sabato 12 marzo 2011

INCONTRI

Si erano conosciuti casualmente durante lo struscio serale per il corso, presentati da un amico comune. Marco non l'aveva mai notata prima, forse mai vista ma quando si erano stretti la mano, era rimasto colpito non tanto dalla figura sicuramente piacevole ma dai suoi occhi e dal suo sorriso. Occhi di un color marrone intenso,di velluto,molto espressivi ed il sorriso aperto e femminile,seducente,sottolineato dalle labbra carnose e appena segnate dl rossetto. L'aveva poi incontrata ancora all'uscita di un negozio e si erano fermati a chiacchierare per qualche minuto, parlando di tutto e di nulla. Ma lui aveva avuto modo di guardarla ancora meglio ed aveva confermato l'impressione che ne aveva avuta in precedenza: gli piaceva proprio. Si erano salutati ed era passato del tempo prima che le loro strade si incrociassero nel lungomare in una tiepida mattinata primaverile. Avevano camminato insieme e chiacchierato e Marco ne aveva fatte di domande per capire qualcosa di lei,per sapere. Lei però divagava, portava il discorso altrove,accennava poco o nulla di sè e della sua vita. Ma aveva parlato molto di una sua grande passione: il giardinaggio ,cui dedicava molto tempo non avendo impegni lavorativi.Abitava in una bella casa con un grande terrazzo ed un vasto giardino, una piccola serra e qui trascorreva ore ed ore, puntigliosamente a sistemare, a pulire, a curare, ad innaffiare, a potare. Tutto il giorno? Quasi. E la famiglia? Aveva parlato del marito, dirigente di una impresa, e fanatico di paracadutismo  che praticava ogni volta che aveva tempo libero. Marco allora aveva accennato al terrazzo vuoto della sua casa da scapolo, della voglia di metterci qualche vaso, un suggerimento...e si erano scambiati il numero di telefono. Così era nato il loro rapporto, le telefonate, gli incontri , quando lei poteva, a casa di lui. Rari, naturalmente ma molto intensi e bellissimi, entrambi davano tutto senza risparmio. Marco aveva avuto modo di conoscerla meglio, quindi, ed aveva notato quanto lei però fosse testarda nelle sue idee, nelle sue opinioni; ferma, incrollabile, per nulla disposta al confronto anche quando accennavano a fatti politici. Erano scontri duri al limite del litigio e lei se ne andava arrabbiata e scontrosa.  Spesso la discussione proseguiva per telefono, che usavano molto per sentirsi.La relazione era durata alcuni mesi, comunque molto intensa tra uno scontro e l'altro, tutta da vivere, entrambi innamorati. Marco quindi non si aspettava una fine così vicina; ed era stata lei a dire basta. Basta e basta, gli aveva detto. E le ragioni? Perchè? le aveva chiesto Marco, incredulo. Perchè basta. Senza una ragione, senza dare spiegazioni. testarda e irragionevole. E non si erano più visti; lui aveva fatto qualche passaggio davanti a casa di lei ma una siepe immensa ed un muro impenetrabile di verde non gli aveva concesso nulla. Molti anni dopo-quindici, venti- casualmente si erano quasi scontrati nell'angolo della piazza principale. Un moto di meraviglia per entrambi e poi qualche parola. Ma lui soprattutto le guardava il viso e non sentiva: un pò invecchiato, oramai sui cinquanta, segnato da qualche ruga e dai segni del tempo ma gli occhi, lo sguardo ed il sorriso erano rimasti gli stessi, bellissimi. Se ne erano andati salutandosi con un breve cenno di mano e lui aveva camminato in fretta per nascondere il suo dolore.

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