo pomeriggio durante  una breve passaggio per il corso( cosa insolita per lei) e le era stato presentato da un amico comune. Doveva ammettere che le era piaciuto subito,non solo perchè non era proprio male ma  anche per la sua simpatia e la facilità con la quale era stato capace di metterla  a suo agio. Si erano poi incontrati ancora, con un breve scambio di battute e-la più importante- durante una passeggiata al mare,non programmata e decisa per perdere tempo in attesa del ritorno a casa per il pranzo. Avevano parlato a lungo e lei  gli aveva detto della sua passione per il giardinaggio indicandogli anche dove abitava, nel caso avesse voluto vedere piante e fiori. Marco aveva colto l'occasione-lei se ne era resa perfettamente conto- per chiederle il  numero di telefono nel caso in cui avesse avuto bisogno di qualche consiglio per il terrazzo di casa sua " nudo e privo di verde".  Sapeva di piacergli, era certa; lui la osservava con uno sguardo che non ammetteva dubbi e ne era felice. Aveva quindi atteso la telefonata che non arrivava mai e questo l'aveva resa nervosa, scontrosa, tesa. Poi però tutto aveva preso un corso veloce, piacevole, coinvolgente. Telefonate, qualche proposta ben formulata, il primo appuntamento a casa sua e quindi la passione vera. Non si era posta e non si poneva il problema del marito che vedeva e non vedeva la sera tardi o quando gli restava tempo dopo i suoi lanci con il paracadute(l'hobby preferito), che occupavano naturalmente proprio i giorni di festa. Lei e Marco si erano incontrati più volte, vivendo ore di grande complicità e di perfetta armonia. Lei non poteva e non voleva chiedere altro. Forse erano le discussioni tra loro, certe volte anche per motivi futili, che mettevano scompiglio e malessere ma mai oltre i limiti. Andava bene, benissimo ed era per questo che non poteva durare-aveva poi pensato lei tanto tempo dopo-  ed infatti  il destino  ci aveva messo la mano. Il marito, durante uno dei suoi lanci, era precipitato malamente a terra rimanendo ferito in modo abbastanza grave. Ricovero in ospedale, interventi urgenti, degenza. E lei aveva capito che non ci sarebbe stato più spazio per Marco. Non avrebbe più avuto tempo, disponibilità,  impegnata com'era tra casa e ospedale.Sarebbero passati mesi prima di rivedersi e questo lei non lo voleva. Aveva quindi accettato l'ultimo appuntamento e poi al momento del saluto gli aveva detto addio."Basta e basta" e se ne era andata senza dare spiegazione tanto meno parlando del marito. Sapeva che lui non avrebbe capito, che non se ne sarebbe fatta una ragione ma doveva andare così. Le settimane successive lei ogni giorno apriva il cancello del giardino e usciva sul grande viale che portava al mare; una, due, tre volte. Sarebbe passato? Avrebbe tentato di rivederla? Ma la cosa era finita lì e non si erano più rivisti nè sentiti. Fino a che, molti anni dopo si erano quasi scontrati nell'angolo della piazza centrale. Un moto di meraviglia, un sorriso, una stretta di mano e qualche frase. Lui era rimasto fermo, pochissime parole, con lo sguardo fisso nei suoi occhi, come la prima volta. Si erano salutati con un cenno di mano e Marco se ne era andato veloce per la sua strada. Magari non l'aveva neanche riconosciuta, aveva pensato lei ma non aveva potuto fare a meno di ricordare, di tornare indietro nel tempo e per qualche attimo aveva chiuso gli occhi per nascondere la commozione.Era stato bello, da riempire una vita.

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